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Senato, in Aula debutta l’intelligenza artificiale

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ROMA (ITALPRESS) – Per la prima volta in un’Aula del Parlamento italiano è stato letto un intervento scritto interamente da un’app di intelligenza artificiale. A pronunciarlo è stato il senatore di Azione-Italia Viva Marco Lombardo, nel corso dell’esame del ddl di ratifica dell’accordo Italia-Svizzera sui lavoratori transfrontalieri.
Dopo aver letto il suo discorso, Lombardo ha rivelato all’Aula: “Vorrei attirare un momento la vostra attenzione su un evento che per certi versi è storico di questa attività parlamentare. L’intervento che avete appena ascoltato non è mio. A dire il vero non è il prodotto nemmeno dell’intelligenza umana; è il prodotto di un algoritmo di intelligenza artificiale Chat GPT-4 ed è stato validato in collaborazione con una società di engineering che si occupa di intelligenza artificiale e di transizione digitale. Quanti di noi oggi sono in grado di distinguere un testo prodotto dall’intelligenza umana e un flusso di pensieri, in ambito tecnico si chiama chain of thought, prodotto da un algoritmo di intelligenza artificiale?”.
“Questo intervento vuole essere una provocazione per aprire un dibattito pubblico serio in Italia, al di là delle mode del momento, per analizzare le implicazioni etiche, economiche e sociali dell’utilizzo degli algoritmi di intelligenza artificiale – ha proseguito -. La crescita dell’intelligenza artificiale è impressionante e può comportare grandi opportunità in settore economici strategici e nel progresso scientifico, ma può comportare anche rischi per un utilizzo improprio e manipolativo nella diffusione di informazioni errate o nell’alterazione dei processi decisionali”. Lombardo ha poi concluso sottolineando “l’importanza di un approccio equilibrato e consapevole nei confronti dell’innovazione tecnologica che consideri sia l’opportunità che i rischi legati all’impiego dell’intelligenza artificiale affinchè la tecnologia sia al servizio dell’uomo e del bene comune e non costituisca una minaccia per la nostra democrazia”.
Ecco il testo pronunciato da Lombardo sul ddl: “Signor Presidente, onorevoli colleghi, oggi siamo qui per discutere un provvedimento di fondamentale importanza per migliaia di lavoratori transfrontalieri e per i territori di confine tra Italia e Svizzera. Per troppo tempo, questi lavoratori e queste aree hanno dovuto confrontarsi con un sistema giuridico e fiscale antiquato e inadeguato, che non solo rendeva difficile la vita quotidiana di tante persone, ma rappresentava anche un ostacolo allo sviluppo economico e alla cooperazione tra i due Paesi. Finalmente, grazie a questo disegno di legge, siamo in grado di apportare le necessarie modifiche e modernizzazioni a questo sistema. Ma cosa significa concretamente questo provvedimento per i lavoratori transfrontalieri e per i territori di confine? Innanzitutto, stabilisce un nuovo accordo fiscale tra Italia e Svizzera che, oltre ad adeguarsi alle esigenze del XXI secolo, garantisce un trattamento più equo e corretto per tutti i lavoratori coinvolti. In particolare, si prevede un aumento delle franchigie da 7.500 a 10.000 euro, un aspetto fondamentale per garantire condizioni più favorevoli per i nuovi lavoratori transfrontalieri. Inoltre, il provvedimento assicura la stabilizzazione delle risorse finanziarie destinate ai Comuni di frontiera, pari a circa 89 milioni di euro, fondamentali per garantire la qualità dei servizi e delle opportunità offerte a imprese e famiglie residenti in questi territori. A tal proposito, è importante sottolineare l’istituzione di un fondo per lo sviluppo socio-economico e infrastrutturale, che partirà da una dotazione iniziale di 1,66 milioni di euro, per arrivare, nel 2045, a oltre 220 milioni di euro, destinati a promuovere lo sviluppo infrastrutturale e a colmare il gap tra le imprese locali e quelle di confine. Tuttavia, non possiamo ignorare una questione ancora irrisolta: il telelavoro. Nonostante gli impegni assunti dal ministro Giorgetti, questo tema rimane ancora in sospeso, mettendo in difficoltà l’organizzazione della vita di molte persone, in particolare donne. In una società che tende ancora a ripartire in modo iniquo le responsabilità familiari e domestiche, le donne si trovano spesso a dover bilanciare impegni lavorativi e compiti familiari, con un impatto negativo sulla loro carriera, sul loro benessere e sulla parità di genere nel mondo del lavoro. Il telelavoro non rappresenta quindi un’opportunità concreta per ridurre questo divario, favorendo una migliore partecipazione delle stesse al mercato del lavoro e una migliore conciliazione tra lavoro e vita privata? Il telelavoro è infatti sinonimo di flessibilità oraria e di possibilità di gestire in maniera più efficiente le proprie responsabilità familiari, rappresentando una grande opportunità, ma affinchè il suo potenziale si traduca in benefici concreti è necessario un impegno collettivo e una visione lungimirante da parte di istituzioni, datori di lavoro e lavoratori. Come potremmo poi non considerare l’impatto ambientale? Viviamo in un’epoca in cui i cambiamenti climatici rappresentano una grave minaccia al nostro pianeta e alle generazioni future. In questo contesto il lavoro può offrire un contributo significativo alla riduzione delle emissioni di gas serra e al contenimento del riscaldamento globale. La diminuzione degli spostamenti quotidiani casa-lavoro contribuisce non solo alla riduzione della congestione del traffico e dell’inquinamento atmosferico, ma anche al miglioramento della qualità dell’aria nelle nostre città. Di fronte a questa opportunità non possiamo permetterci di ignorare il potenziale del telelavoro e dobbiamo lavorare insieme per creare le condizioni affinchè questa modalità di lavoro diventi la norma e non l’eccezione. Ma come possiamo affrontare queste questioni in modo efficace e sostenibile? E’ fondamentale che il Governo collabori a stretto contatto con le controparti svizzere e con le parti sociali al fine di individuare soluzioni condivise per il telelavoro. Questo processo potrebbe includere la definizione di regole chiare e trasparenti in materia di orari di lavoro, responsabilità, diritti e obblighi dei lavoratori e dei datori di lavoro nonchè la garanzia di un adeguato sostegno tecnologico e infrastrutturale per agevolare il lavoro da casa. In conclusione, affrontare la questione del telelavoro per i lavoratori transfrontalieri tra Italia e Svizzera è di fondamentale importanza per garantire un futuro migliore e più equo per tutti i lavoratori coinvolti nonchè per sostenere lo sviluppo socioeconomico nei territori di confine. Chiediamo al Governo di dare seguito a questo impegno e di trovare soluzioni adeguate al più presto. Nonostante l’attuale mancanza di una soluzione adeguata per il telelavoro, il provvedimento di cui discutiamo oggi rappresenta un traguardo importante per i lavoratori transfrontalieri e per i territori di confine tra Italia e Svizzera”.

– foto Agenziafotogramma.it –

(ITALPRESS).

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Meloni incontra Orbàn: focus su Ucraina, Medio Oriente e agenda europea

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ROMA (ITALPRESS) – Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ha ricevuto oggi a Palazzo Chigi il primo ministro ungherese, Viktor Orbán. Il colloquio ha consentito di mettere a fuoco le prospettive delle relazioni bilaterali e di avere uno scambio di vedute sui principali temi dell’attualità internazionale, con particolare riferimento alla situazione in Ucraina, agli sviluppi in Medio Oriente e all’agenda europea. Tra i temi affrontati, anche le iniziative per una gestione efficace e innovativa dei flussi migratori. I due leader hanno infine discusso delle opportunità offerte dallo strumento europeo SAFE, valutando possibili sinergie tra Italia e Ungheria a sostegno delle rispettive capacità industriali e tecnologiche.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Piantedosi “Nei primi nove mesi del 2025 delitti denunciati in calo del 9%”

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ROMA (ITALPRESS) – “Nei primi nove mesi dell’anno registriamo un calo del 9% dei delitti denunciati, con code di decremento significativo anche per altri reati”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ospite a “L’aria che tira” su La7. “Siamo soddisfatti perché mettendo in campo l’azione preventiva e l’azione di repressione di tipo giudiziario, ci sono dati incontrovertibili a livello nazionale: per esempio su Caivano viviamo il terzo anno di decrescita sensibile di quelli che sono i reati tipici che avvenivano in quel contesto”, ha aggiunto. “Ronde? Tutte le iniziative che vengono dal basso, che manifestano il senso civico dei cittadini, sono le benvenute però tutto questo deve essere sempre contenuto in una dinamica mai sostitutiva della necessarietà di intervento dello Stato”, ha spiegato.

“Avere più occhi è positivo, è espressione dell’esistenza del senso civico. Noi abbiamo bisogno di vedere su strada anche le persone che ci tengono al fatto che i luoghi siano vissuti in maniera conforme alla legge. L’importante è che non ci sia mai la suggestione di potersi sostituire allo Stato”, ha aggiunto il ministro.

E sulle manifestazioni in piazza: “I dati ci dicono che da quando si è insediato il governo di centrodestra le manifestazioni si sono moltiplicate. Non le abbiamo mai vietate, non mi sembra sia un bilancio da regime antidemocratico e dittatoriale”, ha detto. “Il ministro dell’Interno si deve preoccupare per contratto. Devo dire che si nota una certa accentuazione di toni, di conflittualità che avviene anche nello sport, dove c’è una crescita anche di violenza, come se ci fosse una volontà di trasferire su piazza, da una sacca, forme di violenza e a volte si usano la politica, lo sport, i grandi eventi internazionali”, ha concluso.

– foto IPA Agency –

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Schlein “Meloni festeggia 3 anni di governo, ma italiani stanno peggio”

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ROMA (ITALPRESS) – “Non si è mai vista una presidente del Consiglio che passi più tempo ad attaccare l’opposizione, i sindacati, i giudici, che a governare”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein, ospite di “Che tempo che fa”, sul Nove.

“Meloni festeggia tre anni di governo, ma dopo 3 anni gli italiani stanno peggio. Lo dicono i numeri, gli stipendi sono troppo bassi, hanno perso 8 punti dal 2021. È come se ogni anno gli italiani perdessero uno stipendio. C’è una distanza tra il mondo a colori che vede Giorgia Meloni e quello in bianco e nero che vedono gli italiani. La sanità è al collasso”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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