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Cronaca

La transizione energetica accelera, Mediterraneo sempre più centrale

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BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Il conflitto in Ucraina ha rovesciato le priorità in tema di energia, si è infatti passati dal dare la precedenza alla sostenibilità, alla necessità di garantire sicurezza delle forniture ed equità sociale nelle tariffe. Per questo in pochi mesi la dipendenza dell’Italia dalle forniture russe è scesa dell’80% e a ottobre la quota di gas importato da quell’area è scesa all’1%, e l’Algeria che ha preso il posto di Mosca. Ma il ruolo dell’Africa non si ferma qui, perchè è da lì che attingeremo gran parte delle rinnovabili, dal solare all’idrogeno verde. Il ritmo di crescita della capacità rinnovabile in Medio Oriente e Nord Africa dovrebbe aumentare di oltre il 100% nei prossimi 5 anni, passando da 15 GW a oltre 32 GW. Sono questi alcuni degli scenari delineati dal quarto “MED & Italian Energy Report” intitolato quest’anno “Alternative fuels: a strategic option for the Euro-Mediterranean area?” frutto della sinergia tra SRM (Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo) e l’ESL@Energy Center del Politecnico di Torino, e della collaborazione con la Fondazione Matching Energies. Il report è stato presentato al Parlamento europeo con il patrocinio dei deputati europei Tiziana Beghin, Patrizia Toia e Marco Zanni, nel corso di un evento organizzato con la collaborazione dell’Ufficio European Regulatory and Public Affairs di Intesa Sanpaolo a Bruxelles.
Dal report emerge un andamento incoraggiante della transizione energetiche in Europa, dove seppur il petrolio resti ancora la principale fonte energetica, ha oramai una in costante calo negli ultimi due decenni, durante i quali è passato dal 38,7% al 32,7%. Sale invece il gas, che nello stesso passa dal 20,6% al 24,4%. Ma sono rinnovabili e biocarburanti che hanno fatto registrare l’aumento più significativo: più 11 punti passando dal 6,4% al 17,9%. Un focus viene poi dedicato ai trasporti marittimi, con i porti che di fatto stanno diventando poli di sviluppo industriale ed energetico in quanto terminali di energie fossili e rinnovabili, nonchè luoghi di sbocco di pipelines provenienti in particolare dal Nord-Africa. In questo quadro, la portualità italiana ha già una importante caratterizzazione energetica: il 34% del traffico è costituito da rinfuse liquide (oltre 163 milioni di tonnellate nel 2021). Nei primi 6 mesi del 2022 sono state superate le 80 milioni di tonnellate (+5,6% sul 2021).
A introdurre i lavori la reponsabile European Regulatory and Public Affairs di Intesa Sanpaolo, Francesca Passamonti. “Con lo scoppio del conflitto fra Russia e Ucraina l’energia è stata sempre più associata a tematiche relative alla sicurezza di approvvigionamento – ha spiegato -. In tale contesto, esplorare il potenziale di carburanti alternativi che sostituiscano le fonti fossili diventa sempre più importante”. Ettore Bompard, direttore ESL@ Energy Center, Politecnico di Torino, ha sottolineato come nel Mediterraneo “medio-lungo termine il dialogo dovrà virare al “verde”, basato sulle fonti rinnovabili, con un mix di commodity energetiche in cui non solo elettricità e idrogeno ma anche combustibili bio e sintetici giocheranno un ruolo, soprattutto nel trasporto aereo e marittimo”.
Massimo Deandreis, direttore generale SRM, sempre sui carburanti alternativi, sottolinea come “potranno avere un ruolo chiave, non in competizione ma in sinergia con la produzione di elettricità da fotovoltaico ed eolico. L’obiettivo ultimo di questo Rapporto è quello di dare un contributo alla definizione delle policy europee e nazionali”. Ha poi chiuso i lavori Francesco Profumo, presidente della Compagnia di San Paolo: “Dobbiamo guardare con crescente attenzione alla regione del Mediterraneo, un mercato giovane con un enorme potenziale per la produzione di energie alternative e rinnovabili. Il nostro Paese è il “ponte” naturale tra Nord e Sud: occorre mobilitare investimenti infrastrutturali e le migliori competenze per farne occasione di crescita e sviluppo. Come investitore istituzionale orientato all’impatto, la Compagnia di San Paolo è pronta a fare la sua parte a servizio del territorio e del Paese”.
Il Sud del Mediterraneo diventa quindi strategico anche per un’altra opportunità per accelerare la decarbonizzazione, ovvero l’idrogeno verde su cui Marocco ed Emirati Arabi Uniti hanno già elaborato piani ad ampio spettro, mentre l’Unione Europea in occasione della COP27 di Sharm el Sheikh ha sottoscritto sul tema un memorandum con l’Egitto per creare un partenariato sul medesimo tema. Anche se la sfida sarà molto lunga.
Lo dimostra un dato contenuto nel rapporto, secondo la quantità di energia elettrica da produrre per sostituire il consumo di prodotti petroliferi nel solo settore dei trasporti del Mediterraneo con carburanti sintetici a zero emissioni ottenuti dal carbone, gas naturale, scisto bituminoso, o dalle biomasse o dall’anidride carbonica ambientale, richiederebbe 6.177 TWh/a, ovvero più di tre volte l’attuale generazione complessiva di energia elettrica in tutta la regione mediterranea. La corrispondente capacità fotovoltaica richiesta è pari a 4.400 GW, il che significa due ordini di grandezza superiore alla capacità fotovoltaica installata nella regione del Mediterraneo nel 2021 (70 GW), con un’area coperta paragonabile alla superficie dell’intera Danimarca. In termini di capacità nucleare equivalente, ciò corrisponderebbe a 849 GW, più del doppio della capacità nucleare globale attualmente installata (381 GW), richiedendo 117 ktU/a di uranio naturale, una quantità 17 volte superiore alla domanda naturale di uranio della regione mediterranea nel 2019 (circa 6,75 ktU/a).

– foto xf4/Italpress –

(ITALPRESS).

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Bombardieri “Nessuno pensi di limitare il diritto di sciopero”

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ROMA (ITALPRESS) – Niente sciopero generale, sì alla firma dei contratti pubblici, “è stata una scelta condivisa con la nostra base. Volevamo valorizzare un risultato che abbiamo portato a casa: la detassazione dei rinnovi contrattuali. E’ un tema strategico. Ridà centralità alla contrattazione, a un principio di democrazia economica che in questo Paese era stato cancellato. Ora va resa strutturale ed estesa almeno ai 40 mila euro di reddito”. Così, in una intervista a La Repubblica, il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, che, in merito alla manovra del Governo, commenta: “Apprezziamo questa misura. Su fisco, sanità e pensioni la manovra fa scelte sbagliate. Male la rottamazione. Il sistema sanitario va ripensato. Aver tolto Opzione donna e peggiorato le uscite dal lavoro è un errore”. Così come anche il condono edilizio è “un errore. Così questo Paese, tra una sanatoria fiscale e una sugli immobili, diventerà una giungla”. Per quanto riguarda il diritto di sciopero, aggiunge “voglio sperare che nessuno pensi davvero di limitare un diritto individuale riconosciuto dalla Costituzione. Le liste di scioperanti sono una boutade: uscite della domenica di qualche senatore per un pò di pubblicità”. “La nostra battaglia ora è mettere fuori gioco i contratti pirata e alzare i salari”, sottolinea Bombardieri. “Abbiamo pensato troppo a lungo che i contratti si rinnovassero quasi in automatico – spiega -. E abbiamo investito molto in battaglie come il taglio del cuneo. Ma i contratti si fanno in due. E per anni il mancato rinnovo è stato l’ammortizzatore sociale delle aziende. Ora basta. E’ per questo che la detassazione dei rinnovi è così importante: era una nostra richiesta e riguarda circa 4 milioni di lavoratori poveri”.
– foto Ipa agency –
(ITALPRESS).

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La stampa italiana e internazionale celebra il Maestro Sinner

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ROMA (ITALPRESS) – “Sei sempre il Re. Marziano Sinner. Alcaraz si arrende. Fantastico bis alle Finals di Torino”. Così, in apertura della prima pagina, “La Gazzetta dello Sport” a proposito del trionfo di ieri di Jannik Sinner. Un trionfo che trova spazio sulle prime pagine di tutti i giornali, celebrato in Italia e in tutto il mondo.
“Emozione Sinner. Vamos. Jannik, un’altra standing ovation”, titola invece il “Corriere dello Sport”. “Numero Primo. Sinner il Maestro dei Maestri”: apre così poi “TuttoSport”. “Sinner trionfa nella grande sfida tra fenomeni”, scrive invece in prima pagina il “Corriere delle Sera”.
Per “La Repubblica”: “E’ Sinner il Maestro, piegato Alcaraz in due set”. Secca “La Stampa”: “Grazie Maestro”. “Sinner Schiacciasassi” riporta poi “Il Giornale”. Per “L’Equipe” è un “Sinner inflessibile”. Per “Mundo Deportivo” è “Maestro Sinner”; mentre “El Pais”, infine, precisa che l’azzurro “Vince le Atp Finals senza cedere nemmeno un set”.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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“Storie di vita con EGPA”, il Libro Bianco che dà voce ai pazienti

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VERONA (ITALPRESS) – Non un semplice documento informativo, ma uno strumento di lavoro per chi sceglie di contribuire al cambiamento. Il Libro Bianco “Storie di vita con EGPA” è un’occasione per i pazienti di dare voce al proprio vissuto e alle proprie istanze; per i clinici, è un invito alla collaborazione e a rafforzare il dialogo; per le istituzioni, è una vera e propria agenda operativa. Attraverso un’attenta ricostruzione del percorso del paziente, infatti, questo libro restituisce voce alle persone che convivono con questa malattia rara e alle loro famiglie, integrando la prospettiva clinica e quella sanitaria. Dalle pagine emerge la necessità urgente di garantire ai malati un approccio multidisciplinare, percorsi di cura armonizzati e tutele giuridiche e sanitarie all’altezza della complessità della malattia.
“Questo Libro Bianco rappresenta la nostra voce collettiva, non solo per raccontare la malattia, ma per chiedere con forza cambiamenti concreti. Non possiamo più permettere che l’EGPA venga ignorata: serve un sistema che riconosca la dignità delle nostre storie. E per questo dobbiamo lavorare insieme a clinici e istituzioni, proseguendo la strada tracciata nelle pagine del Libro”, afferma Francesca R. Torracca, Presidente APACS (Associazione Pazienti Sindrome di Churg Strauss, denominazione con cui si indicava in passato l’EGPA), associazione che ha realizzato il Libro Bianco, con lo sponsor di GSK.
Una delle principali criticità emerse nel Libro Bianco è il grave ritardo diagnostico, con sintomi iniziali (asma tardivo, poliposi nasale, rinosinusite cronica) spesso ignorati o scambiati per allergie comuni. “L’EGPA è spesso riconosciuta troppo tardi, quando il danno è già stato fatto. La diagnosi precoce è possibile, ma servono conoscenza, formazione e PDTA condivisi. Questo Libro Bianco può segnare un cambio di passo”, dichiara Augusto Vaglio, Professore Associato in Nefrologia e Direttore della Scuola di Specializzazione in Nefrologia presso l’Università degli Studi di Firenze, Coordinatore aziendale delle Malattie Rare e Dirigente Medico Unità di Nefrologia, Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer, Firenze.
Alle pagine di “Storie di vita con EGPA” hanno contribuito non solo i pazienti e i loro caregiver ma anche clinici e rappresentanti delle Istituzioni, a sottolineare l’importanza di un’alleanza concreta per migliorare la gestione dei malati. Il progetto ha ricevuto il patrocinio di 8 Società Scientifiche (AAIITO, AICNA, IAR, SIAAIC, SIMI, SioeChCF, SIP-IRS, SIR) e il contributo scientifico dell’European EGPA Study Group. Il Libro raccoglie inoltre i contributi di Luciano Ciocchetti, Vicepresidente XII Commissione Affari sociali della Camera dei deputati, di Simona Loizzo, Capogruppo XII Commissione Affari sociali della Camera dei deputati, di Ilenia Malavasi, Componente XII Commissione Affari sociali della Camera dei deputati e di Lisa Noja, Consigliera della Regione Lombardia e Presidente Intergruppo Consiliare Malattie Rare.
Chiara anche l’indicazione delle disparità regionali nella gestione clinica, con una quasi totale assenza di PDTA formalizzati, anche se alcune buone pratiche indicano la via da percorrere. “La Lombardia ha dimostrato che costruire un PDTA per l’EGPA è possibile. Ma non basta. Dobbiamo creare un sistema nazionale equo, in cui tutti i pazienti, da Nord a Sud, possano ricevere la stessa qualità di assistenza”, sottolinea Lisa Noja, Consigliera Regione Lombardia, Presidente Intergruppo Consiliare Malattie Rare.
Emerge poi l’assenza di criteri nazionali per i centri di riferimento e la necessità di una presa in carico multidisciplinare, coordinata da centri Hub & Spoke. “Serve un modello integrato di cura, basato sulla collaborazione tra specializzazioni diverse. La malattia non si ferma a un solo organo, e la medicina non può permettersi di fermarsi ai confini disciplinari”, sottolinea Giacomo Emmi, Professore Ordinario di Medicina Interna, Università di Trieste e Direttore Struttura Complessa Medicina Clinica e Reumatologia, Ospedale Universitario Cattinara, Trieste.
Pesa, inoltre, l’assenza di un codice di invalidità civile specifico, che rende difficile l’accesso a diritti, agevolazioni e supporto, mentre risulta sottovalutato l’impatto psico-sociale elevatissimo, su pazienti e caregiver, spesso lasciati soli. “Credo fortemente nel dovere delle istituzioni di ascoltare e agire. Il Libro Bianco dell’EGPA ci fornisce una guida chiara: ora dobbiamo renderla operativa, a partire dal codice di invalidità e da percorsi di cura uniformi”, afferma Luciano Ciocchetti, Vicepresidente XII Commissione Affari sociali della Camera dei deputati.
APACS è nata spontaneamente per contrastare la sensazione di solitudine provata dai pazienti con EGPA, spesso intrappolati in una condizione poco conosciuta e con scarsi punti di riferimento. L’associazione, formata esclusivamente da pazienti con EGPA (e caregiver), è una community viva e attiva dove i pazienti possono confrontarsi, sostenersi e portare avanti progetti concreti di advocacy, come quello che ha portato alla realizzazione del Libro Bianco e delle proposte di azioni a livello sanitario e politico in esso contenute.
“L’innovazione terapeutica – conclude Valentina Angelini, Patient Affairs Director GSK – ha migliorato le prospettive dei pazienti con EGPA, ma perchè sia efficace, deve essere accompagnata da una rete di presa in carico strutturata e inclusiva. Questo Libro Bianco aiuta a costruirla, insieme. E’ un esempio concreto di collaborazione con l’Associazione di Pazienti, i clinici e le Istituzioni che mette al centro le persone che vivono con EGPA con l’obiettivo di migliorare la loro qualità di vita. Testimonia il valore della co-creazione, fondamentale per comprendere a fondo i bisogni reali e trasformarli in percorsi più equi ed efficaci per chi convive con questa malattia rara”.
E’ possibile leggere e scaricare il Libro Bianco “Storie di vita con EGPA” sul sito web di APACS: https://apacs-egpa.org/libro-bianco-apacs/

– Foto APACS –

(ITALPRESS).

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