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Cronaca

Sciarra “La Corte è di tutti, la sua indipendenza deve essere garantita”

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ROMA (ITALPRESS) – «L’amministrazione della giustizia ispirata a criteri di imparzialità e sobrietà rappresenta un pilastro dello stato di diritto. Lo ripetono costantemente le due Corti europee, facendo sentire la loro voce da Lussemburgo e da Strasburgo. Per questo mi colpisce molto nelle parole del Presidente il richiamo a una ‘proficua interlocuzionè, che comporta anche a quel livello capacità di ascolto. L’ascolto, che impariamo a praticare nei nostri rapporti privati, diviene una dote irrinunciabile quando si opera al servizio delle istituzioni, perchè è prova di immedesimazione nelle finalità delle istituzioni stesse; è insieme un esercizio di modestia e di forza». Così la presidente della Corte Costituzionale, Silvana Sciarra, in un’intervista a La Repubblica.
L’anno prossimo ci sono quattro giudici che arrivano a fine mandato e alla domanda se sia preoccupata perchè la maggioranza di destra potrebbe eleggere solo membri della Consulta a sua immagine, risponde: «Non mi permetterei di entrare nei criteri di scelta dei giudici di nomina parlamentare. Il fatto che la Costituzione suggerisca un quorum così alto – tre quinti dopo la terza votazione, quorum che non scende mai nelle votazioni successive – è evidentemente un’indicazione. Significa che i giudici devono essere scelti per la loro ‘rappresentatività trasversalè. Vuol dire che non devono appartenere ad alcuna componente politica del Parlamento che li esprime, ma dovrebbero portare nel collegio un patrimonio di competenza, di indipendenza e di professionalità. Comunque la Costituzione prevede, come è noto, una composizione mista, dove solo cinque giudici sono di nomina parlamentare. Quindi già la composizione mista è una garanzia di pluralismo». «Mi riferisco – sottolinea la Presidente Sciarra – al pluralismo delle personalità, dei punti di vista. Come cittadina, oltre che come presidente della Corte, io mi augurerei che questo equilibrio di competenze, professionalità e di indipendenza fosse assicurato anche in futuro. E’ la grande ricchezza di un organo di garanzia. Enzo Cheli – vice presidente emerito della Consulta – diceva che la Corte “si ferma prima della politica” e che nasce come “uno snodo elastico tra le due sfere”, tra la giurisdizione e la politica. E’ uno scritto nel 1966 ma quanto è attuale!».
«Proprio sulla scorta del caso polacco, il tema dell’indipendenza della magistratura è diventato uno dei temi centrali nella giurisprudenza della Corte di giustizia dell’Unione europea. Fra i valori fondanti dell’Unione europea c’è lo Stato di diritto e l’indipendenza dei giudici è la precondizione – lo scrive la Corte di Lussemburgo – per accedere ai valori della democrazia. Le due cose si intersecano profondamente. La Corte polacca nel 2021 ha avuto un gesto di totale ribellione nei confronti della supremazia del diritto europeo, ma anche questo principio è nel trattato dell’Unione europea che gli Stati membri sottoscrivono».
Questa supremazia è importante «perchè la nostra è un’unione di Stati e deve reggersi su questo collante. Se viene meno questo viene meno la stessa Unione. L’altro pilastro è il riconoscimento del ruolo della Corte di giustizia di Lussemburgo, che è sovrana nell’interpretazione del diritto dell’Unione. La corte polacca ha messo in discussione questi punti e il contrasto con la Corte di Lussemburgo non si è ancora concluso. Un problema simile si pone anche per l’Ungheria».
In merito al dibattito su una “presunta allergia ai controlli di questa maggioranza”, la Presidente Sciarra commenta «sono animata da uno spirito positivo e non voglio vedere derive autoritarie. Non spetta a me esprimere giudizi politici, parlo da un punto di vista tecnico, che riflette anche la posizione della dottrina. Facciamo l’esempio dell’ufficio parlamentare di bilancio: è un’istituzione attiva in altri paesi europei, in osservanza del Trattato. In Italia è originata da una legge costituzionale del 2012 che introduce il pareggio di bilancio in Costituzione. Nasce con una funzione di controllo, come organo indipendente. L’indipendenza, infatti, come criterio guida, vale non solo per le magistrature, ma anche per le autorità di garanzia, con le quali ci vuole un dialogo e un confronto. E’ il cuore della separazione dei poteri su cui si basano gli equilibri democratici. C’è solo da guadagnare nell’ascolto e nella collaborazione».
Ed in riferimento al ddl Calderoli sull’autonomia differenziata,
«non sono preoccupata e non do consigli a nessuno – dice la Presidente Sciarra -. Certo è vero che alla Corte giungono molti ricorsi in via principale, ovvero azioni intraprese prevalentemente dallo Stato che impugna leggi regionali. E cosa si impara da questa giurisprudenza? La Corte, specie dopo la riforma del Titolo V, ha segnato dei punti di equilibrio fra centro e periferia. E’ chiaro che la tutela della salute è un diritto da tutelare al massimo, richiamando un principio forte e “bello” come quello di solidarietà. C’è una solidarietà fra cittadini ma c’è anche una solidarietà tra Regioni quando si tratta di garantire un bene collettivo sancito dalla Costituzione».
Sulla maternità surrogata, «non entro in un progetto all’esame del Parlamento. Voglio precisare che la Corte non si è mai occupata di maternità surrogata; la frase che lei ricordava è un inciso di una sentenza in cui, nel trattare del riconoscimento del figlio naturale nato attraverso maternità surrogata, si stigmatizza questa pratica per il possibile sfruttamento della donna e perchè lesiva della sua dignità. La Corte cerca di trattare in modo uguale i diritti dei figli nati da coppie dello stesso sesso. In Italia si fronteggia questo dilemma, che non sta a me sciogliere ma al legislatore. Possiamo immaginare che vengano trattati in modo diverso i nati? Partiamo da questi due fatti: sono “nati” e sono “in Italia”». «Su questa scelta il legislatore si dovrà misurare perchè sono soggetti bisognosi di tutela, anzi sono tra i soggetti più fragili perchè non hanno scelto come venire al mondo – dichiara la Presidente Sciarra -. La Consulta si è preoccupata di individuare un perimetro per tutelare questi soggetti titolari di diritti umani. Per esempio, il diritto all’identità, che per un “nato” deriva dalla presenza di un nucleo famigliare. La Corte dei diritti dell’uomo non si spinge a dire che tipo di famiglia debba essere quella che accoglie il nato, lasciando agli stati ampio margine di apprezzamento». «L’articolo 29 della Costituzione riconosce la famiglia come “società naturale fondata sul matrimonio”. Poi però c’è l’articolo 2 con cui la Repubblica garantisce i diritti inviolabili dell’uomo “nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità”. Le formazioni sociali costituiscono altri esempi di nuclei famigliari. La Corte non può ridefinire il concetto di famiglia scolpito nell’articolo 29, ma la stessa Costituzione prevede altre formazioni sociali in cui possono essere tutelati i diritti della persona».
E in merito al dibattito su riforme istituzionali e presidenzialismo, dice «quella del Presidente della Repubblica, nella Costituzione e nel contesto istituzionale italiano, è una figura molto originale, presente ma discreta, garante dell’unità nazionale in tutti i consessi, incluso quello europeo, con una presenza critica, mai succuba. A me, come cittadina, piacerebbe che non venisse toccato questo ruolo di un presidente con poteri che non sono soltanto di rappresentanza, ma sono di orientamento anche rispetto al ruolo dell’Italia nei consessi europei», sottolinea la Presidente Sciarra.
credit photo agenziafotogramma.it
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Ucraina, Zelensky “Siamo vivi, obiettivo è pace duratura”

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KIEV (UCRAINA) (ITALPRESS) – “Il 24 febbraio 2025, tre anni dopo l’inizio della “operazione militare speciale” di tre giorni di Putin, l’Ucraina è viva, combatte e il nostro Paese ha più amici che mai nel mondo. Il nostro rispetto a quei popoli e ai loro leader che oggi sono venuti a Kiev per il vertice per il Sostegno all’Ucraina”. Così su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
“I Presidenti di Finlandia, Lettonia, Lituania, il Presidente del Consiglio Europeo e il Presidente della Commissione Europea, i Primi Ministri di Canada, Danimarca, Estonia, Islanda, Norvegia, Spagna, Svezia, il Segretario Generale dell’OSCE, il Ministro degli Affari Europei della Francia – aggiunge -. Decine di altri amici online: leader del G7, leader e rappresentanti dei paesi europei e della NATO, istituzioni internazionali. Grazie a tutti per il vostro supporto! E grazie per il fatto che in tre anni non abbiamo perso l’unità, non abbiamo perso la verità e non abbiamo tradito il nostro obiettivo: una pace affidabile e duratura per l’Ucraina”.

– Foto IPA Agency –

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Ucraina, Von der Leyen “E’ in gioco il destino dell’Europa”

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KIEV (UCRAINA) (ITALPRESS) – “Il 24 febbraio 2022 è un giorno che vivrà per sempre nell’infamia. Oggi ci uniamo a te nel ricordare gli eroi caduti dell’Ucraina e coloro che stanno ancora combattendo in prima linea”. Lo ha detto la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, rivolgendosi al presidente ucraino Volodymyr Zelensky al Summit Internazionale sul Sostegno all’Ucraina, a Kiev, nel terzo anniversario dell’inizio dell’invasione russa.
“Una nazione pacifica è stata invasa, senza motivo se non l’ossessione imperialista di Putin. Ma noi crediamo in un’Ucraina libera e sovrana nel suo cammino verso l’Unione Europea – ha aggiunto Von der Leyen -. E ci uniamo a te per costruire insieme questo futuro. La guerra in Ucraina rimane la crisi più centrale e significativa per il futuro dell’Europa. Putin sta cercando più che mai di vincere questa guerra sul campo. Il suo obiettivo rimane la capitolazione dell’Ucraina. E poi sappiamo cosa potrebbe succedere dopo. Perchè è già successo prima. Non è solo il destino dell’Ucraina che è in gioco. E’ il destino dell’Europa. Quindi la nostra priorità principale rimane potenziare la resistenza dell’Ucraina”.
“Fino ad ora, la nostra Unione e gli Stati membri hanno supportato l’Ucraina con 134 miliardi di euro. Più di chiunque altro. Grazie alla nostra Facility per l’Ucraina e al prestito del G7, abbiamo colmato il divario di bilancio dell’Ucraina per l’intero anno 2025. In parallelo, dobbiamo accelerare la consegna immediata di armi e munizioni. E questo sarà al centro del nostro lavoro nelle prossime settimane. Oggi, sono qui con il Collegio della Commissione Europea – ha proseguito la presidente -. Un’Ucraina libera e sovrana non è solo nell’interesse europeo, ma anche nell’interesse dell’intero mondo. Gli autocrati di tutto il mondo stanno osservando molto da vicino se c’è impunità per chi invade il proprio vicino e viola i confini internazionali. O se c’è una vera deterrenza. Questo non è solo fondamentale per l’Europa. E’ importante anche per l’Asia, per l’Africa e per entrambi i lati dell’Atlantico. Un investimento nella sovranità dell’Ucraina è un investimento nella prevenzione delle future guerre. E c’è di più per l’Europa e per il mondo. L’Ucraina ha un’industria della difesa altamente innovativa e fiorente. Questo non dovrebbe mai alimentare gli arsenali di una potenza aggressiva, ma rafforzare la resilienza di un’Unione Europea che sta assumendo maggiore responsabilità per la propria sicurezza”.
“L’Ucraina ha una scena di start-up vivace con molta esperienza in settori emergenti come l’Intelligenza Artificiale e i droni. L’atteggiamento proattivo e lo spirito imprenditoriale delle giovani e dinamiche aziende ucraine possono fornire importanti impulsi alla competitività dell’Europa. L’Europa è qui per rafforzare l’Ucraina in questo momento critico. Posso annunciare che un nuovo pagamento di 3,5 miliardi di euro per l’Ucraina arriverà già a marzo. E come ha appena detto il presidente Costa, ci sarà un Consiglio europeo speciale. Presenterò un piano complessivo su come aumentare la nostra produzione europea di armi e le capacità di difesa – ha proseguito -. E anche l’Ucraina ne beneficerà. Quando parliamo di sicurezza, non stiamo parlando solo della dimensione militare. Le persone qui in Ucraina lo sanno molto bene. Da tre anni, la Russia ha cercato di immergere l’Ucraina nell’oscurità colpendo incessantemente l’infrastruttura energetica. Abbiamo preparato un pacchetto ambizioso sulla sicurezza energetica. L’obiettivo è garantire un sistema energetico resiliente, sicuro e competitivo per l’Ucraina. Integreremo completamente il mercato elettrico dell’Ucraina e della Moldavia con il nostro mercato elettrico entro la fine del prossimo anno”.
“E sfrutteremo tutto il potenziale dei vasti stoccaggi di gas dell’Ucraina, di cui l’80% si trova vicino agli Stati membri dell’UE. Questo genera entrate per l’Ucraina. E accelereremo gli investimenti nelle energie rinnovabili dell’Ucraina. Tutti questi sforzi porteranno a una maggiore sicurezza energetica sia per l’Ucraina che per l’Unione Europea. Infine, nessuno desidera più della pace del popolo ucraino. Ma una pace giusta e duratura arriva solo attraverso la forza – ha concluso Von der Leyen -. Ecco perchè rafforziamo la tua economia. Ecco perchè aumentiamo la resilienza della tua fornitura di energia. Ecco perchè continueremo a formare e equipaggiare le tue truppe. Pensa, ad esempio, all’importanza delle munizioni per l’artiglieria. E oggi stiamo adottando il nostro 16° pacchetto di sanzioni. Aumenteremo le sanzioni punitive contro la Russia, a meno che non dimostrino una vera volontà di raggiungere un accordo di pace duraturo. Slava Ukraini”.

– Foto IPA Agency –

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Con Cariplo “Porte Aperte” a sostegno dei giovani negli oratori

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MILANO (ITALPRESS) – Un’azione che mette al centro i giovani e i loro bisogni educativi e di socializzazione, valorizzando la rete degli oratori e potenziando le alleanze educative territoriali. Questo è il Bando Porte Aperte. I risultati della prima edizione sono stati presentati questa mattina all’incontro tenutosi al MEET Digital Culture Center di Milano nel corso del quale è stata lanciata la seconda edizione del bando, promossa da Fondazione Cariplo in collaborazione con Fondazione Peppino Vismara e le 16 Fondazioni di Comunità.
Un’iniziativa che viene rilanciata dopo il successo della prima edizione: in quell’occasione sono pervenuti infatti oltre 160 progetti, una richiesta che ha portato all’aumentare il budget iniziale di 2.250.000 euro fino a raggiungere la quota di contributi complessivamente deliberati di 3.238.600 euro a sostegno specifico di 50 progetti. 10 proposte finanziate si configurano come “progetti di sistema” in quanto prevedono una collaborazione e un lavoro di rete tra almeno 10 oratori.
Al termine delle attività previste dai progetti – la cui durata sarà compresa tra 24 e 36 mesi – si stima di coinvolgere oltre 59.000 tra minori e giovani (sino a 25 anni) e 15.000 adulti (tra animatori, educatori e volontari) coinvolgendo in totale ben 271 oratori.
In continuità con la precedente edizione, il bando (destinato a enti della Lombardia e delle province di Novara e del Verbano Cusio Ossola) intende sostenere iniziative per potenziare gli oratori attivi sul territorio, il rafforzamento di alleanze territoriali e il supporto alla funzione educativa degli adulti e della comunità.
Si sono confrontati sulle linee del bando e su come gli oratori possano essere un presidio importante a questo scopo Giovanni Azzone, Presidente di Fondazione Cariplo; S.E. Card. Matteo Zuppi, Presidente della CEI – Conferenza Episcopale Italiana; Enrico Mentana, giornalista e fondatore di OPEN; Elena Marta, Professoressa di Psicologia Sociale e di Comunità dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e Paolo Morerio, Presidente della Fondazione Peppino Vismara.
Per il presidente Azzone, “l’obiettivo è quello di fare in modo di aiutare i nostri giovani non solo a essere parte di una comunità, ma di sentirsi parte di una comunità. Abbiamo bisogno di tanti strumenti. Gli oratori soprattutto in Lombardia sono un luogo forte di integrazione che si trova a competere con tanti altri stimoli. Avere un luogo fisico che può generare solidarietà e senso di appartenenza ci sembra importante”.
Commentando gli ottimi risultati della prima edizione del bando, Azzone ha definito “emblematico già solo il fatto che abbiamo dovuto aumentare il budget destinato a questa iniziativa rispetto alle previsioni. L’obiettivo in questo primo e secondo anno è avere un ventaglio di esperienze diverse per capire quali di queste possono essere di maggiore successo”.
“Abbiamo pertanto colto con estremo favore la disponibilità di Fondazione Cariplo e delle Fondazioni di Comunità ad unire gli sforzi affinchè si possa offrire uno strumento di sostegno che, pur nella sua sperimentalità, possa spingere gli oratori ad “aprire le proprie porte”, a “contaminare” e a farsi “contaminare” dalle diverse esperienze presenti nelle varie comunità che abbiano a cuore la crescita e la formazione delle nuove generazioni”, ha commentato Paolo Morerio, confidando che da queste iniziative si possano “generare occasioni di aggregazione e socializzazione, restituendo agli oratori il ruolo di presidio educativo aperto e di facile fruizione, stimolando al contempo anche un responsabile coinvolgimento degli adulti, indispensabile in un processo di costruzione della comunità educante”.
Per il bando di quest’anno sono stati messi a disposizione 2,3 milioni di euro e ai progetti, presentabili entro il 16 aprile, potrà essere destinato un contributo compreso tra 30.000 euro e 60.000 euro, non superiore al 90% dei costi totali.
Nel suo intervento, il cardinale Zuppi ha sottolineato come “la grande forza degli oratori sia quella di insegnare, preparare al futuro, seminando qualcosa che aiuterà ad orientarsi in un mondo sempre più confuso. Per questo l’intuizione del presidente Azzone di aiutare gli oratori è molto saggia”.
Il cardinale Zuppi ha poi evidenziato il ruolo dell’alleanza sociale “che deve alimentare la speranza e quindi il futuro. Dopotutto, è lo stesso tema di questo Giubileo della speranza. Non dobbiamo aver paura delle porte aperte perchè ci aiutano a farci sentire a casa e a non restare soli”.
Spostando lo sguardo sull’attualità, anche il fondatore di Open Mentana ha raccomandato di riflettere sul modello educativo che trasmettiamo ai giovani.
“Ci vuole un’idea di futuro, ma ad oggi nessuna forza politica o elemento importante (della società, ndr) ci offre un traguardo futuro. Il rischio è che un giovane sia sempre più deresponsabilizzato perchè esiste un assistente virtuale che valuta e decide al suo posto – ha affermato – Dobbiamo invece avere un progetto di società futura che non sia delegata a soggetti come l’intelligenza artificiale o Elon Musk”.
-foto ufficio stampa Fondazione Cariplo –
(ITALPRESS).

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