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CIAO ANTONELLA, UN ABBRACCIO A TUTTA RTL 102.5

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Chi lavora in radio e in tv, come il sottoscritto, da ormai 30 anni, sa riconoscere il valore di certi colleghi. Ma anche chi ascolta la radio da tanti anni non può non averla sentita e apprezzata mentre conduceva il GO, iL Giornale Orario: Antonella Rocchi è stata una voce storica dell’emittente di Cologno Monzese. Se ne è andata oggi, dopo una lunga malattia, all’età di 51 anni. Lascia il marito Massimo e due figli, Matteo e Arianna. Lascia una grande famiglia come quella di RTL 102.5 a cui va il mio grande abbraccio, perché immagino come si possano sentire in onda oggi, con il cuore spezzato, a partire dalla direttrice Ivana Faccioli, che ha lavorato al suo fianco e che conosco e apprezzo da una vita. Abbiamo iniziato in tv e sulle radio nazionali in contemporanea, essendo coetanei. Oggi è stato emozionante sentire il notiziario a lei dedicato, quello delle ore 14. Oggi tutti i colleghi, anche quelli “della concorrenza” (ma per me non esiste proprio questa parola, come tante altre che mettono barriere) dovrebbero dedicarle almeno un pensiero e una preghiera. Ciao Antonella, hai fatto un pezzo di storia anche tu della radiofonia italiana, fino in fondo, ce l’hai messa tutta e noi oggi, oltre alle lacrime, siamo qui a dirti un doveroso GRAZIE! Per la tua professionalità generosità, umanità e per il modo con cui hai affrontato la malattia. Sarai di esempio per le future generazioni di giornalisti 2.0. Chiudo gli occhi e ascolto ancora la tua voce roca, caratteristica, impregnata di passione per questo mestiere. Cosa rara, ormai. Per questo ti ricorderò sempre con tanto affetto ogni qualvolta condurrò un notiziario in radio e tv. Sarà un po’ anche tuo.

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PRONTO METEO – PREVISIONI DAL 24 FEBBRAIO

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Le previsioni del tempo in Lombardia, sempre aggiornate con Arpa Lombardia sul nostro sito prontometeo.it.

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI

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LA RIPARTENZA DELL’OLTREPÒ PAVESE È UMBERTO CALLEGARI
Il nuovo software installato da Umberto Callegari, CEO di Terre d’Oltrepò, continua a dare frutti. Lui è stato l’artefice del cambio di paradigma e di modello strategico sia all’interno dell’azienda che su scala territoriale tra meritocrazia, competenza e riorganizzazione generale. L’obiettivo? Creare valore, sostenibilità economica e nuovi mercati. Il “reset” di Callegari è stato di respiro territoriale, sebbene pesino ancora le scelte sbagliate e i conti da pagare per gli scivoloni del passato. Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese il 20 febbraio ha approvato due riforme decisive che segnano un punto di svolta dopo anni di divisioni interne. Dopo lunghe controversie tra cooperative e cantine private, nonché tra i vari attori della filiera, è stato adottato un nuovo statuto che ridefinisce il sistema di rappresentanza all’interno del Consorzio. In particolare, la nuova normativa prevede che ogni socio abbia diritto a un minimo di 10 voti, indipendentemente dalla propria capacità produttiva, al fine di dare maggior peso ai piccoli produttori, numericamente più numerosi ma tradizionalmente con minor influenza decisionale, senza però compromettere il criterio di proporzionalità basato sui dati produttivi. Parallelamente è stato introdotto un nuovo disciplinare per lo spumante Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG, che si chiamerà “Classese” per evidenziare la sua identità storica e la qualità distintiva. Le modifiche sono state accolte con grande consenso: lo statuto ha ottenuto il voto favorevole di oltre il 98% dei presenti, mentre il nuovo disciplinare ha visto l’approvazione di oltre il 93% dei partecipanti. Queste riforme non solo mirano a valorizzare il prodotto di punta della denominazione, ma rappresentano anche un passo fondamentale per rilanciare l’intera filiera produttiva dell’Oltrepò Pavese, un territorio rinomato per la coltivazione del Pinot nero e altre importanti varietà come Croatina, Riesling e Pinot grigio. In sostanza, grazie a queste innovazioni, il Consorzio si prepara a un futuro più armonizzato e competitivo, superando le tradizionali divisioni interne e promuovendo una filiera unificata e maggiormente rappresentativa.

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TURISMO, LA REGIA CHE MANCA

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LA VOCE PAVESE – TURISMO, LA REGIA CHE MANCA
L’Oltrepò Pavese potrebbe offrire un contesto unico, in cui il turismo diventerebbe un motore di sviluppo integrato. Se si puntasse su questo settore, le eccellenze locali – dal patrimonio enogastronomico ai paesaggi naturali e culturali – verrebbero valorizzate attraverso la creazione di una rete collaborativa e di una regia centralizzata. Tale approccio consentirebbe di coordinare risorse, competenze e iniziative, offrendo ai visitatori esperienze autentiche e sostenendo una crescita economica duratura nel territorio. Da dove partire? L’Amministrazione Provinciale di Pavia ci sta provando e questo è un buon segnale ma…

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