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Economia

Gruppo Chiesi pubblica Report Sostenibilità, zero emissioni entro 2035

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PARMA (ITALPRESS) – Chiesi, gruppo biofarmaceutico internazionale orientato alla ricerca, ha pubblicato oggi il Report di Sostenibilità 2022. Il documento mostra come la crescita del business di Chiesi sia legata a doppio filo al suo impegno verso uno sviluppo sostenibile, mettendo in evidenza i risultati raggiunti nel creare valore condiviso. Nel 2022 il Gruppo ha perseguito quattro obiettivi di beneficio comune: cura dei pazienti, tutela dell’ambiente, sviluppo delle comunità locali e benessere dei propri collaboratori. Un approccio integrato anche nello statuto di tutte le Filiali Chiesi nel mondo. Chiesi si impegna a generare valore sostenibile per i pazienti, mettendo a punto soluzioni terapeutiche innovative. Nel 2022, il Gruppo ha investito 589 milioni di euro in Ricerca e Sviluppo, registrando una crescita del 7% rispetto all’anno precedente, e pari al 21,4% del fatturato totale. Chiesi si è classificata come prima azienda farmaceutica italiana per investimenti in R&S nell’area UE e si è confermata prima azienda farmaceutica italiana per numero di brevetti depositati presso l’Ufficio Europeo dei Brevetti. Chiesi si conferma impegnata a favore della trasparenza degli studi clinici e della condivisione dei dati, al di là dei requisiti di legge. Il Gruppo rende pubblici i protocolli clinici, le informazioni relative agli studi e i risultati sintetici degli stessi, su registri di dominio pubblico a livello globale. L’azienda ha, inoltre, incrementato le attività di engagement con i gruppi di pazienti, oltre ad aver ampliato iniziative trasversali all’azienda, volte a diffondere la cultura del coinvolgimento dei pazienti. In tal senso, nel 2022, Chiesi ha ottenuto, per la terza volta, il punteggio più alto in materia di etica da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Nel 2022 Chiesi ha superato il concetto di carbon neutrality passando al più severo standard “Net Zero Emissions”, rafforzando così il proprio piano di mitigazione delle emissioni di gas a effetto serra. L’azienda punta a raggiungere Zero Emissioni Nette di gas a effetto serra dirette entro il 2030 e Zero Emissioni Nette Ghg indirette entro il 2035. Gli obiettivi di riduzione di Chiesi sono stati approvati dalla Science Based Target Initiative e sono in linea con il più ambizioso obiettivo previsto dall’Accordo di Parigi di limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5° C, rispetto ai livelli preindustriali, entro il 2100. La strategia di mitigazione di Chiesi segue un approccio gerarchico che ha come priorità evitare e ridurre le emissioni, più che rimuoverle o sostituirle. Le sue prestazioni in fatto di emissioni vengono comunicate in modo trasparente con cadenza annuale. Nel 2022, Chiesi è stata inclusa nella “Climate Change A List” del Carbon Disclosure Project per l’impegno a favore dell’azione per il clima e della trasparenza – riconoscimento ottenuto solo dal 2% delle 15.000 imprese che hanno presentato i propri dati. Lo scorso anno Chiesi ha anche completato con successo la prima ricertificazione come B Corp, rilasciata dell’organizzazione senza scopo di lucro B Lab. Le B Corp sono aziende che rispettano alti standard di impatto sociale e ambientale, come stabilito dal rigoroso B Impact Assessment (BIA). Nel 2022 Chiesi ha ottenuto la ricertificazione con un punteggio più alto rispetto a quello ottenuto nel 2019: un segno del riconoscimento dei risultati ottenuti in termini di sostenibilità, nonchè dei margini di miglioramento su cui lavorare negli anni a venire. Maria Paola Chiesi, Vice Presidente e Head of Shared Value & Sustainability, ha commentato: “Sono felice di ciò che siamo riusciti a realizzare nell’ultimo anno. Il passaggio allo standard ‘Net Zero Emissions’ dimostra la nostra dedizione verso la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e alla mitigazione dell’impatto ambientale in tutte le attività. Continueremo a far crescere il nostro business in modo sostenibile, rispettando al contempo elevati standard di performance sociali e ambientali, trasparenza e responsabilità”. Per sostenere e promuovere lo sviluppo e il benessere delle comunità locali, Chiesi punta a creare, e distribuire, valore economico diretto e indiretto. Nel 2022 l’azienda ha generato valore per 2.807,5 milioni di euro, di cui l’82,9% è stato distribuito agli stakeholder e il 17,1% è stato reinvestito all’interno dell’azienda. Il Gruppo lavora per estendere il proprio impegno in termini di sostenibilità ai propri partner commerciali, attraverso il Codice di Interdipendenza: un insieme di valori comuni, metodi di lavoro etici e prassi di tutela ambientale. Nel 2022, il Codice di Interdipendenza è stato applicato al 91% dei nuovi fornitori strategici, e il 95% delle spese effettuate da Chiesi è stato oggetto di un processo di qualificazione dei fornitori unico nel suo genere, che, tra i criteri di selezione, premia le performance di sostenibilità. Chiesi è impegnata in programmi di sensibilizzazione delle comunità, che promuovono un approccio collaborativo in cinque aree di intervento: tutela dell’ambiente, istruzione, cultura, inclusione sociale ed emergenze. Nel 2022 il Gruppo ha dato prova di un incessante sostegno a favore dei pazienti nei territori colpiti dalla guerra, fornendo loro accesso ininterrotto a prodotti salvavita, nonchè sostegno economico alle Ong umanitarie e, ove possibile, somministrando in regime di gratuità i trattamenti Chiesi a neonati e pazienti sottoposti a trapianto. Nel 2022 il Gruppo ha donato oltre 130.000 medicinali Chiesi, del valore di 4,5 milioni di euro. Il contributo del Gruppo a un impatto sociale positivo va oltre l’ambito della salute, avendo destinato più di 26,1 milioni di euro a donazioni e ad altri contributi a scopo sociale. Nel 2022 Chiesi ha colmato il divario retributivo di genere a livello di Gruppo. L’azienda è vicina all’equilibrio di genere nella forza lavoro, oggi composta da un numero leggermente superiore di donne (54%). Nelle posizioni di leadership, gli uomini rappresentano circa il 60,1%, percentuale diminuita negli ultimi anni, segnando una tendenza positiva verso l’equilibrio di genere. Chiesi è la prima azienda farmaceutica in Italia ad aver ricevuto la certificazione per la parità di genere dal Governo italiano, con un punteggio pari a 89/100. Continua anche l’impegno dell’azienda verso l’implementazione della propria policy globale in materia di Diversity & Inclusion (D&I), gestita da uno specifico Comitato D&I, per garantire che tutte le diversità facciano parte integrante del Gruppo – qualora esse siano etniche, di orientamento sessuale, identità di genere, status socioeconomico, età, abilità fisiche, fede religiosa, politica, attitudine, stile di vita, e altre diversità invisibili. Nel 2022 Chiesi ha ricevuto la certificazione Top Employer in Italia (per la quindicesima volta) e in UE (per l’undicesimo anno consecutivo). Il riconoscimento è stato ottenuto anche in Brasile, negli Stati Uniti e, per la prima volta, in Pakistan. Giuseppe Accogli, ceo del Gruppo Chiesi ha commentato: “Il 2022 è stato un anno di sconvolgimenti e cambiamenti, che ci ha posto di fronte alla sfida di dover ripensare e, navigare, in tempi incerti. Sono felice che Chiesi si sia assunta la responsabilità di fungere da capofila del cambiamento all’interno del settore. Il Report di Sostenibilità 2022 riflette il nostro impegno nei confronti delle performance sociali e ambientali e, in qualità di Società Benefit e B Corp certificata, continuiamo a impegnarci per creare valore condiviso e migliorare la vita di tutti in modo responsabile, confidando nella possibilità di creare un mondo migliore, più sano e sostenibile”.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio Stampa Gruppo Chiesi

Economia

Banche, Patuelli “Con i tassi bassi possibile incremento di crediti deteriorati”

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TRENTO (ITALPRESS) – Con i tassi bassi “la rischiosità del prestito è alta, quindi c’è una possibilità di nuovi incrementi di crediti deteriorati, soprattutto se non c’è una stabilità di politiche economiche prospettiche sulle due sponde dell’Atlantico”. Lo afferma il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, al Festival dell’Economia di Trento organizzato dal Gruppo 24 Ore e da Trentino Marketing.

In merito al cosiddetto risiko bancario, per Patuelli “non è un risiko perchè il risiko è un gioco. Quello che sta accadendo si chiama democrazia economica, ci sono autorità di vigilanza e di garanzia di ogni genere. C’è una dinamica di mercato, un mercato libero e regolato”.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Economia

UAP “Non si possono tutelare solo gli aspetti economici a danno della salute dei cittadini”

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ROMA (ITALPRESS) – L’U.A.P. . L’Unione Nazionale Ambulatori, Poliambulatori, Enti e ospedalità provata, interviene con una nota sull’accordo firmato tra Federfarma ed il Sumai, non per il suo contenuto ma perché si continua a dare disinformazione alla popolazione.

La telecardiologia eseguita in farmacia ha il solo scopo di prevenire nei soggetti sani eventuali malattie, quindi si parla di prevenzione primaria. Questo è il compito della farmacia dei servizi voluto dalla legge 153. La prevenzione secondaria, cioè curare un paziente con patologie, è di esclusivo compito medico/specialistico.

Non si può curare un cardiopatico eseguendo un semplice elettrocardiogramma se prima non si conosce tutta la sua storia, si valutano i precedenti esami e ricoveri e la terapia che sta praticando. Non si può sovvertire la scienza medica cominciando ad eseguire dapprima un esame strumentale. Il Presidente dell’U.A.P. – Mariastella Giorlandino – insieme a tutte le più importanti associazioni di categorie rappresentative di 27.000 strutture sanitarie e 350.000 dipendenti ribadisce inoltre che sia per la prevenzione primaria che per quella secondaria la Farmacia deve avere tutti i 420 requisiti autorizzativi previsti dal D.Lgs. n. 502/1992, a cui gli ambulatori, poliambulatori e ospedali pubblici e privati accreditati sono tenuti ad adeguarsi per ottenere l’autorizzazione regionale all’esercizio di attività sanitarie, come previsto dal sistema sanitario nazionale, nonché assumere la responsabilità civile e penale dell’atto compiuto.

La prevenzione è un settore delicatissimo, soprattutto per le malattie croniche, non si possono erogare prestazioni sanitarie senza il rispetto dei requisiti e delle procedure previste normativamente a tutela della salute dei cittadini. Non si possono tutelare solo gli aspetti economici a danno della salute dei cittadini.

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Infine, l’U.A.P. si chiede perché vengono stanziati fondi solo alle farmacie e non anche alle strutture sanitarie accreditate, che sostengono ingenti spese per ottenere e mantenere tutti i requisiti autorizzativi citati per fornire servizi “a norma” e assolvere al fabbisogno della popolazione.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Economia

Federlegnoarredo festeggia 80 anni, nel 2024 raggiunti 52 mld di fatturato

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VENEZIA (ITALPRESS) – Un traguardo importante da cui guardare al futuro. FederlegnoArredo ha celebrato i suoi 80 anni durante l’Assemblea Annuale tenutasi dal 22 al 24 maggio sull’isola di San Servolo, Venezia. Tre giornate dense di incontri e riflessioni che hanno rilanciato il ruolo strategico della filiera legno-arredo nel contesto globale, tra sostenibilità, innovazione tecnologica e scenari economici di grande incertezza.

Il 2024 si è chiuso con un fatturato complessivo di circa 52 miliardi di euro, di cui quasi 20 miliardi legati all’export, che registra tuttavia un lieve calo del 2,1%. Un dato che riflette le difficoltà di alcuni mercati chiave, ma anche la capacità di un settore in costante evoluzione che, almeno nel 2024, ha saputo performare meglio di altri.

Dopo un inizio d’anno promettente, però, l’export della filiera ha registrato a febbraio un calo del 4,8%, portando il dato cumulato del primo bimestre a -0,7%, per un valore di quasi 3 miliardi di euro. Le flessioni maggiori si sono registrate in Francia (-3,3%) e Germania (-3,2%). Stabili gli Stati Uniti (-0,1%), mentre Spagna (+6,6%) e Polonia (+11,5%) si distinguono per il segno positivo (Centro Studi FederlegnoArredo).

È il presidente di FederlegnoArredo, Claudio Feltrin, a condividere nel suo intervento i dati con gli associati e analizzare la situazione economica del momento, ribadendo al contempo come “Ottant’anni non sono solo un traguardo, ma una testimonianza di visione. In un’Italia ancora segnata dalla guerra, gli imprenditori ebbero il coraggio di credere nell’associazionismo come strumento per costruire insieme il futuro. Oggi quell’eredità è più attuale che mai, e ne conserva il valore fondante”.

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Grande riconoscimento al lavoro svolto dalla Federazione in 80 questi anni e all’importanza della filiera legno-arredo è arrivato per l’occasione anche dalle istituzioni. Per il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, “l’ottantesimo anniversario di FederlegnoArredo non rappresenta una semplice ricorrenza, ma il riconoscimento di una filiera che ha saputo evolversi, affrontare sfide e rappresentare l’eccellenza del Made in Italy nel mondo: la nazione ne è davvero orgogliosa. Siamo stati la prima nazione in Europa ad adottare una strategia forestale nazionale e sosteniamo i contratti di filiera favorendo la sinergia di imprese. Oggi voglio garantire ancora una volta a tutti i membri della Federazione che il governo continuerà a lavorare con un dialogo sempre aperto per raggiungere obiettivi comuni: creare ricchezza, creare lavoro, garantire l’ambiente”.

È il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, a sottolineare il ruolo strategico della Federazione: “Desidero esprimere il mio sincero apprezzamento per l’impegno e la visione che caratterizza FederlegnoArredo. Se celebriamo oggi ottant’anni di storia, significa che già tra le macerie del 1945 c’era chi iniziava a costruire il futuro, con spirito imprenditoriale e con la volontà di dare vita a una forma di associazionismo capace di rappresentare un comparto. Oggi il ruolo di FederlegnoArredo e dei suoi imprenditori è sotto gli occhi di tutti: avete saputo trasformare territori in distretti che fanno innovazione, diventando protagonisti riconosciuti sui mercati nazionali e internazionali. Questo è per noi un grande motivo d’orgoglio: ovunque si vada nel mondo, il legno-arredo italiano è sinonimo di eccellenza. Anche in un momento storico complesso, il vostro lavoro resta un punto di riferimento per occupazione, reputazione e spirito imprenditoriale. Grazie per ciò che avete costruito e continuate a costruire”.

Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, già alla guida della Federazione dal 2017 al 2020, ha ribadito in qualità di past president: “Tanti auguri per questo ottantesimo alla Federazione, la casa comune degli associati che conosco bene: è veramente un piacere salutarvi riuniti a Venezia, per celebrare in un luogo simbolico la storia di FederlegnoArredo, ma anche del nostro sistema produttivo. Sappiamo quanto i prodotti del settore siano un’eccellenza del Made in Italy, e rappresentino una risorsa importante per l’export del nostro Paese. Oggi le tensioni per tutti i comparti industriali sono altissime. Siamo quindi chiamati a cercare nuovi mercati e sostenere le imprese nel mantenere la loro competitività, salvaguardando le filiere di eccellenza come quella che FederlegnoArredo rappresenta”.

Una tre giorni di confronto e visione che ha visto grande partecipazione e coinvolgimento, un’occasione concreta per fare il punto sull’evoluzione del comparto, in un contesto segnato da trasformazioni profonde. Sostenibilità ambientale, transizione digitale e dinamiche globali sfidanti sono stati i temi al centro del dibattito. Tra gli ospiti, Mario Cucinella, Architect & Founder di MCA, e Simone Cason, amministratore unico della San Servolo Srl.

“Venezia è un luogo storicamente di mercati e scambi. Abbiamo voluto – spiega Feltrin sottolineando come San Servolo sia un luogo simbolico e perfetto per l’occasione – che questo anniversario parlasse di apertura, dialogo e visione globale. Con i Green Design Days abbiamo ribadito che la nostra filiera è fatta di imprese che producono beni durevoli, sostenibili, e che innovano non solo nel prodotto ma anche nel processo, per rispondere ai nuovi modelli di consumo e a una responsabilità estesa che ci chiama a ripensare il ciclo di vita dei nostri prodotti. Le nostre aziende, riunite in tre giorni di confronti e costruzione di valore, hanno mostrato come la sostenibilità sia oggi parte strutturale del loro modello industriale: una scelta strategica, consapevole, in sintonia con i mercati più evoluti”.

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I Green Design Days hanno rappresentato un momento centrale di sperimentazione e confronto. Workshop interdisciplinari – come “Lacuna” curato da Angela Rui e Massimo Barbierato, e il laboratorio di additive manufacturing promosso da Designtech – hanno esplorato il dialogo tra manifattura e digitale. La presenza di studenti, tra cui quelli della Scuola Italiana Design di Padova, ha rafforzato il ponte tra industria e nuove generazioni.

Centrale anche la testimonianza diretta delle imprese associate che hanno raccontato progetti concreti verso la sostenibilità: rigenerazione dei materiali, processi a basso impatto ambientale, strumenti di Life Cycle Assessment, co-progettazione con designer e R&D. Il messaggio condiviso è chiaro: sostenibilità e competitività sono oggi inscindibili. Tra i momenti simbolici della tre giorni, l’inaugurazione dell’anfiteatro “Un Fiore a San Servolo”, progettato da Mario Cucinella con il supporto di un network di imprese attive nell’innovazione sostenibile.

Una struttura organica, aperta alla cittadinanza, che ha debuttato con un monologo inedito di Giancarlo Giannini, realizzato in collaborazione con la Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia.

“Un Fiore a San Servolo nasce da un profondo legame con la natura, da un ascolto attento del luogo, dei materiali e delle esigenze delle persone. Grazie all’uso della stampa 3D e di materiali sostenibili, abbiamo dato forma a una struttura che si integra armoniosamente nella Laguna di Venezia. Non si tratta solo di un’espressione formale, ma di un’architettura che, come un fiore, sboccia delicatamente dal terreno, quasi fosse parte stessa del paesaggio. Questo è uno spazio di incontro e dialogo, dove tradizione e innovazione si fondono per raccontare una sostenibilità che coinvolge non solo l’ambiente, ma anche la cultura e la società”, ha dichiarato Mario Cucinella, Architect & Founder di MCA.

Il professore Carlo Bagnoli, docente di Innovazione Strategica a Ca’ Foscari e fondatore di VeniSIA, ha ripercorso con una lettura innovativa le tappe evolutive della Federazione: dalla ricostruzione post-bellica alla nascita del Made in Italy, dalle crisi energetiche alla globalizzazione, fino alle nuove sfide della digitalizzazione, dell’economia circolare e dell’intelligenza artificiale. Proprio in occasione degli 80 anni FederlegnoArredo ha avviato anche un progetto di rinnovamento della comunicazione digitale: un nuovo sito web e strumenti di navigazione più funzionali, insieme a un ripensamento complessivo dell’identità visiva e della brand identity. Un’evoluzione che riflette l’ambizione di FederlegnoArredo di essere sempre più vicina agli associati con servizi mirati e facilmente fruibili. Il Veneto è il secondo polo nazionale per la filiera legno-arredo con oltre 6.200 imprese e 45.000 addetti. Il valore della produzione sfiora gli 8 miliardi di euro, con una forte propensione all’export: 3,8 miliardi di euro, pari al 23% del totale nazionale. Il settore mobili, in particolare, esporta in oltre 170 Paesi, guidato da Francia, Germania, Stati Uniti e Regno Unito (Centro studi Federlegnoarredo).

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– Foto Ufficio stampa FederlegnoArredo –

(ITALPRESS)

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