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Cronaca

Orlando “Servono stati generali transizione ecologica”

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ROMA (ITALPRESS) – “Non dobbiamo vedere il passaggio all’elettrico solo come un ossequio alla transizione ecologica ma anche come un tentativo di fare i conti con domande diverse che cittadini e consumatori metteranno in campo e come elementi che hanno a che fare con le modalità con cui ci si muoverà in futuro”. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, intervenendo alla tavola rotonda “L’auto tra crisi e transizione ecologica”, organizzata dai deputati del Pd. “Credo che ci sia da riflettere – ha continuato – sull’impatto complessivo della nuova auto che si profila, provare a discutere insieme su come mettere a sistema lo sforzo convergente tra l’azione di regolazione degli operatori pubblici e gli investimenti degli operatori economici sul fronte delle nuove tecnologie e delle nuove infrastrutture materiali e immateriali. Dobbiamo provare a fare un ragionamento di carattere sistemico, non un ping pong tra sistema degli incentivi e scelte di carattere imprenditoriale”. Per Orlando, “il punto fondamentale” è “provare a spostare l’attenzione sul tema delle politiche industriali”. “Abbiamo avanzato – ha poi spiegato Orlando – una proposta con altri paesi europei che riguarda la possibilità di trasformare Sure in una misura di carattere strutturale, che affronti l’impatto sociale, l’esigenza di reskilling dei lavoratori nel settore, le modalità attraverso le quali le imprese possono gestire questa transizione”. “Le ricadute della transizione ecologica, i dividendi della lotta ai cambiamenti climatici, saranno uguali su tutto il continente – ha evidenziato – ma l’impatto della transizione sarà differenziato a seconda della presenza di manifatturiero e della tradizione legata all’automotive dei diversi paesi. Questo implica l’esigenza di una mutualizzazione dei costi di questo passaggio”. “Credo che, in generale – ha poi aggiunto – avremmo bisogno di un momento nel quale fare gli Stati generali della transizione ecologica e cominciare a capire come si ripartiscono i pesi, quali sono i segmenti della filiera che saranno più in sofferenza e come gli altri segmenti aiutano quei pezzi”.
– Foto Agenziafotogramma.it –
(ITALPRESS).

Cronaca

25 aprile, Sala “Papa Francesco si è definito partigiano”

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MILANO (ITALPRESS) – “Vorrei ricordare a tutti che questo Papa si è definito partigiano”. Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala, intervenendo dal palco in Piazza Duomo in occasione delle celebrazioni del 25 aprile, nell’80esimo anniversario della Liberazione.

“Oggi – ha esordito – cade l’80esimo anniversario della Liberazione e dell’avvento della democrazia, sempre imperfetta ma piena. Ma non possiamo ignorare che solo pochi giorni fa il Papa ha abbandonato le sue spoglie terrene, e domani se ne terranno le esequie. È un Papa che ha toccato le sensibilità più diverse di credenti e laici”.

Sala ha ricordato che “nella sua prima visita fuori Roma, nel luglio del 2013, il Papa scelse Lampedusa, dove erano morti oltre 300 migranti, la strage più grande del Mediterraneo. E lì disse: ‘Credo che vivere voglia dire essere partigiani’, spiegando che chi vive veramente non può che essere cittadino e partigiano”.

Il sindaco ha poi sottolineato come “quel Pontefice ci ha avvertito che stiamo vivendo una terza guerra mondiale a pezzi. Aveva ragione. Ha cercato con la diplomazia una pace vera tra Russia e Ucraina, e ha inviato a Gaza il suo patriarca in quel massacro.

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Sala ha quindi lanciato un appello contro l’indifferenza: “Oggi bisogna schierarsi, non si può restare neutrali. Bisogna essere partigiane e partigiani. Sentiamo parlare di patrioti, ma di quale patria? Di divisioni, del ‘prima io’? Piccole patrie contro il sogno di una grande comunità, quella europea. In cui essere partigiani significa far parte di una grande fratellanza di persone libere e uguali”.

Infine, ha avvertito: “Diritti che in Europa davamo per acquisiti sono sotto attacco. L’Europa oggi sembra l’unico spazio al mondo dove la democrazia è ancora tutelata. Siamo di fronte a un’avanzata di falsi patriottismi, di persone che dicono oscenità come ‘due Mattarella per mezzo Putin’”.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Cronaca

Conte “Repubblica plasmata su antifascismo e democrazia”

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ROMA (ITALPRESS) – “Il 25 aprile è tutti i giorni: perchè la
Resistenza e la Liberazione dal nazifascismo sono gli atti
fondativi della nostra Repubblica, plasmata dai valori
dell’antifascismo e della democrazia. Anche quest’anno non è
mancata qualche polemica, che però non vale a distrarci dalla
profonda e diffusa esigenza di rinnovare questa memoria
collettiva. Omaggiamo chi – 80 anni or sono – ha sacrificato per
tutti noi la vita, la libertà, la famiglia, la gioventù per
chiudere le porte ai nazifascisti, alla guerra e all’odio.
Dobbiamo essere uniti nell’impegno a non riaprirle mai più.
Viva la Liberazione”. Così, in un post su Facebook, il presidente
del M5S Giuseppe Conte.
(ITALPRESS).
-Foto: Ipa Agency-

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Cronaca

Crosetto “La Repubblica affonda le radici in scelta di libertà”

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ROMA (ITALPRESS) – “La storia della nostra Repubblica affonda le radici in una scelta coraggiosa compiuta in uno dei momenti più difficili del Novecento: la decisione di affermare la libertà. In un Paese lacerato dalla guerra, occupato e ferito, fu il popolo italiano, militari, civili, donne e nomini comuni, a rialzarsi, a unirsi nella lotta contro l’oppressione, a credere che un domani diverso fosse ancora possibile. Da quella resistenza, morale e civile, nacque l’Italia libera, democratica e repubblicana”. Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto, nel messaggio alle donne e agli uomini della Difesa per l’80° Anniversario della Liberazione.

“Ricordare il 25 aprile non è solo celebrare una data, ma rinnovare una responsabilità, custodire un’eredità che non può essere data per scontala: la libertà, sancita nella nostra Costituzione, che ci impegna ogni giorno come cittadini e come servitori dello Stato“, aggiunge.

“E’ la stessa libertà conquistala a caro prezzo, ottant’anni fa. Mai come oggi, il rumore di alcune armi e il silenzio insidioso di altre ci ricordano che pace e libertà non sono conquiste definitive, ma beni preziosi da difendere quotidianamente con consapevolezza e responsabilità”.

Quindi, rivolgendosi alle donne e agli uomnini delle forza armate, Crosetto ha voluto rivolgere “a ciascuno di voi un sentito ringraziamento per la professionalità e la dedizione con cui servite quotidianamente il Paese, sia in Italia sia all’estero. Con il vostro impegno, date concretezza al concetto più profondo di questa ricorrenza: l’importanza di preservare, ogni giorno, la nostra storia, scritta nel segno della libertà, valore fondante della democrazia. Buona festa della Liberazione: ‘Libertà, una storia che si difende ogni giornò”.
(ITALPRESS).
-Foto: Ipa Agency-

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