Cronaca
Lombardia, Fontana incontra Franzese. Da San Francisco a Miami in bici
Pubblicato
2 anni fa-
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RedazioneMILANO (ITALPRESS) – Oltre 6.000 km in bici, da San Francisco a Miami, fino a Key West, il punto più a sud degli Stati Uniti Continentali per sensibilizzare ad un uso consapevole della plastica. E’ l’impresa portata a termine da Pietro Franzese, giovane blogger brianzolo di nascita, ma milanese di adozione e da Emiliano Fava, fotografo e videomaker appassionato di ciclismo. Insieme hanno deciso di realizzare contenuti dedicati al cicloturismo e alla sensibilizzazione sulle tematiche ambientali. Franzese, che la scorsa estate aveva pedalato per altri 5.000 km da Milano a Capo Nord con l’obiettivo di raccogliere fondi da destinare al Banco Alimentare, anche questa volta, ha ricevuto i complimenti del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che lo ha ricevuto nel suo ufficio. “Un’impresa veramente incredibile, bellissima – ha detto Fontana – per una causa oltre che nobile, necessaria. Dobbiamo cercare di salvaguardare il nostro pianeta dai rischi che può causare un uso indiscriminato della plastica. Quindi ho voluto complimentarmi di persona e ringraziare chi, come Pietro ed Emiliano, riesce a portare avanti questo messaggio e a sensibilizzare le persone. Mi auguro che le loro imprese e pedalate possano davvero essere un valido esempio per un ambiente migliore”. Partiti dal Golden Gate Bridge di San Francisco il 19 gennaio 2023, sono arrivati a Key West, il punto più a sud degli Stati Uniti Continentali, il 15 marzo pedalando 6.000 km e ‘scalandò 25.000 metri di dislivello, in autonomia. Hanno attraversato California, Arizona, New Mexico, Texas, Louisiana, Mississippi, Alabama e Florida pedalando per oltre 100 km ogni giorno, arrivando ai 285 km per la tappa finale da Miami a Key West. Diverse le difficoltà sul percorso come le salite per raggiungere El Paso (oltre 1.000 m. di altitudine), ma anche alluvioni e frane che li hanno costretto a cambiare il percorso pianificato. E poi le temperature: molto freddo in California (fino a -8°), caldo umido nell’entroterra della Florida, passando per tempeste di sabbia nel deserto di Sonora nel New Mexico e le paludi della Louisiana. Il viaggio di Pietro Franzese ed Emiliano Fava, come detto, aveva un preciso scopo ambientale. E questa, purtroppo, è stata la nota più dolente del viaggio. Nel tragitto, infatti, hanno riscontrato un’enorme quantità di plastica ‘usa e gettà: dalle buste della spesa al packaging, alle tazze e cannucce nei fast food. Il viaggio è stato accompagnato ad una raccolta fondi a sostegno di Plastic Free, associazione italiana che si occupa tramite la propria rete di volontari della creazione di appuntamenti di clean up, salvataggio delle tartarughe marine, sensibilizzazione nelle scuole e trasformazione dei Comuni in ‘plastic Freè. “E’ stato un susseguirsi di incontri che ci hanno fatto sentire accolti dagli abitanti di tutti gli stati attraversati – ha raccontato Franzese in un’intervista a Lombardia Notizie Online – dalla California al Texas fino alla Florida non è mai mancato da parte di nessuno un saluto, un sorriso, un ‘good luck’ oppure un ‘be safè dopo averci incontrato sulla strada”. “Abbiamo viaggiato spesso su bike lane o ciclabili – ha aggiunto – sempre con grande rispetto nei nostri confronti da parte degli altri utenti della strada. Vivo in Lombardia e mi piacerebbe che lo stesso rispetto che ho, inaspettatamente trovato negli Usa, ci fosse anche qui, in una regione che gode di panorami mozzafiato e strade bellissime, che ancora oggi, purtroppo, però non possono essere percorse in modo sicuro”. (ITALPRESS).
Photo Credits: ufficio stampa Regione Lombardia
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Thiago Motta “Milan forte, tutti dovranno dare qualcosa in più”
Cronaca
Colpita base Unifil in Libano, 4 militari italiani feriti
Pubblicato
1 ora fa-
22 Novembre 2024di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Quattro militari italiani sono rimasti leggermente feriti a seguito dell’esplosione di due razzi da 122 millimetri che hanno colpito la base UNP 2-3 di Shama, nel sud del Libano, che ospita il contingente italiano e il Comando del settore ovest di Unifil. “Ho immediatamente contattato il comandante del contingente, generale di Brigata Stefano Messina, per sincerarmi delle condizioni dei quattro militari, che non destano preoccupazioni. Ho anche contattato la mia controparte libanese ribadendo che il contingente italiano di Unifl permane nel sud del Libano per offrire una finestra di opportunità alla pace e non può diventare ostaggio degli attacchi delle milizie. E’ intollerabile che ancora una volta una base di Unifil sia stata colpita”. Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto.
“Cercherò di parlare con il nuovo ministro della Difesa israeliano, cosa che è stata impossibile dal suo insediamento ad oggi, per chiedergli di evitare l’utilizzo delle basi Unifil come scudo. Ancor più intollerabile è la presenza di terroristi nel Sud del Libano che mettono a repentaglio la sicurezza dei caschi blu e della popolazione civile”, ha aggiunto il ministro.
Da una prima ricostruzione, due razzi, hanno colpito un bunker della base e un locale nei pressi della polizia militare internazionale, provocando danni alle infrastrutture circostanti. Alcuni vetri, a causa dell’esplosione si sono frantumati colpendo i quattro militari.
“Apprendo con profonda indignazione e preoccupazione la notizia dei nuovi attacchi subiti dal quartier generale italiano di Unifil nel sud del Libano, che hanno causato anche il ferimento di alcuni nostri militari impegnati in missione di pace. Desidero esprimere la solidarietà e la vicinanza mia e del Governo ai feriti, alle loro famiglie e sincera gratitudine per l’attività svolta quotidianamente da tutto il contingente italiano in Libano”, afferma in una nota il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. “Ribadisco ancora una volta che tali attacchi sono inaccettabili e rinnovo il mio appello affinchè le parti sul terreno garantiscano, in ogni momento, la sicurezza dei soldati di Unifil e collaborino per individuare in tempi brevi i responsabili”, aggiunge.
– Foto di repertorio IPA Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
Thiago Motta “Milan forte, tutti dovranno dare qualcosa in più”
Pubblicato
3 ore fa-
22 Novembre 2024di
RedazioneTORINO (ITALPRESS) – “I giocatori rimasti qui hanno lavorato molto bene, anche i rientrati dalle nazionali stanno molto bene, con la voglia giusta di mettersi subito sulla partita di domani. Sono tutti determinati e concentrati per fare una buona partita
domani”. Lo ha detto Thiago Motta in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Milan a San Siro. Contro i rossoneri “è una partita in cui bisogna dare tutti qualcosa in più. Abbiamo perso un altro ragazzo, Cabal, e mi spiace moltissimo. Come per Bremer, tutti dovremo dare qualcosa in più per non far notare questa assenza”. “Tutti i miei giocatori hanno
caratteristiche diverse e questo mi dà alternative e soluzioni
diverse. Vedremo domani. Vlahovic non farà sicuramente parte del
gruppo come Bremer, Milik, Nico e Cabal”, ha aggiunto Motta in
merito alle assenze, e su Vlahovic ha precisato: “Ancora non so
quando torna, domani sicuro non ci sarà”. “Gli infortuni fanno
parte del gioco, adesso è toccato a Dusan. Giocheremo difendendo
insieme e attaccando insieme. Il Milan è collettivamente molto
forte, con un allenatore preparato. Dovremo portarla dalla nostra
parte, dove conviene a noi e non a loro”, ha detto ancora Motta. In merito poi, alle voci della scorsa estate, l’allenatore bianconero ha precisato: “Non sono mai stato vicino al Milan”, mentre a chi gli ha chiesto chi fosse il Sinner della Juve, ha risposto: “Non mi piace fare paragoni, non fa bene all’uno e all’altro. Abbiamo tantissimi giocatori forti. Sinner è Sinner, un fenomeno dello sport. Noi dobbiamo continuare a crescere e auguro anche a Sinner di continuare nella sua grande carriera”.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).
Cronaca
Cobat RAEE e Eco-PV: ambiente a rischio con emendamenti fotovoltaico
Pubblicato
3 ore fa-
22 Novembre 2024di
RedazioneROMA (ITALPRESS) – “Si sta correndo il rischio di distruggere l’impianto normativo relativo alla gestione del fine vita dei pannelli fotovoltaici. Gli emendamenti presentati per il decreto-legge Ambiente, attualmente all’esame della commissione Ambiente del Senato, annientano il sistema di finanziamento dedicato a questa tipologia di rifiuti, messo a punto proprio per garantire le operazioni di recupero e riciclo, a tutela dell’ambiente e della salute pubblica e in linea con i principi europei per l’economia circolare”. Lo affermano Cobat RAEE e Consorzio Eco-PV, due tra i maggiori consorzi operativi nel trattamento dei rifiuti elettrici ed elettronici riconosciuti dal Ministero dell’Ambiente e che gestiscono importanti quote di mercato nel recupero dei moduli fotovoltaici.
La normativa attualmente in vigore è frutto di numerosi aggiornamenti nati da confronti costanti tra la filiera del riciclo e i legislatori, con l’obiettivo comune di ottenere sempre maggiori quote di energie da fonti rinnovabili, anche in virtù della crisi energetica dovuta al conflitto russo-ucraino.
“Per noi operatori, che ne abbiamo vissuto le evoluzioni negli ultimi sei anni, la normativa attuale è equilibrata e non va assolutamente modificata” – spiega Michele Zilla di Cobat RAEE- “Il legislatore ha considerato correttamente la necessità di accantonare denaro per il trattamento di moduli – il cui ciclo di vita, ricordiamo, è di circa vent’anni – evitandone così l’abbandono incontrollato sul territorio nel momento in cui non saranno più considerati utili, come già accaduto, per esempio, con l’amianto”.
I moduli incentivati presenti sul nostro territorio sono circa 84 milioni, a fronte di una spesa pubblica pari a 140 miliardi, concessi con i cinque Conti energia (dal 2005 al 2013), “e questo vuol dire” – prosegue Damiano Zilio, presidente di Eco-PV – “che a partire dal 2025 i primi pannelli saranno da smaltire, e noi vogliamo farlo con il sistema attuale, che è l’unico che può davvero funzionare. I titolari degli impianti possono versare la quota richiesta a garanzia nel trust dei consorzi, che è impignorabile e che segrega le somme utili al trattamento dei moduli esausti, oppure, per quelli incentivati, optare per la trattenuta di parte dell’incentivo da parte del GSE”.
La normativa in vigore poggia sulla responsabilità estesa del produttore che si assume l’onere della corretta gestione del fine vita di quanto immesso sul mercato. “Anche questo principio viene scardinato dalle modifiche presentate, disattendendo tra l’altro il dettato europeo: le modifiche all’esame del Senato propongono che i consorzi ritirino gratuitamente i Raee, pena pesanti sanzioni pecuniarie, spostando in sostanza su di noi un onere che invece deve essere in capo ai produttori”, conclude Zilio.
I due consorzi chiedono quindi al Parlamento di respingere gli emendamenti al Decreto Ambiente, difendendo una normativa che “pone l’Italia all’avanguardia nella tutela ambientale e al riparo da procedure di infrazione da parte dell’Europa”.
-foto Agenzia Fotogramma-
(ITALPRESS).
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