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Domani il referendum sulla Giustizia e il voto in quasi mille Comuni italiani

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Sono quasi mille i comuni al voto per il rinnovo di sindaci e consiglieri comunali di domenica 12 giugno. Le elezioni amministrative interessano quasi nove milioni di elettori in diciotto regioni italiane.

Sono chiamati alle urne 971 comuni di cui 142 con popolazione superiore a 15 mila abitanti. Tra i comuni al voto per il rinnovo di sindaco e consiglio comunale ci sono 22 capoluoghi di provincia e quattro di regione, ovvero Catanzaro, Genova, L’Aquila e Palermo.  In Piemonte si vota in 92 comuni, di cui tre capoluoghi: Alessandria, Asti e Cuneo. Sono, invece, 127 i comuni al voto in Lombardia, tra cui le città di Como, Lodi e Monza.

In Veneto sono chiamati alle urne gli elettori di 86 comuni e tra questi ci sono anche le città di Belluno, Padova e Verona.

In Friuli-Venezia Giulia si vota in 33 comuni, compresa la città di Gorizia. Anche Genova, La Spezia e altri 18 centri liguri sono chiamati a rinnovare sindaci e consigli comunali. A Genova i candidati alla carica di sindaco sono sette: l’uscente Marco Bucci, sostenuto da nove liste (Genova Domani, FdI, Liguria al Centro, Bucci Sindaco, Liberal Socialisti Npsi, FI, Udc, Lega, Gente d’Italia per Genova Popolo Libero Solidale), Ariel Dello Strologo con cinque liste (Pd-Articolo Uno-Psi, M5S, Europa Verde-Sansa Linea Condivisa, Sinistra Italiana, Genova civica Ariel Dello Strologo Sindaco), Cinzia Ronzitti (Partito Comunista dei Lavoratori), Martino Manzano Olivieri (3v Verità Libertà), Mattia Crucioli (Uniti per la Costituzione), Antonella Marras (Rifondazione Comunista-Pci-Sinistra Anticapitalista) e Carlo Carpi (Insieme per Genova).

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In Emilia-Romagna i comuni al voto sono 21, di cui due capoluoghi: Parma e Piacenza. In Toscana, invece, sono chiamati alle urne gli elettori di 28 centri e tra questi ci sono le città di Lucca e Pistoia. L’Umbria conta soltanto sette comuni al voto e nessun capoluogo. In totale, nella regione, in queste Amministrative sono interessati più di 40 mila elettori. Nel Lazio si vota in 53 comuni, di cui tre città capoluogo: Frosinone, Rieti e Viterbo. Nella regione Marche, invece, bisognerà rinnovare sindaci e consigli comunali di 17 comuni, ma nessuna città capoluogo, per un totale di quasi 180 mila elettori chiamati alle urne.

Sono invece 49 i centri al voto in Abruzzo e tra questi c’è anche L’Aquila. Nel capoluogo abruzzese sarà una corsa a quattro. L’uscente Pierluigi Biondi è sostenuto da sei liste (Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, L’aquila al centro, Civici e Indipendenti-Noi con l’Italia-Pri-Progetta-Unione di Centro, L’aquila Futura) e anche Stefania Pezzopane si presenta con sei liste in suo appoggio (Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, 99 L’Aquila, Demos Democrazia Solidale, L’Aquila Nuova, L’Aquila Coraggiosa). Tre liste, invece, per Americo Di Benedetto (Il Passo Possibile, Azione con Calenda e +Europa, L’Aquila e frazioni) mentre Simona Volpe è sostenuta da “Liber Aquila”. (

Rinnovano sindaci e consigli comunali 89 centri della Campania e tra questi non c’è nessuna città capoluogo. In totale, però, nella regione sono chiamati alle urne oltre 664 mila elettori. Anche in Molise nessun capoluogo è coinvolto in queste consultazioni. Nella regione le urne saranno aperte in 18 comuni, per un totale di oltre 23 mila elettori. In Puglia, invece, sono 50 i comuni al voto e tra questi ci sono anche Taranto e Barletta, mentre in Basilicata si vota in 22 comuni, per un totale di quasi 80 mila elettori.

In Calabria si vota a Catanzaro e in altri 73 comuni. Nel capoluogo calabrese si sfidano sei candidati: dieci liste per Valerio Donato (Rinascita, Riformisti Avanti, Progetto CZ Catanzaro, Italia al Centro, Prima l’Italia, #Fare per Catanzaro, Catanzaro Azzurra, Cambiamo! Con Toti, Volare alto, Alleanza per Catanzaro), mentre si presentano con cinque liste Nicola Fiorita, sostenuto anche da Movimento 5 Stelle e Partito Democratico (le altre liste sono Catanzaro Fiorita-Psi-Volt-Civiche, Mo’ Fiorita Sindaco e Cambiavento) e Antonello Talerico, con Azione Popolare, Noi con l’Italia, Catanzaro al centro, Movimento Officine del Sud e Io scelgo Catanzaro. Il partito di Giorgia Meloni, invece, si presenta da solo con Wanda Ferro, che conta per sé un’unica lista, quella di Fratelli d’Italia. Candidati a Catanzaro anche Antonio Campo (Catanzaro Oltre) e Francesco Di Lieto (Rifondazione Comunista – Potere al popolo! – Partito Del Sud-Civica).

Corsa a sei pure a Palermo. Anche gli elettori del capoluogo siciliano, infatti, sono chiamati alle urne assieme ad altri 119 comuni dell’Isola, tra cui pure Messina. A Palermo, tra gli aspiranti sindaci, per il centrodestra Roberto Lagalla corre con nove liste (Prima l’Italia, Dc Nuova, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Alleanza per Palermo, Noi con l’Italia, Udc, Moderati per Lagalla sindaco e Lavoriamo per Palermo) mentre per il centrosinistra si presenta Franco Miceli, sostenuto da quattro liste (Partito democratico, Movimento Cinque Stelle, Sinistra civica ecologista e Progetto Palermo). Tre liste, invece, per Fabrizio Ferrandelli (Più Europa-Azione, E tu splendi Palermo e Rompi il sistema), due per Rita Barbera (Potere al Popolo e Rita Barbera sindaca) e una a testa per Francesca Donato e Ciro Lomonte.

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Nell’altra grande isola, in Sardegna, si voterà in 65 centri, tra cui anche Oristano. Nella regione sarda sono chiamati alle urne quasi 218 mila elettori.

Domani dalle 7 alle 23, gli italiani sono chiamati a votare anche su cinque quesiti del referendum sulla giustizia: dalla legge Severino alle misure cautelari, passando per la separazione delle carriere e la valutazione sui magistrati, fino alle elezioni per il Consiglio supremo di magistratura. Si tratta di un referendum popolare abrogativo, ovvero che ha la funzione di eliminare alcune leggi. Si può votare per tutti e cinque ma anche per un solo quesito che per essere valido deve raggiungere il quorum, ovvero il numero di elettori necessario (il 50% + 1 degli aventi diritto).

Foto agenziafotogramma.it

(ITALPRESS).

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Politica

Mattarella “La postura aggressiva della Russia in Ucraina è un macigno sull’Europa”

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ROMA (ITALPRESS) – “Prosegue, angosciosa, la postura aggressiva della Russia in Ucraina: un macigno sulle prospettive del continente europeo e dei suoi giovani”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della tradizionale cerimonia del Ventaglio con la stampa parlamentare. “L’aggressione della Russia all’Ucraina ha cambiato la storia d’Europa. Quel grande Paese, sulla cui collaborazione avevamo nutrito ampia fiducia nell’Unione Europea, ha assunto sempre più una sconcertante configurazione volta allo scontro di potenza militare. È ben noto che i Paesi dell’Unione e della Nato che, insieme alla Russia, si affacciano sul Mar Baltico nutrono la grave preoccupazione, se non – come viene enunciato – la convinzione che la Russia, dopo quella all’Ucraina, coltivi il proposito di altre, nuove iniziative di aggressione, a scapito della loro sicurezza se non addirittura della indipendenza di alcuni di essi”. 

MATTARELLA INSERITO DALLA RUSSIA IN UNA LISTA DI RUSSOFOBI. MELONI “INACCETTABILE PROVOCAZIONE 

“La situazione a Gaza, di giorno in giorno, appare sempre più grave è intollerabile, speriamo che alle pause annunciate corrispondano spazi di effettivo cessate il fuoco”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della tradizionale cerimonia del Ventaglio con la stampa parlamentare. “L’antisemitismo si alimenta anche per stupidità”, ha aggiunto il capo dello Stato.

“Oggi molti protagonisti” della politica internazionale aspirano ad essere temuti più che ammirati e rispettati, questa scelta può produrre un vantaggio nell’immediato ma colpisce e forse azzera in futuro il prestigio e l’autorevolezza”, ha concluso.

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“L’incredibile bombardamento della Parrocchia della Sacra Famiglia di Gaza è stato definito un errore. Da tanti secoli, da Seneca a S. Agostino, ci viene ricordato che ‘errare humanun est, perseverare diabolicum‘ – ha sottolineato Mattarella – Si è parlato di errori anche nell’avere sparato su ambulanze e ucciso medici e infermieri che recavano soccorso a feriti, nell’aver preso a bersaglio e ucciso bambini assetati in fila per avere acqua, per l’uccisione di tante persone affamate in fila per ottenere cibo, per la distruzione di ospedali uccidendo anche bambini ricoverati per denutrizione. E’ difficile, in una catena simile, vedere una involontaria ripetizione di errori e non ravvisarvi l’ostinazione a uccidere indiscriminatamente”, aggiunge.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Politica

Roma Capitale, dal Cdm via libera al ddl costituzionale per la riforma

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ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio dei Ministri ha approvato il ddl costituzionale per Roma Capitale.
“La Capitale d’Italia è Roma. E Roma non è una città come le altre. E’ la Città Eterna, è la Capitale del cristianesimo e del Mediterraneo. Ma è anche il Comune più popoloso e più esteso della Nazione, custodisce la maggiore concentrazione di beni storici e culturali al mondo, ospita il Vaticano, gli Organi costituzionali, numerose Organizzazioni internazionali e le rappresentanze diplomatiche. Eppure, a fronte di tutto questo, del ruolo che Roma ha, delle funzioni che svolge e del peso che sostiene per adempiere a quel ruolo e a quelle funzioni, la città è governata – di fatto – con gli stessi poteri di un Comune da poche migliaia di abitanti”, afferma il premier Giorgia Meloni in un video sui social.
“Ed è impietoso il paragone con le altre Capitali europee e mondiali, che godono di status particolari e sono delegate ad esercitare poteri specifici – aggiunge -. E’ un tema di cui si discute da svariati decenni, ma che nessuno, prima di noi, aveva avuto il coraggio e la determinazione di affrontare concretamente – prosegue -. Oggi il Governo ha approvato una riforma costituzionale che inserisce Roma Capitale tra gli Enti costitutivi della Repubblica e attribuisce a Roma Capitale poteri legislativi su materie che toccano la vita quotidiana dei romani, come l’urbanistica, il trasporto pubblico locale, il commercio, il turismo, la valorizzazione dei beni culturali e ambientali. La riforma prevede anche che, con una successiva legge, sia stabilito il nuovo ruolo che dovranno avere i Municipi nell’assetto futuro della città”.
“Grazie a questa riforma, frutto di un lavoro condiviso con la Regione Lazio e il Campidoglio, potremo finalmente restituire a Roma il valore che merita e che la storia le riconosce. E’ un impegno che abbiamo fissato nel programma di governo e che abbiamo mantenuto, un altro impegno mantenuto, perchè tutte le Nazioni serie e degne di questo nome si rendono conto di quanto siano importanti la credibilità, il prestigio, l’autorevolezza della propria Capitale. E noi non vogliamo più essere da meno, perché investire su Roma significa investire sul futuro della Nazione”, conclude Meloni.

Marco Penna, capo del Dipartimento Lega Autonomia Roma Capitale e membro del tavolo interministeriale che ha lavorato alla stesura del testo, esprime grande soddisfazione per il risultato raggiunto.
“Quando Roma otterrà una reale autonomia, al pari delle altre capitali europee – afferma Penna – anche l’Europa potrà compiere un salto di qualità. La Città Eterna non è soltanto un luogo fisico, ma un’idea: l’idea di una civiltà millenaria che può diventare il fondamento su cui costruire una solida identità europea e rilanciare ogni progetto autenticamente europeista”.
Il disegno di legge mira a riconoscere a Roma una piena e concreta dimensione di Capitale, dotandola di funzioni e competenze speciali. Tra i punti centrali del provvedimento vi è anche il decentramento amministrativo in favore dei municipi, con l’obiettivo di responsabilizzare maggiormente gli amministratori locali e migliorare l’efficienza della gestione pubblica.
“Questo provvedimento – conclude Penna – rappresenta un punto di svolta non solo per Roma, ma per tutto il Paese. È il primo passo verso il riconoscimento di Roma come Capitale della Cultura Europea e come centro propulsore di una nuova stagione per l’Europa”.

“L’approvazione in Consiglio dei ministri di un disegno di legge costituzionale su Roma Capitale è un’ottima notizia, una soluzione che Forza Italia ha auspicato per dare ancora più forza all’approvazione di una riforma sulla quale siamo stati i primi a credere e a lavorare con forza nel corso di questa legislatura, avviandone l’esame in commissione alla Camera con la presentazione di una nostra proposta della quale ho l’onore di essere primo firmatario e relatore – dichiara Paolo Barelli, presidente del gruppo parlamentare di Forza Italia alla Camera -. Il testo del governo riprende pienamente lo spirito della nostra proposta di legge, con poteri legislativi attribuiti immediatamente a Roma Capitale, con la previsione di un regime peculiare di autonomia amministrativa e finanziaria e con il principio del decentramento amministrativo. Ci sono ora, finalmente, tutte le condizioni necessarie per procedere spediti nell’attuazione di un obiettivo indispensabile atteso da troppo tempo. Ci auguriamo che anche le forze politiche di opposizione e il sindaco Gualtieri vorranno essere parte attiva di questa riforma che guarda esclusivamente all’interesse di Roma e dell’Italia”.

– Foto IPA Agency –

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(ITALPRESS).

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Politica

Mattarella inserito dalla Russia in una lista di “russofobi”, Meloni “Inaccettabile provocazione”

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ROMA (ITALPRESS) – Il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani ha disposto la convocazione dell’ambasciatore della Federazione russa in Italia per contestargli l’inserimento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e di altre cariche istituzionali della Repubblica italiana in un elenco di presunti “russofobi”.

Secondo quanto riferisce una nota della Farnesina, il ministro Tajani considera l’inserimento della persona del capo dello Stato in questo elenco una provocazione alla Repubblica e al popolo italiano e offre la sua solidarietà istituzionale e personale al presidente Mattarella.

MELONI “INACCETTABILE PROVOCAZIONE”

“L’Italia ha scelto con fermezza di stare al fianco dell’Ucraina di fronte alla brutale guerra di aggressione scatenata dalla Russia ormai tre anni fa, e continua a garantire il proprio sostegno al popolo ucraino nella sua eroica resistenza. La pubblicazione da parte del ministero degli Esteri di una lista di presunti ‘russofobi’, accusati di aver ‘incitato all’odio’ contro la Russia, non è altro che l’ennesima operazione di propaganda, finalizzata a distogliere l’attenzione dalle gravi responsabilità di Mosca, ben note alla comunità internazionale e che la comunità internazionale ha condannato fin dall’inizio”. Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. “Desidero, per questo, rivolgere la mia solidarietà al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ai ministri Antonio Tajani e Guido Crosetto e a tutti coloro che sono stati destinatari di questa inaccettabile provocazione”, aggiunge la premier.

– foto d’archivio ufficio stampa Quirinale –

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(ITALPRESS).

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