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LA VOCE PAVESE – GLI STUDENTI DELLE SCUOLE PULISCONO PAVIA, MA GLI ADULTI COSA INSEGNANO?

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La Voce Pavese di Emanuele Bottiroli: il commento in diretta alle ore 20 al fatto del giorno in provincia di Pavia. 

I ragazzi delle scuole di Pavia ripuliscono in questi giorni tanti angoli della città sfregiati dalla sporcizia, dall’incuria e dallo scarso senso civico. Succede nell’ambito di “PuliamoPavia” fino al 13 aprile, il progetto di educazione ambientale promosso da Asm in collaborazione con il Comune. Ad essere coinvolti sono gli alunni di dodici classi degli istituti professionali “Cremona” e “Cossa” e del liceo scientifico “Taramelli” Le aree che verranno ripulite dai giovani sono quelle delle Mura Spagnole, del Castello Visconteo, viale Giacomo Matteotti, viale San Giovannino, la Vernavola e il Naviglio Pavese alla confluenza con il fiume Ticino. Nelle scorse settimane gli alunni sono stati formati, con lezioni specifiche, su come procedere alla pulizia e sono anche stati sensibilizzati sull’importanza di mantenere il decoro in città, anche attraverso un corretto svolgimento della raccolta differenziata dei rifiuti. Gli obiettivi del progetto sono: crescita del senso civico, educazione e formazione dei giovani. Si insegna ai ragazzi a prendersi cura della loro città. Ma che esempio danno gli adulti?MOSTRA MENO

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Scrivete al conduttore per le vostre segnalazioni o per chiedere diritto di replica: emanuele@bottiroli.it

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI
Il nuovo software installato da Umberto Callegari, CEO di Terre d’Oltrepò, continua a dare frutti. Lui è stato l’artefice del cambio di paradigma e di modello strategico sia all’interno dell’azienda che su scala territoriale tra meritocrazia, competenza e riorganizzazione generale. L’obiettivo? Creare valore, sostenibilità economica e nuovi mercati. Il “reset” di Callegari è stato di respiro territoriale, sebbene pesino ancora le scelte sbagliate e i conti da pagare per gli scivoloni del passato. Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese il 20 febbraio ha approvato due riforme decisive che segnano un punto di svolta dopo anni di divisioni interne. Dopo lunghe controversie tra cooperative e cantine private, nonché tra i vari attori della filiera, è stato adottato un nuovo statuto che ridefinisce il sistema di rappresentanza all’interno del Consorzio. In particolare, la nuova normativa prevede che ogni socio abbia diritto a un minimo di 10 voti, indipendentemente dalla propria capacità produttiva, al fine di dare maggior peso ai piccoli produttori, numericamente più numerosi ma tradizionalmente con minor influenza decisionale, senza però compromettere il criterio di proporzionalità basato sui dati produttivi. Parallelamente è stato introdotto un nuovo disciplinare per lo spumante Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG, che si chiamerà “Classese” per evidenziare la sua identità storica e la qualità distintiva. Le modifiche sono state accolte con grande consenso: lo statuto ha ottenuto il voto favorevole di oltre il 98% dei presenti, mentre il nuovo disciplinare ha visto l’approvazione di oltre il 93% dei partecipanti. Queste riforme non solo mirano a valorizzare il prodotto di punta della denominazione, ma rappresentano anche un passo fondamentale per rilanciare l’intera filiera produttiva dell’Oltrepò Pavese, un territorio rinomato per la coltivazione del Pinot nero e altre importanti varietà come Croatina, Riesling e Pinot grigio. In sostanza, grazie a queste innovazioni, il Consorzio si prepara a un futuro più armonizzato e competitivo, superando le tradizionali divisioni interne e promuovendo una filiera unificata e maggiormente rappresentativa.

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