Politica
Pecoraro Scanio “Conte guidi l’Alleanza per un Futuro Vivibile”
Pubblicato
2 anni fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente della Fondazione Univerde e già fondatore dei Verdi e due volte Ministro, all’ambiente e all’agricoltura dal 2013, sostiene da anni la sfida ecologista del Movimento 5 Stelle e appoggia Giuseppe Conte, coinvolgendolo anche nelle azioni della rete Ecodigital, che ha promosso con Loredana De Petris e tanti giovani attivisti, amministratori e imprenditori. Ne parla in un’intervista all’Italpress.
Lei ha visto varie fasi del movimento e ha conosciuto Beppe Grillo già prima del M5S, portandolo per la prima volta in Parlamento per una storica conferenza stampa contro l’elettrosmog. Come vede questa nuova fase di opposizione guidata da Conte?
“Il M5S è stato un grande esperimento di innovazione della politica italiana, premiato con il 25% alla sua prima partecipazione alle elezioni politiche nel 2013. E già alle elezioni siciliane del 2012 avevo sostenuto la sfida di questo movimento ecologista di nuovo tipo, con una grande attenzione alla democrazia diretta e all’uso del digitale. Alla Camera feci campagna elettorale per loro e al Senato dichiarai il voto per Loredana De Petris, vera ecologista candidata di Sel. Del resto, puntavo a un M5S che trascinasse anche il cosiddetto centro-sinistra verso uno svecchiamento di temi e metodi. Il M5S aveva, fin dal nome delle 5 stelle, un’identità ecologista forte e chiara. Poi ovviamente il successo è venuto soprattutto per aver puntato sul disgusto verso la mala politica che era stata nei decenni precedenti anche una delle ragioni della nascita dei Verdi. Emblematici due nostri dei primi slogan sui manifesti “I partiti sono partiti. Fortuna che sono arrivati i Verdì e poi Nè a destra, nè a sinistra, ma avanti, Verdì. E ancora prima ricordiamo i successi di Pannella contro la partitocrazia e contro il finanziamento pubblico ai partiti. E anche sull’uso della democrazia diretta, le proposte di Casaleggio e Grillo richiamavano la sfida referendaria di Pannella e le prime reti Econet e i referendum su caccia e pesticidi e quello antinucleare su cui fondammo i Verdi”.
Ma poi le esperienze di governo con alleanze difficili e infine i tanti abbandoni non hanno ormai troppo compromesso quella spinta ecologista e innovativa?
“E’ ovvio che ci sono state poi l’esperienza di governo, specie con l’alleanza dannosa con la Lega, e ancora tanti opportunismi personali, ma anche un’opera continua di denigrazione contro Conte di proporzioni assurde e queste cose hanno inciso. Ma proprio Conte, come Presidente del Consiglio prima e leader del movimento poi, è stato una sorpresa positiva di capacità di tenuta e rigore in momenti difficili come la pandemia prima e poi la guerra a livello globale e nella clamorosa rimonta elettorale del settembre 2022, avvenuta nonostante la disastrosa strategia di Letta, che ha regalato la vittoria a tavolino alle destre”.
Ma gli abbandoni di figure storiche e di esponenti istituzionali, come gli ultimi due consiglieri regionali nel Lazio, non creano sconcerto negli elettori?
“Vedo operazioni che sanno di opportunismo senza contenuti. Non danneggiano la credibilità di Conte, ma certo, come cittadino elettore, sono indignato dai tanti cambi di casacca che sono diventati purtroppo sempre più frequenti. Se qualcuno dissente può proporre e sostenere idee diverse, ma mi aspetto che lo faccia nell’ambito della lista o partito dove ci si è candidati, sennò manca dignità politica e rispetto verso chi ti ha votato. Io sarò un caso raro, ma finchè sono stato nelle istituzioni, ho sempre avuto lo stesso simbolo che avevo fondato e dopo ho sempre mantenuto una linea ecologista e pacifista e sostenuto chi vi si avvicinava di più. Ma capisco di essere forse io quello ‘stranò in epoca di partitini inventati ad arte o vecchi partitini tenuti in vita solo per ottenere qualche scranno, ma senza l’ambizione di fare vere riforme o importanti battaglie civile”.
Intanto le formazioni progressiste sono divise e “l’alleanza per lo sviluppo sostenibile” lanciata da Conte nel febbraio 2021 sembra molto lontana. Che ne pensa?
“Conte è il leader giusto per battere le destre. L’alleanza per la sostenibilità che lanciò nel febbraio 2021, parlando davanti a Palazzo Chigi, è la strategia vincente. Lui può guidare credibilmente l’ Alleanza per un futuro vivibile, per la Terra, per la sostenibilità. Ma serve un progetto ambizioso di riforma del nostro Paese, non un’accozzaglia di partiti e partitini. L’Italia e l’Europa vedono vecchie forze politiche sempre più in crisi, ma anche tante energie nuove di giovani, imprese innovative, amministratori locali che sperimentano nel sociale e nell’ecologia, e tutto questo mondo è senza rappresentanza. Conte può parlare prima di tutto a loro e poi eventualmente alle realtà politiche più progressiste, ecologiste e pacifiste. Ogni volta che Giuseppe ha parlato alle tante iniziative di giovani, imprese e sindaci Ecodigital a cui ha partecipato, ho visto entusiasmo. Occorre ampliare questi confronti e lanciare, oltre al salario minimo, altre iniziative a partire dal referendum per abolire la legge elettorale del parlamento, che non solo i cittadini, ma anche tutti gli amministratori locali di ogni colore, odiano come indecente e antidemocratica”.
– foto Fondazione UniVerde –
(ITALPRESS).
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Politica
Sindaco nel Palermitano “La fascia tricolore simbolo di unità”
Pubblicato
1 ora fa-
20 Maggio 2025di
Redazione
PALERMO (ITALPRESS) – “Dal 2018 ho l’immenso onore di servire la comunità di Contessa Entellina come Sindaco. Ogni giorno, indossare la fascia tricolore è per me un privilegio e un costante richiamo al profondo significato del mio ruolo”.
E’ quanto afferma il sindaco di Contessa Entellina, Leonardo Spera, intervenendo con una riflessione sul valore della fascia tricolore, alla luce delle recenti dichiarazioni provenienti da Merano, dove la neo-sindaca ha manifestato l’intenzione di non indossare “il simbolo istituzionale per eccellenza”.
Il primo cittadino sottolinea che la fascia non rappresenta una semplice formalità, ma incarna i valori fondanti della Repubblica: “Non è un semplice accessorio, ma il simbolo tangibile della Repubblica Italiana, della sovranità popolare e della responsabilità che ogni sindaco si assume nei confronti dei propri concittadini”.
“Proprio per questo – aggiunge -, ho seguito con un pò di amarezza le notizie che arrivano da Merano, dove la neo-sindaca ha espresso la volontà di non indossare la fascia tricolore. La fascia non è una scelta stilistica, nè un fardello: è la rappresentazione visiva dell’unità che ci lega come nazione, del patto di fiducia tra istituzioni e cittadini, e dell’impegno solenne a operare per il bene comune”.
Il sindaco conclude ribadendo il valore simbolico e civile del tricolore: “Per me, la fascia è un simbolo che unisce, che ricorda la storia, i sacrifici e i valori su cui è fondata la nostra Repubblica. E’ un onore che mi riempie di orgoglio e mi spinge a dare il massimo ogni giorno. Spero che questa riflessione possa contribuire a valorizzare un simbolo che, al di là delle differenze politiche o personali, dovrebbe rappresentare un punto fermo per tutti coloro che scelgono di dedicarsi alla vita pubblica”.
– foto ufficio stampa Comune di Contessa Entellina –
(ITALPRESS)
Politica
Calderoli sul terzo mandato “Grave errore bocciare la legge del Trentino”
Pubblicato
7 ore fa-
20 Maggio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Io ieri ho semplicemente fatto presente che cosa significa bocciare la legge di una Regione autonoma e dunque il perché a mio avviso sia un grave errore”. Così, in un’intervista al Corriere della Sera, il ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli, dopo la decisione del governo di impugnare la legge della Provincia autonoma di Trento sul terzo mandato.
“Io ho sottolineato che prima del ministro Lollobrigida, che martedì scorso ha chiesto l’impugnativa, nessuno lo aveva fatto. Non la ministra Casellati, che giovedì si è limitata a definirla opportuna. Ma anche il ministro dell’Interno, che è quello più rilevante per questa materia, non l’ha richiesta”, afferma Calderoli.
Secondo il ministro la sentenza della Corte costituzionale che boccia la legge campana “dice chiaramente che una cosa sono le Regioni a statuto ordinario con competenza concorrente, ma cosa diversa sono le Regioni autonome in cui le norme discendono da una norma di rango costituzionale”.
Quindi, a chi parla di equità tra le regole di Regioni diverse, replica: “Io non so di quale equità si parli, dato che comunque i regimi regionali sono molto diversi. Ma queste differenze non soltanto nascono dalla storia e sono previste dalla Costituzione. Attenzione: sono previste anche dai trattati internazionali”.
Il ministro esprime invece soddisfazione per l’approvazione della legge delega sui Lep: “La legge delega ha qualcosa di rivoluzionario. Nessuno, in 24 anni, era mai arrivato alla definizione dei Livelli essenziali di prestazioni. Avevamo cercato di metterli nella legge sull’autonomia, ma la Consulta aveva obiettato che i principi allora erano troppo generali. Ora abbiamo stabilito questi principi, per tutte le 14 materie, partendo dalle prestazioni”.
– Foto IPA Agency –
(ITALPRESS)
Politica
Referendum, Conte “Quorum dipende dai cittadini”
Pubblicato
22 ore fa-
19 Maggio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Il quorum dipende dai cittadini. Se hanno interesse ad avere più tutele nel mondo del lavoro devono venire a votare, se invece hanno interesse a favorire i soliti poteri forti, i soliti padroni, non votino, lasciando comandare sempre gli altri”, ha spiegato Giuseppe Conte che ha preso parte alla Maratona contro l’astensionismo. Il voto è libertà!, iniziativa organizzata a sostegno della partecipazione al referendum.
Il leader del M5S ha poi aggiunto “E’ stato un weekend disastroso per la nostra politica internazionale. Giorgia Meloni è stata smentita dai leader europei sull’invio delle truppe. Poi ne ha approfittato della presenza di Vance e Von Der Leyen per una foto opportunity a Chigi. E’ stata smentita anche da Ursula Von Der Leyen. Oggi in Consiglio dei ministri, che finalmente doveva dedicarsi ai problemi degli italiani, delle famiglie e delle imprese in difficoltà, si sono messi a litigare per dei posti, delle poltrone, e intanto l’80% degli italiani ha rinunciato a curarsi nel pubblico almeno una volta per liste d’attesa lunghissime. Questa è la realtà del paese: sono incapaci”.
Foto: IPA Agency
(ITALPRESS).

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