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Cronaca

Imprese, Dal Checco “Italia sia protagonista in Africa e Medio Oriente”

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ROMA (ITALPRESS) – Oltre 160 partecipanti tra imprese, Ambasciatori africani e mediorientali in Italia, rappresentanti del mondo istituzionale e delle imprese, hanno preso parte all’Assemblea Pubblica di Confindustria Assafrica & Mediterraneo dal titolo “Il ritmo dell’Africa e la strategia del Medio Oriente. Tendenze al 2030”, tenutasi questa mattina a Roma, nella sede di Confindustria nazionale. L’incontro è stata l’occasione per fare il punto sulla situazione attuale e sugli scenari economici e geopolitici che si prospettano al 2030. Oltre a un confronto sul ruolo che Africa e Medio Oriente giocheranno nello scacchiere geopolitico internazionale, il focus è stato centrato sulle opportunità per le imprese italiane di espandere il proprio business in queste aree.
“In un contesto dove Africa e Medio Oriente acquisiscono sempre maggiore rilevanza a livello internazionale la nostra vera sfida sarà “Esserci”! – ha detto il presidente di Confindustria Assafrica & Mediterraneo, Massimo Dal Checco, aprendo i lavori dell’Assemblea -. Dobbiamo essere i partner privilegiati nella realizzazione dei progetti strategici nei paesi di Africa e Medio Oriente. Grandi infrastrutture – digitali e logistiche – ma anche energia e agroindustria. Progetti che guardino alla creazione di intere filiere produttive supportati dalle istituzioni italiane, la rete diplomatica, CDP, Sace, Simest, ICE-Agenzia e il nostro Sistema Confindustria. Tutti, oggi qui presenti, dobbiamo fortemente volere che il nostro Paese giochi un ruolo da protagonista in queste aree, coniugando sostegno all’internazionalizzazione delle imprese italiane e rafforzamento del partenariato di sviluppo in Africa e Medio Oriente”.
Il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, ha dichiarato che “la promozione di pace e stabilità in Africa e nel Mediterraneo è un caposaldo della politica estera italiana. E’ un obiettivo che intendo perseguire anche attraverso il rilancio di un’azione di diplomazia economica: creando posti di lavoro in loco ed esportando il ‘saper farè le imprese italiane gettano le basi per una crescita sostenibile della regione, contribuendo al benessere delle comunità coinvolte”.
“Africa, Mediterraneo e il vicino Medio Oriente sono un bacino di interesse naturale per il nostro sistema imprenditoriale, oggi ancora più centrali per le aziende che vogliono diversificare le loro catene di approvvigionamento e avvicinare le reti di produzione, per fare fronte a potenziali nuovi shock economici e geopolitici e sostenere la resilienza delle filiere”, ha detto Barbara Beltrame Giacomello, vicepresidente per l’Internazionalizzazione di Confindustria.
“Nel nostro nuovo Piano Industriale INSIEME2025 abbiamo l’obiettivo di aprire nuove destinazioni per accompagnare le imprese italiane verso un export diversificato, più resiliente rispetto agli shock imprevedibili della nuova normalità con cui conviviamo, e l’Africa ed il Medio Oriente sono sicuramente rotte da presidiare – ha sottolineato Alessandra Ricci, amministratore delegato di SACE -. Competitività dell’offerta – finanziaria, tecnologica, di servizi – insieme a solidità, credibilità ed efficacia delle partnership: questi sono i fattori che possono aiutare a operare in sicurezza e su un orizzonte duraturo. Questa è la nostra missione, in questo il Gruppo SACE può fare la differenza per le imprese con cui lavoriamo nel mondo”.
Secondo Pasquale Salzano, presidente di SIMEST (Gruppo CDP), “in un contesto di riorganizzazione delle catene del valore su scala globale, risulta sempre più strategico il ruolo svolto dalla regione del Mediterraneo e dell’Africa. Infrastrutture e connettività sono parole chiave che dovrebbero guidare il percorso di investimenti sostenibili e di politiche regionali, a partire dalla cooperazione nel settore energetico.
SIMEST e l’intero Gruppo CDP sono già a lavoro in questa direzione, promuovendo l’internazionalizzazione delle imprese italiane e la transizione digitale e verde per cogliere a pieno il potenziale della regione”.
“Per quanto riguarda gli investimenti dobbiamo seguire una duplice strategia: da una parte la partecipazione attiva ai programmi europei su base multilaterale, dall’altra lo sviluppo di forti rapporti bilaterali con i quali le nostre imprese potranno cogliere le migliori opportunità che il continente africano ha da offrire, con la sicurezza del supporto garantito dal nostro Sistema Italia”, ha concluso il viceministro del ministero delle Imprese e del Made in Italy, Valentino Valentini chiudendo i lavori della plenaria.
L’incontro si è svolto anche grazie al supporto di Sparkle, player internazionale nel settore delle telecomunicazioni, associato storico di Confindustria Assafrica & Mediterraneo: “L’Africa offre grandi opportunità per gli operatori TLC – ha affermato Enrico Maria Bagnasco, amministratore delegato della società -. Come Sparkle siamo orgogliosi di fornire nuovi servizi e infrastrutture digitali per facilitare l’accesso a Internet e la comunicazione – fattori chiave per lo sviluppo economico – fra Europa, Africa e Asia, in sinergia con le iniziative di Assafrica per lo sviluppo della presenza delle imprese italiane nell’area”. A conclusione della sessione plenaria, Confindustria Assafrica & Mediterraneo ha siglato un accordo con Fondazione E4Impact con l’obiettivo di facilitare il contatto tra aziende africane e italiane, offrendo a queste ultime l’opportunità di farsi conoscere e di stabilire rapporti commerciali con partner africani.

– foto ufficio stampa Confindustria Assafrica & Mediterraneo –
(ITALPRESS).

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PERCHE’ NON HA PIU’ SENSO CAMBIARE L’ORA E VEDERE LE CITTA’ BUIE ALLE 17

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L’immagine del Ponte Coperto di Pavia poco dopo le 17, con le luci già accese, rende bene l’idea. Ma questo vale ovviamente per tante altre città nel nostro Paese. Perché ci ostiniamo, nel 2025, a voler cambiare ancora l’ora due volte l’anno quando, mantenendo sempre l’ora legale, non saremmo costretti ad accendere le luci un’ora prima la sera (anzi, al pomeriggio, perché poi d’inverno si arriverà ad accenderle alle 16) per poi vedere la luce alle 5, quando a quell’ora in movimento c’è una micropercentuale di lavoratori? La domanda posta l’altro giorno dal leader spagnolo Sanchez alla Commissione europea non è affatto da sottovalutare.
Secondo Sánchez, la misura “aiuta a malapena a risparmiare energia e ha un impatto negativo sulla salute e sulla vita delle persone”. Il premier di Madrid annuncia un’iniziativa: “Il governo spagnolo proporrà all’UE, in sede di Consiglio Energia, di porre fine al cambio stagionale dell’ora e chiederà che venga messo in atto il relativo meccanismo di revisione”. Sarebbe bello che anche il governo italiano pensasse ad accodarsi a questa proposta e finalmente si desse una svolta definitiva alla questione. Già nel 2018 la Commissione europea guidata da Jean-Claude Juncker aveva proposto di porre fine agli spostamenti stagionali delle lancette, dopo una consultazione pubblica in cui l’84% dei 6,4 milioni di cittadini europei partecipanti si era espresso contro il sistema attuale. Il Parlamento europeo approvò l’idea, ma la mancanza di un accordo tra i Paesi membri bloccò tutto. La proposta di Juncker, che avrebbe dovuto entrare in vigore entro il 2019, si scontrò con le perplessità di diversi governi. Portogallo e Grecia si erano opposte apertamente, sostenendo che l’abolizione del cambio avrebbe potuto creare confusione nei trasporti, nei mercati e nei sistemi energetici. Altri Paesi, come Finlandia e Polonia, pur favorevoli alla fine dell’alternanza, avevano invece chiesto un maggiore coordinamento europeo per evitare fusi orari disallineati. Secondo le regole dell’UE, per modificare il sistema occorre l’approvazione di almeno 15 Stati membri che rappresentino il 65% della popolazione dell’Unione. Finora, il quorum non è stato raggiunto. Ma il governo spagnolo spera di riaprire la discussione: se arrivano proposte di buon senso perché non considerarle? Il sistema energetico è cambiato radicalmente negli ultimi anni. Il principio dell’ora legale è semplice: sfruttare meglio la luce del sole nelle ore estive e ridurre l’uso di illuminazione artificiale. Ma oggi, con la diffusione di lampade LED e tecnologie a basso consumo, il beneficio energetico è considerato marginale, come appunto evidenziato da Sánchez. Studi recenti stimano un risparmio medio inferiore all’1% sul consumo annuo di elettricità. E l’impatto a livello di salute non è da sottovalutare. Lo spostamento anche solo di un’ora può creare disturbi temporanei: insonnia, irritabilità, difficoltà di concentrazione – effetti più marcati in persone con problemi metabolici o cardiovascolari.
Studi indicano che l’ora solare può migliorare la qualità del sonno, perché più in linea con il ritmo naturale della luce, ma l’ora legale rimane popolare anche per i suoi effetti sociali: prolungare le ore di luce la sera può favorire uscite e turismo. Qualcuno dei nostri politici sarà in grado di dare una svolta e a mantenere tutto l’anno questa benedetta ora legale o dobbiamo lanciare l’ennesima petizione che suoni da sveglia?

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Intesa Cnel-Presidenti Assemblee Legislative Regioni su salute, imprese e lavoro

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ROMA (ITALPRESS) – E’ stato firmato un Protocollo d’intesa tra il CNEL e la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome.

L’Accordo – sottoscritto dal Presidente del CNEL Renato Brunetta e dal Presidente del Consiglio regionale del Lazio e Coordinatore della Conferenza Antonello Aurigemma – consolida la collaborazione istituzionale tra il Consiglio e le Assemblee legislative regionali, definendo un quadro stabile di cooperazione su temi di comune interesse e in particolare: servizi per il lavoro, formazione professionale, apprendistato e politiche attive del lavoro, contrattazione collettiva, salute e sicurezza sul lavoro, nonchè gli ambiti relativi alle politiche industriali e al sostegno alle imprese, al rafforzamento della rete integrata dei servizi sociali territoriali, alle aree interne, alle analisi dei flussi migratori e delle conseguenti problematiche connesse all’integrazione degli stranieri.

La collaborazione riguarderà anche le attività relative alla predisposizione della Relazione CNEL sui servizi pubblici e gli interventi volti a promuovere l’inclusione socio-lavorativa delle persone private della libertà personale, mediante il lavoro, lo studio e la formazione in carcere e fuori dal carcere. Inoltre, prevede azioni per la sperimentazione di quanto disposto dalla legge 15 maggio 2025 n. 76, soprattutto in materia di partecipazione gestionale e organizzativa nelle aziende a partecipazione pubblica le cui quote di maggioranza sono possedute dalle Regioni.

“Questo accordo – ha dichiarato il Presidente del CNEL Renato Brunettaassume per noi un grande significato, perchè si colloca nel quadro di un intenso lavoro di rete portato avanti dal CNEL sin dall’avvio della XI Consiliatura. In particolare, l’intesa va a rafforzare la tessitura di relazioni interistituzionali sul piano locale, quello più vicinoalle esigenze dei cittadini e delle imprese sui territori. L’obiettivo è di rilanciare la collaborazione e il raccordo con le autonomie territoriali e al tempo stesso valorizzare il contributo delle Assemblee legislative regionali alla definizione delle politiche pubbliche”.

Le sfide del lavoro che cambia, delle imprese che devono adattarsi all’innovazione tecnologica e adottare modelli sostenibili, e della sanità che deve essere sempre più integrata e vicina ai cittadini, richiedono – ha dichiarato Antonello Aurigemma, Presidente del Consiglio regionale del Lazio e Coordinatore della Conferenzauna rete di cooperazione istituzionale. Ecco perchè il protocollo che oggi firmiamo ha un valore strategico: consente di condividere analisi, studi, dati, buone pratiche, e di promuovere proposte e indirizzi comuni su temi che toccano da vicino la vita quotidiana delle persone. L’intesa che oggi inauguriamo, quindi, non è solo un impegno reciproco tra istituzioni, ma un patto nei confronti dei cittadini, per l’eliminazione delle diseguaglianze, la valorizzazione delle specificità dei singoli territori e la realizzazione di un Paese più competitivo e più solidale”.

“Tutto parte – ha spiegato Aurigemma – da alcuni cambiamenti che si sono registrati nella società: alcune relazioni della Bankitalia che evidenziavano l’inverno demografico, l’aumento dell’età media della popolazione, senza dimenticare le nuove sfide future come l’innovazione tecnologica (compresa l’intelligenza artificiale) e la sostenibilità. Come assemblee legislative regionali, l’interlocutore migliore con cui affrontare queste sfide future non poteva che essere il CNEL, che è la sede della rappresentanza economica e sociale organizzata, il luogo del dialogo tra le parti, dove si incontrano le esperienze del mondo produttivo, dei lavoratori, delle professioni e del terzo settore. La Conferenza, dal canto suo, è la voce dei territori, che ogni giorno vivono le istanze concrete dei cittadini e delle comunità, ed è l’organismo di valorizzazione del ruolo istituzionale delle Assemblee delle Regioni e delle Province autonome, costituendo sede di coordinamento e di scambio delle esperienze per le attività di interesse delle Assemblee legislative regionali – ha proseguito -. Oggi abbiamo firmato questo protocollo che deve essere un punto di partenza, su tematiche strategiche come salute, imprese, lavoro. Quindi, questo documento segna l’inizio di una sinergia, di una collaborazione tra le realtà produttive (nonchè quelle lavorative e dei lavoratori) del Paese, e le Assemblee legislative che rappresentano le istanze dei cittadini. Nel cronoprogramma, il primo punto che affronteremo è sicuramente la sanità, con tematiche di rilevanza assoluta come la ripartizione dei fondi e l’adeguamento dei Drg a livello nazionale. Naturalmente, colgo l’occasione per ringraziare il Presidente Brunetta e tutti coloro che in queste settimane hanno lavorato per questo Protocollo, che ha una rilevanza strategica”.

Il Protocollo d’intesa è stato siglato a Villa Lubin al termine dell’evento “Salute, imprese e lavoro”, promosso dal CNEL in collaborazione con la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome. L’incontro ha rappresentato un momento di confronto istituzionale sui temi della qualità dei servizi pubblici, delle politiche per il lavoro e dello sviluppo territoriale.

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Ad aprire i lavori è stato il Presidente del CNEL Renato Brunetta, seguito dall’introduzione della consigliera Marcella Mallen, coordinatrice del Gruppo di lavoro sulla Relazione al Parlamento e al Governo in materia di livelli e qualità dei servizi delle pubbliche amministrazioni. Nel corso dei lavori sono intervenuti i consiglieri CNEL FiovoBitti, Rossana Dettori, Mario Braga e Paolo Pirani, oltre a rappresentanti e funzionari delle Regioni e ai Presidenti dei Consigli regionali Roberto Ciambetti (Veneto), Quintino Pallante (Molise) e Stefano Balleari (Liguria). Le conclusioni sono state affidate ad Antonello Aurigemma, Presidente del Consiglio regionale del Lazio e Coordinatore della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome.

– Foto Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome –

(ITALPRESS).

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PRONTO METEO – PREVISIONI PER 28 OTTOBRE 2025

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Pronto Meteo è il servizio di meteorologia di Pavia Uno Tv e Lombardia Live 24 in onda ogni giorno alle 19,30. Fornisce interessanti bollettini meteo per il fine settimana su Pavia e provincia e le province confinanti, visionabili anche sui nostri siti paviaunotv.it, lombardialive24 e sui nostri canali social. Ogni giorno, poi, ci sono aggiornamenti nelle Breaking News della sera e un sito dedicato alle previsioni, prontometeo.it, edito sempre da Agenzia CreativaMente.

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