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Matic ‘Alla Roma mi diverto, Mou fantastico: mai stufo di vincerè

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ROMA (ITALPRESS) – “Mi diverto molto qui, sono molto felice. Giochiamo un buon calcio, stiamo lottando per arrivare fra le prime quattro e siamo anche in semifinale di Europa League, quindi non vedo l’ora che arrivi la fine della stagione e vedremo cosa succederà”. Nemanja Matic si sta godendo questa prima annata in giallorosso. Dopo la lunga militanza in Premier fra Chelsea e Manchester United, la scorsa estate il centrocampista serbo ha deciso di rimettersi in gioco alla Roma, sotto la guida di quel Josè Mourinho che lo conosce bene. “E’ un allenatore fantastico che ha vinto tanti trofei ma vuole sempre vincere di più e devo dire che sono orgoglioso di giocare per lui – racconta a ‘Sky Sports Uk’ – A volte non è facile, non è mai contento e vuole che tu migliori ogni giorno, ma questo mi piace. Rispetto ai tempi in cui mi ha allenato al Chelsea e allo United ha più esperienza ma per il resto non è cambiato. Conosce molto bene il suo lavoro, è divertente. L’Europa League dopo la Conference? Penso che sarebbe qualcosa di straordinario e faremo tutti del nostro meglio per raggiungere questo obiettivo, perchè abbiamo i migliori tifosi in Italia e se lo meritano”. A Roma ha ritrovato come compagno di squadra Smalling, diventato imprescindibile per i giallorossi. “Chris è un giocatore fantastico, molto esperto e per me è uno dei giocatori più importanti della squadra – prosegue Matic – Sono molto sorpreso che non sia nel giro della nazionale inglese ma per noi è meglio che abbia più tempo per riposare durante le soste. Sta facendo molto bene qui, tutti lo adorano ed è un grande professionista e un grande giocatore. E’ anche un grande uomo fuori dal campo e sono molto contento di condividere di nuovo lo spogliatoio con lui”. Altro inglese in forza alla Roma è Tammy Abraham, che però sta facendo più fatica in termini realizzativi rispetto alla sua prima annata italiana. Ma Matic lo difende: “è un giocatore giovane che sta ancora migliorando. Non segna come ha fatto la scorsa stagione, ma nell’ultimo mese tutto può cambiare. Ora ci aspettano le partite più importanti dell’anno e deve solo crederci e continuare a lavorare, i gol arriveranno”. E per quanto riguarda il suo futuro, rivela: “Ho già deciso che un giorno farò l’allenatore. Sto già prendendo il patentino, ma al momento sono molto concentrato sul campo, sto bene e penso di avere ancora un altro paio di stagioni davanti. Ma di sicuro voglio allenare un giorno in Premier”.
– foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).

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Chivu “Inter ha motivazione e mentalità, River club storico”

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SEATTLE (USA) (ITALPRESS) – Nella notte italiana arriverà il verdetto. L’Inter di Cristian Chivu sfida a Seattle il River Plate in un match dal grande fascino per il blasone dei due club e che ha una posta in palio importante, dal momento che chiude il girone E e che mette di fronte le prime due del gruppo, appaiate in testa con 4 punti.

Il Monterrey segue a quota 2 e battendo l’Urawa potrebbe approfittare dello scivolone di una delle due. Per mister Chivu, dunque, subito una partita da dentro o fuori nella sua nuova avventura nerazzurra. “Non cambia niente. Abbiamo una mentalità, tutte le partite vanno trattate con serietà, siamo in una condizione migliore. Si va avanti, cercheremo come sempre di scendere in campo presentando il nostro gioco”, minimizza l’ex difensore, perfettamente consapevole della complessità della gara.

“Ci aspetta una partita difficile, come lo sono state le altre due – spiega nella conferenza stampa della vigilia -. Ci sono squadre con ambizioni, che vogliono fare bella figura, ti rendono sempre difficile la partita per quanto riguarda il gioco. La condizione fisica è migliore per le squadre americane rispetto alle squadre europee che arrivano da tante partite. Non è mai semplice, accettiamo questa sfida per cercare energie mentali e fisiche”.

Il successore di Inzaghi difende i suoi ragazzi dalle prime critiche. “Sono contento di tutti, anche dei nuovi arrivati, anche se qualcuno ha scritto che le prestazioni non andavano bene – sottolinea Chivu -. Qui spesso ci si dimentica che sono arrivati in un contesto difficile, sono scesi in campo con soli due allenamenti con la nuova squadra. Penso a Luis Henrique: è arrivato da settimane di vacanza e queste non sono amichevoli, questo è un campionato del mondo. La direzione di tutti è stata la disponibilità: al 75′ del match ho chiesto a Luis Henrique se volesse il cambio, mi ha detto che poteva continuare anche se intuivo che non ne aveva più. Apprezzo molto queste cose, come apprezzo anche l’apporto di tutti i ragazzi della Primavera: Cocchi, Re Cecconi, De Pieri e Berenbruch hanno energie, alzano il livello dell’allenamento, aiutando anche i compagni con più esperienza”.

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Servirà anche tutto questo nel match contro una grande del calcio mondiale come il River Plate. Ho un grandissimo rispetto per Gallardo, è un grandissimo. E’ stato importante da giocatore ed è un bravissimo allenatore: col River Plate ha fatto grandissimi risultati. Cosa posso dire del River: è una buona squadra, con giocatori che hanno vissuto il calcio europeo, ci sono campioni del mondo, c’è Mastantuono che vedremo in Europa. Il River è la storia del calcio sudamericano, lo guardiamo con grande ammirazione. Mi fa piacere vedere Colidio: è stato qualche mese con me in Primavera, prima di tornare in Argentina. Mi ha dato una grossa mano in quel momento, dava consigli ai ragazzi, con grande professionalità. Non vedo l’ora di abbracciarlo”.

C’è spazio per soffermarsi su Mastantuono. “E’ un 2007 con alle spalle tante partite fatte, a me piace vederlo. A chi assomiglia? Vedo un pò Di Maria, con il tocco mancino: è forte e sicuramente sarà la delizia nel futuro del calcio. Non sarà semplice al Real per le aspettative, ma sarà all’altezza”.

Tornando alla sua Inter, dopo il pareggio al debutto col Monterrey è arrivata la vittoria sofferta, in rimonta e nel finale, con l’Urawa, importante per il morale oltre che per la classifica. “Evidentemente i giocatori hanno ascoltato il mio consiglio: non leggere commenti e giornali. E’ passato quasi un mese dalla finale di Monaco, ma se ogni giorno riparliamo di quella partita non se ne esce più. Abbiamo imparato a far leva su una cosa importantissima: nei momenti di difficoltà bisogna trovare umanità, parole gentili, premurosità, apprezzare un pò le cose che ti portano a dimenticare in fretta le cose che la vita ti mette di fronte – è la filosofia di Chivu -. Spesso ci sono momenti non belli, ma è più facile superarli se al tuo fianco hai un gruppo di uomini che ti guardano negli occhi. Questa squadra ha motivazione e una mentalità, e l’hanno dimostrato negli ultimi anni. Hanno giocato tre finali europee in sei anni, hanno vinto la Seconda Stella, hanno sfiorato altri trofei. Spesso si guarda a cosa si vince: io non guardo quello, il percorso è più importante. I campioni, nel momento più importante danno sempre qualcosa in più, il domani è quello che conta. Bisogna rimboccarsi le maniche e mangiare anche un pò di …. Bisogna anche masticarla, guardarsi allo specchio e accettare che bisogna farlo. Le risposte del gruppo sono ottime, cercano sempre di guardare i compagni negli occhi e fare insieme di nuovo quello che hanno fatto negli ultimi cinque anni”.

Chiusura sull’argomento tattica, inutiule chiedere del tabellone che potrebbe trovare la sua Inter. “La qualificazione non è ancora centrata – taglia corto Chivu -. Noi dobbiamo pensare a quello che dobbiamo fare in campo, capiremo se il River si metterà a specchio o meno o se continuerà a giocare come in passato. A noi interessa poco, noi pensiamo alla nostra proposta, a essere pronti a capire i momenti della partita, come indirizzarli, essendo anche consapevoli che ci saranno momenti e momenti durante la partita. Ci adattiamo e adeguiamo, non dimentichiamoci dei principi e valori che abbiamo, aggiungiamo pian piano qualcosa ogni tanto con la speranza che sarà una prestazione di altissimo livello”.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Tris Chelsea, Maresca vola agli ottavi e se la vedrà con il Benfica

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ROMA (ITALPRESS) – Sulla carta meglio di così non poteva andare. Poi sarà il campo a dire se “carta canta”, ma intanto il Chelsea può archiviare con buone sensazioni la notte di Philadelphia. Il 3-0 con cui i “blues” di Enzo Maresca si sono imposti nello scontro diretto contro l‘Esperance Tunisi valgono il secondo posto del girone D e, dunque, gli ottavi contro la prima del gruppo C.

E qui c’è la piccola sorpresa, perché tutti si aspettavano il Bayern Monaco e invece a vincere il girone è il Benfica che ha battuto 1-0 i bavaresi (decisivo il gol di Schjelderup, esterno nel mirino del Como). Dunque Chelsea-Benfica agli ottavi, un avversario che all’apparenza sembra più morbido rispetto a quello tedesco anche dopo la gara di ieri sera, visto che a salvare in più occasioni i lusitani è stato il portiere Trubin. Tornando alla sfida contro i tunisini, di Adarabioyo e Delap le reti (entrambe su assist di Enzo Fernandes) che permettono ai ragazzi di Maresca di chiudere sul 2-0 il primo tempo. Poi nel finale di gara arriva anche il 3-0 di Tyrique George, attaccante classe 2006.

Nella notte italiana in campo anche Flamengo e Los Angeles: 1-1 il finale con i brasiliani già sicuri del primo posto e che si ritrovano il Bayern come ostacolo da superare per accedere ai quarti. A Orlando emozioni concentrate nel finale di gara con gli statunitensi che all’84° passano in vantaggio con Bouanga e con Wallace Yan che, due minuti dopo, pareggia su assist dell’ex azzurro Jorginho, campione d’Europa nel 2021 con l’Italia di Mancini. I “rubronegros” chiudono in testa il girone con 7 punti, Giroud e compagni ultimi a quota 1.

Tornando a Benfica-Bayern, giocata nel caldo asfissiante di Charlotte, inutile ai fini della classifica l’altra gara del girone C tra Auckland e Boca Juniors che si è disputata a Nashville e che è stata interrotta all’11° della ripresa per maltempo, per poi riprendere mezz’ora dopo. Il match si è chiuso sull’1-1 con gli argentini in vantaggio al 26° per l’autorete di Garrow e il pareggio di Gray per i neozelandesi che, dopo aver incassato 16 reti nelle prime due gare, festeggiano il primo punto e il primo gol, mentre il Boca saluta il Mondiale tra i fischi.

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-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Storica Italia agli Europei di basket femminili, azzurre in semifinale dopo 30 anni

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ROMA (ITALPRESS) – L’Italia femminile di basket ha battuto la Turchia, dopo un tempo supplementare, ed è approdata alle semifinali dei Campionati Europei. Nel match valido per i quarti di finale, al “Peace and Friendship Stadium” de Il Pireo, in Grecia, le azzurre di coach Andrea Capobianco si sono imposte all’overtime per 76-74 sulle rivali turche (dopo il 68 pari dei tempi regolamentari). Venerdì, nella prossima “storica” semifinale continentale, dove l’Italbasket femminile manca da 30 anni, le azzurre sfideranno la vincente del match Belgio-Germania (in scena mercoledì sera).

Oggi la miglior marcatrice azzurra è stata Lorela Cubaj, con 16 punti; in doppia cifra anche Cecilia Zandalasini, con 14 punti, e Jasmine Keys e Costanza Verona, entrambe con 12 punti. Un risultato straordinario per le azzurre, che col successo di oggi si sono anche assicurate l’accesso al torneo pre-Mondiale, che si giocherà a marzo 2026 e che qualificherà al Mondiale (in Germania, dal 4 al 13 settembre 2026).

Nell’altro quarto di finale giocato oggi la Francia ha battuto la Lituania 83-61; domani il programma dei quarti si completa con Spagna-Repubblica Ceca, oltre al match delle possibili rivali delle azzurre, ovvero Belgio-Germania.

Raggiante il presidente della FIP, Giovanni Petrucci:Azzurre commoventi, bravissime e straordinarie. Squadra giovane che ha presente e futuro. Sono felice per questo risultato. Ora ci aspettano partite difficilissime ma non ci vogliamo fermare”. Sulla stessa lunghezza d’onda il coach azzurro, Andrea Capobianco: “Lo dico da settimane, questo gruppo non ha smesso di lavorare con passione e attenzione neanche un giorno. Oggi raccogliamo un risultato importante tornando in semifinale a 30 anni da Brno: sono orgoglioso di questo gruppo e della sua capacità di reagire ai momenti delicati, come successo a Bologna”. “La Turchia è una squadra molto difficile da affrontare, ha stazza e velocità e tanta esperienza ma l’avevamo preparata bene e come sempre quando siamo andati in difficoltà abbiamo reagito di squadra, non solo con le nostre individualità”, ha aggiunto il tecnico azzurro.

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-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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