Economia
Nel 2021 aumentano le imprese ma anche i fallimenti
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3 anni fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Nel quarto trimestre 2021 il numero totale di registrazioni di nuove imprese segna un nuovo aumento congiunturale (+4,1%), dopo la lieve flessione del trimestre precedente (-0,9%). Lo rileva l’Istat. Le registrazioni segnano un forte aumento congiunturale nel settore delle costruzioni (+20,2%) e nei trasporti (+9,4%), mentre si registra il secondo calo consecutivo nel commercio, con una diminuzione del 5,2%. Risultano in diminuzione anche negli esercizi ricettivi e di ristorazione (-1,5%) e si riducono del 4,4% nella manifattura, dopo due trimestri in decisa risalita.
Al netto della stagionalità, le nuove registrazioni hanno superato i livelli pre-crisi solo nei settori delle costruzioni, dei servizi di informazione e comunicazione e nelle attività finanziarie, immobiliari e professionali.
Rispetto al quarto trimestre del 2020, il numero complessivo di registrazioni risulta in aumento (+10,5%), con un unico settore in calo, il commercio, che segna una riduzione del 9,9%.
Nella media del 2021, il numero di registrazioni (dato grezzo) è cresciuto del 14,6% rispetto all’anno precedente.
Sia su base congiunturale che su base tendenziale, nell’ultimo trimestre del 2021, i fallimenti risultano marcatamente in calo in tutti i settori. Si registra una diminuzione complessiva del 18,6% rispetto al trimestre precedente e del 21,3% rispetto al quarto trimestre del 2020. Nel 2021 il numero totale di fallimenti (dato grezzo) è cresciuto del 18,5% rispetto al 2020 ma rimane al di sotto dei livelli osservati negli anni precedenti l’emergenza sanitaria.
(ITALPRESS).
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Carburanti, Mimit “Prezzi verso la stabilizzazione”
Economia
Carburanti, Mimit “Prezzi verso la stabilizzazione”
Pubblicato
14 ore fa-
25 Giugno 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Si è riunita oggi a Palazzo Piacentini, su indicazione del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, sen. Adolfo Urso, la Commissione di allerta rapida per la sorveglianza dei prezzi, istituita dal governo con il Decreto Trasparenza, con l’obiettivo di fornire un quadro informativo sulle variazioni dei prezzi dei carburanti a seguito delle recenti, nuove, tensioni geopolitiche in Medio Oriente.
Durante l’incontro, la commissione ha approfondito le nuove tendenze delle quotazioni internazionali dei beni energetici, in particolare del petrolio e dei prodotti raffinati, e l’impatto delle variazioni di tutte le componenti, a monte e a valle del processo, sull’andamento del costo dei rifornimenti nei distributori della rete stradale e autostradale italiana. Il Garante per la sorveglianza dei prezzi ha ricordato aprendo i lavori che il prezzo dei carburanti alla pompa non ha una relazione diretta con quello del petrolio, bensì con le quotazioni internazionali dei prodotti raffinati, e che non sempre le quotazioni del greggio e del prodotto lavorato mostrano la stessa intensità.
“A ciò vanno aggiunti altri due elementi – sottolinea il Mimit -. Il primo luogo esistono dei fisiologici tempi di trasmissione tra le variazioni delle quotazioni internazionali dei prodotti raffinati e i prezzi alla pompa. In secondo luogo, dalla seduta del 12 di giugno, l’ultima prima dell’inizio del conflitto tra Israele e Iran, per la successiva settimana si sono registrati dei sensibili aumenti delle quotazioni internazionali dei prodotti raffinati, fino a ieri, non compensati dalle successive riduzioni delle quotazioni internazionali di petrolio, particolarmente scese nella giornata del 24 giugno. Se fino all’inizio della settimana i prezzi stavano ancora recependo gli aumenti delle quotazioni internazionali dei giorni precedenti, adesso, ha evidenziato il Garante, si potrebbe vedere l’interruzione dei rialzi alla pompa e, se dovesse mantenersi questa forte tendenza ribassista, anche delle possibili riduzioni nei prossimi giorni. Lo scenario è comunque particolarmente complesso e suscettibile di variazioni, così come osservato negli ultimi dodici giorni”.
“Inoltre, gli ultimi dati disponibili relativi alla settimana 9-15 giugno 2025 mostrano che per la benzina i prezzi industriali (al netto delle tasse) in Italia sono più bassi rispetto alla Francia e alla Spagna e in linea con quelli della Germania. Per il gasolio, invece, i prezzi italiani sono inferiori rispetto a tutte e tre le principali economie europee – conclude il ministero -. Il Mimit, attraverso il Garante, la Commissione allerta rapida e i presidi di trasparenza sul costo dei carburanti, come il tabellone comparativo prezzi alla pompa, continuerà a monitorare l’andamento delle variazioni dei prezzi e i loro effetti sui consumatori affinché si possano contrastare eventuali fenomeni speculativi insieme alle autorità competenti”.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS)
Economia
Mps, dalla Bce via libera all’acquisizione del controllo di Mediobanca
Pubblicato
1 giorno fa-
25 Giugno 2025di
Redazione
SIENA (ITALPRESS) – Banca Mps rende noto che la Bce ha rilasciato l’autorizzazione per l’acquisizione diretta di una partecipazione di controllo in Mediobanca e indiretta in Mediobanca Premier e Compass Banca. La Bce, inoltre, ha rilasciato contestualmente anche l’autorizzazione ad acquisire una partecipazione in Mediobanca il cui valore eccede il 10% del patrimonio di vigilanza di Gruppo e nelle rilevanti partecipazioni indirette. Ai sensi di quanto prescritto dal provvedimento autorizzativo, Mps e’ tenuta, entro sei mesi dalla data di acquisizione del controllo di Mediobanca, a presentare a Bce un piano di integrazione che include le seguenti informazioni: gli impatti sul capitale, sulle strategie di funding e sulla digitalizzazione/sicurezza informatica, evidenziando eventuali scostamenti rispetto alle ipotesi iniziali, evidenziate in sede di istanza, in termini, tra l’altro, di sinergie, costi di integrazione, previsioni di perdite operative e valutazioni concernenti l’avviamento.
Il capital plan aggiornato dovrà comprendere, oltre ad uno scenario base, anche un’ipotesi di scenario avverso, unitamente alle relative azioni manageriali di mitigazione nonche’ ad una valutazione relativa all’effettiva fattibilità e tempistica per l’attuazione; l’organizzazione del sistema Ict, specificando le architetture transitorie ed a tendere, i data flows, gli accordi con terze parti unitamente ai processi ed ai controlli relativi al sistema Ict al data quality, alle misure di continuità operativa, anche in termini di gestione delle parti terze ed ai cambiamenti da apportare ai piani ed alle procedure interne; l’assetto di corporate governance del nuovo gruppo con riferimento: alla struttura organizzativa ed alla normativa propedeutica ad assicurare il coordinamento strategico ed operativo tra Mps e tutte le proprie controllate; l’assetto degli complessità del nuovo gruppo nonchè con il profilo di rischio; i mutamenti all’assetto retributivo anche al fine di sviluppare adeguate politiche di retention per i professionisti chiave di Mediobanca.
I cambiamenti da apportare alle modalità di aggregazione e reporting delle informazioni di rischio. Il piano dovrà prevedere una tempistica di tutte le attività di integrazione, così come un framework di governance definito per il regolare monitoraggio del processo di integrazione. In aggiunta, nell’eventualità in cui l’offerta registri un tasso di adesione inferiore al 50%, è previsto che il Monte fornisca a Bce entro tre mesi dalla data di conclusione dell’operazione: un report approvato dal cda e condiviso con la società di revisione incaricata che confermi la sussistenza del controllo di fatto; alternativamente, in assenza di controllo di fatto, un piano approvato dal cda che indichi l’approccio strategico alla partecipazione di Mediobanca acquisita, i criteri per il mantenimento o la cessione di tale partecipazione unitamente ai relativi obiettivi, tempistiche e principali snodi operativi e una dichiarazione attestante se si preveda di acquisire una quota di partecipazione. Il Cda si riunirà domani per l’esercizio della delega di aumento di capitale per l’ops.
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).
Economia
Istat, mercato immobiliare in crescita dell’1.5% nel terzo trimestre 2024
Pubblicato
2 giorni fa-
24 Giugno 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Nel III trimestre 2024 sono 209.630 le convenzioni notarili di compravendita e le altre convenzioni relative ad atti traslativi a titolo oneroso per unità immobiliari. Lo rende noto l’Istat. La variazione percentuale calcolata sul dato destagionalizzato è pari a +1,5% rispetto al trimestre precedente, mentre la variazione su base annua calcolata sul dato grezzo è di -0,2%. Nel confronto congiunturale le compravendite del comparto abitativo sono in aumento nelle Isole (+3,9%), nel Nord-ovest (+2,5%), nel Nord-est (+1,6%) e al Sud (+1,2%), mentre sono sostanzialmente stabili al Centro (-0,1%). Le compravendite di immobili a uso economico sono in diminuzione al Centro (-4,5%), al Sud (-1,3%) e nel Nord-est (-0,7%), mentre sono in aumento nelle Isole (+1,2%) e pressoché invariate nel Nord-ovest (+0,2%). Il 94% delle convenzioni stipulate riguarda i trasferimenti di proprietà di immobili a uso abitativo (196.969), il 5,7% quelli a uso economico (11.966) e lo 0,3% quelli a uso speciale e multiproprietà (695). Rispetto al III trimestre 2023 le transazioni immobiliari restano sostanzialmente stabili nel comparto abitativo (+0,1%) e diminuiscono nell’economico (-6,0%).
A livello territoriale, su base annua, il settore abitativo aumenta nelle Isole (+2,4%) e nel Nord-ovest (+1,5%), diminuisce nel Centro (-3,2%) e rimane fondamentalmente stazionario nel Nord-est (+0,2%) e al Sud (-0,2%). Il settore economico è in calo al Centro (-12,4%), nel Nord-est (-8,8%) e nel Nord-ovest (-5,4%), mentre mostra lievi segnali di crescita nelle Isole (+0,8%) e al Sud (+0,3%). Nell’ambito del settore abitativo le compravendite si riducono nei grandi centri (-0,7%) e aumentano nei piccoli (+0,8%), mentre nel comparto economico risultano in calo sia nei grandi sia nei piccoli centri (rispettivamente, -11,8% e -2,1%). Le convenzioni notarili per mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare sono 79.599. La variazione percentuale calcolata sul dato destagionalizzato è +6,1%, rispetto al trimestre precedente, mentre la variazione su base annua calcolata sul dato grezzo è di +9,8%. L’aumento interessa tutto il territorio nazionale sia su base congiunturale (Nord-est +7,4%, Nord-ovest e Isole +5,8%, Centro +5,6% e Sud +5,5%) sia su base annua (Nord-est +12,6%, Nord-ovest +12,1%, Isole +10,1%, Sud +6,1%, Centro +4,8% e i grandi e piccoli centri, entrambi +9,8%).
“Nel III trimestre 2024, con un complesso di 209.630 compravendite, i volumi intermediati sul mercato immobiliare restano sostanzialmente stabili rispetto allo stesso periodo del 2023 (-0,2%), quando era stata registrata una contrazione del 4,9% rispetto al III trimestre del 2022 – commenta l’Istat -. Dopo il recupero del calo pandemico prosegue il trend di crescita osservato a partire dal 2007. Nel 2024 è soprattutto stabile il settore abitativo (+0,1%), in ripresa rispetto al terzo trimestre 2023 (-6,0% rispetto al III trimestre 2022). ll settore economico è invece ancora in calo (-6,0% per il III trimestre 2024), trainato in ribasso dal Centro (-12,4%) e dal Nord-est (-8,8%). Le convenzioni notarili per mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare (79.599 nel III trimestre 2024) sono in aumento (+9,8% rispetto al III trimestre 2023), con valori superiori alla media nazionale nel Nord (Nord-est +12,6%, Nord-ovest +12,1%)”.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).

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