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Cronaca

Gin e Parmigiano Reggiano si incontrano al “Sol & Agrifood” di Verona

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VERONA (ITALPRESS) – Gin scozzesi e Parmigiano Reggiano. E’ un viaggio intrigante, curioso e sorprendente, quello proposto dal Consorzio Parmigiano Reggiano nell’ambito di “Sol & Agrifood”, il Salone internazionale dell’Agroalimentare di Qualità, in programma a Verona Fiere dal 10 al 13 aprile, in concomitanza con Vinitaly 2022.
“Ci sono diverse stagionature, diverse biodiversità e gli abbinamenti sono infiniti – racconta Fabrizio Raimondi, responsabile delle Relazioni esterne del Consorzio -. Si va dai più tradizionali abbinamenti con lambrusco o con le bollicine di Franciacorta per arrivare ai pairing più arditi, con il Marsala Intorcia e con i gin scozzesi”. Se un Parmigiano Reggiano giovane e delicato, stagionato 12-18 mesi, è perfetto come aperitivo in abbinamento a vini bianchi e frizzanti, un 48 mesi si presenta complesso e un sapore intenso con note di spezie, frutta secca e brodo di carne: un gradito compagno da gustare con vini strutturati e da meditazione, e perchè no, addirittura con un Marsala Doc o un gin scozzese”.
Quest’ultimo abbinamento, più inconsueto, tra due ‘primi della classè dalla personalità così importante, è andato in scena in un evento organizzato per la stampa in collaborazione con Scottish Development International: il “Parmigiano Reggiano incontra la Scozia”. E la scelta è tutt’altro che casuale, perchè se il Parmigiano Reggiano non sembra conoscere crisi e anche in tempo di pandemia ha fatto registrare risultati positivi sia nel consumo in Italia che nelle esportazioni, anche per i gin continua inesorabile la fase di ‘rinascimentò. A confermarlo è Mirko Turconi, tra le figure più importanti al mondo nell’arte della mixology, che ha raccolto la sfida la sfida lanciata dal Consorzio, a creare i migliori abbinamenti tra gin e Parmigiano Reggiano con stagionature diverse,
“Intrigante anche trovare un giusto equilibrio, perchè solitamente si utilizza un contrasto o un accompagnamento quando si fanno dei pairing. Questa volta ho pensato che poteva essere interessante l’esaltazione, così sono andato a lavorare su tutte le stagionature e capire quale funzionava molto bene con un determinato gin andando, a far esplodere sia la parte aromatica del gin sia quella, ovviamente, del principe dello stand, il parmigiano reggiano. Il mio consiglio è provare qualcosa di nuovo e non fermarsi su ciò che piace perchè si rischia di rimanere fossilizzati”.
I giornalisti hanno potuto apprezzare, ad esempio, uno stagionato 24 mesi delicato ed elegante così come l’I love Harris Gin, scelto in abbinata. Gin che si produce nelle minuscole isole Harris, una sorta di omaggio al mare e alle sue correnti, dove l’ingrediente principale è un’alga, la Sugar Kelp. Il gin deve infatti il suo aroma al ginepro ma anche alle altre botaniche, come radici, frutta, erbe, semi e bacche capaci di donargli mille sfumature diverse. Sarà per questo che continua a piacere tantissimo, assaporato al naturale o in forma leggera, sotto forma di gin tonic. E piacciono anche i viaggi alla sua scoperta nei luoghi di produzione più suggestivi.
“E’ un trend che è iniziato dieci anni fa – spiega Turconi – e non finirà mai. Nascono e sbocciano gin ogni giorno da tutte le parti del mondo, Italia compresa che conta diverse centinaia di gin. E’ un prodotto che piace alla gente perchè lo capisce, lo beve facilmente. Ha aperto il mondo del bar verso la professionalità”.
Presente all’incontro in Fiera a Verona, anche Catriona Graham, Console Generale britannica in Italia. “Sono molto contenta di avere una scusa per vedere l’eccellenza dei prodotti italiani e scozzesi nello stesso tempo. Non vedo l’ora di provare! – ci ha raccontato -. Il gin è un prodotto anche molto in crescita. E’ sempre stato un pilastro della nostra cultura britannica, con il 70-80% del gin prodotto in Scozia. Ma negli anni c’è stata una forte crescita del prodotto con nuovi marchi innovativi e creativi. E’ anche un prodotto versatile e questo, con il Parmigiano Reggiano, ne è un ottimo esempio”.
Degustazioni e pairing si svolgeranno sia nello stand del Consorzio a Sol&Agrifood, sia all’interno degli stand di alcuni tra i più noti produttori vinicoli del panorama nazionale presenti a Vinitaly. L’obiettivo è sottolineare la versatilità del Parmigiano Reggiano, un formaggio che per la sua complessità di aromi e struttura è il partner ideale sia per un calice da aperitivo sia per abbinamenti più arditi.
(ITALPRESS).

Cronaca

Sanità, Bertolaso “Investire sui primi 1000 giorni di vita del bambino, sono fondamentali”

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MILANO (ITALPRESS) – La Giornata della Salute voluta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, quest’anno è dedicata alla salute materno-infantile. Per l’occasione la Clinica Mangiagalli di Milano ha organizzato un convegno intitolato “Healthy beginnigs, hopeful futures. I primi 1.000 giorni di vita”, per sottolineare l’importanza dei primi tre anni dei bambini.

Ogni anno 300mila donne muoiono per complicanze in gravidanza e oltre 2 milioni di neonati non sopravvivono al primo mese. Ecco perché, come sottolineato nel corso del convegno, è fondamentale investire nella salute di madri e neonati per costruire un futuro più sano per tutti. “I primi mille giorni di vita sono sicuramente i più importanti della vita, giorni fondamentale per il priprio futuro – ha detto nel suo suo saluto l’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Guido Bertolaso -. Investire nei primi tre anni di vita di un bambino è fondamentale, eppure quando c’è una nascita, ci si preoccupa di tantissime cose e di molti problemi, ma non si coglie ad esempio l’importanza dei comportamenti dei genitori prima e dopo il parto, che poi si riversano sul nascituro. Un aspetto al quale vogliamo dare grande importanza, partendo soprattutto dalla prevenzione”. “L’obiettivo è quello di migliorare i nostri comportamenti nei primi mille giorni di vita, per poi potere avere mille mesi e mille anni ancora più sani” ha concluso Bertolaso.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Frode sui rimborsi Iva a Malpensa, 26 denunciati

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VARESE (ITALPRESS) – I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Varese hanno scoperto indebiti rimborsi dell’IVA richiesti ed ottenuti da viaggiatori in partenza per destinazioni extra Unione Europea.

Per dare la dimensione della portata del gettito fiscale che viene restituito dall’Erario italiano, solo nell’aeroporto internazionale di Milano Malpensa, tale pratica amministrativa vede erogare, da parte degli intermediari autorizzati a gestire la pratica, rimborsi pari a 200 milioni di euro di IVA nazionale all’anno.

In particolare, i controlli hanno riguardato le richieste di rimborso laddove i richiedenti, cittadini stranieri, risultavano avere una residenza o un domicilio in Italia, così facendo venire meno i requisiti soggettivi previsti per l’ottenimento del rimborso.

L’attività portava ad esiti classificabili in due macro-categorie, spesso interconnesse: una di natura preventiva con la formulazione di una richiesta di inserimento all’interno della “black list” del sistema Otello 2.0, per i soggetti sui quali sussistono gravi dubbi sul possesso dei requisiti richiesti per beneficiare dello sgravio; l’altra di natura repressiva, laddove vi è certezza della violazione, con la redazione di una relazione complessiva sull’analisi effettuata.

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L’operazione ha permesso di individuare 26 persone che, già agendo in anni precedenti, hanno percepito rimborsi IVA non dovuti per un totale di 140.000 euro, a fronte di acquisti di beni di consumo per circa 750.000 euro.

Contestualmente, al fine di prevenire future irregolarità, sono stati segnalati ulteriori 35 persone per l’inserimento nella “black list” del sistema doganale Otello 2.0. Sul piano repressivo, per il tramite della stessa ADM di Malpensa, le relazioni conclusive sulle irregolarità riscontrate sono state trasmesse alle direzioni dell’Agenzia delle Entrate competenti per territorio all’accertamento delle violazioni tributarie ed il successivo recupero dell’indebito.

– Foto: ufficio stampa Guardia di Finanza –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Frode fiscale da 9 milioni, otto indagati a Torino

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TORINO (ITALPRESS) – La Guardia di finanza di Torino ha concluso un’indagine, convenzionalmente denominata “Cuba Libre”, che ha riguardato 7 società e 8 persone coinvolte. Le indagini si riferiscono a un articolato meccanismo di frode fiscale che ha consentito di occultare al Fisco circa 6 milioni di euro, ottenendo un illecito risparmio d’imposta per circa 1,5 milioni di euro e accumulando capitali in Paesi esteri a fiscalità privilegiata.

L’indagini dopo alcuni approfondimenti aventi a oggetto due imprenditori torinesi che, attraverso due società di diritto inglese costituite con l’unico scopo di emettere fatture per operazioni economiche inesistenti nei confronti di contribuenti italiani, erano riusciti a occultare redditi prodotti in Italia.

Sono state inoltre contestate ulteriori violazioni fiscali in capo ad altre tre persone fisiche e altrettante società risultati collegati alla frode, per un importo complessivo di oltre 3 milioni di euro. L’attività ha consentito complessivamente il deferimento, a vario titolo, di otto persone all’Autorità giudiziaria per le ipotesi penal-tributarie di emissione e utilizzo di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti.

Va evidenziato come i due principali indagati, all’esito dell’accertamento operato dall’Agenzia delle Entrate sulla base delle risultanze comunicate dalla Guardia di finanza di Torino, abbiano già versato all’Erario 1,7 milioni di euro, comprensivi di interessi e sanzioni.

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I finanzieri hanno infine acquisito gravi indizi nei confronti di un ulteriore soggetto, denunciato per estorsione in quanto, al fine di ottenere la restituzione di una somma di denaro concessa precedentemente in prestito ai due principali indagati, avrebbe minacciato gli stessi di divulgarne documentazione atta a farli incorrere in possibili conseguenze penali, nonchè arrecare loro un danno patrimoniale.

– Foto: ufficio strampa Guardia di Finanza –

(ITALPRESS).

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