Economia
Zurino “Bene dati export ma serve il Ministero per il Commercio estero”
Pubblicato
2 anni fa-
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Redazione
ALBA (CUNEO) (ITALPRESS) – “L’Italia basa sul commercio estero oltre un terzo del proprio PIL, circa 660 miliardi di euro ed è bizzarro che questo settore non abbia un proprio Ministro di riferimento. Il Ministero per il Commercio Estero venne previsto con grande lungimiranza dal primo Governo de Gasperi e dovrebbe essere ripristinato perchè il Paese possa restare competitivo. Lo chiedono le oltre 2000 aziende che fanno parte del Forum Italiano dell’Export e che rappresentano circa 200 miliardi di fatturato, realizzato in buona parte fuori dall’Italia”.
Così Lorenzo Zurino, Presidente del Forum Italiano dell’Export- IEF nel discorso di apertura della Quinta Edizione degli Stati Generali dell’Export, in programma oggi e domani ad Alba (CN) e organizzata dal Forum Italiano dell’Export, primo Think tank specificamente dedicato alla discussione e al confronto sull’export e il Made in Italy che raggruppa 2067 imprese, istituzioni ed associazioni per un totale di circa 200 miliardi di euro di fatturato. “L’export italiano, come dimostrano i dati ISTAT di oggi, si sta dimostrando resiliente ma i dati preoccupanti sulla Germania, la perdita di mercati come Russia e Ucraina e gli altissimi costi di materie prime e logistica devono spingerci a lavorare di più e meglio su mercati emergenti come Vietnam, Indonesia, Malesia e in Africa eliminando alcuni limiti strutturali – ha continuato Zurino – Ad esempio non possiamo continuare a basarci quasi esclusivamente sul trasporto su gomma ma rafforzare la movimentazione su ferro e via mare. L’Italia è un popolo di grandi mercanti e di imprenditori che sanno trasformare materie prime in prodotti eccellenti ma per sostenere la propria crescita deve abbandonare la logica del piccolo è bello. Piccolo è piccolo non è bello”.
Il Forum ha come obiettivi migliorare la conoscenza delle opportunità nei mercati europei e internazionali, facilitare lo scambio di idee e punti di vista, contribuire alla crescita economica italiana, dimostrare le potenzialità del nostro Paese e aprire nuove opportunità di business. Carattere qualificante degli Stati Generali dell’Export è la partecipazione gratuita ed aperta a tutti per coinvolgere un pubblico più ampio possibile nel confronto relativo ai temi dell’export e del Made in Italy.
Tra gli oltre 70 relatori presenti all’evento il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, Flavio Briatore, Ettore Prandini, Presidente Nazionale Coldiretti, Katia Da Ros, Vicepresidente e Amministratore Delegato di Irinox e Vicepresidente di Confindustria, Francesco Pugliese, Vicepresidente Nazionale Confcommercio, Stefano Pontecorvo, Presidente Leonardo S.P.A. e Vicepresidente Forum Italiano dell’Export, Marco Lavazza, Vice Chairman LAVAZZA S.P.A, Umberto Quadrino, Presidente Tages Capital Sgr, Oscar Farinetti, Fondatore Eataly, Stefano Vittorio Kuhn, Chief Retail & Commercial Banking Officer di BPER, main sponsor dell’evento.
(ITALPRESS).
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Economia
Banca Ifis raggiunge il 92,5% del capitale sociale di illimity
Pubblicato
6 ore fa-
11 Luglio 2025di
Redazione
VENEZIA (ITALPRESS) – Banca Ifis rende noto che, “alle ore 17:30 di oggi, si è concluso il periodo di riapertura dei termini dell’offerta pubblica di acquisto e scambio volontaria totalitaria sulla totalità delle azioni ordinarie di illimity Bank. Al termine del periodo di riapertura, le adesioni totali all’Offerta hanno raggiunto la quota del 92,488% (tenuto conto delle Azioni Proprie)”.
“Sulla base dei risultati provvisori dell’Offerta comunicati da Equita SIM alla chiusura della Riapertura dei Termini, le adesioni – si legge – ammontano al 7,208% del capitale sociale di illimity, pari a 6.059.833 Azioni illimity. Pertanto, sulla base dei risultati provvisori della Riapertura dei Termini, laddove confermati, e tenuto conto delle 70.694.489 Azioni illimity già portate in adesione all’Offerta nel corso del Periodo di Adesione, alla Data di Pagamento a Esito della Riapertura dei Termini (i.e., il 18 luglio 2025) l’Offerente risulterà titolare di 77.752.504 Azioni illimity, rappresentative del 92,488% del capitale sociale dell’Emittente”.
Sulla base dei risultati raggiunti, Banca Ifis, continua la nota, “provvederà a rendere effettivo il pagamento del premio del 5% in denaro per ciascun azionista di illimity che ha portato le proprie Azioni illimity in adesione all’Offerta. Si ricorda, infatti, che lo scorso 24 giugno 2025, Banca Ifis ha reso noto che, qualora al termine dell’Offerta fosse venuta a detenere una partecipazione superiore al 90% del capitale sociale di illimity, avrebbe riconosciuto un premio in denaro del 5%, pari a Euro 0,1775, per ciascuna azione portata in adesione all’Offerta.
Pertanto, l’Offerente corrisponderà, “il Corrispettivo in Azioni (i.e., n. 0,10 Azioni Banca Ifis Offerte) ed Euro 1,6835 (comprensivo del Corrispettivo in Denaro Aggiuntivo) agli Aderenti che abbiano portato le proprie Azioni illimity in adesione all’Offerta durante la Riapertura dei Termini; e il solo Corrispettivo in Denaro Aggiuntivo (i.e., Euro 0,1775 per Azione illimity), a titolo integrativo, agli Azionisti che abbiano già portato le proprie Azioni illimity in adesione all’Offerta durante il Periodo di Adesione (e abbiano già ricevuto, quindi, il Corrispettivo alla Data di Pagamento del 4 luglio 2025)”.
– Foto Ufficio stampa Banca Ifis –
(ITALPRESS)
Economia
Pil, Bankitalia “Sulla crescita pesano dazi e incertezza”
Pubblicato
8 ore fa-
11 Luglio 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “L’instabilità delle politiche commerciali e dello scenario geopolitico gravano sulle prospettive di crescita globale. In tale contesto, l’economia dell’area dell’euro è cresciuta oltre le attese nel primo trimestre del 2025, grazie alla forte domanda statunitense in anticipazione dell’inasprimento dei dazi; la crescita si è, tuttavia, indebolita nel secondo, anche per via di una dinamica della domanda interna ancora frenata dall’elevata incertezza”. Lo evidenzia la Banca d’Italia nel Bollettino Economico. “Nel primo trimestre del 2025 in Italia è proseguita la crescita dell’attività economica, sostenuta principalmente dalla domanda interna – prosegue Bankitalia -. Il PIL sarebbe cresciuto anche nel secondo trimestre, ma in misura lievemente più contenuta; vi avrebbe contribuito la dinamica ancora positiva dei consumi – che sono sospinti dall’aumento del potere d’acquisto e dalle condizioni favorevoli nel mercato del lavoro – e degli investimenti, che tuttavia risentono del basso clima di fiducia e dell’elevata incertezza”. Secondo le proiezioni macroeconomiche pubblicate lo scorso giugno dalla Banca d’Italia, il PIL aumenterà dello 0,6 per cento quest’anno, dello 0,8 il prossimo e dello 0,7 per cento nel 2027.
“A fronte del rialzo dei dazi imposto dagli Stati Uniti dallo scorso aprile, la Cina potrebbe adottare politiche di prezzo più aggressive per riorientare le proprie esportazioni verso i mercati europei – si legge ancora nel Bollettino -. Gli effetti sull’area dell’euro potrebbero non essere trascurabili, tenuto conto che i beni cinesi rappresentano una quota rilevante delle importazioni dell’area. Secondo nostre stime, i maggiori flussi di beni cinesi potrebbero avere un effetto al ribasso sull’inflazione al consumo dell’area”. “A seguito dell’annuncio dell’inasprimento dei dazi da parte degli Stati Uniti lo scorso 2 aprile, il dollaro statunitense si è deprezzato rispetto all’euro e alle altre principali valute, nonostante un parallelo aumento del differenziale nel rendimento dei titoli di stato decennali rispetto al Bund tedesco – spiega Bankitalia -. Il recente andamento del tasso di cambio euro-dollaro potrebbe segnalare una minore propensione degli investitori a detenere alcune attività denominate in dollari e una maggiore diversificazione da parte degli investitori internazionali”. Sulla base dei dati raccolti nell’ambito dell’Indagine sulle aspettative di inflazione e crescita della Banca d’Italia, circa un terzo delle imprese manifatturiere italiane si attende un impatto negativo dei dazi statunitensi sulla propria domanda e sugli investimenti nel 2025. Tuttavia nella prima metà dell’anno le valutazioni sulla domanda estera sono state nel complesso ancora positive.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).
Economia
Dazi, Gros-Pietro “La globalizzazione è imperfetta, ma se viene frenata aumentano i costi”
Pubblicato
10 ore fa-
11 Luglio 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – “I dazi, che ancora non sappiamo quanto saranno e come saranno distribuiti, significano un’incertezza e, nella misura in cui ci saranno, sono un costo. Questo costo va a frenare gli scambi internazionali perché è un onere che si aggiunge agli scambi e quindi va a frenare la globalizzazione. La globalizzazione ha tanti difetti, ma risponde a un principio banale: si produce dove costa meno. Frenare la globalizzazione significa che costerà tutto di più. Che senso può avere introdurre delle misure che fanno costare di più le merci? È abbastanza ovvio: i dazi non servono a cambiare il commercio internazionale anche se questo sarà l’effetto, ma servono a tirare su dei soldi”. Lo ha dichiarato il presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro a margine dell’assemblea degli associati ABI 2025 a Milano.
“Gli Stati Uniti hanno un deficit di bilancio che da anni coprono indebitandosi col resto del mondo e pensano di migliorare più bilancio tirando su soldi con i dazi, però questo può ridurre e sta riducendo di fatto la propensione del resto del mondo a investire in treasuries”, ha aggiunto Gros-Pietro spiegando che quella con l’amministrazione americana è “una trattativa continua. Quindi bisogna vedere che effetto farà la reazione dei mercati monetari e che effetto farà anche la negoziazione con il mondo. Sicuramente gli Stati Uniti sono un grandissimo mercato, un grandissimo sistema economico e tecnologico e soprattutto hanno delle carte da giocare. Vedremo come evolverà la situazione”.
“Il presidente degli Stati Uniti è un abile negoziatore: la sua tecnica è quella di proporre delle condizioni terribili per poi allentarle. Così chi non avrebbe mai accettato niente ha la possibilità di dire: me la son cavata con meno peggio. E questo va bene soprattutto se gli interlocutori sono dei politici”, ha aggiunto.
– foto IPA Agency –
(ITALPRESS).


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