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Cronaca

Maltempo, si aggrava il bilancio delle vittime in Emilia Romagna

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BOLOGNA (ITALPRESS) – Si aggrava il bilancio delle vittime del maltempo che ha colpito l’Emilia Romagna. Al momento si contano 13 morti, decine di dispersi e migliaia di sfollati. Tutti i fiumi della regione hanno tracimato. I Comuni allagati sono 24. Si stima che in 36 ore è caduta la pioggia che si registra normalmente in 6 mesi. Allagato anche il centro di Lugo, in provincia di Ravenna, per le esondazioni del Senio e del Santerno. Finita sott’acqua Faenza, parte di Cesena e Forlì, e alcuni quartieri di Bologna. Nelle Marche invece la situazione è in miglioramento in tutta la regione, anche se resta alta l’attenzione soprattutto nelle zone più a rischio di smottamenti. Fino alle 23.59 di venerdì 19 maggio è stata prorogata l’allerta meteo di colore giallo per la Romagna toscana. A Ravenna, scuole chiuse anche domani e sabato. Il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini ha detto che ci sono 280 frane attive in oltre 60 comuni, più di 400 strade distrutte o interrotte, e ha chiesto la governo la nomina urgente di un commissario straordinario per l’emergenza. Coldiretti stima che sono finite sott’acqua oltre 5mila aziende agricole. Intanto prosegue in tutta la regione l’impegno della task force messa in campo dall’Enel per ripristinare la rete elettrica: sono oltre 20mila per persone senza corrente.
Gli ospedali assicurano le attività grazie ai gruppi elettrogeni. Per quanto riguarda i trasporti la circolazione ferroviaria è ancora pesantemente rallentata, con treni cancellati o con forti ritardi. Intorno alle 15 è stato invece riaperto l’ultimo tratto dell’A14, nel tratto compreso tra il bivio con la Diramazione per Ravenna e Cesena Nord, dove il traffico al momento transita su una corsia per senso di marcia in entrambe le direzioni. Nelle due regioni colpite dal maltempo sono più di 900 i vigili del fuoco al lavoro con 300 automezzi. Mobilitato anche il Battaglione San Marco dell’esercito. Oltre 7000 le richieste di aiuto giunte al 112 della Legione carabinieri Emilia Romagna, che hanno eseguito 3mila interventi. In campo centinaia di pattuglie dei carabinieri anche per prevenire episodi di sciacallaggio nelle abitazioni evacuate. A Cervia, in provincia di Ravenna, il sindaco Massimo Medri, ha lanciato dai social un appello a chiunque volesse mettersi a disposizione come volontario, in vista del prolungarsi dell’emergenza anche per domani e sabato. A Bologna domani riaprono le scuole di ogni ordine e grado. A Ravenna resteranno chiuse fino a sabato. Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha detto che proporrà nel Cdm di martedì prossimo la costituzione di un fondo specifico destinato a far fronte ai primi interventi a favore delle scuole che si trovano nelle aree colpite dall’alluvione, anche per consentire l’agibilità agli studenti.

– foto screenshot video Polizia di Stato –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Papa Leone XIV “Ridurre Gesù a leader o superuomo è ateismo di fatto”

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CITTA’ DEL VATICANO (ITALPRESS) – “Oggi non sono pochi i contesti in cui la fede cristiana è ritenuta una cosa assurda, per persone deboli e poco intelligenti; contesti in cui ad essa si preferiscono altre sicurezze, come la tecnologia, il denaro, il successo, il potere, il piacere”. Così papa Leone XIV, nell’omelia durante la prima messa da pontefice, nella Cappella Sistina, con i cardinali.
“Si tratta di ambienti in cui non è facile testimoniare e annunciare il Vangelo e dove chi crede è deriso, osteggiato, disprezzato, o al massimo sopportato e compatito – prosegue il pontefice -. Eppure, proprio per questo, sono luoghi in cui urge la missione, perchè la mancanza di fede porta spesso con sè drammi quali la perdita del senso della vita, l’oblio della misericordia, la violazione della dignità della persona nelle sue forme più drammatiche, la crisi della famiglia e tante altre ferite di cui la nostra società soffre e non poco”.
“Anche oggi non mancano i contesti in cui Gesù, pur apprezzato come uomo, è ridotto solamente a una specie di leader carismatico o di superuomo, e ciò non solo tra i non credenti, ma anche tra molti battezzati, che finiscono così col vivere, a questo livello, in un ateismo di fatto”.
“Questo è il mondo che ci è affidato, nel quale, come tante volte ci ha insegnato Papa Francesco, siamo chiamati a testimoniare la fede gioiosa in Gesù Salvatore. Perciò, anche per noi, è essenziale ripetere: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E’ essenziale farlo prima di tutto nel nostro rapporto personale con Lui, nell’impegno di un quotidiano cammino di conversione. Ma poi anche, come Chiesa, vivendo insieme la nostra appartenenza al Signore e portandone a tutti la Buona Notizia – aggiunge il pontefice -. Dico questo prima di tutto per me, come Successore di Pietro, mentre inizio la mia missione di Vescovo della Chiesa che è in Roma, chiamata a presiedere nella carità la Chiesa universale, secondo la celebre espressione di Sant’Ignazio di Antiochia. Egli, condotto in catene verso questa città, luogo del suo imminente sacrificio, scriveva ai cristiani che vi si trovavano: «Allora sarò veramente discepolo di Gesù Cristo, quando il mondo non vedrà il mio corpo». Si riferiva all’essere divorato dalle belve nel circo – e così avvenne -, ma le sue parole richiamano in senso più generale un impegno irrinunciabile per chiunque nella Chiesa eserciti un ministero di autorità: sparire perchè rimanga Cristo, farsi piccolo perchè Lui sia conosciuto e glorificato, spendersi fino in fondo perchè a nessuno manchi l’opportunità di conoscerlo e amarlo. Dio mi dia questa grazia, oggi e sempre, con l’aiuto della tenerissima intercessione di Maria Madre della Chiesa”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Cronaca

ZONA LOMBARDIA – 9 MAGGIO 2025

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Il commento ai fatti del giorno in Lombardia: un focus quotidiano a cura di Emanuele Bottiroli, un esperimento multimediale allargato anche ai social, per essere sempre aggiornati su quanto avviene sul nostro territorio in tempo reale. Dal lunedì al venerdì alle 13 su Lombardia Live 24.

Commentate la diretta oppure scriveteci: info@lombardialive24.it.

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Cronaca

Meloni “Moro e Impastato due simboli uccisi da forze oscure”

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ROMA (ITALPRESS) – Oggi ricordiamo Aldo Moro e Peppino Impastato, due figure diverse, che hanno segnato la storia recente d’Italia, accumunate da un tragico destino: il 9 maggio 1978, persero la vita per mano di due delle forze oscure – le Brigate Rosse e Cosa Nostra – che hanno insanguinato la nostra Nazione negli anni bui del terrorismo e della mafia”. Così su X il premier Giorgia Meloni.

Aldo Moro, uomo delle Istituzioni, rapito e ucciso da chi voleva piegare lo Stato con la violenza e l’intolleranza ideologica. Peppino Impastato, assassinato per aver denunciato e sfidato a viso aperto e senza paura il potere mafioso. Due simboli, caduti per altro nel pieno di quegli “anni di piombo” che hanno segnato l’Italia con il sangue di troppi innocenti: servitori dello Stato, rappresentanti delle Istituzioni, cittadini, giovani di diverse idee politiche – prosegue il presidente del Consiglio -. Nel Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo, rinnoviamo il nostro impegno a difendere la libertà, la giustizia e la legalità. La loro eredità ci ricorda che l’Italia non si piega davanti a chi semina morte e paura. Onoriamo il loro sacrificio, costruendo ogni giorno una Nazione più forte, unita e libera. No alla violenza politica, di qualsiasi colore, e all’oppressione mafiosa”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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