Economia
Bankitalia, Visco “La guerra ha peggiorato le prospettive di crescita”
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3 anni fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – La guerra in Ucraina, con le sue conseguenze e soprattutto con le sue incertezze, rischia di compromettere il cammino di crescita dell’Italia. Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, mette in guardia il Paese. Davanti ad una platea di economisti, alla presenza della più alte cariche dello Stato, nelle considerazioni finali sulla relazione annuale 2021ricorda: “L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia segna una drammatica cesura nella storia recente. Ha innescato una grave crisi umanitaria e fatto riemergere tensioni tra le diverse aree del mondo che negli ultimi trent’anni sembravano essere state, se non del tutto superate, durevolmente ridotte. Il nostro primo pensiero è oggi rivolto alla popolazione ucraina, a chi ha perso la vita, alle persone costrette ad abbandonare le loro case, a coloro che hanno visto sconvolta la propria quotidianità. La guerra ha anche peggiorato di colpo le prospettive di crescita dell’economia mondiale, in una fase in cui i danni inferti dalla pandemia non sono ancora del tutto riparati”.
“L’incertezza è drasticamente aumentata a livello globale, investe i pilastri sui quali si basa l’assetto economico e finanziario internazionale emerso dalla fine della Guerra fredda: la convivenza pacifica tra le nazioni, l’integrazione dei mercati, la cooperazione multilaterale”, aggiunge Visco. Il Governatore è chiaro: “In aprile valutavamo che il prolungamento del conflitto in Ucraina avrebbe potuto comportare circa 2 punti percentuali in meno di crescita, quest’anno e il prossimo. Le stime più recenti delle maggiori organizzazioni internazionali sono simili. Non si possono però escludere sviluppi più avversi, una divisione del mondo in blocchi rischierebbe di compromettere i meccanismi che hanno stimolato la crescita e ridotto la povertà a livello globale”. Un conflitto che ha causato, tra l’altro, “un aumento dei prezzi delle materie prime importate” che per Visco rappresenta “una tassa ineludibile per il Paese. L’azione pubblica può redistribuirne gli effetti tra famiglie, fattori di produzione, generazioni presenti e future, non può annullare l’impatto d’insieme, per quanto riguarda le famiglie, gli interventi calibrati in funzione della loro condizione economica complessiva anziché dei redditi individuali risultano più efficaci nel contrastare le ripercussioni dell’inflazione sulla disuguaglianza”.
“Misure mirate consentono, tra l’altro, di meglio preservare il ruolo dei prezzi come incentivo agli investimenti in fonti rinnovabili e al risparmio energetico”, spiega Visco. Nonostante il deterioramento del quadro congiunturale, secondo le più recenti valutazioni della Commissione europea il rapporto tra debito e Pil continuerà a scendere in Italia, sia quest’anno, sia il prossimo, la posizione netta sull’estero è robusta, i produttori italiani competono con successo sui mercati di sblocco, è contenuto, nel confronto internazionale , l’indebitamento delle famiglie e delle imprese, per questo è ” necessario proseguire senza incertezze sul sentiero di graduale rafforzamento dei conti pubblici”. Il numero uno di Bankitalia sottolinea anche l’importanza del Piano Nazionale di ripresa e resilienza che costituisce: “Uno strumento decisivo per affrontare le sfide” del Paese “il piano, di dimensioni finanziarie importanti, segna una netta discontinuità nella definizione delle politiche economiche. Disegna una strategia articolata di modernizzazione del paese che coniuga programmi di riforma e investimenti pubblici con quelli privati contribuendo a realizzare la transizione digitale e quella ecologica o ‘verde’”.
Visco fa notare che “il Pnrr non esaurisce il novero degli interventi necessari né l’impegno finanziario del paese, vi si aggiungono altre importanti riforme da attuare come quella della tassazione, e risorse che il bilancio nazionale destina a programmi di spesa con o obiettivi affini”. Perché si realizzino i risultati sperati è “cruciale che la struttura della nostra economia si apra al cambiamento, avvalendosi dei programmi e delle riforme previsti nel Pnrr, per innalzare la propensione delle imprese a crescere ed investire nell’innovazione e nella valorizzazione del capitale umano” ha aggiunto puntando l’attenzione sul Mezzogiorno: “Di questo vi è particolare bisogno nelle regioni del Mezzogiorno, dove risiede oltre un terzo della popolazione italiana ma si genera poco più di un quarto del prodotto nazionale, e dove il livello medio del PIL, per abitante è inferiore del 45 per cento a quello del Centro Nord”. Con “uno stanziamento ingente” di risorse per il Sud” è lecito attendersi un effettivo rilancio dell’economia meridionale, tale da contribuire a un innalzamento del potenziale produttivo dell’intero paese”. Entrando nel dettaglio della situazione finanziaria del paese il governatore ha spiegato: “L’espansione del prodotto nel 2021, pari al 6,6 per cento, ha decisamente superato le attese, riflettendo soprattutto la forza degli investimenti e il recupero delle esportazioni. Sebbene il deficit energetico sia raddoppiato, il saldo delle partite correnti della bilancia dei pagamenti è rimasto largamente positivo, contribuendo così a rafforzare la posizione creditoria verso l’estero. L’ampio differenziale tra la crescita nominale del Pil e l’onere medio del debito ha determinato risultati positivi per i conti pubblici, dopo il significativo incremento del 2020, il rapporto tra il debito e il prodotto è diminuito di oltre 4 punti percentuali, a meno del 151 per cento, mentre un anno fa, quando ci si attendeva un disavanzo ben più elevato, se ne prevedeva un aumento verso il 160 per cento. L’economia italiana è, con quella tedesca, tra le più colpite dall’aumento del prezzo del gas, per la quota elevata di importazioni dalla Russia e per la rilevanza dell’industria manifatturiera, che ne fa ampio uso”.
Nelle conclusioni Visco cita i giudici Falcone e Borsellino: “Le risorse finanziarie che affluiranno al Mezzogiorno sono ingenti; tutti dobbiamo essere consapevoli che potranno dare i frutti attesi solo se lo Stato e le sue istituzioni continueranno a contrastare efficacemente l’illegalità, l’intimidazione, la violenza e la collusione. Abbiamo sempre presente l’esempio tracciato da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, magistrati e protagonisti straordinari di una ritrovata, e contrastata, forza dello Stato” ha concluso: “Chi c’era trent’anni fa ricorda l’emozione e il cordoglio generati nel Paese dal loro sacrificio e da quello della moglie di Falcone e degli agenti delle scorte. I più giovani sono testimoni di un ricordo ancora oggi sentito, una memoria comune condivisa”.
– foto agenziafotogramma.it-
(ITALPRESS).
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Dazi, Lollobrigida “Mercato Usa irrinunciabile, accordo del 15% abbastanza sostenibile”
Pubblicato
27 minuti fa-
8 Settembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Per un Paese esportatore come il nostro, i dazi in uscita non sono una buona notizia e quindi non li apprezziamo particolarmente, anche se in gran parte ricadono sui cittadini americani. Per questo non comprendiamo fino in fondo le scelte del presidente Trump. Dopodiché, per quanto riguarda i rapporti fra Europa e Stati Uniti, noi li riteniamo fondamentali a prescindere da chi governa i singoli Stati, perché sono due blocchi democratici e il rapporto di crescita di entrambi permette alla popolazione di godere della prosperità che merita. Se questo rapporto dovesse entrare in crisi e, magari, vedessimo Paesi autocratici viaggiare a velocità diverse, come sta accadendo a est del mondo, ciò potrebbe rappresentare un problema ben più grave. Ciononostante, il mercato americano per noi è irrinunciabile e l’accordo del 15% lo riteniamo abbastanza sostenibile: in alcuni settori non incide, perché ad esempio su alcuni formaggi i dazi erano già previsti”. Così il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida intervenuto nel corso di “Non Stop News” su Rtl 102.5.
“Continueremo a lavorare in questi mesi per cercare di ottenere delle esenzioni sugli asset strategici per il nostro export agroalimentare. Non è detto che ci si arrivi e, nel caso in cui dovessero verificarsi contrazioni delle esportazioni verso gli Usa, interverremo in sostegno delle imprese per quanto necessario. Nel frattempo, lavoriamo e apriremo nuovi mercati per offrire la possibilità di nuovi insediamenti in termini di sbocchi commerciali, così da far crescere il nostro export”, ha aggiunto. Il ministro ha poi sottolineato come “il governo Meloni è quello che ha investito più di tutti, nella storia repubblicana, nell’agricoltura. Continueremo a farlo con la nuova legge di bilancio, nella quale verranno confermati gli stanziamenti già previsti, abbiamo raggiunto i 12 miliardi in tre anni. L’ultimo provvedimento, Coltivitalia, è un intervento strategico che riguarda tutti i settori più importanti della nostra economia e ci mette nelle condizioni di poter salvaguardare le imprese che dovessero trovarsi in difficoltà a causa di effetti contingenti, climatici o legati a questioni geopolitiche e geoeconomiche”.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Economia
Pier Silvio Berlusconi al primo posto della Top Manager Reputation, Descalzi e Messina sul podio
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3 ore fa-
8 Settembre 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Ad agosto, mese di transizione, i contenuti calano del 23%. Si distinguono i manager dalle ottime semestrali e che chiudono operazioni strategiche. Mantiene il primo posto nella Top Manager Reputation (www.topmanagers.it), stilata da Reputation Manager SPA SB, Pier Silvio Berlusconi (85.95), che conquista Prosiebensat e fa nascere un nuovo gruppo da 300 milioni di spettatori. Stabile al secondo l’AD di Eni Claudio Descalzi (85.85) con profitti oltre i 2,5 miliardi nel semestre. Si conferma terzo Carlo Messina (85.29) che batte le stime con utile semestrale netto di Intesa Sanpaolo a 5,2 miliardi. Risale al quarto Andrea Orcel (84.27) che porta Unicredit a superare i 100 miliardi di capitalizzazione, segna un semestre record e punta a salire ancora in Commerzbank. Quinto l’AD di A2A Renato Mazzoncini (79.91). Al sesto sprint di quattro dell’AD di Poste Matteo Del Fante (79.55), grazie agli utili in crescita del 14%, trainati da servizi finanziari e Bancoposta.
Al settimo c’è Luca de Meo (79.40), prossimo alla guida di Kering, Urbano Cairo (76.99) si conferma ottavo, seguito da Alessandro Benetton (76.97). Sale di uno al decimo l’AD di FS Stefano Donnarumma (73.53) che porta i ricavi semestrali a 8,2 miliardi, in crescita rispetto al 2024. In undicesima sale di tre Cristina Scocchia (69.98), AD di Illy, che segna risultati in crescita nonostante i rincari sulla materia prima. Stabile al dodici l’AD di Terna Giuseppina Di Foggia (69.72), al tredici sale di due l’AD di Fincantieri Pierroberto Folgiero (69.70), che presenta conti in crescita, continua il rally in borsa e annuncia il nuovo piano industriale entro l’anno: priorità alla difesa. Il Presidente di Iren Luca Dal Fabbro (69.28) sale di due al quattordici, e l’AD di Enel Flavio Cattaneo (69.18) guadagna tre posizioni al quindici con semestrale in crescita. Al sedici sale di sei l’AD di Bpm Giuseppe Castagna (69.08), che in questi mesi di risiko ha rafforzato la sua leadership. Chiudono la top 20: Pietro Labriola (67.86), Gian Maria Mossa (67.80), Brunello Cucinelli (67.35) e Francesco Milleri (66.28). In crescita: Roberto Cingolani (22°,+6), Luigi Lovaglio (24°,+15) al rilancio su Mediobanca, Stephan Winkelmann (35°,+10), Claudio Andrea Gemme (50°,+16), il Presidente dell’Inter Giuseppe Marotta (73°,+11).
– foto ufficio stampa Top Manager Reputation –
(ITALPRESS).
Economia
UniCredit annuncia nuove partnership con BNP Paribas e FNZ
Pubblicato
3 ore fa-
8 Settembre 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – UniCredit ha annunciato oggi il prossimo passo nell’evoluzione della propria offerta di custodia titoli, siglando una partnership con BNP Paribas per i servizi di custodia e con FNZ per la piattaforma di post-trading titoli basata su cloud, nel continuo processo di armonizzazione del proprio assetto tra Italia e Germania.
L’iniziativa segue l’annuncio fatto dalla banca a gennaio, dell’intenzione di internalizzare le sue attività di back-office di custodia titoli, standardizzandone operazioni e fornitori in tutti i paesi, creando più di 200 nuovi posti di lavoro nel processo. UniCredit ha scelto il business titoli di BNP Paribas come partner per i servizi di custodia per l’Italia e la Germania, con un ulteriore supporto per il Lussemburgo. Grazie alla sua presenza globale e alla sua comprovata eccellenza operativa, BNP Paribas è un partner a lungo termine naturale, pronto a fornire i servizi d’eccellenza ai clienti di UniCredit.
I nuovi team di back-office e digital lavoreranno ora con FNZ per costruire una piattaforma di post-trading di titoli leader del settore per l’attività di servizi di custodia della banca in Germania. La piattaforma tecnologica end-to-end altamente scalabile di FNZ è pienamente allineata con l’ambizione della banca di migliorare l’efficienza operativa e accelerare l’innovazione. Facendo leva sulle capacità di FNZ, UniCredit semplificherà significativamente i suoi processi, servendo i clienti nel modo più fluido possibile. Il team che gestirà questa piattaforma sarà completamente interno a UniCredit, creando così più di 140 nuovi posti di lavoro in Germania, dove il servizio era precedentemente in gran parte esternalizzato, e altri 60 in Italia. Inoltre, sono stati generati altri 25 posti all’interno del team Digital in Italia, Germania e Polonia per supportare il processo, con altri in arrivo. Nel frattempo, un team interfunzionale sta già lavorando alla transizione.
Commentando l’iniziativa, Gianfranco Bisagni, Group Chief Operating Officer di UniCredit, ha dichiarato: “Siamo totalmente impegnati ad armonizzare e semplificare la nostra struttura in UniCredit per fornire una base più sicura, flessibile e conveniente per l’erogazione dei servizi di custodia, consentendo ai nostri clienti di essere più agili e incisivi nell’esecuzione. Al fianco di FNZ e BNP Paribas siamo fiduciosi di avere le migliori basi possibili”. “Internalizzando parti chiave della catena del valore della custodia titoli, stiamo effettuando un investimento strategico in una delle nostre aree di prodotto più critiche. Stiamo rafforzando le nostre competenze interne, migliorando la resilienza operativa e accelerando la nostra trasformazione digitale. Con i nostri nuovi partner, siamo pronti a fornire servizi più integrati, efficienti e orientati al futuro, stabilendo un nuovo standard per la custodia titoli incentrato sul cliente in Germania e in tutta Europa“, ha dichiarato Marion Höllinger, CEO di HypoVereinsbank Germany.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).


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