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Economia

Pirelli, a Bari il “Digital Solutions Center”

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È stato presentato oggi il Digital Solutions Center (DSC) Pirelli di Bari, il primo centro di sviluppo interamente focalizzato sull’innovazione digitale, nato con l’obiettivo di arricchire le competenze interne sulle aree più strategiche per Pirelli. Il Digital Solutions Center Pirelli, esempio di impegno congiunto tra pubblico, privato e mondo accademico, era stato annunciato lo scorso maggio ed è oggi operativo. Alla presentazione sono intervenuti Marco Tronchetti Provera, vice presidente esecutivo e Ceo di Pirelli, con un video messaggio, Andrea Casaluci, general manager Operations di Pirelli, Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, Eugenio Di Sciascio, vice sindaco di Bari, e Pier Paolo Tamma, chief digital officer di Pirelli. L’incontro ha inoltre visto la partecipazione di Stefano Bronzini, Rettore dell’Università di Bari e Francesco Cupertino, Rettore del Politecnico di Bari.
I primi 11 dipendenti, destinati a diventare almeno 50 da qui al 2025, sono infatti già impiegati per lo sviluppo di software e algoritmi che saranno utilizzati nei più avanzati processi di progettazione, fabbricazione e commercializzazione dei pneumatici del gruppo in tutto il mondo. Tra i progetti chiave che si stanno sviluppando nel Digital Solutions Center Pirelli vi è l’ulteriore potenziamento della piattaforma di Big Data per la raccolta, la trasformazione e l’analisi di tutti i dati dell’ecosistema aziendale. Tale strumento consente l’elaborazione di algoritmi per accelerare i tempi di sviluppo dei prodotti, migliorarne ulteriormente la qualità, massimizzare l’efficienza dei macchinari, ottimizzare l’efficacia commerciale e realizzare nuovi servizi digitali. Inoltre, grazie a nuovi algoritmi – a supporto di tutte le funzioni aziendali e delle fabbriche – Pirelli sarà in grado di condurre studi direttamente sul “Digital Twin” del pneumatico, la replica digitale del prodotto fisico che consente la progettazione e lo sviluppo di nuove analisi di performance su prototipi virtuali. Inoltre, grazie all’ Industrial Internet of Things sarà possibile ottimizzare la supply chain attraverso modelli predittivi della domanda e migliorare i processi produttivi, prevedendo gli interventi di manutenzione dei macchinari con benefici in termini di costi e dei tempi di sviluppo e di risparmi sui consumi energetici e sui costi di trasformazione. Tra le tecnologie su cui può contare il centro, vi sono quelle presenti nell’ Innovation room, uno spazio che consente un vero e proprio co-working virtuale tra i dipendenti di Bari e le circa 500 persone del team Digital Pirelli a livello globale, oltre all’interazione con l’Headquarters Pirelli, i suoi 18 stabilimenti del mondo Pirelli, i fornitori, i clienti e i vari poli universitari con i quali l’azienda collabora in progetti di open innovation e scambi di competenze. Tra questi, un ruolo di primo piano per il DSC è svolto dall’Università di Bari e dal Politecnico di Bari tanto che, nello spazio di Via Mazzitelli, è presente un’area destinata a ospitare anche i team di lavoro dei due poli universitari, che hanno tra le loro eccellenze la formazione delle nuove competenze nel mondo digitale. Con l’Università di Bari e con il Politecnico di Bari Pirelli sta finalizzando due progetti di collaborazione con l’obiettivo, rispettivamente, di ottimizzare i processi produttivi delle fabbriche attraverso lo sviluppo di sistemi di smart manufacturing e di supportare la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale nelle varie fasi di progettazione del pneumatico. Il programma di collaborazione con i due atenei prevede, inoltre, alcuni corsi con la presenza di manager Pirelli, la realizzazione di altri progetti di ricerca e sviluppo congiunti e iniziative quali career day, seminari e hackaton, oltre a programmi di stage, tirocini e finanziamenti di dottorati di ricerca. Lo sviluppo del DSC consolida i legami tra Pirelli e il mondo universitario e rafforza il suo modello di open innovation che oggi vede l’azienda al lavoro su circa 58 progetti con 12 Università. Le collaborazioni dell’area Digital con il mondo accademico integrano e completano quelle della Ricerca & Sviluppo di Pirelli, con i suoi 13 centri di ricerca interni che occupano oltre 2mila persone a livello mondiale. In Italia, in particolare, Pirelli già collabora attivamente con Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, Università Bocconi, Università Cattolica, Università degli Studi di Torino, Università degli Studi di Pisa e Università degli Studi di Milano Bicocca. “Quando un’idea si concretizza in breve tempo è sempre motivo di orgoglio. Volevamo creare un luogo in cui nuove risorse e giovani talenti contribuissero alla trasformazione digitale di Pirelli, alla base del fare industria oggi. Ora questo luogo esiste e sta partecipando a pieno titolo ai progetti che il nostro team Digital porta avanti in tutto il mondo. Ringrazio la Regione Puglia e la città di Bari per aver contribuito a rendere possibile tutto questo, e gli atenei di Bari per aver messo a disposizione le loro competenze e conoscenze per un progetto che consente di valorizzare tutto il territorio pugliese e l’industria italiana nel mondo”, ha detto Marco Tronchetti Provera, vice presidente esecutivo e Ceo di Pirelli.
(ITALPRESS).
-foto ufficio stampa Pirelli-

Economia

Confcommercio, a Bologna le economie urbane del futuro al centro di “InCittà”

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BOLOGNA (ITALPRESS) – Dalla desertificazione commerciale alla mobilità sostenibile, dalle sfide demografiche alle politiche abitative. Sono questi i principali temi che animano la due giorni bolognese di “InCittà – Spazi che cambiano, economie urbane che crescono”, organizzata da Confcommercio a Palazzo Re Enzo, a Bologna. Un evento che ha preso il via questa mattina e a cui hanno partecipato anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il presidente della Regione Emilia-Romagna Michele de Pascale, in dialogo, tra gli altri, col sindaco di Bologna Matteo Lepore, il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, il presidente di Confcommercio Bologna Enrico Postacchini e il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, che parlando dal palco ha detto: “Questo è il patto che proponiamo: istituzioni, imprese e cittadini, pubblico e privato insieme, per le città”. E ancora: “Questa è la nostra visione: città che crescono valorizzando l’impresa e imprese che fanno crescere le città”.
“Un’edizione sulla quale la confederazione ha investito e investirà – ha aggiunto il presidente di Confcommercio Bologna Enrico Postacchini – perchè in una città succede tutto, quello che c’è di bene e di male in una città si crea e si distrugge, la città è il cuore pulsante di una comunità”.
Piantedosi ha invece parlato dell’importanza del settore terziario: “Il terziario commerciale è una delle colonne portanti dell’economia italiana, e a Bologna, storicamente, questo valore è particolarmente evidente”. Il presidente dell’Emilia-Romagna Michele De Pascale ha invece sottolineato: “Accogliere Confcommercio qui a Bologna è un grande onore. E’ un tema che per l’Emilia-Romagna è centrale. La Regione in passato credo che abbia messo in campo una delle leggi più innovative sull’economia urbana, con gli hub urbani”. Hanno dato un contributo anche la presidente della Commissione speciale Ue sulla crisi degli alloggi, Irene Tinagli e il vice presidente della Commissione europea, Raffaele Fitto.
L’evento è stato un’occasione per parlare anche del delicato rapporto tra turismo e vivibilità dei centri storici e del ruolo della cultura e dell’intelligenza artificiale nella trasformazione urbana. Presentata, per l’occasione, un’indagine di Confcommercio sulla desertificazione commerciale nelle città, realizzata da Confcommercio in collaborazione con SWG, secondo cui gli italiani vogliono vivere in quartieri con più negozi di prossimità, luoghi non solo di acquisto e offerta di servizi, ma che costituiscono, insieme agli spazi verdi, il principale elemento che contribuisce alla qualità della vita urbana; ma rappresentano anche veri e propri attivatori di socialità (per il 64% degli italiani), garanzia di cura e pulizia degli spazi pubblici (62%), presidi di sicurezza (60%).
Il desiderio di avere più negozi sotto casa, per 2 italiani su 3, deriva dall’esigenza di avere più opportunità di scelta e ridurre gli spostamenti. Ma la presenza di attività commerciali incide anche sul mercato immobiliare: il valore di un’abitazione situata in un quartiere colpito dalla desertificazione commerciale scende del 16% con un differenziale complessivo che può arrivare al 39% rispetto a un immobile situato in un quartiere ricco di negozi. In ogni caso, negli ultimi 10 anni, gli italiani hanno percepito sempre più chiaramente le chiusure di attività economiche di quartiere, in particolare negozi di articoli sportivi, librerie, giocattoli (55%), abbigliamento, profumerie, gioiellerie (49%), arredamento e ferramenta (46%), alimentari (45%). Un fenomeno che, per la stragrande maggioranza degli italiani, genera un senso di tristezza e contribuisce al calo della qualità della vita.

– foto Italpress –
(ITALPRESS).

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Economia

Foti “La manovra probabilmente ci farà rientrare dalla procedura di deficit aperta dall’UE”

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ROMA (ITALPRESS) – “L’Italia, con 3 mila miliardi e oltre di debito pubblico, ha spazi fiscali di bilancio molto limitati. Non è più il tempo di leggi di bilancio ‘spendi e spandi’, oggi è il tempo di manovre rigorose ma che portino una politica di investimenti redditizia. Non è detto che una legge di bilancio di 30 miliardi significhi che è fatta bene e quella di 18 miliardi sia una legge di bilancio fatta male. Perché da una parte si possono buttare via dei soldi, dall’altra si possono spendere quei soldi in modo produttivo che consenta alla nazione, come probabilmente ci permetterà di fare fin da quest’anno, di rientrare dalla procedura di deficit aperta dall’Europa”. Così Tommaso Foti, ministro per gli Affari Europei, il Pnrr e le Politiche di Coesione, nel corso di un incontro con gli studenti dell’Università Lumsa.

– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).

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Economia

Bankitalia, nel terzo trimestre in crescita i prezzi di vendita delle abitazioni

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ROMA (ITALPRESS) – Nel terzo trimestre, secondo i dati della Banca d’Italia, le valutazioni sui prezzi di vendita delle abitazioni si sono rafforzate in gran parte del territorio nazionale, con una crescita più marcata nelle aree urbane del Nord-Est. I margini di sconto si sono ridotti e i tempi medi di vendita sono rimasti sui minimi storici. La quota di agenzie che hanno concluso almeno una compravendita è rimasta su valori elevati per il trimestre estivo. La domanda mostra segnali di recupero: il saldo negativo fra giudizi di aumento e diminuzione dei potenziali acquirenti si è attenuato. L’offerta di immobili continua invece a ridursi, con nuovi incarichi a vendere in ulteriore flessione. Le difficoltà di accesso al credito immobiliare si collocano su livelli molto contenuti.

In un contesto di condizioni creditizie complessivamente favorevoli, la quota di compravendite finanziate con mutuo e il rapporto tra prestito e valore dell’immobile hanno raggiunto i valori più elevati dalla metà del 2022. Sono significative le pressioni al rialzo sui canoni di locazione, su cui incide il fenomeno degli affitti brevi. Nel complesso le prospettive sul mercato immobiliare per il quarto trimestre dell’anno restano favorevoli.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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