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No al limite dei tre mandati, presidenti con la Consulta

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ROMA (ITALPRESS) – La Consulta si è espressa: no al limite dei tre mandati per i presidenti federali. Perchè contrasta con il principio di proporzionalità il divieto definitivo e irreversibile, per chi ha già svolto tre mandati, di ricoprire cariche direttive nelle strutture territoriali delle federazioni sportive nazionali. Lo ha stabilito, appunto, la Corte costituzionale, che ha dunque dichiarato incostituzionale la disposizione che vietava ai presidenti e ai membri degli organi direttivi delle strutture territoriali delle federazioni sportive nazionali e delle discipline sportive associate di ricandidarsi qualora avessero già svolto tre mandati. La Corte ha chiarito che, sebbene il fine della norma, di evitare “rendite di posizione” e garantire la par condicio fra i candidati, sia legittimo e possa giustificare limitazioni all’accesso alle cariche, la radicalità della misura censurata contrasta con il principio costituzionale di proporzionalità che, nel bilanciamento degli interessi contrapposti, impone di mantenere le limitazioni di taluni di essi entro quanto strettamente necessario allo scopo perseguito. Il divieto definitivo di ricoprire le cariche comprime oltre tale limite gli altri interessi in gioco e, in particolare, l’autonomia organizzativa delle federazioni sportive, il diritto di candidarsi di chi ha già svolto tre mandati e la libera scelta dei votanti. L’eliminazione, nello scorso mese di agosto, del divieto censurato non muta – ha precisato la Corte – i termini della questione, in quanto i giudizi a quibus vanno decisi applicando le norme all’epoca vigenti. La dichiarazione di incostituzionalità riguarda l’inciso «nonchè ai presidenti e ai membri degli organi direttivi delle strutture territoriali delle federazioni sportive nazionali e delle discipline sportive associate», nella parte in cui estendeva agli organi territoriali il divieto previsto per gli organi direttivi centrali delle federazioni sportive. La pronuncia non investe peraltro quest’ultimo divieto, relativo agli organi centrali, in quanto nei giudizi a quibus veniva in rilievo esclusivamente la disposizione riguardante le cariche negli organi territoriali. “C’è da dire che il discorso sul limite dei mandati è stato molto ideologizzato, come se questo fosse la soluzione di tutti i problemi. Ci sono però risultati difficili da ottenere nel solo arco di due o tre mandati – ha detto all’Italpress il presidente della Federscherma, Paolo Azzi – Il presidente della federgolf Chimenti sta guidando l’organizzazione della Ryder Cup, e non so se sarebbe riuscito ad ottenerla al suo secondo mandato. Certe cose si costruiscono nel tempo, anche uscendo fuori dai nostri confini. E’ un discorso semplicistico quello dei tre mandati o no, la Corte ha ravvisato una limitazione dell’autonomia di organismi che restano privati”. “E’ una vittoria di tutto il movimento sportivo federale, che può scegliersi liberamente il presidente che ritiene migliore – il commento del presidente della Federazione Italiana Sport Equestri, Marco Di Paola – Trovo ingiusto al contrario che lo stesso movimento sportivo non possa scegliersi il presidente del Coni che ritenga migliore. La stessa legge, infatti, comprime ancora questa libertà”. “Finalmente giustizia è stata fatta – ammette il presidente della Federazione Italiana Pesistica, Antonio Urso – La proposta di legge riguardante il limite dei mandati era palesamente incostituzionale. Le federazioni sono strutture di diritto privato e come tali devono comportarsi, e noi presidenti siamo eletti da una base ampia a rappresentanza di tutte le categorie federali”. “Penso di essere stato uno dei primi a fare dichiarazioni in questo senso, adesso si è pronunciata la Consulta: finalmente c’è chi ha buon senso… – ha osservato il presidente della Federazione Italiana Sport Rotellistici, Sabatino Aracu – Era una cosa di buon senso, spero ora che ciò sia esteso a tutto il territorio, perchè è sempre più difficile reclutare dirigenti sportivi”. “La Corte Costituzionale è andata nella direzione della tutela dei diritti civili, in particolare di libera rappresentanza e proporzionalità – ha spiegato, semore all’Italpress, Fabrizio Bittner, presidente della Federazione Italiana Pentathlon Moderno – Del resto non si potrebbe concepire come in una democrazia rappresentativa, si possa limitare la rappresentatività stessa. Sarebbe una contraddizione democratica, oltre che una limitazione delle libertà personali sancite dalla Costituzione. Pertanto più che una legittima vittoria che ha visto il presidente del golf Franco Chimenti battersi in prima fila come un ‘giovincellò ed al quale vanno i miei più sentiti complimenti, è una vittoria dei diritti che una società moderna deve garantire. La nostra Corte, per fortuna, si è dimostrata all’altezza di uno Stato e una democrazia moderni”. “Leggo con favore le dichiarazioni dei Presidenti delle federazione sportive in merito a quanto emerso dalla lettura attenta della sentenza della Corte costituzionale n. 184/2023 – ha evidenziato in una nota il ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi – L’obiettivo perseguito dalla norma oggetto di esame di legittimità costituzionale, incidendo sul regime delle candidature, è(ra) quello di favorire l’accesso alle cariche di tutti gli associati, in condizioni di uguaglianza, alle cariche direttive e, dunque, di consentire alla stessa autonomia organizzativa dell’associazione di esprimersi nella sua pienezza, superando rendite di posizione alimentate da una lunga permanenza nella carica. Ciò che nello scrutinio della Consulta ha avuto esito negativo, per il quale la norma precedente è stata dichiarata illegittima, è il divieto definitivo che era stato introdotto dalla norma censurata, in quanto eccessivo rispetto alla finalità, pur legittimamente perseguita dalla norma, di non creare la formazione di un ‘gruppo di poterè interno all’organo direttivo, che ne metta a rischio la stessa autonomia. In tal senso, la modifica operata dal Parlamento è stata assolutamente coerente con la pronuncia della Corte. Adesso auspico che il mondo dello sport si autoriformi e, nel solco della sentenza della Corte costituzionale, arrivi a un azzeramento delle deleghe, a meno stringenti criteri di candidabilità e, soprattutto, a garantire che, anche dopo la prima convocazione dell’assemblea elettiva, dopo il terzo mandato, il presidente uscente debba ottenere i 2/3 dei voti, auspicabilmente nell’ambito di una maggioranza assoluta dei voti validamente espressi rispetto agli aventi diritto”, ha concluso Abodi.
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Sara Errani e Andrea Vavassori vincono ancora il doppio misto agli Us Open

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NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Sara Errani e Andrea Vavassori hanno bissato questa notte il successo del 2024 nel torneo di doppio misto degli Us Open, quarta e ultima prova stagionale del Grande Slam, andato in scena sui campi in cemento del Flushing Meadows Park, a New York. La giocatrice emiliano-romagnola e il tennista piemontese, già campioni nel Major a stelle e strisce lo scorso anno, hanno sconfitto in finale il duo formato dalla polacca Iga Swiatek e dal norvegese Casper Ruud col punteggio di 6-3 5-7 10-6.

In precedenza, sempre nella notte italiana, i due azzurri avevano superato in semifinale gli statunitensi Danielle Collins e Christian Harrison con un duplice 4-2. Nell’altra semifinale, invece, Swiatek e Ruud avevano battuto l’americana Jessica Pegula e il britannico Jack Draper con lo score di 3-5 5-3 10-8.

Questa sera saranno compilati i tabelloni dei singolari maschile e femminile del Major statunitense.

LE PAROLE DEGLI AZZURRI

“In questi due anni abbiamo fatto qualcosa di straordinario. In doppio maschile ho fatto ottime cose con Simone Bolelli, ma giocare con te è eccezionale. Grazie a tutto il nostro team e a chi ha fatto il tifo per noi, qui e davanti alla tv. E’ importante che il doppio abbia più visibilità anche in futuro: ne abbiamo avuta con questo evento ma è importante che ce ne sia sempre di più”. Lo ha detto Andrea Vavassori, rivolgendosi a Sara Errani, durante la premiazione del doppio misto degli Us Open. “Andrea, sei troppo forte. Con te mi diverto molto, condividere questi momenti con te è speciale. Grazie anche a tutto il team, avere il vostro supporto è speciale. E’ incredibile giocare davanti a tutti voi tifosi, grazie per essere rimasti fino a tardi e grazie a tutti gli italiani che hanno fatto il tifo per noi”, ha detto invece Sara Errani.

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Gli azzurri hanno sconfitto in finale Iga Swiatek e Casper Ruud, che nei loro discorsi durante la cerimonia di premiazione hanno riconosciuto il valore del duo azzurro. “Siete due grandissimi giocatori di doppio: ci avete dimostrato di cosa siete capaci”, ha detto Swiatek. “Di solito mi concentro sul singolare, stavolta ho avuto la possibilità di dedicarmi a qualcosa di diverso ed è stato un arricchimento per me. Grazie Casper per avermi chiesto di giocare con te”, ha aggiunto la polacca, rivolgendosi al compagno Ruud. “Sapevamo che eravate la coppia favorita e ci avete dimostrato perché. Grazie Iga per avermi dedicato del tempo essendo arrivata all’ultimo da Cincinnati. E’ stata una bella esperienza, ci siamo divertiti, ora ci dedicheremo al singolare”, ha affermato infine il tennista norvegese.

– foto IPA Agency –

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Missione Us Open al via, Jannik Sinner è a New York. E Cahill rivela “Ha avuto un virus”

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NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) – Missione Us Open ufficialmente iniziata. Archiviata la finale di Cincinnati che lo ha visto costretto al ritiro presumibilmente a causa di “un virus”, come ha svelato il suo coach Darren Cahill, con tanto di scuse sia per il suo rivale, lo spagnolo Carlos Alcaraz, che per il pubblico presente sugli spalti, Jannik Sinner è atterrato a New York e, per stemperare attesa e stress, si è concesso una passaggiata per le strade di Manhattan assieme al suo preparatore atletico Umberto Ferrara e all’amico e sparring partner Nicolò Inserra.

“Ho parlato con lui, sta un po’ meglio – ha spiegato Cahill a Espn – Speriamo di tornare in campo domani e iniziare a colpire qualche palla. Siamo fiduciosi”. Il piano del 24enne fuoriclasse di San Candido è chiaro: ritornare di slancio dopo un paio di giorni di riposo, anche perché a Flushing Meadows si presenta da campione in carica con l’obiettivo, non secondario, di respingere l’assalto alla poltrona di ‘re’ del ranking mondiale proprio di Alcaraz, intenzionato a detronizzare l’azzurro.

Con il torneo pronto a scattare domenica con il programma del primo turno, Sinner attende l’esito del sorteggio di domani (ore 18 italiane) per iniziare a ragionare sul cammino da compiere sul cemento dell’ultimo dei quattro Slam stagionali. Abituato a rispondere sempre sul campo a qualche polemica di troppo (in primis, sulla sua rinuncia al doppio misto a New York) e a non dare particolare importanza alle chiacchiere da social, il campione classe 2001 sa che, assai probabilmente, per difendere la leadership mondiale dovrà arrivare fino in fondo e mettere in bacheca il suo secondo Us Open di fila.

Un traguardo sulla carta non semplice, visto quanto gli è appena capitato in Ohio, ma non certo proibitivo, avendo Sinner conquistato nella sua giovane carriera, oltre a due Davis e una edizione delle Atp Finals, anche due Australian Open e un Wimbledon. Alla sua personale collezione manca solo la terra rossa del Roland Garros, ma la ‘vendetta’ per l’incredibile epilogo di Parigi è stata già servita sui prati di Londra. Ora, nella ‘Big Apple’, sarà necessario vedere all’opera il Sinner più lucido di sempre per respingere il tentativo di sorpasso dello ‘spauracchio’ Alcaraz.

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– foto IPA Agency –

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Pioli “Fiorentina solida, pronti al debutto in Conference”

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PRESOV (SLOVACCHIA) (ITALPRESS) – “Ci presenteremo in campo con tutte le energie e l’entusiasmo possibile, la squadra in queste cinque settimane ha lavorato molto bene, ma poi quel che conta sarà la prova che metteremo in campo”. Così, ai microfoni di Sky Sport, il tecnico della Fiorentina, Stefano Pioli, alla vigilia dell’andata del play-off di Conference contro gli ucraini del Polissya, una squadra che ha già qualche partita sulle gambe a differenza dei viola.

“Non dobbiamo pensare a questo, stiamo bene, ci siamo preparati bene, avevamo in testa questa partita da quando abbiamo iniziato il pre-campionato, ora dobbiamo mettere in campo le nostre idee con grande convinzione”, spiega Pioli che sorride nel commentare le dichiarazioni del suo collega Ruslan Rotan, convinto che la Fiorentina sia favorita e che i suoi possano accusare un pò di stanchezza. “E’ furbo, l’ho sentito, ogni allenatore ha la propria strategia, stanno bene, hanno una buona squadra, lui è un buon allenatore, hanno un gioco equilibrato, hanno sette giocatori mancini e gli ucraini sonio calciatori di talento. Non sarà una partita semplice, ma dobbiamo essere preparati anche a questo, è normale che alla prima partita ufficiale possa esserci qualche difficoltà, ma dobbiamo farci trovare pronti”.

Motivato, felice di essere tornato a Firenze, nella speranza di aprire un nuovo e importante ciclo. “Da parte mia, della società e della proprietà c’è l’intenzione e la volontà di alzare il livello tecnico e le ambizioni della squadra, ci vuole tempo, ma la società ha lavorato bene mantenendo giocatori bravi non solo dal punto di vista tecnico, ma anche a livello di peso, penso a De Gea, Gosens, Dodo, Kean, Fagioli, Mandragora. C’è una struttura solida e dovremo cercare di alzare il livello, se ci riusciremo in questa sessione di mercato bene, altrimenti si farà dopo, il nostro non è un percorso a breve termine”.

Il suo sogno sarebbe quello di vincere un trofeo e la dedica sarebbe pronta e andrebbe ad Astori. “Da tanto tempo manchiamo un traguardo del genere – dice Pioli -. Non vorrei cadere nel banale, ma Davide è sempre con me, lo è ancora di più adesso, sarebbe un sogno regalargli un trofeo, ma ora pensiamo a cominciare a giocare. Mi piace molto il modo in cui sta lavorando e crescendo la squadra, stiamo facendo un lavoro positivo che può portarci lontano. Purtroppo le tempistiche del mercato, vanno sempre in disaccordo con quelle degli allenatori, non lo capiamo ma dobbiamo accettarlo”, dice Pioli.

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– Foto Ipa Agency –

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