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Economia

Conad è il principale player italiano tra le big del retail mondiale

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MILANO (ITALPRESS) – Conad è principale player italiano tra le big del retail mondiale. È quanto si evince dalla classifica dalla 25esima edizione dello studio Global Powers of Retailing presentata da Deloitte, in cui vengono analizzati i risultati dell’esercizio annuale al 30 giugno 2021 (FY2020) resi pubblici dai più grandi retailer del mondo. Secondo il report Global Powers of Retailing 2022 i top 250 retailer globali hanno generato un fatturato pari a 5,110 miliardi di dollari nel corso dell’anno fiscale 2020 (periodo compreso tra luglio 2020 e giugno 2021), segnando una crescita del 5.2%, in aumento di 0.8 punti percentuali rispetto all’anno precedente. “Nel FY2020, l’anno della pandemia, assistiamo alla rapida crescita di numerosi player del mondo retail: gli e-commerce sono esplosi grazie al moltiplicarasi degli acquisti online, le aziende specializzate in food & drink che principalmente interagivano con ristoranti e il mondo dell’hospitality hanno visto aumentare le vendite grazie al passaggio al consumo casalingo di numerosi prodotti, e i retailer specializzzati in bricolage e fai da te hanno avuto enormi benefici grazie alle attivitià di rinnovamento delle abitazioni per adattarle alla nuova vita da smart working. Questa crescita è stata parzialmente impattata dalle perdite dei retailer attivi in ambito fashion & luxury e travel. Da un lato 69 aziende su 250 hanno registrato vendite in diminuzione rispetto al FY2019, dall’altro ben 158 hanno chiuso l’anno con profitto. Considerando l’arco temporale FY2015-FY2020, la performance aggregata dei Top 250 retailer si è rivelata piuttosto stabile in termini di crescita delle vendite e dei margini”. Commenta Enrico Cosio, Deloitte Partner Deloitte responsabile del settore Retail, Wholesale & Distibution.
I primi dieci retailer in classifica contribuiscono per il 34.6% al fatturato complessivo generato dai 250 maggiori retailer al mondo, in crescita di 1.9 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Le prime quattro posizioni del podio sono stabili: Wal-Mart si conferma al primo posto della Top 10, seguono Amazon, Costco e il tedesco Schwarz Group. Tra i player in top 10, Amazon ha quasi raddoppiato il valore delle vendite retail rispetto al Fiscal Year precedente, con una crescita annuale del 34.8% (+17.1 punti percentuali). Nel FY2020 la top ten si arricchisce anche di un nuovo e-tailer: JD.com. Il gigante dell’ecommerce cinese e principale rivale di Alibaba nel mercato dell’online acquista quattro posizioni rispetto al FY2019, classificandosi ora al nono posto. Si tratta di una notizia particolarmente importante, in quanto è la prima azienda cinese a rientrare tra i dieci player più importanti ed influenti del retail, indice di quanto il mercato cinese stia diventando sempre più rilevante a livello globale. La Top 10, che continua ad essere dominata da player statunitensi, nel FY2020 registra complessivamente un ritmo di crescita YOY del 12.4% (+8 p.p rispetto allo scorso anno), più del doppio dell’intera classifica (5.2%).
La marginalità delle prime dieci aziende è cresciuta di 0,4 punti percentuali rispetto all’anno precedente, un risultato positivo nonostante la pressione esercitata sui rivenditori dall’intensa concorrenza, dall’aumento dei costi del lavoro, dall’inflazione e dagli investimenti per migliorare l’ecommerce.
L’Europa si conferma l’area geografica più rappresentata, grazie al maggior numero di realtà che trovano posto nella Top 250: sono 90 (dodici in più rispetto al Nord America e tre in più rispetto all’anno precedente) le aziende che hanno sede nella regione, tuttavia solo due di esse rientrano anche nella Top 10 (Schwarz, Aldi Einkauf). Le aziende europee contribuiscono al 32.7% delle retail revenue complessive della top 250 (-0.7 p.p.), e i paesi più rappresentati sono Germania (18 aziende), Regno Unito (15) e Francia (11). “Pur conservando in maniera aggregata un net profit margin quasi in media con la classifica complessiva, i player europei mostrano gli effetti delle chiusure dovute alla pandemia attraverso un cedimento in termini di crescita, come avvalorato dal tasso di crescita year on year più basso tra le aree geografiche prese in considerazione. È da evidenziare che, nonostante il contesto pieno di ostacoli e difficoltà, molte aziende del continente hanno comunque avuto una crescita a doppia cifra” nota Enrico Cosio, Deloitte Partner Deloitte responsabile del settore Retail, Wholesale & Distibution.
Anche la GDO italiana registra un andamento generalmente positivo nel FY2020: tre su quattro dei player del nostro paese presenti nella Top 250 chiudono l’anno con revenue YOY in crescita rispetto al FY2019, solo Coop subisce una leggera flessione.
Nella GDO, Conad si conferma il primo colosso italiano, collocandosi al 61esimo posto; seguono Coop in 77° posizione ed Esselunga al 116°; chiude Eurospin che guadagna dieci posizioni grazie alle sue ottime performance, collocandosi al 153° posto della Top 250. Nell’ambito lusso, sono evidenti gli effetti negativi delle restrizioni che hanno colpito il settore: Essilorluxottica perde venti posizioni rispetto al FY2019, con una crescita negativa.
“Spinti dal cambiamento del comportamento dei consumatori, dalle nuove normative e dall’attenzione degli investitori, i retailer a livello globale stanno attivamente reindirizzando strategie e investimenti verso una crescita sostenibile e responsabile del settore. Quasi tutti i player presenti nella Top 250 hanno chiaramente presentato i propri impegni ambientali, sociali e di governance e pubblicano regolarmente bilanci di sostenibilità basati su uno o più standard di rendicontazione ESG, come il Sustainability Accounting Standards Board (SASB), Task Force sull’informativa finanziaria relativa al clima (TCFD) o Global Reporting Index (GRI). I retailer stanno ora considerando non solo quanto i propri prodotti siano sostenibili, ma si spingono a valutare quanto lo sia il brand in generale, rendendo così la sostenbilità una componente core delle proprie attività” conclude Enrico Cosio, Deloitte Partner Deloitte responsabile del settore Retail, Wholesale & Distibution.
(ITALPRESS).

Economia

Intesa Sanpaolo, al via la sesta edizione di “Imprese Vincenti”

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MILANO (ITALPRESS) – Intesa Sanpaolo dà voce alle migliori Pmi italiane con la sesta edizione di “Imprese Vincenti”, il programma che la Divisione Banca dei Territori dedica alle eccellenze imprenditoriali del nostro Paese. Tra le principali novità dell’iniziativa, una particolare attenzione all’innovazione dei processi produttivi, un forte impulso all’internazionalizzazione e, grazie alla collaborazione con Intesa Sanpaolo Assicurazioni, al valore della protezione delle persone e dei processi: non più solo strumento difensivo, ma scelta strategica aziendale e asset competitivo indispensabile per la resilienza e la continuità operativa.

Per sfruttare l’esperienza maturata nel corso di questi sei anni del progetto, si alimenteranno le attività della Community delle Imprese Vincenti: una rete strutturata di campioni nazionali, nata in occasione del forum conclusivo dell’ultima edizione, che realizzerà operazioni sistemiche e di promozione del Made in Italy.

Confermata la collaborazione con la Divisione International Banks di Intesa Sanpaolo, grazie alla quale le aziende estere selezionate verranno invitate a partecipare a una tappa loro dedicata. Spazio anche alle imprese sociali e del terzo settore e alle Pmi del comparto agroalimentare. In autunno partirà un tour nazionale scandito in 15 tappe che toccherà tutto il territorio nazionale e coinvolgerà le 140 Imprese Vincenti della sesta edizione, oltre a 10 imprese estere selezionate. Previsto poi un incontro conclusivo per raccogliere le diverse testimonianze aziendali e tracciare un bilancio complessivo del progetto.

Anna Roscio, Executive Director Sales & Marketing Imprese della Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, ha dichiarato: “L’Italia esprime un tessuto di pmi che sono un vero e proprio motore economico per i territori in cui operano, oltre a rappresentare il Made in Italy all’estero. Con Imprese Vincenti ne abbiamo scoperte e valorizzate oltre 650, eleggendole ad esempio per l’intero tessuto produttivo grazie alle loro caratteristiche di qualità, innovazione, velocità e adattamento al cambiamento come pochi altri sistemi industriali possono vantare”.

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“Il nostro impegno è di accompagnarle nel cogliere ulteriori opportunità per conquistare una crescita stabile e inclusiva, facendo leva sul network ed investendo in digitalizzazione, sostenibilità e internazionalizzazione”. Per la sesta edizione saranno selezionate 140 aziende (oltre a 10 pmi straniere) che avranno raggiunto risultati positivi nella contribuzione al Pil e all’impatto sociale, in innovazione e ricerca, nella transizione digitale ed ecologica, in percorsi di internazionalizzazione, nel passaggio generazionale e in investimenti per la continuità aziendale in caso di crisi. Autocandidature entro il 20 settembre 2025 su https://www.intesasanpaolo.com/it/business/landing/imprese-vincenti .html.

-Foto ufficio stampa Intesa Sanpaolo-
(ITALPRESS).

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Economia

Fs, approvata la relazione semestrale: ricavi a 8,2 miliardi e investimenti record (+15%)

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ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio di Amministrazione di Ferrovie dello Stato Italiane Spa, presieduto dal presidente Tommaso Tanzilli, ha approvato, in data odierna, la Relazione finanziaria semestrale consolidata del Gruppo FS relativa al semestre chiuso al 30 giugno 2025. L’Amministratore Delegato e Direttore Generale Stefano Antonio Donnarumma ha così commentato: “I risultati economici del semestre, in crescita al netto di partite non ricorrenti, confermano l’efficacia della strategia industriale intrapresa dal Gruppo FS e la solidità del nostro modello operativo. Con circa 8,5 miliardi di euro di investimenti tecnici, stiamo portando avanti un programma infrastrutturale senza precedenti per lo sviluppo della rete ferroviaria e stradale del Paese, migliorando l’esperienza di viaggio e garantendo al contempo la continuità del servizio, allo scopo di assicurare la piena mobilità del Paese. Grazie all’impegno delle nostre persone e a una capacità esecutiva riconosciuta a livello europeo, stiamo dando piena attuazione al PNRR: abbiamo raggiunto tutte le milestone europee previste per il periodo di riferimento e già consuntivato oltre 14 miliardi di euro, pari a circa il 56% delle risorse assegnate. Questo percorso di trasformazione industriale prosegue in linea con il Piano Strategico 2025-2029, che ci guiderà nei prossimi anni verso una mobilità sempre più moderna, sostenibile e integrata, a beneficio del sistema Paese”. 

I Ricavi operativi complessivi aumentano a 8,2 miliardi di euro, con un incremento di 188 milioni di euro (+2%) rispetto al primo semestre 2024. I Ricavi da servizi di trasporto, pari a 4,5 miliardi di euro, registrano una crescita di 159 milioni di euro rispetto al periodo di confronto. Nello specifico, aumentano i ricavi relativi al trasporto passeggeri su ferro AV (+35 milioni di euro), Intercity (+7 milioni di euro), Regionale (+26 milioni di euro) e i ricavi da trasporto passeggeri su gomma (+81 milioni di euro). In aumento anche i ricavi connessi al trasporto merci (+10 milioni di euro). I Ricavi da servizi di infrastruttura, pari a 2,4 miliardi di euro, registrano un aumento di 206 milioni di euro per effetto dell’andamento dei corrispettivi di servizio e concessori legati alla circolazione stradale (+225 milioni di euro). Gli Altri ricavi operativi, pari a 1,3 miliardi di euro, diminuiscono complessivamente di 177 milioni di euro per la presenza, nel primo semestre 2024, del ricavo realizzato dalla vendita dello scalo di Milano Farini e San Cristoforo (-390 milioni di euro), compensato dall’incremento dei ricavi da contributi (+157 milioni di euro, di cui 145 milioni di euro stanziati a sostegno dell’infrastruttura ferroviaria) e da maggiori altri ricavi (+56 milioni di euro).

I Costi operativi si attestano a 7,2 miliardi di euro, in crescita di 204 milioni di euro (+3%) rispetto al semestre a confronto per maggiori costi del personale (+169 milioni di euro) per effetto dell’incremento dell’organico medio e dell’aumento del costo unitario del lavoro, maggiori costi di gestione dell’infrastruttura stradale (+230 milioni di euro), maggiori costi variabili relativi all’offerta di servizi di trasporto e manutenzioni (+146 milioni di euro), maggiori capitalizzazioni per lavori interni (-191 milioni di euro), nonché per la minore variazione di giacenze di immobili e terreni trading in relazione alla già citata vendita dello scalo Farini (-136 milioni di euro). Per effetto della dinamica di ricavi e costi sopra esposta, l’EBITDA si decrementa di 16 milioni di euro, pari a -2%. Al netto della plusvalenza di Milano Farini ed escludendo l’effetto della variazione di perimetro, l’EBITDA registra una crescita pari a +122 milioni di euro, +14%.

La gestione finanziaria mostra un miglioramento riconducibile principalmente all’assenza nel semestre corrente dell’accantonamento a fondo rischi di 153 milioni di euro legato alla sentenza del Consiglio di Stato in riferimento alla partecipazione in FSE. Per effetto dei fenomeni sopra rappresentati, il Risultato Netto di periodo, pari a -89 milioni di euro, registra una variazione positiva di 110 milioni di euro rispetto al medesimo periodo dell’esercizio precedente. Sul fronte degli Investimenti, si conferma il ruolo centrale del Gruppo a sostegno del sistema industriale nazionale. Il Gruppo FS ha, infatti, sviluppato e gestito un livello complessivo di spesa per investimenti tecnici pari a 8,5 miliardi di euro, con una crescita del 15% rispetto al primo semestre 2024 (il 98% degli investimenti è in Italia e quasi 7,5 miliardi di euro sono relativi ad infrastrutture ferroviarie e stradali). La Posizione Finanziaria Netta, pari a 13 miliardi di euro, registra un miglioramento di 0,5 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2024.

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-Foto ufficio stampa Fs-
(ITALPRESS).

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Economia

Canali digitali per le operazioni bancarie, per ABI si consolida il loro utilizzo

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ROMA (ITALPRESS) – Si rafforza l’utilizzo dei canali digitali per le operazioni bancarie nel 2024. È quanto emerge da un’indagine contenuta nel quattordicesimo Rapporto annuale dell’Osservatorio Digital Banking di ABI Lab, il Consorzio per la Ricerca e l’Innovazione per la banca promosso dall’ABI, che fa il punto sullo sviluppo e sulle potenzialità del digital banking. Nelle banche analizzate la crescita è guidata dal mobile banking con i clienti attivi su app (applicazioni) che aumentano del +5,5% rispetto al 2023.

L’80% degli istituti ha un numero di clienti attivi da app superiore a quelli da portale web. In crescita del 16%, rispetto al 2023, anche il volume di operazioni dispositive su mobile banking (406 milioni): tra queste, i bonifici istantanei +50,6% (57,7 milioni). “L’innovazione, unita a un approccio proattivo alla sicurezza, è fondamentale per assicurare alti livelli di affidabilità e rendere l’ecosistema finanziario sempre più resiliente e dinamico”, ha detto il Direttore Generale dell’ABI, Marco Elio Rottigni.

“Le banche operanti in Italia hanno progressivamente aumentato gli investimenti in tecnologia, che nel 2024 hanno raggiunto i 6,3 miliardi di euro. Tra le principali priorità, inoltre, si confermano gli investimenti in cybersecurity, che, tra il 2020 e il 2024, sono stati di oltre 2 miliardi di euro, per tutelare dati e operazioni da minacce sempre più evolute”.

Le banche operanti in Italia stanno ampliando la gamma di servizi offerti, ottimizzando il numero di app disponibili, con l’obiettivo di semplificare l’esperienza del cliente e migliorare l’efficienza operativa. Il 68% mette a disposizione più di una app, affiancando soluzioni ad hoc per specifici servizi alle applicazioni classiche che permettono ai clienti di accedere a tutti i servizi bancari.

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Si consolidano tramite app le funzionalità legate ai pagamenti, tra cui il pagamento con modello F24, offerto dal 91% delle banche rispondenti, il pagamento con fotocamera (77% dei casi), e gli strumenti per la gestione finanziaria personale (50%). Si consolida l’offerta digitale in ambito credito: il 60% delle banche offre in digitale le carte di credito, il 59% la sottoscrizione dei prestiti personali conclusa interamente in digitale (end to end), il 23% il mutuo e il 15% prestiti Green. Secondo l’indagine, si diffondono sempre di più i servizi di assistenza al cliente: il 68% delle realtà offre l’attivazione di chiamata per richiesta di supporto, il 53% la chat con operatore nell’app e il 45% fa ricorso a chatbot basati sull’intelligenza artificiale.

L’indagine sottolinea inoltre che le banche stanno ampliando sempre più la propria offerta con prodotti e servizi mirati per specifici segmenti di clientela: il 50% degli istituti proporrà entro il 2025 soluzioni dedicate ai minori di 18 anni, il 41% ai giovani tra i 18 e i 35 anni. Cresce anche l’attenzione verso altre tipologie di clienti, con offerte pensate per i liberi professionisti e per coloro che mostrano una particolare sensibilità verso tematiche ambientali e sociali (previste entro il 2025 rispettivamente dal 37% e dal 32% delle banche).

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

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