Politica
Mattarella “Minaccia uso armi nucleari crimine contro l’umanità”
Pubblicato
3 mesi fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “L’ottantesimo anniversario del tragico bombardamento atomico di Hiroshima, cui seguì tre giorni dopo quello su Nagasaki, segnò l’esperienza di un evento apocalittico. Le esplosioni atomiche disintegrarono nel bagliore di un solo istante interi quartieri delle due città, spargendo morte e devastazione in proporzioni mai conosciute prima di allora. Ne pagarono il tributo sanguinoso decine di migliaia di vittime, perlopiù civili innocenti. Quei tragici avvenimenti, le molteplici sofferenze patite negli anni successivi dai sopravvissuti, rimangono per l’umanità monito che non può essere dimenticato. L’annientamento dell’umanità la prospettiva che l’uso del nucleare ha posto dinanzi a tutti noi”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
“Oggi, in uno scenario segnato da guerre, crescenti tensioni e contrapposizioni, occorre ribadire con forza che l’uso o anche la sola concreta minaccia di introdurre nei conflitti armamenti nucleari appare crimine contro l’umanità”, aggiunge.
“L’architettura globale del disarmo e della non proliferazione delle armi nucleari, tra i cardini del sistema multilaterale faticosamente costruito nel secondo dopoguerra, non può essere abbandonata, a rischio di accelerare un clima di scontro. A cinquanta anni dalla ratifica del Trattato di non proliferazione, la Repubblica Italiana ribadisce l’obiettivo di un mondo libero dalle armi nucleari, con la valorizzazione completa degli organismi internazionali di controllo predisposti a questo scopo. Nessuna guerra nucleare può essere combattuta o vinta, a meno di mettere a rischio la stessa esistenza della vita sul pianeta. I bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki non sono solo episodi bellici tra i più dolorosi del secolo scorso, nè rappresentano soltanto una ferita ancora aperta per il popolo giapponese. Le due città sono moniti eterni di una memoria universale che testimonia dove può portare la furia distruggitrice dell’uomo e, al contempo, esempio di resilienza, di ciò che è possibile costruire con la pace”, conclude il capo dello Stato.
-Foto Quirinale-
(ITALPRESS)
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Politica
Le opposizioni attaccano l’aumento di stipendio di Brunetta, il presidente del Cnel: “Revoco con effetto immediato la decisione”
Pubblicato
7 minuti fa-
7 Novembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Una delibera del Cnel alza le retribuzioni dello staff, portando lo stipendio del presidente Renato Brunetta da 250 a 310mila euro l’anno, e si scatena la bufera politica. Sessantamila euro l’anno in più. Il Cnel, con una nota, fa sapere che “non corrisponde al vero quanto riportato il 6 novembre dal quotidiano ‘Il Domani’ allorché in relazione al Cnel si scrive: ‘Per i vertici 1,5 milioni in più’ e poi oggetto di articoli usciti anche su altre testate. Si tratta, con ogni evidenza di una serie di errori – voluti o meno non importa – che complessivamente concorrono a falsare la condotta di assoluta regolarità e legittimità cui il Cnel informa la propria attività”.
Quindi sottolinea che non ha effettuato alcun “adeguamento ma si è limitato a dare doverosa applicazione alla sentenza della Corte Costituzionale n. 135 del 9 luglio 2025, che ha ripristinato a decorrere dal 1° agosto, il tetto retributivo dei 311.658,53 euro”. La sentenza in questione ha dichiarato illegittimo il limite massimo di 240mila euro al compenso per i dipendenti pubblici, introdotto dal governo Renzi.
Nel 2014, infatti, un decreto legge aveva stabilito che le retribuzioni dei dipendenti pubblici non potessero superare lo stipendio del primo presidente della Corte di Cassazione, pari appunto a 240mila euro. L’attacco più duro arriva proprio dal leader di Italia Viva, Matteo Renzi, che da presidente del Consiglio si battè, con una riforma costituzionale, anche per l’abolizione del Cnel. “Dice Meloni che lei non farà mai quello che ho fatto io. Per una volta ha detto il vero. Io volevo abolire il Cnel, lei invece lo ha riempito di soldi e ci ha messo alla guida il pensionato d’oro Renato Brunetta. Il ceto medio paga le tasse, il Cnel le spende con Brunetta”.
E ancora: “Il Cnel ha deliberato un aumento di 1,5 milioni per i vertici e di 200.000 euro per lo staff, come riporta Il Domani. Giorgia Meloni non trova i soldi per aumentare gli stipendi al ceto medio ma li trova per aumentare il poltronificio di Brunetta”. Quello che non va giù alle opposizione non è solo l’aumento degli stipendi, ma anche il fatto che tempo fa l’organo, guidato da Brunetta, bocciò la proposta di salario minimo. “Portai a Meloni la proposta per aumentare gli stipendi a 4 milioni di lavoratori col salario minimo”, l’affondo del presidente del M5S, Giuseppe Conte. “Lì per lì finse interesse per la proposta e disse che avrebbe lavorato con il Cnel di Brunetta a misure per gli stipendi. Ci siamo lasciati così e poi? Niente salario minimo, ma sono aumentati gli stipendi dei vertici Cnel e di Brunetta, i rimborsi a ministri e sottosegretari. Mentre crollano i salari reali e abbiamo tasse record. Presidente Meloni: a posto così?”.
Per Avs “indicizzare i salari è il minimo e per evitare che i rinnovi vengano rimandati all’infinito, bisognerebbe farli scattare automaticamente con il doppio dell’inflazione. Immaginiamo che Brunetta sia d’accordo, visto che si è aumentato lo stipendio, mentre milioni di lavoratori non hanno lo stesso potere. Aspettano ancora il salario minimo, il rinnovo dei contratti e stipendi adeguati al costo della vita. Le parole non bastano: servono leggi, risorse e volontà politica. Sulle disuguaglianze, Brunetta ha preferito tacere: ma sono proprio quelle a minacciare la coesione sociale e la democrazia”.
Dal Pd, il deputato Andrea Casu parla di “schiaffo in faccia a milioni di lavoratrici e lavoratori poveri di cui la presidente Meloni deve rispondere. La destra al governo getta la maschera: è contro la difesa dei diritti di chi ogni giorno viene sfruttato ma per i loro comodi gli aumenti ci sono sempre”.
LA REPLICA DI BRUNETTA “REVOCO CON EFFETTO IMMEDIATO LA DECISIONE”
“Come presidente del Cnel, organo di rilievo costituzionale chiamato a dare voce e rappresentare le parti sociali, non voglio in alcun modo che dall’applicazione legittima di una giusta sentenza della Corte Costituzionale derivino strumentalizzazioni in grado di danneggiare la credibilità dell’istituzione che presiedo e, di riflesso, condizionare negativamente il dibattito politico e l’azione del Governo. Per queste ragioni provvederò a revocare con effetto immediato la decisione assunta in Ufficio di Presidenza, relativa al recepimento. Lo faccio con senso di responsabilità e con l’intento di tutelare il prestigio del Cnel, preservando nel contempo un clima di rispetto e collaborazione tra tutte le componenti politiche, istituzionali e sociali”. È quanto dichiara in una nota il presidente del Cnel, Renato Brunetta.
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).
Politica
Meloni incontra Abu Mazen, dare rapida attuazione al piano Trump
Pubblicato
2 ore fa-
7 Novembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha ricevuto a Palazzo Chigi il presidente della Palestina, Mahmoud Abbas. Nel corso del colloquio, la premier ha ribadito la necessità di consolidare il cessate il fuoco e di avviare la stabilizzazione e la ricostruzione di Gaza, procedendo rapidamente con la piena attuazione del Piano di pace del presidente Donald Trump, anche attraverso il disarmo di Hamas che non potrà avere alcun ruolo nel futuro del popolo palestinese.
Il presidente del Consiglio ha inoltre valorizzato il forte e costante impegno italiano sia nell’assistenza umanitaria alla popolazione civile – attraverso l’iniziativa Food for Gaza, le evacuazioni mediche e il “corridoio universitario” – sia nella formazione delle forze di polizia e nel processo di riforme dell’Autorità palestinese.
In conclusione d’incontro, nel reiterare la necessità di lavorare a una soluzione politica duratura sulla base della prospettiva dei due Stati, è stato confermato che il Governo italiano, anche sulla base delle priorità indicate dall’Autorità Palestinese, sta lavorando a un pacchetto di aiuti umanitari e per la ricostruzione da presentare alla Conferenza su Gaza che l’Egitto intende convocare.
(ITALPRESS).
-Foto: Palazzo Chigi-
Politica
Le opposizioni attaccano l’aumento di stipendio di Brunetta, per il Cnel si tratta di mero adempimento
Pubblicato
2 ore fa-
7 Novembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Una delibera del Cnel alza le retribuzioni dello staff, portando lo stipendio del presidente Renato Brunetta da 250 a 310mila euro l’anno, e si scatena la bufera politica. Sessantamila euro l’anno in più. Il Cnel, con una nota, fa sapere che “non corrisponde al vero quanto riportato il 6 novembre dal quotidiano ‘Il Domani’ allorché in relazione al Cnel si scrive: ‘Per i vertici 1,5 milioni in più’ e poi oggetto di articoli usciti anche su altre testate. Si tratta, con ogni evidenza di una serie di errori – voluti o meno non importa – che complessivamente concorrono a falsare la condotta di assoluta regolarità e legittimità cui il Cnel informa la propria attività”.
Quindi sottolinea che non ha effettuato alcun “adeguamento ma si è limitato a dare doverosa applicazione alla sentenza della Corte Costituzionale n. 135 del 9 luglio 2025, che ha ripristinato a decorrere dal 1° agosto, il tetto retributivo dei 311.658,53 euro”. La sentenza in questione ha dichiarato illegittimo il limite massimo di 240mila euro al compenso per i dipendenti pubblici, introdotto dal governo Renzi.
Nel 2014, infatti, un decreto legge aveva stabilito che le retribuzioni dei dipendenti pubblici non potessero superare lo stipendio del primo presidente della Corte di Cassazione, pari appunto a 240mila euro. L’attacco più duro arriva proprio dal leader di Italia Viva, Matteo Renzi, che da presidente del Consiglio si battè, con una riforma costituzionale, anche per l’abolizione del Cnel. “Dice Meloni che lei non farà mai quello che ho fatto io. Per una volta ha detto il vero. Io volevo abolire il Cnel, lei invece lo ha riempito di soldi e ci ha messo alla guida il pensionato d’oro Renato Brunetta. Il ceto medio paga le tasse, il Cnel le spende con Brunetta”.
E ancora: “Il Cnel ha deliberato un aumento di 1,5 milioni per i vertici e di 200.000 euro per lo staff, come riporta Il Domani. Giorgia Meloni non trova i soldi per aumentare gli stipendi al ceto medio ma li trova per aumentare il poltronificio di Brunetta”. Quello che non va giù alle opposizione non è solo l’aumento degli stipendi, ma anche il fatto che tempo fa l’organo, guidato da Brunetta, bocciò la proposta di salario minimo. “Portai a Meloni la proposta per aumentare gli stipendi a 4 milioni di lavoratori col salario minimo”, l’affondo del presidente del M5S, Giuseppe Conte. “Lì per lì finse interesse per la proposta e disse che avrebbe lavorato con il Cnel di Brunetta a misure per gli stipendi. Ci siamo lasciati così e poi? Niente salario minimo, ma sono aumentati gli stipendi dei vertici Cnel e di Brunetta, i rimborsi a ministri e sottosegretari. Mentre crollano i salari reali e abbiamo tasse record. Presidente Meloni: a posto così?”.
Per Avs “indicizzare i salari è il minimo e per evitare che i rinnovi vengano rimandati all’infinito, bisognerebbe farli scattare automaticamente con il doppio dell’inflazione. Immaginiamo che Brunetta sia d’accordo, visto che si è aumentato lo stipendio, mentre milioni di lavoratori non hanno lo stesso potere. Aspettano ancora il salario minimo, il rinnovo dei contratti e stipendi adeguati al costo della vita. Le parole non bastano: servono leggi, risorse e volontà politica. Sulle disuguaglianze, Brunetta ha preferito tacere: ma sono proprio quelle a minacciare la coesione sociale e la democrazia”.
Dal Pd, il deputato Andrea Casu parla di “schiaffo in faccia a milioni di lavoratrici e lavoratori poveri di cui la presidente Meloni deve rispondere. La destra al governo getta la maschera: è contro la difesa dei diritti di chi ogni giorno viene sfruttato ma per i loro comodi gli aumenti ci sono sempre”.
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