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Cronaca

Milano-Bicocca, a un anno dal titolo lavora l’82,7% dei laureati

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MILANO (ITALPRESS) – Il tasso di occupazione dei laureati di Milano-Bicocca sale ancora: a un anno dal conseguimento del titolo triennale l’82,7 per cento è impiegato, rispetto ad una media nazionale del 74,5 per cento e regionale del 79,1 per cento. Lo stesso trend positivo emerge dall’analisi dei dati dei laureati di secondo livello (corsi magistrali e a ciclo unico): a un anno dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione è pari all’82,1 per cento, 7,5 punti in più del dato nazionale (74,6 per cento) e un punto in più del dato lombardo (81 per cento). Dati confermati a cinque anni dalla laurea: il tasso di occupazione sale al 91,8 per cento, 3,3 punti in più della media nazionale (88,5 per cento) e in linea con il dato regionale (91,1 per cento).
Sono questi i dati del placement di Milano-Bicocca registrati dal Rapporto 2022 sul Profilo e la Condizione Occupazionale dei laureati svolto dal Consorzio interuniversitario AlmaLaurea L’analisi – che è stata presentata oggi all’Università di Bologna – ha coinvolto 76 università aderenti al Consorzio.
Il Rapporto sulla condizione occupazionale ha riguardato complessivamente 12.512 laureati dell’Università di Milano-Bicocca, concentrandosi sull’analisi delle performance dei laureati di primo e di secondo livello del 2020 (rispettivamente 4.345 e 3.073 in tutto) e intervistati a un anno dal titolo, e di quelle dei laureati di secondo livello del 2016 (2.427) e intervistati dopo cinque anni.
Il 62 per cento dei laureati di primo livello ha deciso di proseguire il percorso formativo con un corso di secondo livello.
Osservando chi invece non prosegue gli studi, a un anno del conseguimento del titolo, si riscontra un tasso di occupazione pari all’82,7 per cento (0,6 punti in più dell’anno precedente) mentre quello di disoccupazione è al 6,3 per cento (2,4 punti in meno dei laureati 2019). La riduzione del tasso di disoccupazione e l’aumento di quello di occupazione è il segnale della ripresa dopo le difficoltà di inserimento dei giovani nel mercato del lavoro causato dalla pandemia di Covid-19.
Tra gli occupati, il 21,3 per cento prosegue il lavoro iniziato prima della laurea, il 23,9 per cento ha invece cambiato lavoro, il 54,8 per cento ha iniziato a lavorare solo dopo il conseguimento del titolo. Il 32,6 per cento degli occupati può contare su un lavoro a tempo indeterminato, mentre il 40,7 su un lavoro non standard (in particolare su un contratto a tempo determinato), il 9 per cento svolge un’attività autonoma (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore, etc.).
Il lavoro part-time coinvolge il 16,5 per cento degli occupati.
Per quanto concerne la componente retributiva il valore medio è di 1.365 euro mensili netti.
Tra i laureati nei corsi magistrali e a ciclo unico, a un anno dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione è pari al 82,1 per cento (4,1 punti in più dell’anno precedente) e il tasso di disoccupazione è pari al 7,1 per cento (3,9 punti in meno del 2019). Anche in questo caso da notare il miglioramento dopo la pandemia di Covid-19.
Il 27,9 per cento prosegue il lavoro iniziato prima della laurea, il 19,3 per cento ha invece cambiato lavoro ed il 52,8 per cento ha iniziato a lavorare solo dopo il conseguimento del titolo. Il 33,4 per cento è stato assunto con contratto a tempo indeterminato mentre il 37,3 per cento svolge un lavoro non standard, l’8,2 per cento è impegnato in un’attività autonoma. Il lavoro part-time coinvolge il 16,9 per cento degli occupati e la retribuzione e? in media di 1.399 euro mensili netti.
A cinque anni dalla laurea, il tasso di occupazione si attesta al 91,8 per cento e quello di disoccupazione al 2,3 per cento. Gli occupati assunti con contratto a tempo indeterminato sono il 64,5 per cento, mentre gli occupati che svolgono un lavoro non standard sono il 14,1 per cento. Svolge un lavoro autonomo il 15,9 per cento e il lavoro part-time coinvolge il 7,3 per cento degli occupati. Le retribuzioni arrivano in media a 1.679 euro mensili netti (124 euro in più del 2019).
Il settore economico di maggior impiego si conferma quello dei servizi che assorbe il 83,9 per cento dei laureati, mentre l’industria accoglie il 15,6 per cento degli occupati e decisamente marginale (0,3 per cento) è la quota di chi lavora nell’agricoltura.
Osservando invece le caratteristiche della popolazione dei laureati (triennali e magistrali) emerge una significativa presenza di giovani che provengono da studi liceali, il 72,2 per cento, seguiti da diplomati tecnici (23,3 per cento), una parte residuale riguarda giovani con diploma professionale. L’età media alla laurea e? 25,2 anni per il complesso dei laureati (24,2 anni per i laureati di primo livello e di 26,7 anni per i magistrali biennali). E’ importante considerare che non tutti i diplomati si immatricolano subito dopo aver ottenuto il titolo di scuola secondaria superiore, un fatto che certamente incide sull’età media alla laurea. Il 71,3 per cento (2,9 punti in più rispetto al 2020) dei laureati termina l’università in corso: in particolare e? il 69,6 per cento tra i triennali e il 75 per cento tra i magistrali biennali. Il voto medio di laurea e? 100,9 per i laureati di primo livello e 107,8 per i magistrali biennali.
Durante il percorso di studi ben il 74 per cento degli intervistati ha dichiarato di lavorare, un dato superiore di quasi 10 punti percentuali rispetto al dato medio nazionale, e il 49,6 per cento ha effettuato tirocini riconosciuti dal corso di laurea.
I laureati Bicocca hanno dato un giudizio certamente positivo del percorso fatto: il 92,3 per cento si dichiara complessivamente soddisfatto e il 75,7 per cento confermerebbe la scelta fatta.
“Anche quest’anno emerge un rapporto virtuoso tra Milano-Bicocca e il mondo del lavoro – ha detto Giovanna Iannantuoni, rettrice dell’Università di Milano-Bicocca -. L’alto tasso di placement conferma la qualità della didattica, della ricerca e dei servizi di orientamento del nostro ateneo, uno stimolo ad andare avanti in questa direzione”.
“I dati del rapporto 2022 di AlmaLaurea relativi all’Università di Milano-Bicocca, – ha detto Mario Mezzanzanica, prorettore per l’Alta formazione e il job placement dell’ateneo milanese – mostrano segnali decisamente confortanti: nell’anno in cui la pandemia di covid è stata maggiormente significativa (rilevazione 2021 su laureati 2020) crescono i tassi di occupazione dei nostri laureati triennali e soprattutto magistrali (questi ultimi di oltre 4 punti percentuali). Un segnale molto confortante che manifesta la positiva risposta dei percorsi di studio del nostro Ateneo alla richiesta delle imprese di professionalità altamente qualificate. Professionalità che sono sempre più indispensabili per l’innovazione delle imprese, in un periodo di profondi cambiamenti economici e sociali”.

– foto: agenziafotogramma.it

(ITALPRESS).

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Cronaca

E’ in libreria “Un’altra storia”, la biografia di Maurizio Landini

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ROMA (ITALPRESS) – “C’è un filo rosso che lega tutta la mia esperienza. Questo filo rosso è la centralità del rapporto con le persone. La volontà e la capacità di ascoltarle. Siamo di fronte a un passaggio d’epoca. La democrazia è a rischio nel nostro Paese se non si combattono la disoccupazione e la precarietà se non si riconosce pieno valore alle persone che lavorano. Quando si è poveri anche lavorando vuol dire che è il momento della giustizia sociale”.
“Un’altra storia” (Piemme), l’autobiografia di Maurizio Landini, esce oggi – 13 maggio – nelle librerie a poche settimane dai referendum abrogativi dell’8-9 giugno su lavoro e cittadinanza. Una sorta di richiamo all’impegno, alla partecipazione e alla condivisione collettiva. Il libro è un racconto intimo tra ricordi e aneddoti. La vita con la famiglia e gli amici a San Polo d’Enza, l’amore per la moglie, la passione per il calcio, gli studi abbandonati a malincuore, il lavoro come metalmeccanico, le prime esperienze sindacali a Reggio Emilia e Bologna, la scoperta di un impegno che lo porterà prima a dirigere la Fiom e poi a diventare segretario generale della Cgil. Svolte professionali ed esistenziali che si intrecciano alla storia degli ultimi quarant’anni del nostro Paese.
Attenzione particolare viene riservata alle ferite sociali che ancora sanguinano e che devono essere rimarginate: la dignità del lavoro, affermata nel dopoguerra e nella seconda metà del Novecento e “negata nell’ultimo ventennio a colpi di leggi sbagliate, che le iniziative referendarie propongono di correggere e riformare profondamente”.
“Uno dei motivi che mi hanno spinto a raccontare la mia esperienza di vita e di lotta, è che vedo tra le giovani generazioni una straordinaria domanda di libertà”, spiega Maurizio Landini. “Una domanda di libertà e di realizzazione che non può essere delegata ad altri o rinviata a un futuro lontano, ma che si costruisce giorno per giorno, a partire dalla lotta per cambiare le condizioni di lavoro e superare la precarietà”.
-foto copertina libro –
(ITALPRESS).

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Sisma, passa dal Made in Italy il rilancio dell’Appennino Centrale

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ROMA (ITALPRESS) – Storie di lavoro, passione e forte radicamento con il proprio territorio. Imprenditori e famiglie dell’Appennino centrale che hanno saputo rialzarsi dopo il sisma del 2016-2017 rilanciando le loro aziende, che esprimono l’eccellenza del Made in Italy in diversi settori. Sono otto le realtà in rappresentanza di tutto il tessuto imprenditoriale del cratere sisma (la vasta area compresa tra Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria) che nella giornata di ieri sono state presentate al Mimit nel corso dell’evento “Made in Italy. Made in Appennino centrale”. L’appuntamento, al quale erano presenti molte aziende del territorio, ha visto la partecipazione del Ministro Adolfo Urso, del Commissario Straordinario al sisma 2016, Guido Castelli “Da un evento catastrofico importante, nel luogo più sfidante e difficile che è il cratere, sono nate storie di successo realizzate dalle imprese italiane – ha sottolineato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso -. Questo ci incoraggia a proseguire sulla strada del Sistema Paese: pubblico e privato insieme per far risorgere la speranza nei giovani, perchè restino in Italia a costruire il loro futuro. Come Governo, abbiamo introdotto l’obbligo di assicurazione per tutte le imprese contro gli eventi catastrofali, contribuendo così a ridurre il costo delle polizze, e previsto una liquidazione anticipata, da parte delle compagnie assicurative, fino al 30% dei danni entro 15 giorni, garantendo agli imprenditori risorse immediate per ripartire. In questo modo mettiamo in sicurezza il sistema economico e produttivo italiano”.
“L’Appennino centrale non solo è un territorio di grande bellezza, che racchiude un patrimonio unico fatto di storia, arte e cultura – dichiara il Commissario Straordinario al sisma 2016, Guido Castelli -. E’ anche un luogo caratterizzato da un tessuto imprenditoriale sano, vivace e tenace, che può contare su aziende di assoluto livello, che coniugano tradizione e innovazione. Presentarle e valorizzarle, come in occasione di questo incontro, è un’occasione per sottolineare che il cratere sisma è vivo e che un nuovo futuro, fatto di sviluppo e lavoro, è possibile anche grazie alla presenza di imprenditori che non si arrendono ma, anzi, sono pronti a rilanciarsi mantenendo sempre alto il vessillo del Made in Italy. A questa volontà di rimettersi in piedi e correre il Programma NextAppennino offre un supporto tanto strategico quanto importante, attraverso risorse che hanno l’obiettivo di promuovere la riparazione economica e sociale di comunità che hanno attraversato anni molto difficili. Desidero ringraziare il Ministro Urso per aver ospitato questo
appuntamento che conferma l’attenzione, sua e di tutto il Governo Meloni, nei confronti dei nostri territori, recentemente confermata anche dall’importantissimo esito della vertenza Beko”.
Nel corso dell’incontro, moderato dal giornalista della Rai Marco Carrara, i titolari delle aziende ospitate hanno descritto le caratteristiche della loro realtà, la loro storia e come hanno saputo affrontare le conseguenze di eventi catastrofali che, in quei territori, hanno causato gravi difficoltà a tutto il tessuto imprenditoriale. Una ripartenza difficile, in molti casi resa possibile anche grazie alle risorse finanziate da NextAppennino (il Programma del Piano complementare al Pnrr dedicato ai sismi del 2009 e del 2016) che, attraverso la Macromisura B, ha messo in campo incentivi per 565 milioni di euro, di cui hanno usufruito quasi 1400 imprese, destinati a sostenere gli investimenti, a stimolare l’innovazione, a rafforzare le attività produttive e la capacità competitiva nell’Appennino centrale. La responsabilità degli interventi di NextAppennino è affidata a una Cabina di Coordinamento, presieduta dal Commissario Straordinario Castelli.
Le otto imprese presentate al Mimit sono state la L:A:S – Laser Art Style di Corridonia (Mc), la Cucine Lube di Treia (Mc); la Tigamaro di Tolentino (Mc); la Marmo Idea 4.0 e la Centauroos di Ascoli Piceno (Ap); la AgriEuro di Spoleto (Pg), la SANO di Accumoli (Ri) e il Maglificio Gran Sasso di Sant’Egidio alla Vibrata (Te).
-foto spf/Italpress-
(ITALPRESS).

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LA PROVINCIA DI PAVIA PROTAGONISTA ALLA AI WEEK 2025

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LA PROVINCIA DI PAVIA PROTAGONISTA ALLA AI WEEK 2025, LA PIÙ IMPORTANTE FIERA INTERNAZIONALE DEDICATA ALL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE: INNOVAZIONE AL SERVIZIO DI UNA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE PIÙ VICINA, EFFICIENTE E INCLUSIVA

La Provincia di Pavia ha partecipato, in qualità di relatore, al workshop nazionale “AI per la Pubblica Amministrazione: più efficienza per formazione e selezione”, nell’ambito della AI Week 2025, la più importante fiera internazionale dedicata all’Intelligenza Artificiale, che quest’anno ha posto al centro del dibattito il ruolo della PA nel promuovere innovazione, efficienza e inclusione.

Nel corso dell’evento, la Provincia di Pavia ha portato all’attenzione nazionale l’esperienza maturata nella trasformazione digitale dei propri Centri per l’Impiego, attraverso il nuovo Portale IDO – Incontro Domanda Offerta, sviluppato in collaborazione con Vodafone e Gulliver. Un progetto pionieristico che integra soluzioni avanzate di AI generativa e modelli predittivi di matching semantico, con l’obiettivo di rendere i servizi per il lavoro più personalizzati, tempestivi ed efficaci.

Grazie a questa piattaforma evoluta, i Centri per l’Impiego della Provincia di Pavia sono oggi presidi territoriali intelligenti e proattivi, capaci di analizzare in profondità i profili professionali, valutare competenze, soft skills e attitudini, e orientare con precisione cittadini e imprese verso percorsi di inserimento lavorativo sostenibili e di qualità.

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Dichiarazione del Presidente della Provincia di Pavia, Giovanni Palli: «La nostra partecipazione alla AI Week 2025, che rappresenta la più importante vetrina internazionale sull’Intelligenza Artificiale, conferma l’impegno della Provincia di Pavia nel promuovere una PA moderna, capace di cogliere le sfide della transizione digitale e di restituire centralità alle persone, alle comunità, ai territori. Con il nostro Portale IDO abbiamo scelto di andare oltre la semplice digitalizzazione dei servizi: abbiamo costruito un ecosistema digitale intelligente, inclusivo, dove la tecnologia potenzia il ruolo umano e rende la PA un attore attivo e predittivo, capace di accompagnare i cittadini nelle transizioni lavorative, sociali ed economiche.  Guardiamo all’Intelligenza Artificiale come a una leva trasversale per rafforzare la governance territoriale, rendere più intelligenti le politiche sociali, pianificare in modo predittivo e costruire una PA sempre più semplice, accessibile e proattiva. In Provincia di Pavia crediamo che innovazione tecnologica e innovazione sociale debbano camminare insieme per costruire una comunità più moderna, giusta, accogliente e resiliente.  L’AI è per noi uno strumento di fiducia per accompagnare il cambiamento, promuovere lo sviluppo sostenibile e rafforzare la coesione sociale».

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