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Cronaca

Al via il “Ravenna Festival” nel nome di Pasolini. Da Giovanna Nocetti a Riccardo Muti, la rassegna completa degli eventi

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È stato il concerto sinfonico-poetico del compositore Azio Corghi, “Tra la carne e il cielo”, che condivide il titolo con quello della XXXIII edizione di Ravenna Festival, dedicato a Pier Paolo Pasolini, ad aprire il concerto inaugurale al Pala De André di Ravenna del festival giunto alla 32esima edizione.
Saranno tanti gli ospiti e le star che sino al 21 luglio si alterneranno fra musical, opera, musica pop, omaggio e molti altri eventi nei teatri più belli di Ravenna.
Ad un anno dal successo dello spettacolo “Giovanna Omaggio a Milva” ideato e interpretato da Giovanna Nocetti (la nota cantante e produttrice viareggina) Martedì 28 Giugno alle 21, nel teatro Socjale di Piangipane si terrà una tappa dello show con Walter Bagnato al pianoforte e fisarmonica per la regia di Dario Gay con aiuto regia di Alessandro Paola Schiavi.
Un tuffo nella carriera della pantera di Goro dagli inizi Sanremesi alla collaborazione con Franco Battiato.
Giovanna interpreterà Milva senza imitarla ma omaggiando una collega molto stimata e amata tra poesie, videoclip e momenti molto intimi.
Altro omaggio attesissimo sarà proprio quello di Franco Battiato il 14 luglio alle 21.00 con “Over and over again”, il titolo dello spettacolo con Angelo Privitera, Fabio Cinti e il Nuovo Quartetto Italiano. Il genio della musica italiana rivisitato e visto da musicisti raffinati e colti con le sue canzoni simbolo.
Spazio anche per il rap con lo show sofisticato di Cleaver Gold in “La notte del rap #symphonyc” il 25 giugno alle 21.30 al palazzo San Giacomo di Russi (RA) .
Il 6 Luglio invece approderà Carmen Consoli live con il suo ultimo tour “Volevo fare la rockstar”, attesso al Palazzo De André di Ravenna alle 21.00, tra racconti di una lunga carriera e tanta musica.
La Rappresentate di Lista, reduce dal Festival di Sanremo, si esibirà il 17 luglio alle 21.00 a Lugo (Pavaglione).
Grande attesa per la finale del festival il 21 luglio che chiuderà con un nome fondamentale della musica mondiale, il Maestro Riccardo Muti.
L’Orchestra Cherubini da lui diretta chiuderà la rassegna a Palazzo De André alle 21.00, dove sarà possibile seguire l’evento anche in Streaming.
Per info e Biglietteria Ravenna Festival:
Teatro Alighieri, Via A. Mariani 2, Ravenna
tel. +39 0544 249244, email tickets@ravennafestival.org
Orari dal 30 maggio lun-sab 10-13 e 16-18, domenica e festivi 10-13. Biglietteria serale da un’ora prima dello spettacolo.

Cronaca

Shoah, opposizioni in rivolta dopo frasi Roccella su “gite” ad Auschwitz

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ROMA (ITALPRESS) – “Non si è fatto i conti fino in fondo con l’antisemitismo nel nostro Paese. Tutte le gite scolastiche ad Auschwitz, cosa sono state? Sono state gite? A che cosa sono servite? Sono servite, secondo me, sono state incoraggiate e valorizzate, perchè servivano effettivamente all’inverso. Ovvero servivano a dirci che l’antisemitismo era qualcosa che riguardava un tempo ormai collocato nella storia, e collocato in una precisa area: il fascismo. Le gite ad Auschwitz secondo me sono state un modo per ripetere che l’antisemitismo era una questione fascista e basta”. Queste le parole pronunciate dal ministro alla Famiglia Eugenia Roccella ad un convegno dell’Unione delle comunità ebraiche italiane a Roma. Frasi che hanno provocato la reazione di tutte le opposizione, ribellatesi alla visione del ministro. Elly Schlein, leader del Pd, si è rivolta alla premier Giorgia Meloni, affinchè “prenda subito le distanze dall’indecente uscita della ministra Roccella perchè a tutto c’è un limite, nonostante questo governo dimostri come sia possibile superarlo anche insultando i viaggi della memoria ad Auschwitz e provando a riscrivere la storia”. Magi di Più Europa, ha detto che “Il ministro Roccella una ne pensa e cento ne sbaglia. Non solo dà una lettura strumentale e provinciale del ricordo dell’Olocausto anche attraverso le gite scolastiche nei campi di concentramento, ma sembra voler sminuire il ruolo del nazifascismo che un secolo fa ha pianificato lo sterminio programmatico degli ebrei in Europa”. Secondo Angelo Bonelli di Avs, “Le parole della ministra Roccella sono sconcertanti. Mostrano una totale insensibilità verso la tragedia che si consuma a Gaza e un’indifferenza assoluta di fronte alla pulizia etnica portata avanti dal governo di Netanyahu contro il popolo palestinese, che per l’Onu costituisce un genocidio. Le gite scolastiche oggi dovremmo organizzarle a Gaza, per far vedere agli studenti cosa significa un genocidio nel terzo millennio: bambini sepolti sotto le macerie, ospedali bombardati, intere famiglie annientate”. “Negare il valore della Memoria è inaccettabile: le parole di Eugenia Roccella sono gravi ancora più perchè a pronunciarle è un ministro della Repubblica. Facciamo nostre le sempre sagge parole di Liliana Segre”. Lo scrive sui social la senatrice Raffaella Paita, capogruppo al Senato di Italia Viva e componente della Commissione Segre. “Sono gravissime le parole della ministra Roccella, che riesce nell’impresa di negare l’indiscutibile valore educativo di quelle che lei liquida come “gite” ad Auschwitz. Quei viaggi di istruzione da anni servono a raccontare l’orrore del Novecento, a mantenere viva la memoria di chi è stato vittima del genocidio ad opera del regime nazifascista. La Roccella vuole forse riscrivere la storia?”. Lo afferma la deputata M5S Annalaura Orrico.(ITALPRESS).

Foto: Ipa Agency

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Cronaca

Omicidio Palermo, confermato fermo presunto omicida. Ritrovata pistola

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PALERMO (ITALPRESS) – Nel tardo pomeriggio di oggi i Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a un provvedimento di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, nei confronti di un giovane 28enne palermitano, ritenuto responsabile di omicidio. L’uomo era stato accompagnato nella mattinata verso le ore 13.00 presso la caserma del Comando Provinciale di Palermo per essere sottoposto a interrogatorio da parte dei magistrati della locale Procura della Repubblica. La perquisizione domiciliare eseguita poco prima dagli operanti presso la propria abitazione aveva consentito di rinvenire una pistola semiautomatica calibro 9 illegalmente detenuta. Il provvedimento di fermo odierno trae origine dalle immediate attività d’indagine – svolte dal Nucleo Operativo della Compagnia di Piazza Verdi con l’ausilio del Nucleo Investigativo di Palermo – che hanno consentito di identificare e rintracciare, nel quartier Zen, il presunto responsabile dell’omicidio del ventenne, colpito mortalmente alla testa, mentre, intorno alle tre di questa mattina, era intento a lavorare in un pub di famiglia del centro storico cittadino. L’indagato sarà tradotto presso la Casa Circondariale di Palermo “Pagliarelli” e, nelle prossime ore, sarà interrogato dal Giudice per le Indagini Preliminari del locale Tribunale.(ITALPRESS).

Foto: Xd8

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Cronaca

Mkhitaryan “Inzaghi fondamentale per l’Inter, Chivu ha un gran futuro”

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ROMA (ITALPRESS) – Un lungo viaggio in giro per l’Europa, diversi Paesi toccati, dall’Ucraina all’Italia, passando per Germania e Inghilterra, ma ancora tanta voglia di giocare. Ora Henrikh Mkhitaryan è al quarto anno con la maglia dell‘Inter, una squadra che negli ultimi anni è stabilmente tra le migliori d’Italia e d’Europa, grazie anche a un allenatore come Simone Inzaghi, da questa stagione sulla panchina dell’Al-Hilal. “Di lui ho solo bei ricordi, se lo vedrò lo riabbraccerò, gli ho mandato un messaggio quando è andato in Arabia perchè è stato un allenatore fondamentale per questa Inter”, ha detto al Festival dello Sport di Trento il centrocampista nerazzurro.

A livello personale, il centrocampista armeno spiega che il tecnico piacentino “mi ha dato una seconda giovinezza. L’ho avuto tra i 33 e i 36 anni e mi faceva giocare quasi tutte le partite, mi ha fatto sentire importante”. Il rapporto tra Inzaghi e l’Inter si è chiuso dopo la finale di Monaco, con il 5-0 subito contro il Psg che, per Mkhitaryan, è sia orgoglio che un trauma: “Tutti e due i sentimenti sono forti. Sono orgoglioso perchè la stagione è stata molto lunga, ma in tre settimane abbiamo perso tre titoli. E’ la regola del calcio. C’è rimpianto perchè non siamo riusciti a vincere un trofeo dopo nove mesi di stagione, ed eravamo una squadra abituata a vincere”.

Ora c’è Cristian Chivu, rumeno come l’allenatore che lo ha lanciato nel calcio europeo, allo Shakhtar Donetsk, ovvero Mircea Lucescu: “Lucescu è stato davvero importante per me. Non direi che lui e Chivu si assomigliano, perchè il calcio è cambiato, da quando ero allo Shakthar ad oggi è quasi un altro sport. Ma mi trovo benissimo con tutti e due ed è la cosa più importante. Chivu mi fa giocare meno? Non posso dimenticare che tra poco avrò 37 anni – prosegue Mkhitaryan sull’attuale allenatore nerazzurro – La mia voglia di giocare è tantissima, ma bisogna capire le scelte dell’allenatore. Sono pronto ad aiutare la squadra anche giocando una partita a settimana. Io ne parlo benissimo, perchè vedo un allenatore che vuole crescere e imparare ogni giorno e ha un grande futuro”. Tra le grandi figure che hanno caratterizzato la sua carriera c’è anche il suo ex procuratore, Mino Raiola: “Non era solo un rapporto di lavoro, è stata una connessione come tra padre e figlio. Ci sono stati tanti episodi, tanti momenti tra noi due. Sapeva cosa volevo io, mi ha sempre aiutato e dato consigli. E’ sempre stato affidabile, mi ha aiutato tantissimo”, è il ricordo del centrocampista ex Roma.

– Foto Ipa Agency –

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(ITALPRESS).

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