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Cronaca

Alla Mostra del Cinema di Venezia arriva “Spaccaossa” di Pirrotta

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VENEZIA (ITALPRESS) – “Spaccaossa” lascia il segno nel patinato contesto della Mostra del Cinema di Venezia. La pellicola diretta da Vincenzo Pirrotta, regista e attore teatrale, è l’unico lungometraggio di finzione selezionato alle Giornate degli Autori nella sezione Notti Veneziane, all’interno della kermesse lagunare. Un pugno nello stomaco, ma ricca anche di sensibilità diverse, questa storia vera, ambientata a Palermo e recitata interamente in dialetto siciliano. In un’atmosfera cupa e drammatica viene raccontata la cronaca, anzi, i retroscena di una truffa sulle assicurazioni messa in atto qualche anno fa attraverso dei finti incidenti organizzati dalla mafia ai danni di persone fragili e disperate, disposte letteralmente a farsi spaccare le ossa per intascare una minima parte del premio assicurativo. Un film che è cronaca, ma che mette in luce, contemporaneamente, debolezze, sentimenti, storture nei legami di ogni singolo protagonista. La pellicola, prodotta da Attilio De Razza e Nicola Picone per Tramp Limited con Rai Cinema, è stata presentata da Pirrotta assieme ad altri membri del cast, Selene Caramazza, Filippo Luna, Rossella Leone e Simona Malato, gli sceneggiatori Salvo Ficarra e Ignazio Rosato, presente anche il direttore della fotografia Daniele Ciprì.
La storia parte proprio da un vecchio magazzino alla periferia di Palermo, dove un gruppo di persone frantuma con un trolley pieno di pesi da palestra il braccio di un uomo.
Vincenzo (Vincenzo Pirrotta) le recluta tra i miserabili che abitano le vie della città, le stesse in cui Luisa (Selene Caramazza), un’esile e bella ragazza di venticinque anni, è solita rifornirsi di crack. L’incontro con Luisa sarà l’occasione per Vincenzo di cambiare la sua vita.
“L’esigenza di raccontare è stata forte come il pugno allo stomaco che ho ricevuto quando ho ascoltato questa notizia al radiogiornale – ha spiegato Pirrotta -. Ho capito subito quanto fosse urgente raccontarla, perchè il cinema può essere uno strumento per cercare di espellere certe metastasi. Ma è un film nel quale non si giudica nessuno. Fin da subito ho detto a tutti che avremmo dovuto raccontare una storia senza puntare il dito su nessuno”. Chi le piacerebbe vedesse il suo film? “Mi piacerebbe che lo vedessero i miserabili di cui si nutrono certi carnefici, perchè forse attraverso l’immagine possono comprendere il senso di certe scelte, soprattutto quando sono dolorose e fatte per ottenere delle futilità”.
Il personaggio della giovane Luisa è una storia nella storia, una ragazza a cui la vita aveva già spezzato le ossa, prima che qualcuno le chiedesse realmente di farlo: “E’ un personaggio che ho amato tantissimo – ha confidato Selene Caramazza – l’ho vista come un piccolo animale selvaggio da proteggere, anche tutta la corazza che ha addosso, il suo stile molto dark, il trucco pesante, è quasi una seconda pelle per proteggersi da questo mondo ostile”.
Se potesse disegnare un altro finale per Luisa, come lo vedrebbe? “Non riuscirei a vedere un finale diverso perchè in quella scelta lei ritrova la sua libertà ed è un grandissimo atto di coraggio”. Tra i produttori e sceneggiatori di “Spaccaossa”, il duo Ficarra & Picone, che nel piccolo schermo, ma anche al cinema ci hanno abituati a sorridere. “E’ stata una bellissima esperienza, un viaggio interessantissimo – ha dichiarato Salvo Ficarra -. Il film tocca corde che non siamo abituati a toccare. A noi piace sperimentare linguaggi, cose diverse. Esiste un unico cinema e da parte nostra c’è il desiderio di farne parte in tuti i modi. Siamo molto contenti del prodotto finale – conclude Ficarra -. Il film è come l’anguria, quando lo tagli e lo assaggi senti se è buono e questo è un bellissimo film che sembra narrare solo la cronaca, ma parla di noi stessi di quanto siamo disposti a farci mutilare, quanto siamo disposti a perdere la nostra dignit per raggiungere i nostri obiettivi. E’ un film che suscita l’empatia di chi lo vede”.

– foto xa7/Italpress –
(ITALPRESS).

Cronaca

Sex workers, centri massaggi e creators di contenuti espliciti: nel Bresciano introiti in nero per un milione e mezzo di euro

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BRESCIA (ITALPRESS) – La Guardia di Finanza di Brescia ha condotto una serie di interventi nei confronti di centri massaggi, sex workers e creators di contenuti espliciti, operanti anche su piattaforme online, portando alla luce significativi casi di evasione fiscale ed irregolarità lavorative.

I controlli, eseguiti dai Reparti territoriali del Comando Provinciale di Brescia, hanno consentito di individuare 11 soggetti responsabili di rilevanti condotte riconducibili all’evasione fiscale, di cui 7 completamente inadempienti rispetto agli obblighi tributari, i quali hanno sottratto a tassazione un imponibile prossimo ad un milione e mezzo di euro.

Il caso più evidente ha riguardato una sex worker individuata a Desenzano del Garda dalla locale Compagnia che ha omesso di dichiarare al fisco proventi ammontanti a quasi mezzo milione di euro. In collaborazione con l’Agenzia delle Entrate di Brescia, con specifico riguardo a questo particolare caso, è stata avviata una procedura che ha consentito di sottoporre a sequestro conservativo di natura amministrativa un appartamento con relativo garage, al fine di evitare che i beni del contribuente vengano dispersi facendo venir meno la garanzia per il Fisco.

Nel contesto di tali controlli, 11 esercizi operavano solo formalmente nel settore dei centri massaggi, ma di fatto offrivano prestazioni proprie dell’ambito del sex working. All’interno degli stessi, a Brescia, Concesio, Desenzano del Garda e Darfo Boario, sono stati riscontrati numerosi casi di irregolarità, individuando in totale 10 lavoratori in nero e uno irregolare, nonché accertando, nel caso scoperto a Darfo Boario, oltre allo svolgimento di attività in assenza di Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA), gravi carenze igienico- sanitarie che hanno comportato l’immediata sospensione dell’attività mediante apposita ordinanza del Sindaco. Ulteriori 13 lavoratori in nero sono stati individuati a Nuvolera in un locale d’intrattenimento notturno.

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-Foto ufficio stampa Guardia di Finanza-
(ITALPRESS).

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Cronaca

Moricca “PagoPa punto di accesso per il cittadino a tutta la Pa”

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ROMA (ITALPRESS) – Aiutare i cittadini a interloquire in maniera più semplice con la Pubblica amministrazione e accompagnare la modernizzazione della stessa e diffondere i servizi pubblici digitali attraverso lo sviluppo di progetti innovativi.
E’ la missione di PagoPa, società partecipata dallo Stato attraverso il Mef e chiamata a progettare e costruire le infrastrutture digitali dello Stato.
“PagoPa è la tech company incaricata dallo Stato di realizzare infrastrutture e soluzioni tecnologiche che semplifichino il rapporto tra i cittadini e la Pubblica Amministrazione. Il digitale è per noi la chiave per costruire una PA più trasparente, efficiente e capace di rispondere in tempo reale ai bisogni della società. Sviluppiamo e gestiamo infatti soluzioni tecnologiche, interconnesse con tutte le principali piattaforme nazionali, progettate per favorire la diffusione di servizi pubblici digitali che siano accessibili a tutti nel modo più semplice possibile”, ha spiegato Alessandro Moricca, amministratore unico di PagoPa, in un’intervista alla Italpress. Tra i servizi innovativi c’è anche l’app Io. “E’ il punto di accesso per il cittadino a tutta la pubblica amministrazione. E’ l’app che permette di invertire quel paradigma secondo il quale era il cittadino a dover cercare la pubblica amministrazione e per riuscire a risolvere dei problemi. Oggi con l’app Io il cittadino ha la possibilità di ricevere direttamente sul proprio smartphone messaggi e promemoria da parte degli enti.
Quindi è la Pubblica Amministrazione che va dal cittadino e crediamo che questo sia un’evoluzione fondamentale anche da un punto di vista di sostenibilità”. In termini pratici, il cittadino “può ricevere dalla PA tutte le comunicazioni che lo riguardano: dalle informazioni sull’erogazione di una prestazione da parte dell’Inps, al pagamento di una multa, al promemoria sulla Tari. In molti casi l’app consente quindi al cittadino di ricordare scadenze importanti. Sono circa 13 milioni gli utenti attivi sull’app nell’ultimo anno, e sugli smartphone di più o meno della metà della popolazione adulta – quindi circa 20 milioni di persone – è installata l’app Io”.
PagoPa, inoltre, gestisce anche “la piattaforma dei pagamenti, che quest’anno ha già gestito quasi 400 milioni di transazioni per un controvalore di 87 miliardi, e Send, il Servizio delle Notifiche Digitali che permette agli enti di inviare atti a valore legale. Infine abbiamo appena lanciato l’ultima piattaforma che è Pari. Questa permette di erogare e gestire i bonus di welfare verso il cittadino. E’ una piattaforma che rappresenta un ulteriore tassello, particolarmente importante, nell’ecosistema digitale che offriamo perchè consente ai cittadini di accedere ai bonus, fare la richiesta e ricevere la risposta sull’erogazione in un posto solo, nell’app Io. Questa piattaforma è partita proprio questa settimana con il bonus elettrodomestici del Mimit, per il quale ha gestito solo nel primo giorno circa 550 mila richieste. E’ una piattaforma a cui teniamo particolarmente e che effettivamente permette una notevole semplificazione del modello di erogazione dei bonus”, ha concluso Moricca.
(ITALPRESS).
-Foto: Italpress-

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Traffico di armi, due arresti nel Milanese e sequestri

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MILANO (ITALPRESS) – A Garbagnate Milanese gli agenti della Polizia di Stato hanno arrestato due cittadini italiani di 41 e 49 anni, per detenzione e traffico di armi da guerra e comuni da sparo. Il primo è stato anche denunciato per ricettazione, in quanto trovato in possesso di un’arma rubata.
I poliziotti del commissariato Legnano e Busto Arsizio, in seguito a riscontri informativi, sono venuti a conoscenza di un imminente incontro tra i due uomini, finalizzato alla cessione di armi da guerra. Gli agenti hanno notato il 41enne, a bordo di un furgone, uscire dalla propria abitazione, per poi incontrare, il 49enne, giunto a bordo di un’utilitaria. Dopo un breve colloquio, hanno fatto accesso, con i propri veicoli, in un complesso condominiale per poi uscirvi dopo pochi minuti e dirigersi in direzioni diverse. I poliziotti hanno seguito i due, riuscendo a intercettare il furgone, guidato dal 41enne, nei pressi di un centro commerciale a Garbagnate Milanese. All’interno del veicolo sono state rinvenute e sequestrate due pistole mitragliatrici Thompson calibro 45, entrambe classificate come armi da guerra, una pistola mitragliatrice MP40 calibro 9, classificata come arma da guerra, un fucile Beretta modello Moschetto calibro 38 automatico, due calcioli per impugnatura a spalla e 33 cartucce calibro 9. Inoltre, presso il domicilio del 41enne è stato trovato un fucile d’assalto AK-47 di fabbricazione cinese, parti meccaniche e accessori per armi corte, oltre 120 cartucce di vario calibro e una pistola F.N calibro 6.35 risultata essere provento di furto in abitazione a Milano lo scorso dicembre.
Successivamente gli agenti hanno perquisito l’abitazione del 49enne, al cui interno sono stati rinvenuti e sequestrati 4.420 euro nascosti in un guanto da motociclista e ulteriori banconote nel portafoglio, vari appunti manoscritti contenenti elenchi di armi, munizioni e relativi prezzi e 165 cartucce di vario calibro, custodite nel box di pertinenza.
Il materiale sequestrato, di rilevante potenzialità offensiva e in parte di provenienza estera, verrà sottoposto a perizia balistica per verificare eventuali collegamenti con altri episodi criminosi.
– foto ufficio stampa Polizia di Stato –
(ITALPRESS).

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