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Economia

The European House – Ambrosetti si avvicina allo sport con la partecipazione in Oltre Consulting

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CERNOBBIO (ITALPRESS) – Terza importante operazione del 2023 per The European House – Ambrosetti dopo l’acquisizione di GDS Communication e di Cybrain.
Si tratta dell’ingresso nel capitale di Foodball s.r.l., società specializzata nello sviluppo di progetti di sport entertainment e food a livello internazionale, che possiede il 70% di Oltre Consulting s.r.l.
Oltre Consulting è guidata da Maria Cristina Russo, Amministratore Delegato e detentrice del restante 30%, manager con un’esperienza trentennale nel mondo dello sport e dell’intrattenimento, dalle solide relazioni fiduciarie. Il Presidente di Oltre Consulting è Javier Zanetti, che vanta una carriera sportiva e manageriale di altissimo livello. Il board Oltre Consulting si completa con Alfredo Altavilla, caratterizzato dalle sue elevate competenze manageriali e relazioni internazionali, e Valerio De Molli con il suo alto valore professionale e il suo network.
Oltre Consulting è un innovativo business hub nello sport che ha l’obiettivo di rappresentare un punto di riferimento per il business nel mondo sportivo e dell’intrattenimento, offrendo consulenza di eccellenza a 360 gradi (partnership, supporto strategico, attività di sviluppo del business, marketing, PR, eventi di comunicazione, ecc.) a marchi e stakeholders italiani ed internazionali nei loro percorsi di crescita attraverso la piattaforma dello sport.
Questa operazione si inserisce in un più ampio contesto che vede The European House – Ambrosetti protagonista nel mondo dello sport e degli eventi, avendo fondato nel 2022 l’Osservatorio Valore Sport, piattaforma di analisi, approfondimento e confronto di alto livello per il posizionamento strategico e qualificato dell’ecosistema dello sport in Italia, rivolta ai decisori chiave del Paese con l’obiettivo di creare e divulgare conoscenza e consapevolezza dell’importanza di rilanciare la cultura del movimento nei territori e al centro delle agende politiche, dimostrandone gli impatti e il valore.
“Con l’esperienza manageriale di Alfredo Altavilla, la storia sportiva di Javier Zanetti e le competenze di marketing di Maria Cristina Russo, siamo certi che questa nostra partecipazione offrirà opportunità di crescita e di sviluppo a tutti i marchi delle principali aziende nazionali ed internazionali attraverso il mondo dello sport, del marketing sportivo e dell’entertainment” afferma Valerio De Molli, Managing Partner & CEO di The European House – Ambrosetti, Board Member di Oltre Consulting e socio di Foodball.
“Oltre Consulting è il business hub dello sport, un collettore di elevate competenze e relazioni di alto livello, in grado di generare e sviluppare business aggiuntivo per i partner. Ringrazio The European House – Ambrosetti per il fattivo contributo in questo progetto. La presenza di Javier Zanetti come Presidente, di Alfredo Altavilla e Valerio De Molli nel Board della Società permette di presentaci al mercato come una realtà unica in grado di fare sistema” afferma Maria Cristina Russo, Partner & CEO di Oltre Consulting e socio di Foodball.
“Lo sport rappresenta uno strumento unico nel panorama mondiale, in grado di coniugare al tempo stesso business di primo livello con l’engagement emozionale dell’intera comunità mondiale. Con Oltre Consulting vogliamo essere un’eccellenza in questo mondo e mettere le nostre competenze al servizio del mercato” afferma Javier Zanetti, Presidente di Oltre Consulting e socio di Foodball.
“Il mix di esperienze, competenze e network alla base di Oltre Consulting la presenta come un connubio distintivo in un settore in espansione continua, soprattutto per la dimensione internazionale nella quale operiamo. Il nostro progetto si rivolge a tutti coloro che vogliono accrescere il valore del proprio Brand attraverso lo sport declinato in tutti i suoi aspetti” afferma Alfredo Altavilla, Board Member di Oltre Consulting e socio di Foodball.
– Foto ufficio stampa The European House – Ambrosetti –
(ITALPRESS).

Economia

Stellantis, Filosa “L’Italia è al centro del progetto strategico”

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ROMA (ITALPRESS) – L’impegno di Stellantis con l’Italia non è in discussione, per noi di Stellantis l’Italia è al centro del progetto strategico che abbiamo del nostro futuro e lo stiamo dimostrando con fatti concreti. Dopodomani lanceremo la Jeep Compass a Melfi in Basilicata, fra un mese lanceremo la Fiat 500 ibrida a Mirafiori a Torino”. Così il Ceo di Stellantis, Antonio Filosa, ospite a “Cinque minuti” su Rai1. “È anche vero che abbiamo annunciato un investimento di 13 miliardi di dollari in quattro anni negli Stati Uniti, un mercato che esprime 16 milioni di vetture vendute all’anno. Il nostro impegno con l’Italia – ha aggiunto – è investire il primo anno 2 miliardi di euro, acquistare nel primo anno del Piano Italia 6 miliardi di euro in componenti e servizi dai nostri fornitori per un mercato che esprime da 1,5 a 2 milioni di vetture vendute l’anno. Come si vede dai numeri, sono due piani straordinari e ugualmente competitivi”.

“C’è una differenza tra l’Europa e gli Stati Uniti. Gli Stati Uniti con la nuova amministrazione hanno trasformato le regole con un pragmatismo unico e rapidissimo, e quindi hanno restituito agli americani la scelta di comprare la vettura che vogliono. In Europa le regole sono ancora restrittive e devono essere in modo urgente modificate. Abbiamo bisogno che queste regole riflettano la realtà del mercato e restituiscano ai clienti europei la libertà di scegliere la macchina che vogliono, come negli Stati Uniti – ha detto Filosa – Noi stiamo chiedendo quattro cose. La prima è aprire al concetto di neutralità tecnologica, che vuol dire esattamente questo. La seconda è aprire al concetto di rinnovamento del parco circolante, in Europa oggi ci sono 256 milioni di vetture, 150 milioni hanno più di 12 anni e quindi inquinano di più di quelle moderne. Terza cosa, vogliamo un focus specifico sulle vetture piccole per le quali l’Italia è leader mondiale. Quarta cosa, abbiamo bisogno che i target sui veicoli commerciali siano modificati con urgenza, perché sono irraggiungibili”, ha aggiunto.

“La competitività nel nostro settore è fatta da una somma di fattori interni ed esterni, e su alcuni fattori interni l’Italia è assolutamente imbattibile. Il design italiano, a Torino abbiamo molti designer e uno dei centri di design automobilistico più grande del mondo che progetta per l’Italia e per il mondo, abbiamo 3.500 giovani ingegneri a Torino che progettano per l’Italia e per il mondo. Esistono fattori esterni che non dipendono da noi, come il costo dell’energia. In Spagna nel 2024 un megawattora ci costa dai 70 agli 80 euro, in Italia nello stesso anno la stessa quantità di energia ci costa più del doppio, 182 euro. Stiamo parlando con il Governo italiano, sono ricettivi, stiamo intrattenendo con loro un dialogo costruttivo e speriamo di arrivare a conclusioni favorevoli”, ha proseguito Filosa.

“I costruttori cinesi, per quanto agguerriti nella loro concorrenza, non sono il vero problema. Il problema sono regolamentazioni che partono da Bruxelles che non sono realistiche e stanno indebolendo quello che di meglio abbiamo, ovvero l’industria automobilistica europea e italiana. Se cambiano queste regolamentazioni, noi abbiamo di tutto per tornare a quello che eravamo prima: design, innovazione, tecnologia e progettualità”, ha concluso Filosa.

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-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Economia

Meloni “Dalle banche 5 miliardi su 44 di profitti. Chieste risorse a chi ha avuto grandi benefici”

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ROMA (ITALPRESS) – “Non vogliamo tassare la ricchezza prodotta dalle aziende, perchè daremmo un segnale sbagliato. Vogliamo un contributo sulla rendita accumulata per condizioni di mercato che la politica del governo ha fortemente contribuito a creare”. Così la premier Giorgia Meloni a Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, nel nuovo libro di Bruno Vespa “Finimondo”, in uscita giovedì 30 ottobre per Mondadori-Rai Libri. “Ho spiegato – continua Meloni – che per mantenere i conti in ordine, occorrono delle risorse e le abbiamo chieste a chi, grazie a questa politica, ha avuto dei grandi benefici”.

“Se cresce lo spread, se sale il rating dell’Italia, se le banche hanno potuto approfittare dei 200 miliardi messi a disposizione dal governo Conte per rinegoziare con la garanzia dello Stato prestiti che avevano già erogato, o dei crediti del superbonus, sempre grazie a Giuseppe Conte, è giusto che quelle stesse banche ci diano una mano a continuare in una politica così profittevole. Se su 44 miliardi di profitti nel 2025 ce ne mettono a disposizione circa cinque per aiutare le fasce più deboli della società, credo che possiamo essere soddisfatti noi e che in fin dei conti possano esserlo anche loro”, aggiunge Meloni.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Economia

Mastrapasqua “Collegare le pensioni al numero dei figli. La crisi demografica impone scelte forti”

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ROMA (ITALPRESS) – L’idea di collegare la pensione al numero di figli che si fanno “è tutt’altro che un azzardo”. Lo dice in un’intervista all’Italpress l’ex presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua. “La crisi demografica impone scelte forti – afferma -. Peraltro l’idea di collegare una migliore prestazione previdenziale in funzione del numero dei figli era contenuta anche nella legge Dini del 1995. Ma era rimasta tra le pieghe della riforma previdenziale e soprattutto all’epoca non c’era la crisi demografica con cui oggi dobbiamo confrontarci. L’Istat pochi giorni fa ci ha ricordato che nel 2024 le nascite sono state 369.944, in calo del 2,6% sull’anno precedente e del 42,2% rispetto al 1995, quando venne predisposta la riforma Dini di cui abbiamo parlato“. La crisi demografica mette in crisi tutto il sistema del welfare? “Certo, a cominciare dalle pensioni. Il sistema previdenziale a ripartizione, che vige in Italia, è un’ottima forma di patto generazionale, a condizione che ci siano nuove generazioni – evidenzia -. Con il sistema a ripartizione la mia pensione sarà pagata dai contributi di mio figlio, così come io ho pagato quella di mio padre. E senza nuovi nati non ci saranno nuovi lavoratori, meno lavoratori vuol dire un Pil più basso, meno contributi previdenziali e pensioni più magre. Bisogna invertire questo trend, in maniera radicale”.

Non bastano i bonus per favorire le famiglie che fanno più figli? “I bonus sono necessari, ma non sufficienti – replica Mastrapasqua -. Serve uno shock. E quindi bisogna immaginare una convenienza forte, una scommessa sul futuro proprio, della propria famiglia, del proprio Paese. Ma soprattutto una occasione per migliorare la propria condizione”. Mastrapasqua propone un aumento di 800-1000 euro al mese per la pensione di chi fa più di due figli. “Questo serve. Si tratta di avere il coraggio di progettare una proposta “disruptive” che coniughi esplicitamente l’”investimento” di fare figli con un premio a lunga scadenza: nell’orizzonte di un risparmio finanziario potremmo paragonare a un Btp trentennale, non incassabile fino a scadenza. Comunque – spiega – si deve poter contare su una grande convenienza; non un semplice ritocco al coefficiente di trasformazione come prevede la Dini del ’95, quando la crisi demografica era solo all’orizzonte. Ci vuole un intervento radicale, che assicuri un incremento di almeno il 50% della prestazione previdenziale raggiunta a scadenza, di vecchiaia o anzianità per i genitori che mettono al mondo almeno due figli. Un patto generazionale con una obbligazione dello Stato”.

Solo per le madri? “La Dini prevedeva il beneficio, assai modesto, solo per le madri. Credo che oggi sia il tempo di ragionare su entrambi i genitori, che devono poter contare su un grande incremento della futura prestazione previdenziale”, conclude Mastrapasqua.

– foto IPA Agency –

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(ITALPRESS).

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