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Cronaca

Malan “Nessuna lite Fdi-Lega su Pnrr, Draghi non era la perfezione”

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ROMA (ITALPRESS) – “Fra Fratelli d’Italia e Lega non c’è alcuna lite. Semplicemente abbiamo espresso lo stesso concetto in modo diverso. Nessuno vuole spendere i soldi del Pnrr tanto per spenderli. Servono obiettivi concreti e realizzabili. Ma sono certo che ce la faremo”. Sono parole di Lucio Malan, capogruppo di FdI in Senato, in una intervista a La Repubblica.
“Può esserci una pluralità di voci nel dibattito interno alla maggioranza. Ma la posizione del governo, che comprende anche la Lega, non è in discussione».
“Altri Stati membri dell’Unione hanno ottenuto una rimodulazione dei loro piani. Ritengo superata l’ideache il Pnrr non possa essere cambiato neppure di una virgola. Poi, è ovvio, dobbiamo concordare con Bruxelles le modifiche” spiega Malan.
“Verrà fatto il possibile per integrare la documentazione. Va ricordato che i rilievi riguardano progetti portati a termine dal governo precedente. Sono relativi ad alcuni dei 25 obiettivi che l’esecutivo Draghi ci aveva consegnato a metà ottobre. Il governo Meloni, nei 70 giorni successivi, ha completato gli altri trenta. Nessuno rappresenta la perfezione, neppure Draghi che pure ha sempre goduto di buona stampa. Il piano, d’altronde, è molto complesso. In passato anche la spesa dei fondi strutturali ha avuto degli intoppi. E parliamo di importi dieci volte inferiori a quello del Pnrr».

– foto: agenziafotogramma.it

(ITALPRESS).

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Cronaca

BREAKING NEWS LOMBARDIA – OMICIDIO GARLASCO, PARLA IL SUPERTESTIMONE

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E’ Gianni Bruscagin l’uomo noto al pubblico come il “supertestimone di Garlasco”, colui che ha rivelato particolari importanti trasmessi in più tappe dalla trasmissione tv Le Iene e di cui è venuta a conoscenza anche la Procura di Pavia per dare una svolta alle indagini.  Nel corso dell’intervista andata in onda ieri sera, Bruscagin ha raccontato ciò che gli fu riferito da due persone oggi decedute, in merito al giorno dell’omicidio di Chiara Poggi, il 13 agosto 2007. Secondo quanto riportato, la cugina della vittima, Stefania Cappa – mai indagata – sarebbe stata vista in evidente stato di agitazione mentre tentava di entrare nella casa della nonna con un borsone. “Ho detto per filo e per segno quello che ho vissuto, la verità, per questo non ho paura di niente”, ha ribadito il supertestimone, aggiungendo di essere stato lui stesso contattato dall’avvocato della famiglia Poggi. “Mi ha chiamato, ci siamo incontrati a casa sua e mi ha chiesto aiuto. Il giorno dopo, quando gli ho parlato di Stefania Cappa, mi ha subito bloccato, dicendo che c’era già un’indagine in corso”. Questo il suo racconto di ieri sera alle Iene.

Intanto la Procura di Pavia indaga su “4 capelli neri lunghi” trovati nel lavabo della casa di Chiara Poggi per riscrivere la storia del delitto di Garlasco. Secondo i carabinieri del Nucleo investigativo di Milano dimostrerebbero che il “lavandino non è mai stato lavato dalla presenza di sangue”, circostanza che smonterebbe una delle prove più ‘pesanti’ a carico di Alberto Stasi: il lavaggio del lavabo da parte dell’assassino, riconosciuto dalle sentenze definitive, in corrispondenza di un’impronta di scarpa insanguinata sul tappetino del bagno e le ‘innaturali’ impronte digitali degli anulari di Stasi lasciate sul dispenser del sapone durante il risciacquo.

Altro particolare nelle indagini: i carabinieri di Milano cercano la traccia 33 trovata sul muro delle scale e attribuita ad Andrea Sempio. Il reperto non compare nell’elenco dei corpi di reato allegato alle due sentenze della Corte d’assise d’appello di Milano del settembre 2021 e del febbraio 2022 che hanno disposto, dopo aver sentito i difensori della famiglia di Chiara Poggi e di Alberto Stasi, la restituzione di alcuni beni e la vendita di altri a distanza di 14 anni dall’omicidio. Pare che l’impronta 33 sia stata restituita dai Ris e mandata ai Carabinieri di Vigevano, la trasmissione del pacco risulta tracciata e dunque le ricerche si sono spostate in questa direzione. E potrebbero essere proprio quelle determinanti.

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Cronaca

Mostre, al Palazzo Reale di Palermo gli scatti di Elliott Erwitt

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PALERMO (ITALPRESS) – La Fondazione Federico II ha presentato questa mattina alla stampa a Palazzo Reale di Palermo la mostra di uno dei più grandi fotografi della storia: Elliott Erwitt, noto in tutto il mondo per i suoi scatti, divenuti simbolo della nostra società, veri e propri sistemi di riferimento antropologico per approfondire ed evocare gli accadimenti storici più importanti.
Erwitt rappresenta una delle figure più influenti e originali del mondo della fotografia perchè fu capace di catturare con una visione unica momenti di vita quotidiana, rendendoli in immagini iconiche che combinano umorismo e profondità di osservazione.
Già Presidente della celebre Magnum Photos, Elliott Erwitt sintetizza nelle sue opere l’interesse per l’uomo e il gusto dell’attimo che sa cogliere con ineguagliabile magia. Tra i suoi soggetti preferiti figurano i cani: la sua capacità di osservare e rappresentare le abitudini di questi animali e dei loro proprietari ha dato vita a immagini che raccontano molto sulla società e sulle relazioni umane. Le sue fotografie canine sono state raccolte in diversi libri, veri e propri riferimenti per gli amanti della fotografia e degli animali. Non meno importante è il suo lavoro come fotografo di personaggi famosi. Erwitt ha immortalato figure leggendarie come Marilyn Monroe, John F. Kennedy, Muhammad Ali, realizzando veri e propri ritratti che vanno oltre la semplice schematizzazione, per rivelare introspezioni e aspetti sorprendenti dei suoi soggetti.
Celebre è la foto di Marilyn Monroe con il vestito che si solleva, scattata sul set di “Quando la moglie è in vacanza”, un’immagine che è diventata parte dell’iconografia del XX secolo, con un valore pressochè identico a quello dei più noti quadri della storia dell’arte.
“La Fondazione Federico II – ha detto Gaetano Galvagno, Presidente dell’Ars e della stessa Fondazione – vuole essere protagonista della scena internazionale, proponendo al quasi milione di visitatori che nell’anno 2024 hanno ammirato le bellezze storiche del Palazzo Reale di Palermo, un’importante offerta espositiva dal respiro cosmopolita. Con la mostra di Elliott Erwitt, il Palazzo Reale di Palermo continua a vivere un’appassionante stagione di arte contemporanea, regalando ai fruitori un intero secolo di cronaca e di raffinati studi che l’artista ci presenta attraverso il suo obiettivo fotografico”.
“Elliott Erwitt – ha detto Biba Giacchetti, co-curatrice della mostra, una delle massime conoscitrici di Erwitt a livello internazionale – non è stato solo un fotografo, ma un narratore visivo senza eguali, capace di trasformare l’istante in storia, il quotidiano in arte, l’ironia in poesia. Le sue immagini evocano in chi le osserva emozioni che si muovono su registri diversi, dalla commozione al sorriso, fino al divertimento più spontaneo. Scomparso nel novembre del 2023 all’età di 95 anni, ci ha lasciato un’eredità immensa: un archivio di fotografie che attraversano epoche, culture e sentimenti con un linguaggio universale, invitandoci a guardare il mondo con più indulgenza e meraviglia, mettendosi sempre al nostro fianco in quella leggerezza profonda che lui stesso definiva “The Art of Observation”.
“Elliott Erwitt – ha commentato il co-curatore Gabriele Accornero – è, come le sue fotografie: ironico, enigmatico, sfuggente, aereo. Dietro a tutto questo si percepiscono una grande personalità e un’acuta intelligenza, quasi spiazzanti. II valore artistico dell’opera di Erwitt pare raggiungersi quasi incidentalmente, non è mai perseguito e forse per questo è così spesso centrato. Non si addicono a Erwitt sterili schemi di lettura mutuati dalla Storia dell’Arte, lui si preoccupa solo di fare buone fotografie; le fotografie di Erwitt sono generalmente leggere, spensierate, luminose. Ma ciò non toglie che alcune immagini assurgano a manifesti”.
Elliott Erwitt (Elio Romano Erwitz) nacque il 26 luglio 1928 a Parigi da genitori russi di origine ebraica. Morì nel sonno nella sua casa di New York il 29 novembre 2023.
A più di novant’anni, e fino alla sua morte, ha continuato ad osservare il mondo con occhi curiosi e a catturare, con la sua inconfondibile miscela di umorismo e profondità, l’essenza della condizione umana. Il suo lavoro rimane una testimonianza della potenza della fotografia come strumento di comunicazione e di comprensione del mondo, capace di superare barriere linguistiche e culturali per parlare direttamente all’anima delle persone.
La mostra è di altissimo livello qualitativo: il team curatoriale ha scelto, infatti, una selezione inedita con le foto più iconiche e significative dalla summa della produzione del Maestro, con in mostra le serie ICONS, Kolor, Family, Self Portrait.
Anche dal punto di vista quantitativo il visitatore si trova di fronte ad una mostra imponente: oltre 190 opere visibili di cui 110 in mostra e oltre 80 in una Video proiezione in HD.
Determinante la grande dimensione delle immagini sia in Black&White sia in Kolor, tutte presentate con passe-partout e cornici museali, con oltre 40 opere in dimensione 100×150 cm.
L’allestimento è stato specificamente progettato per assicurare un’immersione emozionante nel percorso.
La mostra è anche un omaggio allo sguardo affettuoso, ironico e profondamente umano che l’artista rivolge all’universo femminile, con uno spazio interamente dedicato.
Nel 2015 Elliott Erwitt dedicò un intero volume alle donne. Charles Flowers, nella premessa del libro, scrive: “Con quattro ex mogli, quattro figlie adulte e quattro nipotine – per non parlare delle molte donne che, nel corso dei decenni, non si sono collocate in nessuna di queste categorie – Erwitt ha accumulato molte risposte alla domanda sulla natura delle donne”.
Fa da sfondo sonoro alla visita una playlist tratta dallo storico concerto in Central ParK Manhattan di Simon& Garfunkel, quel luogo dove in una Penthouse Studio è vissuto Elliot e dove la mostra ritrae in una video intervista originale il fotografo comunicandone il lato umano.
La Mostra è accompagnata da un catalogo Edizioni Fondazione Federico II e da una linea dedicata di merchandising.
La sua carriera ebbe inizio dopo gli studi di fotografia al Los Angeles City College. Le sue abilità non passarono inosservate, infatti nel 1948, quando incontrò Robert Capa, venne invitato a unirsi alla Magnum, dove avrebbe lavorato con Henri Cartier-Bresson e Marc Riboud. Tale ambiente e i relativi confronti costituirono le basi per la sua visione artistica, frutto di un equilibrio perfetto tra reportage e poesia visiva.
Ciò che distingue il lavoro di Erwitt è la sua capacità di trovare momenti di straordinaria bellezza e significato nelle situazioni più ordinarie, di cogliere l’ironia e l’assurdo della condizione umana, creando immagini che fanno sorridere e riflettere allo stesso tempo.
Nel corso della conferenza stampa è stato ufficializzato anche un progetto di inclusione sociale voluto fortemente dal Presidente Galvagno per la Fondazione Federico II.
Per la prima volta, quattro persone con disabilità hanno firmato un contratto di lavoro stagionale che li porterà a lavorare nel Complesso Monumentale di Palazzo Reale per i mesi estivi proprio in concomitanza con i grandi flussi che si prevedono per la mostra di Elliott Erwitt.

– foto ufficio stampa Fondazione Federico II –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Musetti e Paolini al terzo turno del Roland Garros

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PARIGI (FRANCIA) (ITALPRESS) – Lorenzo Musetti e Jasmine Paolini raggiungono il terzo turno del Roland Garros 2025. Il carrarino, numero 8 del mondo, batte in tre set il colombiano Daniel Elahi Galan: 6-4 6-0 6-4, in due ore e 6 minuti di gioco, il punteggio in favore di Musetti, che al terzo turno attende il vincente della sfida tra Mariano Navone e Reilly Opelka. “Non è stata una partita facile, sia per la pioggia che per il vento. Galan ha alzato il livello al terzo set e sono contento di aver vinto. Sono molto ambizioso. Qui non sono mai andato oltre gli ottavi, spero di fare meglio quest’anno. Penso di potermela giocare contro tutti”.
Positiva anche la prova della fresca vincitrice degli Internazionali d’Italia, finalista un anno fa sulla terra rossa parigina e testa di serie numero 4: 6-3 6-3 all’australiana Ajla Tomljanovic in un’ora e 27 minuti. L’azzurra affronterà ora una tra Yuliia Strarodubtseva e Anastasia Potapova. “E’ difficile giocare contro Tomljanovic – ammette – Ho cercato la profondità, ci sono stati degli alti e bassi ma sono contenta di aver vinto. Le sensazioni sono diverse dallo scorso anno, non avevo giocato tutte le partite sul Centrale. E’ bello essere di nuovo qui davanti a questo pubblico. Ora devo pensare una partita alla volta”. Domani, intanto, Jannik Sinner torna in campo contro Richard Gasquet nel secondo turno del Roland Garros. Il numero 1 del mondo giocherà sul Philippe-Chatrier nel secondo match dalle 12 dopo Li-Pegula. Sul Campo 6 Cocciaretto-Alexandrova secondo match dalle 11, a seguire il derby azzurro tra Flavio Cobolli e Matteo Arnaldi.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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