Cronaca
Imprese, per la Corporate Governance la sfida della doppia transizione
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2 anni fa-
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Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Di fronte alle sfide lanciate dalle transizioni ecologica e digitale e con uno scenario globale molto complesso a causa delle incertezze economiche e delle tensioni geopolitiche, le aziende devono ripensare la propria Corporate Governance per potersi adattare. Se n’è parlato in occasione della seconda edizione di “The Board of the Future” organizzata da Deloitte a Milano presso l’auditorium della Fondazione Cariplo. Al centro del dibattito con i vari relatori c’è stata la survey condotta da Deloitte in 50 paesi: dallo studio emerge la piena consapevolezza che la profilazione dei candidati al Board sia ormai fondamentale per la strutturazione di solidi ed efficienti equilibri di Governance interna e di consolidamento esterno dell’azienda con i vari stakeholder.
“Il board deve affrontare un mondo in gran cambiamento perchè le variabili sono aumentate. Oggi si parla di tante competenze: geopolitica, sostenibilità e rischio cyber. Oggi il mondo interconnesso implica un numero di competenze molto più alte rispetto al passato”, ha sottolineato Luca Dal Fabbro, presidente di Iren.
A fianco delle maggiori competenze, quello che davvero serve nei board è un atteggiamento resiliente, una capacità di saper reagire all’imprevedibile. “Penso che nel meccanismo dei board dovremmo introdurre il decimo uomo, ovvero una persona che faccia molto più challenging perchè l’imprevisto può sempre arrivare, come nel caso del Covid e della guerra russo-ucraina – ha aggiunto Dal Fabbro -. Una persona che aumenti il contraddittorio per affrontare in modo innovativo e aperto al cambiamento ciò che abbiamo di fronte”.
Solo con un atteggiamento simile è possibile affrontare con pragmatismo la duplice transizione. Un confronto sul quale Dal Fabbro ha voluto lanciare alcuni allarmi: “L’intelligenza artificiale richiederà sforzi importanti anche perchè molte aziende italiane sono modestamente preparate alle sfide della cybersecurity. Il tema dell’acqua è un’altra grandissima sfida di cui si parla poco, ma l’approvvigionamento dell’acqua sarà strategico per il sistema industriale italiano”.
Cogliere l’importanza delle due transizioni implica avere piena consapevolezza che ogni istanza di trasformazione passa necessariamente dalla sostenibilità. E proprio quella ambientale è al centro dei piani di Poste Italiane. Come illustrato dalla presidente Silvia Maria Rovere, “ci siamo dati un obiettivo estremamente ambizioso di riduzione delle emissioni che prevede di essere net-zero entro il 2030. Sappiamo che l’Europa si è dato (come obiettivo, ndr) al 2050, Poste lo farà nel 2030. Si può immaginare la complessità di questo obiettivo: significa elettrificare completamente la flotta, utilizzare energie alternative (ad esempio, la solare sui nostri centri logistici) per raggiungere l’obiettivo davvero sfidante. La cosa positiva è che il board ha potuto verificare che siamo assolutamente in track nel perseguire questi obiettivi”.
Per il direttore generale di Assonime Stefano Firpo “la doppia transizione digitale e ambientale è una sfida grandissima su cui c’è una forte pressione da parte della società civile e su cui le autorità nazionali ed europee stanno intervenendo in maniera massiccia”. In quest’ottica “interviene un corpo normativo nuovo, che tocca la corporate governance e soprattutto la capacità dei consigli di amministrazione di interpretare la business judgement rule in maniera nuova. L’obiettivo è consentire ai board di monitorare e vigilare meglio sull’attività di impresa utilizzando gli strumenti digitali e rispondere alle sfide della sostenibilità a favore del business aziendale”.
Per Firpo si tratta di “un cambiamento di paradigma molto significativo per le aziende. Non solo per quelle quotate, ma anche per i capifiliera e tutte le aziende interessate dalle filiere di fornitura e sub fornitura”. “Bisognerà essere molto attenti per scongiurare il rischio che l’enorme mole di dati e informazioni necessarie diventi una reportistica infinita e tediosa, ma si trasformi in uno strumento effettivamente operativo a supporto del decision making all’interno dei board e delle aziende”, ha concluso.
Parlando di sostenibilità, si fa spesso riferimento ai cosiddetti obiettivi ESG (Environment, Social e Governance). E proprio sulla governance si è focalizzata la seconda parte del convegno.
“Dobbiamo essere un campione nella declinazione della g di esg, quindi della governance”, ha puntualizzato l’amministratore delegato di Invitalia Bernardo Mattarella. “Dobbiamo quindi essere efficienti, efficaci e trasparenti e dobbiamo applicare questi principi al nostro intervento, non tanto come società per azioni, ma come attuatore di interventi complessi nell’economia, anche perchè sosteniamo investimenti pubblici – ha aggiunto -. Tutto questo armamentario di verifiche in termini di impatto sociale e di rigore di governance devono essere presenti non solo nei vertici nel board ma tutta la struttura”.
Per il presidente di Banco BPM Massimo Tononi “l’assetto delle regole è robusto. A questo punto il ruolo dei singoli consiglieri è quindi far sì che quelle regole si tramutino in comportamenti virtuosi. Le società sono molte diverse tra di loro e non ci sarà mai un assetto normativo che le copra (tutte, ndr). Non contano le competenze individuali, ma soprattutto l’atteggiamento dei consiglieri. Occorre grande onestà e ciascuno deve fare il bene della propria azienda”.
“Questa seconda edizione di The Board of the Future abbiamo voluto dedicarla alle sfide che la governance delle aziende italiane devono affrontare. Sfide che sono legate ai grandi cambiamenti della società: trasformazione ecologica e digitale, le nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale”, ha commentato il CEO di Deloitte Central Mediterranean Fabio Pompei. “Grandi sfide che impongono grandi cambiamenti anche all’interno della governance delle aziende con una diversità non solo di genere, ma anche di competenze e culture che vanno integrate per poter dare un risultato il più proficuo possibile”.
Per Pompei al termine della giornata “quello che emerge è che la complessità di queste sfide è enorme. Richiede competenze e capacità di attrarle sempre più elevata. Ma questa è una questione di sopravvivenza delle aziende stesse: non è più un tema di crescita maggiore o minore perchè anche la capacità di gestire le opportunità e rischi connessi ai cambiamenti in atto è un elemento imprescindibile e nel quale gli organismi di governance hanno un ruolo fondamentale”.
– foto xh7/Italpress –
(ITALPRESS).
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Cronaca
Tre falchi pellegrini nati in cima al grattacielo Pirelli
Pubblicato
3 ore fa-
30 Aprile 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Stanno bene i tre pulli figli di Giò e Giulia, i falchi pellegrini che, da 11 anni, nidificano sul tetto del grattacielo Pirelli, una delle sedi di Regione Lombardia. Sono due maschi e una femmina quelli oggi ‘inanellati’ da due inanellatori ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale)/ GOL (Gruppo Ornitologico Lombardo) che hanno indossato l’apposita imbragatura per potersi agganciare alla rotaia che corre lungo il sottotetto del grattacielo Pirelli e raggiungere in sicurezza il nido che si trova 125 metri di altezza.
Lo ha reso noto Giovanni Gottardi, presidente GOL, coadiuvato da Guido Romagnoli. “È una simpatica tradizione che – ha commentato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana – si rinnova da oltre un decennio e ci fa sentire orgogliosi. I falchetti simboleggiano un po’ lo spirito di noi lombardi: girano in vari posti, uscendo anche dai confini italiani, in cerca di luoghi che li possano ospitare, ma quando si tratta di scegliere una ‘casa’ in cui far nascere i loro figli non hanno dubbi e tornano in Lombardia, sul tetto del grattacielo Pirelli”.
“Auguro il meglio ai tre pulli – ha aggiunto il governatore – che ormai sono diventati, come la loro mamma e il loro papà, delle vere star dei social network in grado di attirare l’attenzione di intere famiglie, nonni inclusi, che osservano le loro giornate guardando le webcam posizionate a 125 metri di altezza”.
I tre pulli sono stati prelevati e messi in morbidi sacchetti di cotone che ne impediscono la vista dell’esterno, garantendo così la necessaria tranquillità. L’anello che viene utilizzato per l’inanellamento è di metallo molto leggero, adeguato al diametro delle zampe, e collocato tramite speciali pinze che lo chiudono, senza comprimere la zampa.
Sulla superficie dell’anello è riportato un codice alfanumerico che identifica in modo univoco ciascun falco; tutti i dati raccolti durante l’inanellamento vengono successivamente inviati a ISPRA che, a sua volta, li trasmetterà al database internazionale EURING. Questa operazione permetterà, qualora l’animale fosse ritrovato, di capire la distanza percorsa dal luogo di inanellamento e di valutare eventuali aspetti della biologia della specie, in base alla stagione del rinvenimento.
I pulli vengono pesati, si sottopongono alla misurazione del becco e del tarso (corrispondente all’incirca alla gamba del volatile), al controllo dello stato di sviluppo del piumaggio e, in questa circostanza, gli esperti procedono anche a verificare l’eventuale presenza di eventuali parassiti.
Terminata l’operazione di inanellamento, della durata di circa 20 minuti per ciascuno dei giovani falchetti, i pulli sono riportati al nido e possono continuare la loro vita in natura. A breve partirà il sondaggio che Regione Lombardia lancerà per il ‘Totonomi’ dei tre pulli. Secondo indiscrezioni il tema scelto potrebbe riguardare le prossime Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. Nei prossimi giorni saranno rese note le modalità per proporre i
nomi.
– Foto Ufficio stampa Regione Lombardia –
(ITALPRESS)
Cronaca
UniBergamo, al prof. Gabriele Morelli la Gran Cruz Alfonso X el Sabio
Pubblicato
3 ore fa-
30 Aprile 2025di
Redazione
BERGAMO (ITALPRESS) – Si terrà martedì 20 maggio, alle ore 11, presso l’Aula Magna dell’Università degli studi di Bergamo (piazzale Sant’Agostino, 2, Bergamo Alta), la cerimonia di consegna della Gran Cruz de la Orden Civil de Alfonso X el Sabio al professor Gabriele Morelli, uno dei massimi studiosi dell’opera di Federico García Lorca e della Generazione del ’27.
L’onorificenza, conferita dal Governo spagnolo per mano del Sottosegretario del Ministerio de Educación, Formación Profesional y Deportes Santiago A. Roura Gómez, riconosce l’eccezionale contributo del prof. Morelli alla diffusione della cultura ispanica nel mondo accademico italiano e internazionale. A precedere la cerimonia, i saluti istituzionali del Rettore Sergio Cavalieri, dell’Ambasciatore del Regno di Spagna presso la Repubblica Italiana Miguel Fernßndez-Palacios, e del Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini.
La laudatio sarà affidata alla prof.ssa Marina Bianchi, Delegata del Rettore alle Relazioni con l’Area Nord America e America Latina, che ripercorrerà il lungo e prestigioso curriculum accademico del prof. Morelli, sottolineandone il ruolo di maestro per generazioni di docenti universitari e insegnanti delle scuole secondarie, nonché il suo decisivo apporto agli scambi culturali e scientifici tra l’Università di Bergamo e numerosi atenei europei e latinoamericani.
Seguirà la lectio magistralis del professor Morelli, dal titolo “Cinquant’anni di poesia spagnola all’Università degli studi di Bergamo, tra studio e passione”, in cui l’insigne docente ricorderà la sua lunga esperienza accademica, arricchita dalla presenza a Bergamo di numerosi poeti e intellettuali spagnoli, invitati in occasione di convegni, conferenze e letture commentate.
– Foto Università degli studi di Bergamo –
(ITALPRESS)
Cronaca
Torna il Festival dell’Appennino, 27 appuntamenti per sei mesi di eventi
Pubblicato
5 ore fa-
30 Aprile 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il Festival dell’Appennino, ‘Inclusivo di naturà torna con la XVI edizione e cresce sempre di più. I 27 appuntamenti previsti, si terranno nell’arco di sei mesi (dal 4 maggio al 12 ottobre 2025) in 28 comuni distribuiti nelle quattro regioni dell’Appennino centrale colpite dal sisma del 2016-2017: Abruzzo Lazio, Marche e Umbria. Borghi che custodiscono un prezioso patrimonio culturale storico, artistico, naturistico e di tradizioni e che, dopo anni difficili, anche attraverso questa iniziativa vogliono rilanciarsi, crescere, attrarre nuovi visitatori e riaggregare le loro comunità. Il programma sarà arricchito da 16 concerti, 7 spettacoli teatrali culturali, 6 rappresentazioni di circo contemporaneo, offrendo un palinsesto culturale di elevato livello. Eugenio Finardi, Moni Ovadia, Luca Barbarossa, David Riondino, la Compagnia dei Folli, Saturnino, Davide Rondoni e Ambrogio Sparagna sono solo alcuni degli artisti che si esibiranno durante le tappe del Festival.
La conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2025 del Festival, promosso dal Commissario Straordinario al sisma 2016 e dal Bim Tronto, si è svolta oggi a Roma, presso la Sala Monumentale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. All’appuntamento hanno partecipato, in presenza o da remoto, il Commissario Straordinario sisma 2016, Guido Castelli; il sottosegretario al Ministero dell’Interno, Emanuele Prisco; la Presidente della Regione Umbria Stefania Proietti; gli assessori della Regione Abruzzo Umberto D’Annuntiis e della Regione Lazio Manuela Rinaldi; il Presidente del Bim Tronto, Luigi Contisciani, e il Direttore artistico del Festival, Carlo Lanciotti.
‘Il Festival dell’Appennino – afferma il Commissario Straordinario al sisma 2016, Guido Castelli – continua a crescere e diventa sempre più inclusivo. Sono numerose le comunità del sisma che hanno voluto aderire, collaborando con entusiasmo alla buona riuscita di una manifestazione concepita come un tassello rilevante dell’opera di riparazione economica e sociale che stiamo compiendo in questi territori. Luoghi di grande bellezza e tradizione, che hanno voglia di tornare a crescere, nel segno dello sviluppo sostenibile, e di farsi conoscere da un pubblico sempre più ampio. La parola chiave che ci ha guidati nel concepire questa iniziativa è proprio valorizzazione. Valorizzazione della cultura, della storia, dell’arte, della natura, della cucina. A noi sta il compito di ‘ liberarè il potenziale di assoluto livello di queste terrè.
Per il sottosegretario al Ministero dell’Interno, Emanuele Prisco ‘il Festival dell’Appennino è un’iniziativa strategica e ben strutturata per la valorizzazione e il rilancio delle quattro regioni coinvolte.
La sinergia tra territori, la ricchezza del programma e il forte sostegno governativo, in particolare attraverso l’impegno del Commissario Castelli, pongono le basi per un impatto positivo e duraturo sul tessuto economico, sociale e culturale dell’Appennino centrale. La continuità del festival, con la programmazione della sedicesima edizione, testimonia una visione a lungo termine che mira a consolidare l’attrattività di questa splendida area della nostra Nazione, anche attraverso l’attrazione di un turismo consapevole che possa contribuire significativamente al benessere e alla ripresa delle comunità appenninichè.
Il Presidente della Regione Umbria Stefania Proietti sottolinea che ‘il Festival dell’Appennino è un simbolo di rinascita per le aree montane del Centro Italia. La Regione Umbria sostiene con convinzione questa manifestazione, che unisce cultura, natura e partecipazione. Valorizzare i cammini, i borghi e i paesaggi appenninici significa investire in una nuova centralità per i territori interni, promuovendo sviluppo sostenibile, turismo lento e identità localì.
Per l’assessore alla Ricostruzione della Regione Lazio, Manuela Rinaldi ‘è un impegno importante quello di rilanciare l’Appennino centrale, ancora oggi ferito dal sisma del 2016. Un lavoro che non riguarda solo la ricostruzione materiale, ma anche quella culturale, per far conoscere e vivere l’Appennino centrale anche a chi non lo conosce. Per questo ringrazio il Commissario Guido Castelli, che sta restituendo a questi territori una programmazione sia a livello nazionale che regionale. L’impegno della Regione Lazio è far crescere l’interesse economico di queste aree attraverso la valorizzazione della cultura, della tradizione e di luoghi sorprendentì.
‘Il Festival dell’Appennino – afferma l’assessore della Regione Abruzzo Umberto D’Annuntiis – ha l’obiettivo di valorizzare un’area interna interessata dal sisma che soffre del fenomeno dello spopolamento e, dunque, ha bisogno di strumenti di sostegno. Si investe su turismo sostenibile ed eventi culturali, in una logica che mette al centro gli abitanti di queste comunità. Tutta l’area colpita dal sisma ha necessità di messaggi positivi per far avvicinare nuovi visitatori e rilanciare il territorio. Sono luoghi di grande bellezza che attraverso questo Festival potremo far conoscere di più e meglio. Infatti, grazie a iniziative come questa, si può porre la giusta attenzione su un tema troppo spesso trascurato in passatò.
Per il Presidente BIM Tronto Luigi Contisciani ‘questa edizione, estesa dalla primavera fino all’autunno, consentirà di destagionalizzare l’offerta turistica portando residenti e turisti nell’anima dei luoghi e delle tradizioni locali, attraverso un’esperienza immersiva e unica- ha dichiarato il presidente BIM Tronto Luigi Contisciani- promuovendo un modo di vivere più lento e connesso con la natura, basato sull’autenticità, la sostenibilità e l’inclusione, creando un circolo virtuoso di crescita culturale, sociale ed economica. Una manifestazione che dallo scorso anno ha creato una rete sinergica tra enti pubblici, istituzioni, imprese e comunità, per una valorizzazione integrata e duratura di questo prezioso patrimonio
che è il nostro appennino centrale. Il festival si conferma un vero e proprio ambasciatore del territorio, capace di attrarre un turismo consapevole e rispettosò.
Il Direttore artistico Carlo Lanciotti afferma che ‘per questa sedicesima edizione, siamo entusiasti di presentare luoghi di pregio naturalistico inediti, una sorpresa anche per la comunità del Festival dell’Appennino che ci segue con passione da anni. Il Festival conferma la sua vocazione multidisciplinare, dove musica, teatro e circo contemporaneo si fondono in un connubio che si adatta in modo unico a ciascuna delle location che ospiteranno gli eventi. Tra gli appuntamenti più suggestivi, spicca quello del 22 giugno, in concomitanza con il solstizio d’estate. In questa occasione, mostreremo la straordinaria possibilità di passare, nel cuore dell’Appennino Centrale, dall’alba sul mare al tramonto in montagna nell’arco di un’ora, un’ora e mezzà.
Il Festival dell’Appennino, promosso congiuntamente dal Commissario Straordinario al sisma 2016 e dal BIM Tronto, con la fondamentale collaborazione dei BIM Vomano-Tordino Teramo, Nera-Velino Cascia e Nera-Velino Rieti, approda all’edizione del 2025 forte del significativo successo della passata edizione, che ha registrato la partecipazione di oltre 20 mila persone. La manifestazione, a forte vocazione turistica e culturale, presenta un’ampia gamma di attività: escursioni guidate, spettacoli dal vivo, performance artistiche, concerti, incontri tematici, presentazioni culturali ed esperienze enogastronomiche di eccellenza. L’obiettivo primario è quello di promuovere un turismo esperienziale e pienamente accessibile, in linea con una visione di inclusione e valorizzazione del patrimonio naturale e umano. Guide alpine specializzate accompagneranno i partecipanti alla scoperta di luoghi di rara bellezza, spesso poco noti, in territori che vogliono costruire un nuovo futuro attraverso lo sviluppo e il contrasto allo spopolamento, fenomeno che si è accentuato a seguito degli ultimi eventi sismici. L’aggettivo ‘inclusivò sottolinea l’impegno del Festival ad aprirsi a tutti, grazie anche all’utilizzo della Joelette per le escursioni.
Un elemento distintivo di questa edizione sarà la riscoperta delle tradizioni locali e delle eccellenze enogastronomiche, che rappresentano l’anima dei borghi dell’Appennino centrale. Il Festival si propone come un ponte tra le comunità dei residenti e i visitatori, un’opportunità per riscoprire insieme l’identità profonda dell’Appennino centrale attraverso escursioni che toccheranno anche 9 itinerari naturalistici e spirituali di grande valore storico e culturale: il Cammino Francescano della Marca, il Cammino di San Francesco, il Sentiero Italia, il Grande Anello dei Borghi Ascolani, il Grande Anello di Arquata del Tronto, il Cammino delle Terre Mutate, il Cammino dei Santuari, il Cammino Lauretano, il Cammino dei Cappuccini.
Il primo appuntamento del Festival dell’Appennino è previsto domenica 4 maggio a Palmiano (Ap). La mattina è prevista un’escursione panoramica alla scoperta dei tesori di questo angolo del Piceno che si affaccia verso i monti Sibillini. Il ritrovo è fissato alle ore 9.15 a Palmiano, con partenza alle ore 9.30. Il percorso, che prevede partenza e arrivo nel comune Piceno, ha una difficoltà E (Escursionistico per tutti), è lungo 6,61 km e ha un tempo di percorrenza di circa 3 ore e mezza. Durante l’escursione sarà possibile assistere alla semina di una delle eccellenze locali, la patata dei Sibillini, e visitare una tartufaia locale, dove un tartuficoltore mostrerà i segreti della cavatura del tartufo nero pregiato. Al rientro, alle ore 13.30, sarà possibile usufruire del punto ristoro della Proloco con menu a 15 euro. Nel pomeriggio, dalle ore 15, si terrà il concerto di BandAdriatica, dove i ritmi del Salento si mescoleranno ai suoni vibranti del Mediterraneo.
La partecipazione agli eventi al Festival è gratuita ma sarà necessario effettuare la prenotazione on line, attraverso la compilazione dell’apposito form sul sito www.festivaldellappennino.it.
-foto ufficio stampa Commissario Straordinario al sisma –
(ITALPRESS).


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