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Tamberi sfiora il podio “Mondiale comunque positivo”
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3 anni fa-
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Redazione
EUGENE (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Una gara memorabile, con il bronzo sfiorato, accarezzato per qualche minuto, e poi scivolato tra le dita in un finale rocambolesco. Gianmarco Tamberi dimostra ancora una volta le sue straordinarie qualità di campione, e chiude al quarto posto, con lo stagionale portato a 2,33, la finale dell’alto al Mondiale di Eugene. L’infortunio che lo ha condizionato in queste ultime settimane è sembrato sparire, come ovvio solo in apparenza, lasciando il campione olimpico di Tokyo, in più di un passaggio, libero di volare oltre l’asticella, per poi planare ai piedi del podio. L’oro è finito al collo dell’amico Mutaz Essa Barshim (campione del mondo per la terza volta dopo i successi di Londra 2017 e Doha 2019), con una sequenza priva di errori fino a 2,37, mentre l’argento è andato al coreano Sanghyeok Woo, salito fino ai 2,35 del record nazionale. La medaglia di bronzo sfuggita a Tamberi va invece all’ucraino Andriy Protsenko, bravo ad emergere nelle fasi decisive dopo un avvio incerto e di fatto davanti all’azzurro per aver superato i 2,33 al primo tentativo (con Tamberi capace di farlo al secondo).
La gara del marchigiano ha un passaggio cruciale, quello a 2,30: dopo salti riusciti al primo tentativo a 2,19, 2,24 e 2,27, è a questa quota che emergono infatti le prime difficoltà. Ci vogliono tutti e tre i salti a disposizione per il sorriso, mentre Protsenko, fino a quel momento più volte falloso, supera la misura al primo tentativo, scavalcando l’italiano. Barshim è semplicemente perfetto, così come Woo (almeno fino a quel punto). A 2,33 si rimescolano le carte. Protsenko, a sorpresa, ce la fa subito e si installa al secondo posto, Tamberi vola al di là dell’asticella al secondo tentativo ed è bronzo, Woo sembra out: mette insieme due rossi, ma alla terza prova si rimette in corsa, per il quarto posto momentaneo. Si sale, ma sono troppi i 2,35 per il Tamberi di oggi, così come per Protsenko. Woo, invece, al secondo salto a disposizione, dimostra tutto il suo talento, risalendo in seconda posizione (e buttando Tamberi giù dal podio). Barshim valica (unico a farlo) i 2,37 e Woo, nel tentativo di vincere, affronta le due prove residue a 2,39, senza esito. L’oro va al qatarino, che a gara finita, prova anche i 2,42 (un solo salto) prima di abbandonare.
Una finale magnifica, con un sapore agrodolce per la squadra azzurra, che coglie il secondo quarto posto (dopo quello di Sara Fantini nel martello) in questo Mondiale. “C’ho messo il cuore, come avevo promesso – raconta Tamberi nel dopo gara – tornare con la medaglia di legno brucia, ma poteva andare molto peggio, viste le condizioni in cui mi sono presentato qui, è un Mondiale positivo per me. Mi sono trovato con le spalle al muro in due occasioni stasera, a 2,30 e a 2,33, ma riuscire nei momenti di difficoltà è la mia caratteristica migliore. Mi spiace perchè perdere una medaglia così brucia, ma se proprio dovevo farlo, allora sono contento che ci sia riuscito Protsenko, loro hanno bisogno più di noi di una speranza. Ora Monaco, anche se, ad essere sincero la testa l’avevo solo sul Mondiale”. Finale ultra tattica nei 3000 siepi uomini con un primo chilometro corso praticamente sur-place (2’57) e un finale esplosivo: l’azzurro Ahmed Abdelwahed si piazza al dodicesimo posto (8’33″43), due meglio di quanto riuscito a fare lo scorso anno nalle finale olimpica di Tokyo, e dimostrando una costanza di rendimento a livello planetario che è patrimonio di pochi atleti azzurri. L’oro va al marocchino Soufiane El Bakkali (8’25″13), il campione olimpico, favorito della vigilia e ancora più sul suo terreno preferito, ovvero quello della prova strategica (ultimo km da 2’32); battuto l’etiope Lamecha Girma, argento, con il bronzo che va al keniano Conseslus Kipruto.
Una promozione ed una bocciatura in casa Italia. Filippo Tortu ce la fa, approda in semifinale correndo il primo turno in un ottimo 20″18 (+1.0), mentre Fausto Desalu deve arrendersi con un 20″63 (+0.5) che non basta per tornare in pista domani. Tortu lascia davvero un’ottima impressione: in assenza di De Grasse e del giapponese Koike, che non si schierano al via, l’azzurro corre molto bene, al punto che arriva anche il successo parziale. Corretta la distribuzione dello sforzo, buona curva, rettilineo finale autoritario, ed un’azione complessivamente fluida. Nei metri finali, cambio in folle per tagliare il traguardo in 20″18, con netto margine sul secondo, Gorra (20″44). Desalu, al contrario, corre bene per i primi 120 metri, ma sul rettilineo finisce progressivamente per spegnersi, subendo prima la rimonta per il terzo posto dell’ugandese Orogot, e poi finendo anche per perdere contatto dai primi (il dominicano Ogando si impone in 20″01). Il 20″63 è crono che significa subito eliminazione. Spettacolo USA, come da copione. Noah Lyles guida la fila dei qualificati alla semifinale con 19″98 (-0.3), seguito dal baby Erriyon Knighton (20″01).
Ma gli occhi erano tutti per Fred Kerley, il campione del mondo dei 100, impegnatosi per una cinquantina di metri (scarsi) sul rettilineo fino al 20.17 conclusivo (+0.4). Tortu è appena dietro Kerley, al nono posto complessivo. Si torna in pista domani, ancora una volta nella notte italiana (le 3.50 del mattino) per il round intermedio a 24. Nei 200 metri donne avanza Dalia Kaddari. Sguardo basso al via, nessuna concessione ad ammiccamenti alla camera, la sarda scivola via bene in curva, e disegna poi il consueto rettilineo stilisticamente piacevole. Davanti, come ovvio, la gara di Shericka Jackson è un’altra storia (22″33 ventoso, +2.5, corso con relativo impegno) ma la Kaddari svolge bene il suo compito, chiudendo al terzo posto in un buon 22″75. Promozione garantita dalla Q maiuscola, e nuovo impegno nella semifinale di domani (alle 3.05 italiane di mercoledì). In testa al gruppo delle qualificate, a sorpresa, la nigerina Aminatou Seyni, il cui 21″98 è, oltre che record nazionale, anche l’unica performance sub-2 del turno. Le migliori sono tutte tra le qualificate, incluso il trio delle meraviglie giamaicano (Fraser-Price, Jackson, Thompson-Herah) capace dell’1-2-3 sui 100.
Nel disco, infine, giornata-no, come quelle che possono capitare a tutti, per Daisy Osakue che chiude mestamente la sua qualificazione, con un solo lancio valido, un 56,74 che non può significare altro che eliminazione. Brivido per la favoritissima Valarie Allman, che inanella due nulli prima di sparare il suo disco a 68,36. Nelle altre gare incontenibile Faith (Fede) Kipyegon, la mezzofondista più continua (e più convincente) sul miglio metrico degli ultimi anni. Due volte campionessa olimpica (come, su questa distanza, i soli Sebastian Coe e Tatiana Kazankina), centra sulla pista dell’Hayward Field il secondo titolo mondiale della carriera (3’52″96), rispondendo a tutti i tentativi (sul ritmo, di contrasto fisico, allo sprint) dell’etiope Gudaf Tsegay (3’54″52). Bronzo alla britannica Laura Muir (3’55″28), ultima ad arrendersi prima di lasciare il confronto alle due africane.
Sulla pedana del triplo, nuovo trionfo della venezuelana Yulimar Rojas. Campionessa olimpica, due volte (tre con questa) campionessa del mondo, primatista assoluta: il suo 15,47, miglior prestazione mondiale dell’anno, è la firma della dominatrice. Argento Ricketts (14,89), bronzo Franklin (14,72). Nafissatou Thiam non lascia sul tavolo il titolo mondiale dell’Eptathlon (il suo secondo, da aggiungersi ad altrettanti ori olimpici). Il confronto è avvincente: meno di 100 punti separano alla fine Thiam dall’olandese Anouk Vetter (6947 punti, miglior prestazione mondiale dell’anno, contro 6867, record nazionale). Bronzo alla statunitense Hall, 6755.
– foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).
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Decide Retegui nel finale, l’Atalanta vince 3-2 in casa del Genoa
Pubblicato
5 ore fa-
17 Maggio 2025di
Redazione
GENOVA (ITALPRESS) – Una partita dai mille colpi di scena consegna la vittoria all’Atalanta: 3-2 sul Genoa, nonostante l’ampio turnover di Gasperini, con tante polemiche nel finale. Nell’ultimo match a Marassi per Milan Badelj, omaggiato con una commovente standing ovation al momento della sua uscita dal campo al 65′, regna l’equilibrio in avvio. Maldini ci prova e Pinamonti risponde, poi ecco la grande occasione dell’ex Retegui. Sprecano sia lui che Maldini, che manca una clamorosa rete a porta vuota, mentre il Genoa perde Vasquez per infortunio.
La gara si sblocca esattamente due minuti dopo l’errore del figlio d’arte, con la rete del Grifone: cross di Aaron Martin e incornata di Pinamonti, è 1-0 al 37′. I rossoblù si vedono anche annullare il raddoppio, per il fallo di Bani su Rui Patricio: c’è anche un tocco col braccio, il VAR deve intervenire. La ripresa inizia con gli stessi effettivi e l’Atalanta pareggia subito: sponda di Ruggeri e gran tiro di prima di Sulemana. Si tratta della seconda rete consecutiva per l’ex Cagliari, che vale l’1-1 al 47′. Hien salva un paio di volte la Dea, poi commette un grave errore al 59′: disastro in coabitazione con Brescianini, ecco la doppietta e la 10a rete di Pinamonti, che sale a quota 50 in Serie A.
Il rinnovato vantaggio del Genoa dura però solo cinque minuti, quando de Roon apparecchia e Retegui (di tacco) rifinisce per Daniel Maldini: tiro dal limite e 2-2 che pareggia i conti. Dopo l’uscita di Badelj e la girandola dei cambi si abbassano i ritmi, fino a un finale dalle mille emozioni. I nerazzurri sfiorano il gol-vittoria con Zappacosta, ma Leali salva tutto. All’88’ ecco l’azione delle polemiche, che sancisce il 3-2 e la vittoria dell’Atalanta. Sul retropassaggio di Thorsby, De Winter si accascia e il Grifone si ferma, ma non i nerazzurri: De Ketelaere s’invola in contropiede e Retegui insacca con la zampata dell’ex.
Fischi copiosi di Marassi per i rivali e per quell’azione contestata, che rende malsano il clima negli ultimi minuti: il Grifone sembra quasi non voler proseguire, si rischiano dei contatti fisici e Retegui discute con Bani. Vince comunque l’Atalanta, che sale a 74 punti festeggiando la qualificazione in Champions League, e l’attaccante della Nazionale entra nella storia: 25esima rete in questa Serie A, superata la miglior annata nerazzurra e il record di Pippo Inzaghi (24). Il Genoa, invece, si ferma a quota 40 punti e resta 13°.
IL TABELLINO
GENOA (4-1-4-1): Leali 6; Sabelli 6 (30’st Zanoli), Bani 6.5, Vasquez 6 (34’pt De Winter 5.5), Aaron Martin 6.5; Badelj 6 (20’st Onana 6); Norton-Cuffy 5.5, Masini 5.5, Frendrup 5.5, Vitinha 6 (33’st Thorsby 5.5); Pinamonti 7.5 (33’st Ekuban 6). In panchina: Siegrist, Sommariva, Messias, Ekhator, Scaglione, Otoa, Kasa, Venturino. Allenatore: Vieira 6.5.
ATALANTA (3-4-2-1): Rui Patricio 6; de Roon 6, Hien 5, Kossounou 5.5; Palestra 6 (28’st Zappacosta 6), Sulemana 7 (36’st Ederson sv), Brescianini 5 (28’st Pasalic 6), Ruggeri 6 (11’st Bellanova 5.5); Samardzic 6, Maldini 6.5 (28’st De Ketelaere 6); Retegui 7. In panchina: Carnesecchi, Rossi, Lookman, Comi, Riccio, Vavassori, Del Lungo. Allenatore: Gasperini 6.
ARBITRO: Ghersini di Genova 5.5.
RETI: 37’pt Pinamonti; 2’st Sulemana, 14’st Pinamonti, 19’st Maldini, 43’st Retegui.
NOTE: serata serena, terreno in perfette condizioni.
Ammoniti: nessuno.
Angoli 7-0 per il Genoa.
Recupero: 3′; 5′.
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).
Sport
Paolini regina di Roma, battuta Gauff in finale: Jasmine trionfa davanti a Mattarella
Pubblicato
9 ore fa-
17 Maggio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Jasmine Paolini vince gli Internazionali d’Italia 2025. La tennista toscana, testa di serie numero 6, domina la finale contro la statunitense Coco Gauff, quarta forza del seeding, e conquista il suo secondo titolo 1000 della carriera dopo Dubai 2024.
6-4 6-2, in un’ora e mezza di gioco, il punteggio in favore di Paolini, che diventa la quarta italiana a vincere sulla terra battuta del Foro Italico dopo Lucia Valerio (1930), Annelies Bossi (1950) e Raffaella Reggi, che si impose nell’edizione 1985 a Taranto. Un titolo italiano, al femminile, che mancava da 40 anni e che permetterà a Paolini di tornare numero 4 Wta superando la polacca Iga Swiatek, che a Roma era la campionessa uscente.
MATTARELLA HA ASSISTITO ALLA FINALE
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha assistito all’incontro sugli spalti del Campo Centrale. Accanto al Capo dello Stato la figlia Laura, Andrea Abodi, ministro per lo sport e i giovani, Marco Mezzaroma, presidente Sport e Salute, e Angelo Binaghi, presidente Federazione Italiana Tennis e Padel.
DOMANI LA FINALE MASCHILE SINNER VS ALCARAZ
Domani, domenica 18 maggio, Jannik Sinner e Carlos Alcaraz si sfideranno nella finale degli Internazionali d’Italia 2025. Il match è in programma non prima delle 17.00 sul Campo Centrale. Apriranno il programma, alle 12.00, Sara Errani e Jasmine Paolini nella finale del torneo di doppio contro Veronika Kudermetova ed Elise Mertens. A seguire la finale del doppio maschile tra Arevalo/Pavic e Doumbia/Reboul (non prima delle 14.00).
SINNER SI ALLENA SUL CAMPO 5
Davanti a un gremito Campo 5, Jannik Sinner si è allenato alla vigilia della finale degli Internazionali d’Italia (domani ore 17.00) contro Carlos Alcaraz. Intensità non elevata, ma tanto gioco a rete e qualche esercitazione sulle palle corte con Simone Vagnozzi e Darren Cahill a fare da sparring, tra gli applausi del Campo 5. Sessione conclusa con degli scambi da fondo campo, a ritmo sostenuto, con Vagnozzi e con alcune prove di servizio con Cahill in risposta.
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).
Sport
Ad Imola Piastri in pole, Verstappen in prima fila. Disastro Ferrari
Pubblicato
9 ore fa-
17 Maggio 2025di
Redazione
IMOLA (ITALPRESS) – Oscar Piastri si conferma inarrestabile e conquista la pole position nel Gran Premio di Emilia Romagna 2025 di Formula 1, realizzando un super giro in 1:14.670. L’australiano fa meglio del quattro volte campione del mondo Max Verstappen (Red Bull) di +0.034; terza piazza per la Mercedes di George Russell.
Piastri si dice soddisfatto del lavoro svolto, nonostante qualche piccola difficoltà: “E’ stata una sessione molto dura, con le due bandiere rosse. Anche la gestione delle gomme è stata difficile da capire, ma abbiamo fatto un ottimo lavoro. In questo weekend abbiamo fatto un ottimo lavoro per le qualifiche, ora dobbiamo concretizzare domani. Non ero entusiasta di essere il primo in pista, ma avevo comunque in bel distacco rispetto a chi era dietro. Abbiamo scelto di fare questo perché avevamo abbastanza passo”. Verstappen manca la pole position per pochi millesimi, ma è felice di partire in prima fila: “Tutto stava andando piuttosto bene, ma la mescola più soft è difficile da tenere viva per tutto il giro. George ha fatto il giro con le medie, è stato difficile estrarre il massimo dalle soft. Penso, però, che per noi sia stata una bella giornata. Vediamo se riusciremo a lottare con le McLaren, speriamo di avere più passo ed una macchina più guidabile”, sottolinea l’olandese.
George Russell, invece, dimostra di avere una grande costanza in questa prima parte di stagione e domenica proverà a giocarsi le sue carte in gara: “Abbiamo scelto le gomme medie perché pensavamo che fosse la scelta giusta e così è stato. Siamo abbastanza vicini a Piastri ed è sempre una piacevole sorpresa. È stato un buon pomeriggio. È stata una grande sfida e abbiamo rischiato di prendere la bandiera, ma siamo molto contenti del terzo posto. Non potevamo raggiungere un risultato migliore oggi”, afferma il britannico.
Lando Norris continua ad accusare la supremazia del compagno di squadra: “Non sono stato abbastanza veloce nel Q3. Partendo dal quarto posto contro Max e Oscar diventa molto dura su questo circuito, vedremo se riuscirò a recuperare in gara”, evidenzia contrariato il pilota della McLaren. Completano la top ten Fernando Alonso (Aston Martin), Carlos Sainz (Williams), Alexander Albon (Williams), Lance Stroll (Aston Martin), Isack Hadjar (Racing Bulls) e Pierre Gasly (Alpine).
DISASTRO FERRARI
Disastro per i colori italiani nel Q2, dove vengono eliminate entrambe le Ferrari di Charles Leclerc e Lewis Hamilton, ma anche il beniamino di casa Andrea Kimi Antonelli. Il monegasco, che scatterà dall’undicesima casella, si è detto estremamente deluso della prestazione: “Credo che la prima cosa da fare sia scusarmi. Quando c’è tanta passione davanti ad un team e non passi neanche il Q2 fa male. Non è accettabile una prestazione del genere, dobbiamo reagire”.
Il britannico partirà dodicesimo alle spalle del compagno di squadra e, a quanto pare, non per suoi errori in pista: “Non mi pare di aver commesso un errore, fatichiamo tantissimo a far funzionare le gomme. Non ci siamo riusciti, io non ho commesso errori nel mio giro”.
Al termine della giornata di qualifiche anche il team principal della Ferrari Frederic Vasseur ha espresso il proprio disappunto per la prestazione del suo team: “Oggi è una brutta delusione, una giornata molto dura per noi. Quasi un copia incolla di quanto successo a Miami, non siamo riusciti a migliorare nel Q2. È una situazione strana, dobbiamo lavorarci. Se guardiamo il primo stint del Q2 eravamo quinti e sesti, con il set nuovo gli altri sono migliorati e noi no. Ne abbiamo pagato il prezzo. L’esecuzione non è stata giusta, ma bisogna dividere le colpe con il potenziale della macchina. Bisogna trovare il giusto equilibrio tra potenziale ed esecuzione”. Sull’exploit dell’Aston Martin: “È stata l’unica a fare le qualifiche con tutte le gomme medie e sono arrivate quinta e sesta. Non so se siano gli aggiornamenti o le gomme, ma hanno fatto un grande passo in avanti”, aggiunge il dirigente francese.
ANTONELLI TREDICESIMO
Il pilota della Mercedes, invece, deve accontentarsi di un deludente tredicesimo posto: “E’ stata una sessione molto deludente, non ho avuto feeling. Sembrava che la gomma non funzionasse, erano un po’ più calde all’inizio del giro. Ero in continua lotta con la macchina, è un peccato perché dopo le FP3 mi aspettavo di fare meglio. Domani sarà complicato perché qui è difficile sorpassare, vedremo cosa si può fare con la strategia”, dichiara Antonelli.
Nel Q1, dopo lo spaventoso incidente di Yuki Tsunoda che non ha riportato gravi conseguenze, eliminati Liam Lawson (Racing Bulls), Nico Hulkenberg (Kick Sauber), Esteban Ocon (Haas), Oliver Bearman (Haas) e Yuki Tsunoda (Red Bull).
LA GRIGLIA DI PARTENZA
1.Oscar Piastri (McLaren)
2. Max Verstappen (Red Bull)
3. George Russell (Mercedes)
4. Lando Norris (McLaren)
5. Fernando Alonso (Aston Martin)
6. Carlos Sainz (Williams)
7. Alexander Albon (Williams)
8. Lance Stroll (Aston Martin)
9. Isack Hadjar (Racing Bulls)
10. Pierre Gasly (Alpine)
11. Charles Leclerc (Ferrari)
12. Lewis Hamilton (Ferrari)
13. Andrea Kimi Antonelli (Mercedes)
14. Gabriel Bortoleto (Sauber)
15. Franco Colapinto (Alpine)
16. Liam Lawson (Racing Bulls)
17. Nico Hulkenberg (Sauber)
18. Esteban Ocon (Haas)
19. Oliver Bearman (Haas)
20. Yuki Tsunoda (Red Bull)
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).


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