Economia
Piazza Affari chiude in rialzo, scemano timori su crisi bancarie
Pubblicato
2 anni fa-
di
Redazione
Chiusura in rialzo a Piazza Affari al termine di una seduta che si era già aperta con il segno più. L’indice Ftse Mib segna un +1,56% a quota 26.739 punti, mentre l’Ftse Italia All Share guadagna l’1,56% a quota 28.901 punti. In rialzo anche l’Ftse Star che mette a segno un rimbalzo dell’1,13% a quota 48.625 punti. Milano, come gli altri mercati, sembrano avere archiviato i timori legati alle crisi bancarie. Gli investitori sembrano avere gradito la nomina di Sergio Ermotti alla guida di Ubs per gestire l’aggregazione con Credit Suisse. Bene anche i titoli tecnologici, spinti dalle notizie sullo spezzatino di Alibaba e il ritorno sulla scena del fondatore, Jack Ma. Per quanto riguarda le materie prime, in rialzo il prezzo del petrolio con il Wti a 73,81 dollari al barile, dopo l’annuncio che le scorte di petrolio negli Stati Uniti sono notevolmente diminuite, mentre il gas naturale sulla piazza di Amsterdam e poco mosso sotto quota 43 euro al megawattora. Lo spread fra Btp e Bund tedeschi chiude a quota 178 punti, con il rendimento del decennale al 4,04%. Tra i titoli del listino milanese, fra i maggiori rialzi Stm che guadagna 6,3 punti, ma in rialzo anche Banca Mps Banco Bpm e Moncler. Per quanto riguarda invece i segni meno, fra i maggiori ribassi Diasorin che cede 2 punti, ma con il segno meno seguono Iveco Group, Tenaris e Recordati. Anche le altre principali Borse europee archiviano gli scambi con segni positivi, sulla scia dell’apertura in verde a Wall Street. Tra le piazze finanziarie, Parigi chiude a +1,39%, Francoforte guadagna l’1,21% mentre Londra avanza dell’1,06%.
(ITALPRESS).
-agenziafotogramma.it-
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Economia
Istat, a febbraio +47mila occupati e la disoccupazione cala al 5,9%
Pubblicato
8 ore fa-
1 Aprile 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – A febbraio, rispetto al mese precedente, la crescita degli occupati e degli inattivi si associa alla diminuzione dei disoccupati. Il numero di occupati, secondo i dati Istat, è salito a 24 milioni 332mila. La crescita rispetto al mese precedente coinvolge gli autonomi, che salgono a 5 milioni 170mila, e i dipendenti a termine (2 milioni 710mila), mentre sono sostanzialmente stabili i dipendenti permanenti (16 milioni 451mila). L’aumento dell’occupazione (+0,2%, pari a +47mila unità) riguarda le donne, i dipendenti a termine, gli autonomi e tutte le classi d’età ad eccezione dei 25-34enni per i quali, come avviene per gli uomini, il numero di occupati diminuisce.
Il tasso di occupazione sale al 63,0% (+0,1 punti). Il calo delle persone in cerca di lavoro (-4,9%, pari a -79mila unità) interessa gli uomini, le donne e tutte le classi d’età. Il tasso di disoccupazione scende al 5,9% (-0,3 punti), quello giovanile al 16,9% (-1,4 punti). La crescita degli inattivi (+0,3%, pari a +33mila unità) coinvolge gli uomini e i 25-34enni a fronte di un calo tra le donne e nelle altre classi d’età ad eccezione dei 15-24enni, per i quali si registra una sostanziale stabilità.
Il tasso di inattività sale al 32,9% (+0,1 punti). Confrontando il trimestre dicembre 2024-febbraio 2025 con quello precedente (settembre-novembre 2024), si registra un aumento di 199mila occupati (+0,8%). La crescita dell’occupazione, osservata nel confronto trimestrale, si associa all’aumento delle persone in cerca di lavoro (+2,0%, pari a +32mila unità) e alla diminuzione degli inattivi (-1,7%, pari a -208mila unità).
A febbraio il numero di occupati supera quello dello stesso mese del 2024 del 2,4% (+567mila unità); l’aumento riguarda gli uomini, le donne, i 15-24enni e chi ha almeno 50 anni d’età, mentre per i 25-49enni si osserva una diminuzione. Il tasso di occupazione, in un anno, sale di 1,1 punti percentuali. Rispetto a febbraio 2024, diminuisce sia il numero di persone in cerca di lavoro (-18,4%, pari a -342mila unità) sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,5%, pari a -60mila).
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Economia
Dati Istat, a marzo l’inflazione accelera al 2% su base annua
Pubblicato
1 giorno fa-
31 Marzo 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Secondo le stime preliminari dell’Istat, nel mese di marzo 2025 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,4% su base mensile e del 2% su marzo 2024, dal +1,6% del mese precedente.
La dinamica dell’indice generale riflette principalmente la risalita del tasso di variazione tendenziale dei prezzi degli Energetici non regolamentati, tornato positivo (da -1,9% a +1,3%) e, in misura minore, l’accelerazione dei prezzi dei Tabacchi (da +4,1% a +4,6%) e degli Alimentari non lavorati (da +2,9% a +3,3%). Un sostegno all’inflazione si deve anche ai Servizi relativi alle comunicazioni (da +0,5% a +0,8%), ai Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,1% a +3,3%) e infine ai Beni durevoli (la cui flessione si attenua da -1,5% a -1,2%).
All’opposto, decelerano i prezzi degli Energetici regolamentati (da +31,4% a+27,3%) e quelli dei Servizi relativi ai trasporti (da +1,9% a +1,6%). Nel mese di marzo l’”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, resta stabile (a +1,7%), mentre quella al netto dei soli beni energetici accelera lievemente (da +1,7% a +1,8%).
La crescita tendenziale dei prezzi dei beni si accentua sensibilmente (da +1,1% a +1,7%), mentre quella dei servizi resta stabile (a +2,4%). Il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni si riduce, portandosi a +0,7 punti percentuali contro i +1,3 di febbraio 2025.
I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona risultano a marzo del 2,1% più elevati rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, mentre la crescita tendenziale dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto resta ferma a +1,9%.
L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente ai prezzi degli Energetici non regolamentati e dei Servizi relativi ai trasporti (+1,2% entrambi), dei Tabacchi e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,5% entrambi) e dei Servizi relativi alle comunicazioni (+0,3%); gli effetti di questi aumenti sono stati solo in parte compensati dalla diminuzione dei prezzi degli Energetici regolamentati (-2,4%) e degli Alimentati non lavorati (-0,4%).
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).
Economia
Panetta “Per i dazi e per i conflitti l’incertezza resta elevata”
Pubblicato
1 giorno fa-
31 Marzo 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Le decisioni di politica monetaria dovranno bilanciare due fattori: da un lato, la debolezza dell’economia europea e le tensioni geopolitiche stanno frenando consumi e investimenti, contribuendo a contenere l’inflazione. Dall’altro lato, l’aumento dell’incertezza – dovuto soprattutto agli annunci, talora contraddittori, sulle politiche commerciali degli Stati Uniti – impone cautela nel percorso di diminuzione dei tassi ufficiali”. Lo ha detto il governatore Fabio Panetta, nella sua relazione per il bilancio della Banca d’Italia, in occasione dell’Assemblea annuale a Roma.
“L’incertezza a livello globale resta elevata, alimentata dalle persistenti tensioni geopolitiche e commerciali. Questo contesto penalizza gli scambi internazionali e accentua la frammentazione dell’economia mondiale, contribuendo al rallentamento dell’attività produttiva – ha proseguito Panetta – L’economia europea, già segnata dalla stagnazione del settore manifatturiero, risente in modo particolare di queste dinamiche a causa della sua forte esposizione al commercio estero”.
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS)


TG NEWS ITALPRESS – 1 APRILE 2025

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