Politica
Scalfari, l’ultimo saluto in Campidoglio
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3 anni fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – La sala della protomoteca in Campidoglio non riesce a contenere la folla giunta per dare l’ultimo saluto a Eugenio Scalfari. A beneficio di quanti non sono riusciti ad accedere, la cerimonia laica di saluto allo storico fondatore e direttore de La Repubblica viene trasmessa anche da due maxischermi in Piazza del Campidoglio. Accanto alle figlie, Enrica e Donata, e al resto della famiglia ci sono generazioni di giornalisti e collaboratori de La Repubblica, lettori, curiosi ma anche, tra gli altri, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, Walter Veltroni, Gianni Letta, Luigi Zanda, Piero Fassino e il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco.
“È un onore ed un’emozione molto forte ricordare Eugenio Scalfari ed esprimere il cordoglio, mio personale e di tutta Roma Capitale, alla sua famiglia, ai suoi colleghi e a quella grande comunità che sta facendo sentire il nostro affetto e la riconoscenza per ciò che è stato e ha fatto e per quello che ha lasciato al Paese e a tutti noi: giornalismo, politica e cultura”, ha affermato il sindaco Gualtieri aprendo la cerimonia laica di saluto al giornalista scomparso a Roma il 14 luglio all’età di 98 anni, dopo una vita all’insegna e nel segno del giornalismo, ricordandone inoltre l’irriducibile impegno per l’autonomia del giornalismo e della cultura e “la passione politica che si espresse direttamente nel suo impegno. Il segno che ha lasciato è il quotidiano la Repubblica e il settimanale L’Espresso”. Giornalista, direttore e fondatore di imprese intorno ai valori della laicità, facendo scelte coraggiose e audaci per formare un’opinione pubblica, Scalfari “a Roma – ha concluso il primo cittadino capitolino – ha costruito le sue imprese più importanti e alla città ha dedicato il suo impegno, a partire dalle inchieste sulle speculazioni edilizie. Roma è stata teatro della sua amicizia con Papa Francesco, di questo incontro ha fatto partecipi i lettori, con i suoi pensieri sulla vita, sulla morale e sulla giustizia”. E Roma, promette il sindaco, “saprà ricordarlo come merita”.
Il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, ha inviato – per voce del cronista e politico francese Bernard Guetta, grande amico di Scalfari – un messaggio per sottolineare il forte legame di affetto e riconoscenza che uniscono il popolo francese al giornalista scomparso proprio nel giorno dell’anniversario della presa della Bastiglia. “La Francia ha perso un grande amico. Eugenio Scalfari non era soltanto un grande francofono accurato nella scelta delle sue parole come i nostri più grandi autori che aveva tanto letto e amato citare. Non c’era in lui solo l’amore per la nostra lingua ma, prima di tutto, l’amore per la Francia dei suoi lumi, della sua enciclopedia di cui era così fiero di avere un’edizione originale al centro della sua libreria. E della rivoluzione, soprattutto, che era per lui l’avvenimento fondatore dell’Europa, quella delle libertà, della tolleranza e dei diritti dell’uomo. Eugenio Scalfari era uno dei maggiori conoscitori della storia di Francia, delle sue battaglie, dei suoi re, della Repubblica che ha così bene e costantemente fatto conoscere ai suoi lettori”.
“La rivoluzione del 14 luglio era una data che amava perché momento fondativo dell’Europa. Grazie caro Eugenio per questa simbiosi tra Italia e Francia necessaria all’Europa e lo è sempre di più. Sappiate famiglia e colleghi di Repubblica ed Espresso che la Francia lo amava e lo ammirava e gli deve innanzitutto riconoscenza. E’ stato un genio del giornalismo, un immenso direttore, anzi, ‘il direttore’ come lo chiamavate. E’ l’uomo che ha saputo inventare un settimanale e un quotidiano che hanno rivoluzionato la stampa italiana, un prefiguratore dell’unione politica che abbiamo intrapreso di costruire. Io ho perso un fratello”, ha affermato Guetta.
Sentito e affettuoso anche il ricordo di Walter Veltroni che ha ricordato come, da laico e ateo, Scalfari fosse “incuriosito dall’ultimo viaggio possibile. Non si è convertito parlando con Papa Francesco ma non ha smesso di dubitare mai. Ha scritto: ‘credo che il nulla sia l’ombra del divino, e il divino sia ovunque. In questo ho fede’ “. Una vita “fatta tutta di parole, quelle dei suoi articoli, dei suoi saggi, delle sue poesie. Le parole scritte, quelle dette. Parole: la più bella delle facoltà umane, quella da lui scelta”, ha poi aggiunto Veltroni che ha tracciato un ritratto di Scalfari: “Era un democratico convinto, amante della libertà e delle libertà. Ha fatto della sua cultura di riferimento, una cultura di massa. Amava Berlinguer, stimava De Mita a cambiare la Dc. Non è mai stato comunista né democristiano. E’ stato socialista. Ma lui ha sempre avuto una idea guida, l’idea di un’economia liberale. Ha creato dei giornali comunità, non partito. Repubblica è stata un’identità. Ha inventato due giornali nuovi per forma e contenuti. Un grande italiano, quella generazione che ha liberato il paese dalle macerie e l’ha fatto correre finché ha potuto. Se n’è andato in un Paese smarrito e slabbrato. Le ultime volte che l’ho sentito si sentiva ormai pure lui straniero in patria, era amareggiato”.
Tanti gli applausi, i sorrisi e gli aneddoti affettuosi nel corso degli interventi in ricordo di quello che per molti era il “direttore”, capace di essere comprensivo e severo allo stesso tempo tanto da essere bonariamente soprannominato “Barbablu”. “Tutto è stato detto, molto è stato scritto. Oggi non ci resta che separarci da Eugenio, lasciarlo andare. La famiglia oggi si riappropria del padre, ma non si può non parlare di quella dimensione che ha portato Eugenio ha rapportarsi con tutti gli italiani”, ha affermato Ezio Mauro, direttore per vent’anni di Repubblica ricordando il fondatore del quotidiano che fu capace di individuare il suo lettore tipo e portarlo “a fare parte di una comunità di cui erano titolari sia chi lo scriveva, sia chi lo leggeva. Il lettore non era un cliente ma un partner. Il giornale era la testimonianza di questo patto. Era una lettura critica dell’Italia e di un cambiamento possibile”. Un senso di comunità che emerge anche negli interventi del direttore de La Stampa, Massimo Giannini, e del direttore Maurizio Molinari che di Scalfari ha ricordato “il coraggio di osare nel leggere le notizie, aveva l’idea di non fermarsi mai, l’idea di innovare. Aveva l’idea di una società basata su diritti e riforme. Idee profonde e radicate alle sue radici culturali ma anche alla costituzione repubblicana e alla sua vocazione europea che tutti noi condividiamo”.
Le note di “A sentimental Journey” di Doris Day accompagnano tra gli applausi fragorosi l’uscita del feretro dalla sala del Campidoglio insieme ai fiori, comprese le corone del Comune e della Presidenza della Repubblica e tutte le maggiori autorità dello Stato, e una grande foto in jeans e maglione rosso mentre cammina in campagna con il suo cane e una copia, lasciata ieri da un lettore, del quotidiano con la speciale copertina a lui dedicata con la scritta “Grazie direttore (1924-2022)”.
-foto xc5 –
(ITALPRESS).
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Consulta “Il tetto di 6 mesi di stipendio per i licenziamenti è illegittimo”
Pubblicato
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21 Luglio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Nei casi di licenziamento illegittimo nelle piccole imprese, il “tetto” di sei mensilità imposto all’indennità risarcitoria per i lavoratori è incostituzionale”. Lo ha deciso la Consulta nella sentenza depositata oggi.
Secondo la Corte, l’imposizione di un simile limite massimo, “fisso e insuperabile, a prescindere dalla gravità del vizio del licenziamento”, fa sì che l’ammontare dell’indennità sia circoscritto “entro una forbice così esigua da non consentire al giudice di rispettare i criteri di personalizzazione, adeguatezza e congruità del risarcimento del danno sofferto dal lavoratore illegittimamente licenziato, né da assicurare la funzione deterrente della stessa indennità nei confronti del datore di lavoro”.
La Corte ha espresso anche “l’auspicio di un intervento legislativo sul tema dei licenziamenti di dipendenti di imprese sotto soglia”, in considerazione del fatto che, nella legislazione europea e in quella nazionale, il criterio del numero dei dipendenti “non costituisce l’esclusivo indice rivelatore della forza economica dell’impresa e quindi della sostenibilità dei costi connessi ai licenziamenti illegittimi”.
CONSULTA “SI’ A CONGEDO PATERNITA’ ANCHE PER LA SECONDA MAMMA”
La norma che non riconosce il congedo di paternità obbligatorio a una lavoratrice, genitore intenzionale in una coppia di donne risultanti genitori nei registri dello stato civile è costituzionalmente illegittima. È quanto ha deciso la Corte costituzionale con la sentenza depositata oggi. La questione era stata sollevata dalla Corte d’appello di Brescia, che aveva ritenuto discriminatoria la disposizione che consente solo al padre di fruire del congedo di paternità obbligatorio, pari a 10 giorni di astensione dal lavoro retribuiti al 100%, escludendo, quindi, dal beneficio la “seconda madre”, nel caso in cui la coppia di genitori sia formata da due donne riconosciute entrambe, perché iscritte nei registri dello stato civile, come madri dallo Stato italiano.
La Corte ha ritenuto “manifestamente irragionevole la disparità di trattamento tra coppie genitoriali composte da persone di sesso diverso e coppie composte da due donne riconosciute come genitori di un minore legittimamente attraverso tecniche di procreazione medicalmente assistita svolte all’estero” che, ha osservato la Corte, condividendo un progetto di genitorialità, “hanno assunto, al pari della coppia eterosessuale, la titolarità giuridica di quel fascio di doveri funzionali alle esigenze del minore che l’ordinamento considera inscindibilmente legati all’esercizio della responsabilità genitoriale”.
L’orientamento sessuale, ha precisato la Consulta, “non incide di per sé sulla idoneità all’assunzione di tale responsabilità” ma “risponde all’interesse del minore, che ha carattere di centralità nell’ordinamento nazionale e sovranazionale, vedersi riconoscere lo stato di figlio della madre biologica, che lo ha partorito, e di quella intenzionale, che abbiano condiviso l’impegno di cura nei suoi confronti”. Per la Corte “viene in rilievo l’esigenza di dedicare un tempo adeguato alla cura del minore, anche attraverso la modulazione di quello da destinare al lavoro, in coerenza con la finalità di favorire l’esercizio dei doveri genitoriali secondo una migliore organizzazione delle esigenze familiari, in un processo di progressiva valorizzazione dell’aspetto funzionale della genitorialità, identico nelle formazioni costituite da coppie omosessuali ed eterosessuali”. Ed è ben possibile, conclude la Corte, identificare nelle coppie omogenitoriali femminili “una figura equiparabile a quella che è la figura paterna all’interno delle coppie eterosessuali, distinguendo tra la madre biologica e quella intenzionale, che ha condiviso l’impegno di cura e responsabilità nei confronti del nuovo nato e vi partecipa attivamente”.
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(ITALPRESS).
Politica
Gaza, Schlein “600 mila persone rischiano la vita, Netanyahu e i suoi crimini vanno fermati”
Pubblicato
8 ore fa-
21 Luglio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “A Gaza 600mila persone sono a rischio di morte imminente per la fame. Le testimonianze sono terribili: le persone svengono per strada. La fame forzata è una ulteriore arma di guerra con cui il governo di Netanyahu intende portare avanti il suo piano criminale di colonizzazione della Palestina. Non solo le bombe dell’IDF, che nelle ultime ore hanno colpito proprio i centri di distribuzione del cibo causando centinaia di vittime, Netanyahu intende continuare a sterminare la popolazione civile di Gaza usando la fame. Ci arrivano testimonianze drammatiche anche dagli operatori umanitari, tra cui diversi italiani, che sono anch’essi sotto i bombardamenti costanti e impossibilitati a operare. Come può Giorgia Meloni non muoversi di fronte a tutto questo? Come può non far sentire la voce forte dell’Italia, per non irritare i suoi amici di estrema destra?”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein. “Netanyahu va fermato, i suoi crimini vanno fermati subito, il governo italiano non può restare a guardare”, continua.
“Si cominci dalle cose che noi abbiamo chiesto nella mozione in Parlamento: impegno per il cessate il fuoco immediato, portare tutti gli aiuti umanitari necessari alla popolazione palestinese stremata, la liberazione degli ostaggi israeliani, la sospensione dell’Accordo di associazione Ue-Israele e del Memorandum di collaborazione militare con l’Italia, un embargo totale sul commercio di armi con Israele, la fine dell’occupazione illegale e delle violenze in Cisgiordania e il riconoscimento dello Stato della Palestina come già fatto da altri Stati europei”, spiega ancora la segretaria dem. “Da parte del governo italiano e dell’Unione Europea servono atti concreti e una condanna netta, non si può restare a guardare. Fermiamo Netanyahu”, conclude Schlein.
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(ITALPRESS).
Politica
Papa “Fermare la barbarie della guerra”
Pubblicato
1 giorno fa-
20 Luglio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Sia il servizio che l’ascolto non sono sempre facili: richiedono impegno e capacità di rinuncia”. Lo ha detto Papa Leone XIV, nella sua omelia pronunciata nella cattedrale di Albano.
“Facciamo” dei giorni estivi “l’occasione – aggiunge – per prenderci cura gli uni degli altri, facciamolo con coraggio. Promuoveremo, in questo modo, nella solidarietà e nella condivisione della fede e della vita, una cultura di pace, aiutando anche chi ci sta attorno a superare fratture e ostilità e a costruire comunione: tra le persone, tra i popoli, tra le religioni”.
“Chiedo nuovamente che si fermi subito la barbarie della guerra e che si giunga ad una risoluzione pacifica del conflitto”, sottolinea ancora Papa Leone, facendo un appello per lo stop degli attacchi in Medio Oriente. “Alla comunità internazionale rivolgo l’appello a osservare il diritto umanitario – aggiunge – e a rispettare l’obbligo di tutela dei civili, nonchè il divieto di punizione collettiva di uso indiscriminato della forza e lo spostamento forzato della popolazione”, aggiunge.
– Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).


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