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Politica

Sulle riforme primo round tra Meloni e opposizioni, “Giornata proficua”

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ROMA (ITALPRESS) – No all’elezione diretta del capo dello Stato, posizioni variegate sul premierato e la possibilità di proseguire il dialogo su basi concrete. Questo l’esito della giornata di incontri alla Camera voluta dal premier Giorgia Meloni con i partiti di minoranza sulle riforme istituzionali nella Biblioteca del presidente. Agli incontri hanno partecipato i vice presidenti del Consiglio, Matteo Salvini e Antonio Tajani, il ministro per le Riforme istituzionali e la semplificazione normativa, Maria Elisabetta Alberti Casellati; il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, i sottosegretari alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari, e il costituzionalista Francesco Saverio Marini. “La giornata è stata proficua e molto interessante. Noi non abbiamo proposto una soluzione preconfezionata”, ha detto il presidente del Consiglio. “Per noi è importante avere una condivisione e spero di ottenerne una più ampia possibile, ma non a costo di venir meno agli impegni presi con i cittadini. L’instabilità della politica italiana ha prodotto dei danni molto importanti alla nostra Nazione”, ha aggiunto. “Mi pare ci sia una chiusura abbastanza trasversale e più netta su sistemi di modello presidenziale o semi presidenziale, invece una valutazione più variegata nell’ipotesi di elezione diretta del presidente del Consiglio” ha spiegato. Quindi “slla base di queste interlocuzioni e delle posizioni che sono state espresse dai partiti dell’opposizione, molto variegate tra loro, cerchiamo di elaborare la nostra proposta che possa tenere in considerazione le valutazioni fatte”. Ad aprire le danze era stato in mattinata il M5S. “Non è venuta fuori una condivisione delle soluzioni. Da parte nostra siamo disponibili a un rafforzamento dei poteri del premier, ma in un quadro che si conservi equilibrato e che non mortifichi la funzione parlamentare”, ha detto il presidente del M5S, Giuseppe Conte, raccomandando “una commissione parlamentare costituita ad hoc” ma dichiarandosi disponibile “al dialogo. Abbiamo invitato il presidente Meloni a mantenere una interlocuzione, perché a colpi di maggioranza un’ambizione di ridefinire l’assetto costituzionale del nostro Paese non è assolutamente raccomandabile”. Disponibilità è stata espressa anche dal leader di Azione, Carlo Calenda: “Siamo disponibili a collaborare per l’ovvia ragione che anche noi abbiamo provato a fare un’operazione di riforme. Noi condividiamo l’esigenza di avere maggiore stabilità ma anche maggiore efficienza dell’apparato complessivo dello Stato”. Poi, però, pone un paletto. “C’è una linea rossa assoluta che è la figura di garanzia della Costituzione, l’unica istituzione che garantisce l’unità che è il presidente della Repubblica, andarla a toccare sarebbe un errore molto grave”. Per Calenda “c’è un tema grande come una casa che è l’efficienza del Parlamento. Noi abbiamo un monocameralismo di fatto, siamo favorevoli a una scelta monocamerale e comunque a una distinzione fondamentale tra le due Camere”. Quindi ha assicurato che “non faremo nessun Aventino perché abbiamo provato a riformare le istituzioni, sarebbe illogico e incoerente farlo” e “abbiamo riscontrato che Meloni si è detta disponibile ad ascoltare e a discutere”. In ogni caso “riteniamo importante che su questo le opposizioni abbiano il loro dialogo e per questa ragione ci sentiremo con le altre opposizioni. Secondo me abbiamo necessità di parlarci”, ha chiosato Calenda. Anche da Azione nessuna posizione pregiudiziale. “Come Italia Viva nasciamo per fare delle riforme e crediamo nella loro importanza. Siamo disponibili a lavorare insieme alla maggioranza e a confrontarci. Pensavamo che le riforme istituzionali servissero al Paese quando eravamo al governo, non abbiamo cambiato idea oggi che siamo all’opposizione. Le riforme non servono alla Meloni o alla maggioranza, ma al Paese”. Lo ha detto la capogruppo di Italia Viva alla Camera, Maria Elena Boschi. Una chiusura è arrivata invece dal gruppo Alleanza Verdi e Sinistra: “Abbiamo comunicato al presidente Meloni l’indisponibilità a sostenere le riforme sul presidenzialismo. Riteniamo che vada tutelata la figura del presidente della Repubblica e su questo faremo dura battaglia. Noi vogliamo che questa figura di garanzia sia tutelata e ci batteremo per questo”, ha sottolineato Angelo Bonelli. Gli ha fatto eco Nicola Fratoianni: “Abbiamo espresso la netta contrarietà al presidenzialismo, al semi-presidenzialismo, al premierato. Sono anni che si tenta di modificare la nostra Costituzione senza però applicarla. Le emergenze del nostro Paese sono altre, occorre ricostruire un rapporto di fiducia con gli elettori e una centralità della politica”. A chiudere il giro di giornata la segretaria del Pd, Elly Schlein. “Per noi questa discussione non è una priorità del Paese, le priorità sono lavora, sanità, Pnrr, clima, giovani, casa”, ha esordito. “Non si tocca il presidente della Repubblica, la sua figura è garanzia di stabilità, anche nei momenti più difficili, e di credibilità. La forma parlamentare va migliorata, ma non superata e abbandonata. Diciamo no all’elezione diretta del presidente della Repubblica, no al premierato o al sindaco d’Italia”, ha aggiunto. Comunque “se l’obiettivo è rafforzare l’efficienza, la stabilità e la rappresentanza noi chiaramente non ci sottraiamo al confronto, esamineremo le proposte nel merito senza pregiudizi. Migliorare stabilità e rappresentanza lo guarderemo con attenzione, non ci prestiamo a indebolimento di pesi e contrappesi previsto dalla Costituzione”.
(ITALPRESS).
-foto Palazzo Chigi-

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Papa Leone XIV “Sono addolorato per l’immane sofferenza del popolo palestinese a Gaza, auspico si arrivi alla pace”

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ROMA (ITALPRESS) – Anche in occasione dell‘odierno Angelus in Piazza San Pietro, Papa Leone XIV ha parlato di quanto sta succedendo in Palestina: “Continuo a essere addolorato per l’immane sofferenza patita dal popolo palestinese a Gaza” ha detto il Pontefice che ha poi ha avuto parole di speranza perchè presto tacciano le armi: “In queste ultime ore nella drammatica situazione del Medio Oriente si stanno compiendo alcuni significativi passi in avanti nelle trattative di pace che auspico possano al più presto raggiungere i risultati sperati”.

Il Santo Padre ha poi ha chiesto a “tutti i responsabili di impegnarsi su questa strada, di cessare il fuoco e di liberare gli ostaggi. Mentre esorto a restare uniti nella preghiera affinchè gli sforzi in corso possano mettere fine alla guerra e condurci verso una pace giusta e duratura“.

Papa Leone XIV ha poi avuto anche un pensiero per le vittime del terremoto che ha colpito nei giorni scorsi le Filippine: “Esprimo la mia vicinanza al caro popolo filippino e in particolare prego per coloro che sono più duramente provati dalle conseguenze del terremoto”.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Elezioni Regionali, in Calabria aperte le urne: si vota sino alle 15 di lunedì

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ROMA (ITALPRESS) – Aperte le urne alle ore 7:00 per le elezioni del Presidente della Regione Calabria. Si vota fino alle alle 15 di domani, 6 ottobre. Sono chiamati al voto 1.888.368 elettori nelle 2.406 sezioni nelle cinque province. Sono tre i candidati alla presidenza: il governatore uscente Roberto Occhiuto per il centrodestra, con il sostegno di Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Noi Moderati, Udc, “Sud chiama Nord”, delle liste “Occhiuto presidente” e “Forza Azzurri”. Pasquale Tridico, europarlamentare del Movimento Cinque Stelle, per il centrosinistra, con l’appoggio del proprio partito, del Pd, di Alleanza Verdi-Sinistra, Italia Viva e delle due liste “Democratici e Progressisti” e “Tridico presidente”. Terzo candidato è Francesco Toscano di “Democrazia Sovrana e Popolare”. Lo spoglio delle schede prenderà il via lunedì 6 ottobre, alla chiusura delle urne.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Flotilla, 26 italiani hanno lasciato Israele. Altri 15 attesi la prossima settimana

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ROMA (ITALPRESS) – “È in corso il rimpatrio in Italia di 26 connazionali membri della Flotilla fermati in mare nei giorni scorsi dalle forze armate di Israele”. Lo rende noto la Farnesina, sottolineando in una nota che “questo gruppo ha accettato di firmare il foglio di via e ha avuto quindi una procedura accelerata per la partenza. Assistito dall’Ambasciata a Tel Aviv, il gruppo è stato trasferito dal carcere di Ketziot alla base aerea di Ramon, nei pressi di Eilat”.

L’aereo partito dall’aeroporto Ramon di Eilat, in Israele, con a bordo 137 attivisti della Global Sumud Flotilla, tra cui i 26 cittadini italiani, espulsi dalle autorità israeliane, è atterrato a Istanbul pochi minuti fa. Lo scrive l’agenzia turca Anadolu sul proprio account X. La Farnesina aveva precedentemente sottolineato in una nota che “in Turchia i connazionali verranno assistiti da un team del Consolato Generale a Istanbul per coincidenze con aeroporti italiani e per eventuale rilascio di documenti di viaggio provvisori”.

Sono invece 15 i connazionali che hanno deciso di non firmare il foglio di via: le autorità israeliane ne disporranno l’espulsione coatta per via giudiziaria nel corso della prossima settimana”, conclude la nota della Farnesina, che “fornirà ulteriori aggiornamenti appena disponibili”.

TAJANI “GLI ALTRI 15 ITALAINI NON HANNO FIRMATO IL FOGLIO”

“Gli altri 15 italiani non hanno firmato il foglio di rilascio volontario e dovranno attendere l’espulsione per via giudiziaria, che avverrà la prossima settimana. Ho nuovamente dato disposizioni all’Ambasciata d’Italia a Tel Aviv di far assicurare ai connazionali rimasti un trattamento rispettoso dei loro diritti”, ha detto il vicepremier e Ministro degli Esteri Antonio Tajani su X. 

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Al massimo “entro martedì mi auguro” che anche gli altri 15 italiani che erano a bordo delle navi della Flotilla e che “non hanno voluto firmare la liberatoria possano rientrare nel nostro Paese. Mi sono preoccupato che vengano trattati nel modo migliore possibile, fermo restando che pur non essendo carcerati sono in una situazione di restrizione, però non mi risulta che siano stati trattati con violenza: abbiamo chiesto che tutti i loro diritti vengano rispettati. Anche questo capitolo mi auguro che si possa concludere nei tempi più rapidi possibili”. Queste ancora le parole di Tajani poi nel pomeriggio durante un evento a Firenze.

“Un’altra buona notizia è quella che è arrivata ieri sera tardi sull’accettazione da parte di Hamas della mediazione americana e soprattutto della liberazione degli ostaggi. L’Italia continua a seguire, a spingere perché si possa arrivare finalmente alla fine di una guerra orribile e già, i primi segnali, con la decisione del governo israeliano di ridurre le attività militari a Gaza, fanno ben sperare”, ha aggiunto il vicepremier e ministro degli Affari esteri Antonio Tajani a margine di un evento elettorale in corso a Firenze.

Tajani ha spiegato: “Faremo tutto ciò che è in nostro potere per cercare di favorire l’accordo sostenendo la mediazione americana, il piano americano va nella giusta direzione. Mi auguro che anche con il lavoro dei mediatori egiziani e turchi si possa, in tempi rapidi, finalmente, accendere una luce di speranza per quelle popolazioni martoriate da guerre”.

– foto Ipa agency –
(ITALPRESS).

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