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Cronaca

Ghidorzi “Il sistema pubblico torni centrale in Lombardia”

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MILANO (ITALPRESS) – Il rilancio del sistema pubblico è al centro della visione politica di Mara Ghidorzi, candidata alla presidenza della Regione Lombardia per Unione Popolare. Intervistata da Claudio Brachino, per la rubrica di Italpress “Primo Piano Regionali”, ha spiegato che “noi vogliamo contrastare questo modello fallimentare della Lombardia mettendo al centro il pubblico, non quello inteso come carrozzone, la burocrazia, ma inteso come bene comune, che appartiene a tutti i cittadini: una sanità pubblica che funzioni, una trasporto pubblico locale efficiente, un lavoro dignitoso, e la scuola. Un cambio radicale rispetto all’attuale politica lombarda”.
Per Ghidorzi “sicuramente la Lombardia è la locomotiva d’Italia, però vediamo anche che è la regione dove sono più ampie le disuguaglianze, in termini di reddito e di opportunità ed è la regione più inquinata di Europa”.
La candidata di Unione Popolare è convinta che serva un “cambio radicale per la regione. Il nostro slogan di questa campagna elettorale è ‘i margini al centrò, noi ci rivolgiamo a tutte quelle persone che fanno fatica a pagarsi le bollette, quelle persone che vivono di lavoro povero e precario, quelle persone che non riescono ad accedere alle cure mediche, abbiamo l’obiettivo ambizioso di rimettere questo persone al centro dell’agenda politica”.
Per fare tutto questo “c’è un tema prima di tutto di carattere nazionale, e anche in Lombardia diciamo che i soldi ci sono ma metà del bilancio è impegnato a sostenere il privato, riprendiamoci questi soldi per finanziare le politiche pubbliche”. Sul tema casa ha aggiunto: “I prezzi di Milano sono folli, serve potenziare l’edilizia popolare pubblica, servirebbero almeno 100 mila nuovi alloggi, e serve andare a lavorare sul sistema fiscale per disincentivare la speculazione, mettendo un tetto agli affitti, si dovrebbero punire chi mette in atto comportamenti opportunistici”.
Tra i punti di Ghidorzi c’è quello del lavoro femminile: “Va superato lo stereotipo che considera la maternità come un ostacolo alla carriera professionale, servono più asili nido, oggi mancano. Sicuramente il Lombardia le donne hanno un tasso di occupazione più alto rispetto alla media italiana, però cosa succede? Le donne che lavorano a Milano o non hanno figli o hanno buoni stipendi e possono permettersi di accedere ai servizi privati, noi dobbiamo aiutare tutte le altre donne lavoratrici”. Sulle piccole e medie imprese Ghidorzi ha ricordato che “sicuramente quello che manca sul territorio lombardo è un lavoro di messa in rete, c’è una concorrenza spietata con le grandi imprese, un tempo c’erano i distretti, e poi c’è il tema della burocrazia: è un sistema tossico, noi siamo per semplificare i processi”. Perchè Ghidorzi corre da sola? “Non ho molto capito la posizione schizofrenica del M5S sulle alleanze con il Pd, penso che saranno in difficoltà con il centrosinistra lombardo sui temi ambientali”.

– foto Italpress –
(ITALPRESS).

Cronaca

E’ morta Ornella Vanoni, leggenda della musica italiana

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ROMA (ITALPRESS) – E’ morta, all’età di 91 anni, Ornella Vanoni. “Con profondo dolore riceviamo la notizia della scomparsa di Ornella Vanoni. Grazie per tutto quello che ci hai regalato Ornella, lo terremo sempre nel nostro cuore” si legge sul profilo X di “Che tempo che fa”, programma in cui era stata spesso ospite.
Nata a Milano, considerata tra le maggiori interpreti della musica leggera italiana, è stata una delle artiste italiane dalla carriera più longeva. Inizia a lavorare nel 1956 (come attrice in “Sei personaggi in cerca d’autore” di Luigi Pirandello dopo avere studiato all’Accademia di arte drammatica” del Piccolo Teatro di Giorgio Strehler del quale è diventata allieva prediletta e compagna). Nel 1957 il debutto canoro con le “canzoni della mala”, brani che traggono spunto da antiche ballate dialettali e raccontano storie di poliziotti e malfattori. Dopo gli esordi, il suo stile interpretativo unico e sofisticato le consente di attraversare un repertorio che comprende il pop d’autore, la bossa nova (da ricordare l’album “La voglia la pazzia l’incoscienza l’allegria” realizzato con Toquinho e Vinicius de Moraes) e il jazz che la porta a collaborare con musicisti del calibro di George Benson, Michael Brecker e Randy Brecker, solo per citarne alcuni. E a vendere oltre 55 milioni di dischi con i suoi 112 lavori pubblicati, tra album, EP e raccolte, con autori che portano il nome di Dario Fo, Paolo Conte, Fabrizio De Andrè, Ivano Fossati, Lucio Dalla, Franco Califano, Mogol, Renato Zero e Riccardo Cocciante.
Nel 1960 Vanoni incontra Gino Paoli con il quale nasce un’intensa stria d’amore che va di pari passo con la collaborazione artistica: basti citare l’indimenticabile “Senza fine”. Nonostante l’amore per Paoli, la cantante sposa l’impresario teatrale Lucio Ardenzi da cui si separa ancor prima che nasca il figlio Cristiano. Non a caso, il suo primo 45 giri di grande successo commerciali è “Cercami” dedicata proprio a Paoli. Mentre prosegue anche l’impegno teatrale (tra gli altri, è Rosetta in “Rugantino” di Garinei e Giovannini), arriva la prima (di otto) partecipazione al Festival di Sanremo: nel 1965, con “Abbracciami forte”. Seguono quelle nel 1966 (“Io ti darò di più”), nel 1967 (“La musica è finita”), nel 1968 (“Casa bianca”), nel 1970 (“Eternità”), nel 1989 (“Io come farò”), nel 1999 (“Alberi”, con Enzo Gragnaniello) e nel 2018 (“Imparare ad amarsi”, con Bungaro e Pacifico). Nonostante tutti i Festival, i suoi maggiori successi discografici sono altri: “Una ragione di più” (1969), “L’appuntamento” (1970), “Domani è un altro giorno” (1971), “Più” (1976, con Gepy).
Poi c’è la televisione, che vede la Vanoni impegnata negli anni come conduttrice, prima donna o ospite fissa: da “Giardino d’inverno” a “Studio Uno”, da “Senza rete” a “Serata d’onore”, da Fatti e fattacci” a “Risatissima”. E’ anche giudice in “Star Academy” e “Amici Celebrities”. Nella carriera sessantennale non manca nemmeno il cinema dal primo “Romolo e Remo” di Sergio Corbucci del 1961 all’ultimo “7 donne e un mistero” di Alessandro Genovesi del 2021. L’abbiamo vista anche nello sceneggiato “Il mulino del Po” di Sandro Bolchi e, in un cameo, nella fiction di Rai1 “La Compagnia del Cigno” di Ivan Cotroneo. Tra i premi assegnati a Ornella Vanoni ce ne sono tre del Club Tenco (due Premi e una Targa) e due volte il Premio Lunezia.
-foto Ipa Agency-
(ITALPRESS).

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Cronaca

L’Italia di Davis batte il Belgio 2-0 e vola in finale

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BOLOGNA (ITALPRESS) – L’Italia vola in finale in Coppa Davis. La nazionale capitanata da Filippo Volandri soffre ma batte il Belgio per 2-0, senza passare dal doppio decisivo. Bastano i due singolari agli azzurri nella prima semifinale delle Finals, in scena sul cemento indoor di Bologna. Dopo la vittoria di Matteo Berrettini contro Raphael Collignon (6-3 6-4), il punto del successo l’ha firmato Flavio Cobolli (22 del mondo), battendo Zizou Bergs (numero 43 del ranking Atp) col punteggio di 6-3 6-7 (5) 7-6 (15), dopo poco più di tre ore di autentica battaglia. L’azzurro ha annullato ben sette match point all’avversario. Di contro Cobolli ha chiuso la partita al settimo match point in suo favore (dopo che Bergs gli aveva annullato sei “punti match”).
Dopo la finale del 2023, vinta contro l’Australia, e quella dello scorso anno, vinta contro l’Olanda, l’Italia per il terzo anno consecutivo (prima volta nella storia) giocherà l’ultimo atto della Coppa Davis. L’ultima Nazione a giocare tre finali di fila è stata l’Australia, fra il 1999 e il 2001.
Si estende a 12 successi la striscia positiva dell’Italia nei match di Coppa Davis. L’ultimo ko risale al 2023, contro il Canada. Non riesce ad approdare alla finale di Davis, invece, il Belgio, ancora a secco di insalatiere e giunto alle Final Eight di Bologna attraverso le qualificazioni.
Domenica gli azzurri affronteranno nel match decisivo per la difesa del titolo la vincente dell’incontro tra Germania e Spagna, che si scontreranno domani, a partire dalle 12.
– foto Image –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Cina, think tank evidenzia progressi nella protezione e governance di fiumi

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NANCHINO (CINA) (ITALPRESS/XINHUA) – La foto mostra copie del rapporto del think tank intitolato “Sfruttare i fiumi per la prosperità nazionale e il benessere pubblico – Uno studio sulla strategia fluviale della nuova era”. Il rapporto è stato pubblicato venerdì dal National High-Level Think Tank dell’Agenzia di Stampa Xinhua e dal China Institute of Water Resources and Hydropower Research del Ministero delle Risorse Idriche, a Nanchino, nella provincia cinese orientale di Jiangsu.
(ITALPRESS).
-Foto Xinhua-

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