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Cronaca

Raffaello “maestro di armonia” protagonista volume d’arte di Menarini

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FIRENZE (ITALPRESS) – Ha saputo rappresentare l’armonia pur vivendo in un periodo di tensioni e lacerazioni. E’ stato emblema del Tardo Rinascimento e il primo a ergersi come paladino della tutela dell’antichità. Raffaello Sanzio è il protagonista del volume della collana d’arte del Gruppo Menarini presentato, con un evento di video-arte, nella chiesa sconsacrata di Santo Stefano al Ponte a Firenze, primo centro italiano per le Esperienze di Arte Immersiva. Curata da Cristina Acidini, già soprintendente dei musei d’arte di Firenze ed oggi presidente dell’Accademia delle Arti del Disegno, la monografia collega vita e opere mettendo in rilievo l’evoluzione dell’aspetto umano e artistico di Raffaello. E punta l’attenzione su un aspetto biografico meno noto, che ne fa capire l’attualità, ovvero il suo impegno per la tutela dei monumenti antichi, un concetto che, nei secoli successivi, farà tanta strada e sarà all’origine della moderna tutela delle belle arti. “All’epoca – spiega Acidini – si stava spogliando quanto restava dell’Antica Roma: si fondevano bronzi, si smontavano templi per riutilizzare in modo spregiudicato i pezzi. Raffaello è la prima voce autorevole a ergersi contro il dissennato sfregio delle rovine romane. Si rende conto del danno che si sta facendo e, nel 1518, scrive a papa Leone X chiedendo di fermare quello scempio. Il papa lo capisce e lo nomina “Prefetto dell’antichità”, una sorta di soprintendente, il primo nella storia a ricevere questo incarico”. Un ruolo, quello di Raffaello, che sottolinea la necessità di tutelare, proteggere e conservare le tracce del passato. Rispettare l’arte e favorire il più possibile la sua divulgazione è anche una delle mission di Menarini. Quella tra il Gruppo e l’arte, infatti, è una lunga tradizione che continua nel tempo e si rinnova. “Con la pubblicazione annuale delle monografie d’arte, per quasi settant’anni Menarini ha avuto la capacità, ma soprattutto la costanza e l’intelligenza, di portare avanti molteplici messaggi: far conoscere i maestri italiani, salvaguardare il patrimonio artistico nazionale e farne apprezzare la singolare eccezionalità – spiega Giovanni Carlo Federico Villa, docente di Storia dell’arte moderna all’Università degli Studi di Bergamo e direttore di Palazzo Madama a Torino – Questi volumi raccontano a un pubblico di non addetti ai lavori la grande arte toscana, romana e veneta, del Rinascimento e non solo, facendone scoprire, anno dopo anno, protagonisti noti e meno conosciuti. Le monografie hanno così spaziato da Beato Angelico, Antonello da Messina, Michelangelo e Caravaggio ai Lorenzetti, Benozzo Gozzoli e Pollaiolo. E questo – prosegue Villa – ha permesso anche agli storici dell’arte di raccontarli, non attraverso saggi specialistici o con un linguaggio rivolto ai colleghi, ma con una narrazione attraente e comprensibile da tutti”. Avvicinare all’arte italiana è una sfida che Menarini porta avanti anche attraverso le Menarini Pills of Art, pillole video pensate per far conoscere in tutto il mondo le curiosità legate alle opere di artisti rinascimentali: ne sono state pubblicate quasi 600, divise in 8 lingue, con 28 milioni di visualizzazioni. L’ultima, appena pubblicata, racconta gli aneddoti dell’opera di Raffaello “Guido Baldo da Montefeltro”.
“Firenze, culla del Rinascimento e sede della nostra casa madre, ha accolto negli anni i più grandi artisti di sempre, tra cui Raffaello – hanno detto Lucia e Alberto Giovanni Aleotti, azionisti e membri del Board di Menarini – A poco più di 500 anni dalla sua morte, Menarini ha voluto celebrare questo grande artista e tutti i pittori rinascimentali protagonisti della storica collana d’arte del Gruppo inaugurata più di mezzo secolo fa”.
(ITALPRESS).

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Sicurezza, a Messina fa tappa la Commissione parlamentare d’inchiesta

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BREAKING NEWS LOMBARDIA – 27 OTTOBRE 2025

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I fatti del giorno: Otto nuovi possibili orari sulla morte di Chiara Poggi – Aggrediva donne tra Centrale e Porta Venezia, arrestato senegalese – Rissa a Festa Unità Lodi, tre giovani denunciati – Lombardia, mancano 3600 infermieri negli ospedali – Torrevilla, Massimo Barbieri confermato alla guida della Cantina – Lavori notturni su A7, chiusure tra Casei Gerola e Tortona – Pronto Meteo Lombardia 28 Ottobre.

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L’Università degli studi di Bergamo ospita una delegazione del Comitato Amministrativo del Parco Scientifico e Tecnologico di Zhongguancun

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BERGAMO (ITALPRESS) – Lunedì 27 ottobre, l’Università degli studi di Bergamo ha ospitato una delegazione del Comitato Amministrativo del Parco Scientifico e Tecnologico di Zhongguancun (Pechino), nell’ambito di un programma di formazione internazionale organizzato dalla Scuola di Alta Formazione dell’Ateneo. Zhongguancun Science Park (Z-Park), fondato nel 1988, è uno dei principali poli di innovazione tecnologica della Cina, sede di oltre 22.000 imprese high-tech e punto di riferimento mondiale nei settori dell’elettronica, biomedicina, nuovi materiali, energia, manifattura avanzata e intelligenza artificiale.

All’interno del parco operano università di eccellenza come Tsinghua e Peking University, istituti di ricerca, centri R&D di multinazionali e incubatori di imprese innovative. La delegazione — composta da venti rappresentanti del Comitato Amministrativo di Zhongguancun e di istituzioni scientifiche e industriali di Pechino — ha preso parte, nella mattinata, a un training dedicato ai sistemi di gestione universitaria, alla valutazione ANVUR e ai dipartimenti di eccellenza, a cura di Giuditta Pezzotta.

A seguire, si è tenuto un incontro con la governance dell’Ateneo presso l’Aula Fornasa dell’ex monastero di Sant’Agostino, alla presenza del Rettore Sergio Cavalieri, della Prorettrice con delega all’internazionalizzazione Flaminia Nicora, del Direttore del Dipartimento di Ingegneria Gestionale, dell’Informazione e della Produzione Gianluca D’Urso, dell’Assessora alle Politiche sociali, Longevità, Salute e Sport del Comune di Bergamo Marcella Messina, del Direttore del Parco Scientifico Tecnologico Kilometro Rosso Salvatore Majorana e di Cristian Arrigoni e Miriam Gualini, rispettivamente Direttore e Presidente di Bergamo Sviluppo, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Bergamo. La visita all’Università di Bergamo rappresenta la prima tappa di una settimana di scambio e formazione che proseguirà fino al 7 novembre, coinvolgendo diverse realtà accademiche, scientifiche e produttive lombarde.

Il programma prevede, per mercoledì 29 ottobre, un approfondimento sull’ecosistema bergamasco dell’innovazione, a cura del prof. Gianluca D’Urso, con una lezione seguita da una visita ai laboratori di ingegneria e agli spazi di ricerca congiunta del JOiiNT Lab e del Consorzio Intellimech. Nei giorni successivi, la delegazione avrà modo di conoscere da vicino il Parco Scientifico Tecnologico Kilometro Rosso, le attività di Bergamo Sviluppo e i progetti di trasferimento tecnologico illustrati dal prof. Giuseppe Rosace, con visita presso Tesmec.

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Sono inoltre previste tappe presso alcuni tra i principali centri di competenza e innovazione milanesi – il MADE Competence Centre Industria 4.0 e il MIND Milano Innovation District -, con momenti di confronto e scambio di buone pratiche.

-Foto Unibg-
(ITALPRESS).

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