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Economia

Intesa Sanpaolo, gli utili cresceranno fino al 2025

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TORINO (ITALPRESS) – Sempre più banca del Paese che “lascia un segno positivo sulla società” grazie a cui Intesa Sanpaolo è leader mondiale di settore, a livello di impatto ambientale. Carlo Messina presentando i dati relativi al primo semestre, guarda oltre i numeri che evidenziano un utile netto record di 4,2 miliardi, di cui almeno 2,45 miliardi saranno distribuiti entro il 2023.
Forza nel settore commerciale, posizionamento di rilievo nel Wealth Management & Protection e un’infrastruttura digitale tecnologicamente avanzata. Questi secondo il manager a capo di Intesa Sanpaolo da quasi 10 anni, i pilastri che determinano le peculiarità del modello vincente della banca. “Grazie a questi elementi distintivi Intesa Sanpaolo è ai vertici del settore in Europa e gioca un ruolo di rilevanza unica nel nostro Paese, a beneficio della crescita economica e della coesione della società” spiega Messina, snocciolando i dati del contributo della banca all’economia reale.
Il supporto all’economia reale è pari a circa 29 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine nel primo semestre 2023, con circa 19 miliardi in Italia, di cui circa 18 miliardi erogati a famiglie e piccole e medie imprese. Oltre 1.900 aziende italiane riportate in bonis da posizioni di credito deteriorato nel primo semestre 2023 e oltre 139.000 dal 2014, preservando rispettivamente oltre 9.500 e 695.000 posti di lavoro. Altri 30 miliardi di euro a favore di imprese e famiglie, sono stati erogati per sospendere o rimodulare mutui e prestiti, concedendo erogazioni a tassi agevolati e permettendo rateizzazioni a tasso zero, e infine 12 miliardi di euro di credito sociale e rigenerazione urbana tra il 2022 e il primo semestre 2023.
I numeri oltre all’utile netto, cresciuto dell’80% rispetto al 2022, vede l’utile corrente lordo in crescita del 61% a 6.744 milioni di euro, da 4.188 milioni del primo semestre 2022. Le attività liquide sono pari a 284 miliardi di euro, la liquidità prontamente disponibile è pari a 183 miliardi. Risultati che nascono dal miglioramento della qualità del credito: lo stock di quelli deteriorati sono in calo del 3,6%, l’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi è pari all’1,2% al netto delle rettifiche. Resta di conseguenza elevata la patrimonializzazione, largamente superiore ai requisiti normativi: Common Equity Tier 1 ratio al 30 giugno 2023 al 13,7%, già deducendo dal capitale i circa 3 miliardi dei dividendi maturati nel primo semestre 2023. Tutto questo determinerà un utile netto di 7 miliardi di euro a fine anno, e poi nel proseguimento dell’attuazione del Piano di Impresa 2022-2025, il dato sarà ancora migliorato. La banca prevede quindi una forte distribuzione di valore: payout ratio cash pari al 70% dell’utile netto consolidato per ciascun anno del Piano di Impresa.
Il futuro è soprattutto legato alla tecnologia. “La forte spinta tecnologica comporterà un apporto aggiuntivo al risultato corrente lordo 2025 pari a circa 500 milioni di euro, non previsti nel Piano di Impresa 2022-2025” spiega Messina. Risultati possibili grazie a robusti investimenti pari a 1,8 miliardi nella nuova piattaforma tecnologica nativa cloud (isytech) per tutto il gruppo, dove oltre 1.200 specialisti IT già assunti stanno portando il loro contributo di professionalità avanzate. “Questa infrastruttura è l’elemento qualificante di isybank – rimarca Messina – la banca digitale del gruppo recentemente lanciata con l’obiettivo di 5 milioni di clienti in Italia entro il 2025” con già 10mila sottoscrittori. Recente è anche la piattaforma Fideuram Direct, dedicata al Wealth Management digitale per il Private Banking, con l’obiettivo di circa 150.000 clienti nel 2025. “Siamo concretamente impegnati nel campo dell’intelligenza artificiale, per sviluppare entro il 2025 circa 140 App grazie alla competenza di 300 specialisti” prosegue il manager. Tutto questo, secondo Messina, consentirà di “generare una redditività significativa e sostenibile con rilevante beneficio di tutti gli stakeholders”. Un futuro che il manager vede senza operazioni straordinarie, “non vedo all’orizzonte opzioni interessanti per delle fusioni, che possano interessare i miei azionisti” e con tassi che “resteranno al 2,5-3%, non vedo un mondo in cui i tassi possano tornare ad essere più bassi”. In Borsa i dati di bilancio hanno convinto il mercato con il titolo che ha chiuso a 2,61 euro, in crescita dell’1,42%, sui massimi dell’ultimo anno.
-foto Agenzia Fotogramma-
(ITALPRESS).

Economia

Istat, a febbraio +47mila occupati e la disoccupazione cala al 5,9%

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ROMA (ITALPRESS) – A febbraio, rispetto al mese precedente, la crescita degli occupati e degli inattivi si associa alla diminuzione dei disoccupati. Il numero di occupati, secondo i dati Istat, è salito a 24 milioni 332mila. La crescita rispetto al mese precedente coinvolge gli autonomi, che salgono a 5 milioni 170mila, e i dipendenti a termine (2 milioni 710mila), mentre sono sostanzialmente stabili i dipendenti permanenti (16 milioni 451mila). L’aumento dell’occupazione (+0,2%, pari a +47mila unità) riguarda le donne, i dipendenti a termine, gli autonomi e tutte le classi d’età ad eccezione dei 25-34enni per i quali, come avviene per gli uomini, il numero di occupati diminuisce.

Il tasso di occupazione sale al 63,0% (+0,1 punti). Il calo delle persone in cerca di lavoro (-4,9%, pari a -79mila unità) interessa gli uomini, le donne e tutte le classi d’età. Il tasso di disoccupazione scende al 5,9% (-0,3 punti), quello giovanile al 16,9% (-1,4 punti). La crescita degli inattivi (+0,3%, pari a +33mila unità) coinvolge gli uomini e i 25-34enni a fronte di un calo tra le donne e nelle altre classi d’età ad eccezione dei 15-24enni, per i quali si registra una sostanziale stabilità.

Il tasso di inattività sale al 32,9% (+0,1 punti). Confrontando il trimestre dicembre 2024-febbraio 2025 con quello precedente (settembre-novembre 2024), si registra un aumento di 199mila occupati (+0,8%). La crescita dell’occupazione, osservata nel confronto trimestrale, si associa all’aumento delle persone in cerca di lavoro (+2,0%, pari a +32mila unità) e alla diminuzione degli inattivi (-1,7%, pari a -208mila unità).

A febbraio il numero di occupati supera quello dello stesso mese del 2024 del 2,4% (+567mila unità); l’aumento riguarda gli uomini, le donne, i 15-24enni e chi ha almeno 50 anni d’età, mentre per i 25-49enni si osserva una diminuzione. Il tasso di occupazione, in un anno, sale di 1,1 punti percentuali. Rispetto a febbraio 2024, diminuisce sia il numero di persone in cerca di lavoro (-18,4%, pari a -342mila unità) sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,5%, pari a -60mila).

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– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Economia

Dati Istat, a marzo l’inflazione accelera al 2% su base annua

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ROMA (ITALPRESS) – Secondo le stime preliminari dell’Istat, nel mese di marzo 2025 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,4% su base mensile e del 2% su marzo 2024, dal +1,6% del mese precedente.

La dinamica dell’indice generale riflette principalmente la risalita del tasso di variazione tendenziale dei prezzi degli Energetici non regolamentati, tornato positivo (da -1,9% a +1,3%) e, in misura minore, l’accelerazione dei prezzi dei Tabacchi (da +4,1% a +4,6%) e degli Alimentari non lavorati (da +2,9% a +3,3%). Un sostegno all’inflazione si deve anche ai Servizi relativi alle comunicazioni (da +0,5% a +0,8%), ai Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,1% a +3,3%) e infine ai Beni durevoli (la cui flessione si attenua da -1,5% a -1,2%).

All’opposto, decelerano i prezzi degli Energetici regolamentati (da +31,4% a+27,3%) e quelli dei Servizi relativi ai trasporti (da +1,9% a +1,6%). Nel mese di marzo l’”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, resta stabile (a +1,7%), mentre quella al netto dei soli beni energetici accelera lievemente (da +1,7% a +1,8%).

La crescita tendenziale dei prezzi dei beni si accentua sensibilmente (da +1,1% a +1,7%), mentre quella dei servizi resta stabile (a +2,4%). Il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni si riduce, portandosi a +0,7 punti percentuali contro i +1,3 di febbraio 2025.

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I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona risultano a marzo del 2,1% più elevati rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, mentre la crescita tendenziale dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto resta ferma a +1,9%.

L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente ai prezzi degli Energetici non regolamentati e dei Servizi relativi ai trasporti (+1,2% entrambi), dei Tabacchi e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,5% entrambi) e dei Servizi relativi alle comunicazioni (+0,3%); gli effetti di questi aumenti sono stati solo in parte compensati dalla diminuzione dei prezzi degli Energetici regolamentati (-2,4%) e degli Alimentati non lavorati (-0,4%).

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Economia

Panetta “Per i dazi e per i conflitti l’incertezza resta elevata”

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ROMA (ITALPRESS) – “Le decisioni di politica monetaria dovranno bilanciare due fattori: da un lato, la debolezza dell’economia europea e le tensioni geopolitiche stanno frenando consumi e investimenti, contribuendo a contenere l’inflazione. Dall’altro lato, l’aumento dell’incertezza – dovuto soprattutto agli annunci, talora contraddittori, sulle politiche commerciali degli Stati Uniti – impone cautela nel percorso di diminuzione dei tassi ufficiali”. Lo ha detto il governatore Fabio Panetta, nella sua relazione per il bilancio della Banca d’Italia, in occasione dell’Assemblea annuale a Roma.

“L’incertezza a livello globale resta elevata, alimentata dalle persistenti tensioni geopolitiche e commerciali. Questo contesto penalizza gli scambi internazionali e accentua la frammentazione dell’economia mondiale, contribuendo al rallentamento dell’attività produttiva – ha proseguito Panetta – L’economia europea, già segnata dalla stagnazione del settore manifatturiero, risente in modo particolare di queste dinamiche a causa della sua forte esposizione al commercio estero”.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS)

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