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Cronaca

Bergamo, al via nuovo Polo di Formazione Universitaria “Giovanni XXIII”

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BERGAMO (ITALPRESS) – A Bergamo è stato inaugurato il Polo di Formazione Universitaria “Papa Giovanni XXIII”, risultato di un progetto congiunto tra l’Università degli Studi di Milano-Bicocca e l’Ospedale Papa Giovanni XXIII. Al taglio del nastro, accolti da Maria Beatrice Stasi, Direttore generale del Papa Giovanni insieme a Giovanna Iannantuoni, Rettrice dell’Università Bicocca, medici, infermieri, professionisti sanitari e docenti insieme alle massime autorità tra cui Piera Molinelli, Prorettrice vicaria Università degli studi di Bergamo, Claudia Maria Terzi, Assessore a Infrastrutture e Opere pubbliche di Regione Lombardia, Marcella Messina, Assessora alle Politiche sociali del Comune di Bergamo, Alessandra Gallone, Consigliere del Ministro dell’Università e della Ricerca.
Situato in via Nini da Fano a Bergamo, nelle immediate vicinanze dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII, il nuovo Polo, di più di 4.000 mq, è ospitato in un edificio di proprietà dell’ASST Papa Giovanni XXIII, oggetto di significativi lavori di ammodernamento e di adeguamento funzionale e normativo e dotato delle più moderne risorse tecnologiche per la didattica grazie ai contributi dell’Ospedale per gli aspetti strutturali e dell’Ateneo Bicocca per l’importante intervento di innovazione tecnologica.
Nel nuovo Polo trovano oggi spazio 17 aule didattiche, 4 aule per esercitazioni, 7 spazi studio, 5 spogliatoi, una sala riunioni e diversi uffici. All’esterno sono stati realizzati un parcheggio per le auto, un parcheggio per le moto e per le biciclette e un giardino attrezzato con dehors e arredo urbano per facilitare la didattica all’aperto.
I lavori sono stati eseguiti dal raggruppamento temporaneo di imprese tra Coedil Costruzioni Generali S.p.a. di Milano (per la parte edile) e AR.CO. Lavori S.c.c. di Ravenna (per la parte impiantistica), per un costo totale di circa 8 milioni di euro, mentre l’investimento per gli arredi e le attrezzature tecnologiche delle aule e degli uffici è stato a carico dell’Università di Milano-Bicocca.
‘Le nuove aule sono state allestite con le più moderne tecnologie per garantire ai docenti la massima versatilità nell’insegnamento e la possibilità di implementare le forme più innovative di didattica, facilitando inoltre l’integrazione – grazie al contributo dei docenti dell’Università di Bergamo – degli aspetti ingegneristici nella formazione medica, altro aspetto di innovatività e apertura al futuro – si legge in una nota -. Le lezioni possono integrare la più ampia varietà di contributi didattici: dai più tradizionali a quelli più innovativi, assicurando l’estensione dell’aula oltre i limiti fisici con partecipazioni da remoto tanto di specialisti quanto di discenti. Tutte le aule consentono lo streaming e la registrazione delle lezioni al fine di garantire agli studenti un supporto continuo per tutto il loro processo di formazionè.
“Oggi diventa realtà un progetto, non solo edilizio, che ci ha visto per molto tempo al tavolo con tutti i nostri partner in un clima di forte sinergia. Nel tempo si è rafforzata la partnership con l’Università Bicocca, di cui siamo parte consolidata della rete formativa, e con i partner che con noi si occupano della formazione dei professionisti sanitari – afferma Maria Beatrice Stasi, Direttore generale ASST Papa Giovanni XXIII -. Voglio esprimere un forte apprezzamento a tutti i tecnici che hanno permesso alla formazione sanitaria di avere una nuova casa, funzionale moderna e molto accogliente, nel verde e nel cuore di questa magnifica città, a due passi dall’ospedale Papa Giovanni XXIII. Un polo che consolida ulteriormente Bergamo città di riferimento nel campo della cura e della salute con le competenze dei medici e dei professionisti del suo ospedale investiti a favore delle future generazioni. Investire sul capitale umano è un fattore strategico dell’ospedale Papa Giovanni XXIII che nel suo DNA ha una lunga e eccellente tradizione formativa”.
“Con questo Polo innovativo e multifunzionale, a sostegno della formazione dei nostri studenti, aggiungiamo un nuovo tassello all’impegno che l’Ateneo si è assunto negli ultimi anni nella progettazione dell’Università del futuro: aperta, sostenibile e integrata nell’ambiente – spiega Giovanna Iannantuoni, Rettrice Università Bicocca -. Siamo orgogliosi di essere protagonisti, in sinergia con partner prestigiosi come l’ASST Papa Giovanni XXIII, di grandi interventi di riqualificazione edilizia, che garantiscono ai docenti la massima versatilità sul fronte della didattica, grazie all’impiego delle più moderne tecnologie. Con l’obiettivo di restituire alla cultura spazi fisici inseriti nel loro territorio e dalla forte vocazione internazionale. L’edificio ospiterà cinque nostri corsi di studio, tra i quali il Corso magistrale a ciclo unico in Medicine & Surgery, che ha appena visto tagliare il traguardo ai primi laureati, formati non solo nelle discipline mediche ma anche nelle competenze bioingegneristiche e tecnologiche applicate alla sanità”.
“Questa nuova casa del sapere rappresenta un importante punto di convergenza tra il mondo della medicina e quello dell’ingegneria, sinergia che si basa principalmente sul Corso di laurea magistrale a ciclo unico in inglese denominato School of Medicine and Surgery. Grazie al coinvolgimento di docenti esperti nel campo dell’Ingegneria Biomedica dell’Università degli studi di Bergamo, in sinergia con l’Università di Milano-Bicocca, gli studenti acquisiscono competenze fondamentali relative all’utilizzo delle tecnologie nel contesto della medicina del futuro – sottolinea Piera Molinelli, Prorettrice vicaria Università degli studi di Bergamo -. Questi studenti nel corso del loro percorso grazie al coinvolgimento dell’ospedale Papa Giovanni XXIII hanno l’opportunità di sperimentare l’applicazione di tali tecnologie in diverse aree mediche. L’inaugurazione di oggi dimostra l’impegno del nostro Ateneo nel soddisfare le esigenze di salute e nel contribuire all’innovazione nei settori della prevenzione, del trattamento e della cura medica. L’Università è impegnata, infatti, nel campo della salute con l’attivazione di programmi che coniugano ricerca di avanguardia e didattica attenti alle necessità del territorio, tra cui, solo per fare un paio di esempi, i corsi di laurea triennale e magistrali in Ingegneria Biomedica, il Corso di Perfezionamento in Diagnosi e cura dei disturbi alimentari, l’accordo siglato con il National Innovation Centre for Ageing di Newcastle nel campo della salute e del benessere delle persone, diversi Master dedicati alla salute e le attività di ricerca nell’ambito del progetto ANTHEM, che vede come capofila l’Università di Milano-Bicocca e il coinvolgimento dello stesso ospedale Papa Giovanni XXIII. Questi sforzi mirano a sviluppare competenze e soluzioni innovative al fine di migliorare le cure e promuovere la salute e il benessere delle persone e delle comunità”.
“L’inaugurazione del Polo di formazione universitaria “Papa Giovani XXIII” rappresenta un passo fondamentale nella missione di fornire assistenza sanitaria di alta qualità e formare le future generazioni di professionisti della salute – evidenzia
Claudia Maria Terzi, assessore alle Infrastrutture e Opere pubbliche di Regione Lombardia -. L’Ospedale Papa Giovanni da tempo offre il suo contributo attivo nella formazione dei futuri professionisti e siamo certi che questo nuovo polo darà la possibilità agli studenti di accrescere le proprie competenze, imparare dai migliori professionisti e contribuirà a migliorare ulteriormente la qualità dell’assistenza sanitaria nella nostra regione. Ringrazio tutto il personale dell’Ospedale Papa Giovanni e tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile questo straordinario progetto, destinato a diventare una risorsa inestimabile per la formazione e la ricerca nella sanità”.
“Un sistema socio-sanitario efficiente, che risponde cioè in modo coerente alla domanda di salute dei cittadini, si fonda prima di tutto sulla qualità delle persone, sia professionali che umane. Non esiste cura senza ascolto; non esiste prestazione senza accoglimento del bisogno; non esiste qualità del servizio senza qualità della presenza – afferma Marcella Messina, Assessora alle Politiche sociali del Comune di Bergamo -. Di questo ne abbiamo tutti colto molto chiaramente l’importanza durante la tragica esperienza pandemica quando medici, infermieri, operatori sanitari hanno fatto appello alle loro vocazioni individuali, prima ancora che alle competenze professionali, per affrontare quanto accadeva. Ce ne rendiamo conto tutti nella nostra quotidianità di cittadini; ed io personalmente in quella che mi compete da amministratore di un ambito, come quello sociale, dove il confine con la dimensione sanitaria è spesso davvero sottile e, quindi, la continuità dell’offerta diventa un’esperienza del reale condivisa e comune. In questo quadro, la formazione e l’educazione soprattutto a livello universitario, realizzata dall’Ospedale Papa Giovanni XXIII anche in sinergia con il prestigioso Ateneo della Bicocca, sono gli elementi chiave di una buona assistenza, di un buon livello di erogazione dei servizi, di buoni percorsi di cura. Auguro quindi a questo nuovo importante progetto, dedicato proprio alla formazione dei professionisti della sanità, di rappresentare la ‘casà per l’acquisizione della migliore cultura della cura per tutti noi e, in particolare, per il nostro territoriò.
“Dalla collaborazione, dalla visione di tanti vede la luce un nuovo polo della formazione professionale e universitaria sanitaria a Bergamo. Papa Giovanni e Università Bicocca, ministero dell’Università, Regione Lombardia, unità ospedaliere, direttori – spiega Alessandra Gallone, Consigliere del Ministro dell’Università e della Ricerca -. Una collaborazione corale per realizzare un nuovo sistema della formazione applicata direttamente alle cure. Un traguardo importantissimo. Una sede bellissima, tecnologicamente avanzata che avrà un impatto virtuoso sul territorio e che formerà figure fondamentali per la salute dei cittadini: scienze infermieristiche e ostetriche, fisioterapia, tecnici di radiologia. Un importantissimo presidio di alta formazione di professioni sanitarie indispensabili. Sono veramente felice di poter portare l’indirizzo di saluto ma soprattutto la vicinanza del ministro dell’Università e della Ricerca Annamaria Bernini all’inaugurazione di una struttura così importante per la città di Bergamo e per la Lombardia”.

– Foto ufficio stampa Università Milano Bicocca –

(ITALPRESS).

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A Vinitaly.Usa a Chicago 250 aziende e 1.500 buyer per reagire ai dazi

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CHICAGO (ITALPRESS) – Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha inaugurato la seconda edizione di Vinitaly.USA al Navy Pier di Chicago (5-6 ottobre) con oltre 250 espositori tra aziende, consorzi e collettive regionali impegnate nei b2b con più di 1.500 buyer. “La grande partecipazione di aziende italiane a Vinitaly.USA a Chicago – afferma – ci dice che il mercato statunitense non è sostituibile e che vale la pena investire. La grande presenza di operatori americani e di buyer ci dice che il vino italiano continua a essere un prodotto che gli americani cercano e vogliono comprare. Il Sistema Italia è al fianco di tutto il settore per promuovere le qualità inimitabili del nostro vino e per continuare a guardare al futuro con ottimismo. Non c’è insidia che non si possa affrontare se si ha la sicurezza di poter offrire un prodotto che non ha eguali”.
Sostegno al settore è stato espresso anche dal vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri Antonio Tajani che in un messaggio ha dichiarato: “Il Governo è al fianco di questo settore strategico, prioritario nel quadro della strategia di diplomazia della crescita con l’obiettivo di raggiungere il traguardo di 700 miliardi di export entro la fine della legislatura. Va in questa direzione il Piano d’Azione per l’Export, che punta ad aprire nuovi spazi nei mercati extra-europei ad alto potenziale, senza dimenticare quelli tradizionali come l’Europa o gli Stati Uniti in cui vogliamo continuare a rafforzare la nostra presenza”. Inoltre, il ministro ha annunciato di “aver istituito presso il ministero una Task Force Dazi” a disposizione delle aziende.
Organizzato da Veronafiere-Vinitaly con ITA – Italian Trade Agency, Fiere Italiane e la Camera di Commercio italiana americana del Midwest-Chicago, “Vinitaly.USA è la risposta del vino italiano ai dazi e al conseguente contesto di preoccupazione e incertezza – ha dichiarato in apertura il presidente di Veronafiere Federico Bricolo -. Il programma unitario di questa edizione che ingloba, oltre a Vinitaly, anche wine2wine Business Forum, la Vinitaly International Academy, Vinitaly Tourism e SOLExpo, rafforza il presidio di Veronafiere su questo mercato strategico e tutt’altro che saturo, che può riservare nuove potenzialità di crescita per il vino italiano”.
Infatti, il 75% dei consumatori statunitensi di vino Made in Italy si concentra in una quindicina di Stati, con in testa California, New York, Florida, Texas e Illinois. Gli Italian wine lover, oggi, provengono soprattutto da qui, sono in prevalenza consumatori di origine caucasica (75%), Boomers o Gen X (62%), con una significativa presenza del pubblico femminile. Secondo l’analisi dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly su base Iwsr (International Wine and Spirits Record, leader globale nei dati, nelle analisi e nelle informazioni strategiche per il settore delle bevande alcoliche) l’identikit del consumatore del futuro è di genere maschile, Gen Z ma anche Millennial, di etnia latinoamericana o afro-discendente, preferibilmente residente in Texas, Illinois, California, South Carolina e Georgia o altre aree con quei segmenti di popolazione non solo poco esplorati, ma che Stato per Stato dimostrano percentuali di gradimento del vino superiori alla media nazionale. Nuovi target e aree di domanda potenziale che Vinitaly.USA vuole intercettare per ampliare le occasioni di business del vino italiano, paese leader tra i consumi di vini d’importazione con una quota pari al 38% sul totale. Opportunità per le imprese made in Italy ma anche per il trade americano: secondo una stima dell’Osservatorio, infatti se è vero che le imprese italiane registrano un fatturato annuo di oltre 2,2 miliardi di dollari dalle vendite oltreoceano, per i partner commerciali Usa il beneficio a valore sale a più di 10 miliardi di dollari. A Vinitaly.USA, attesi tra i buyer anche i top Volio Fine Wine Imports, Vias, Terlato Wines, More Than Grapes – wine imports, Winebow fine wines – spirits e Eagle Eye Wines. Nei panel di wine2wine Vinitaly Business Forum, inevitabili anche i focus sui dazi: se ne discuterà, tra gli altri, con Benjamin Aneff, presidente U.S. Wine Trade Alliance.
“L’Agenzia ITA-Italian Trade Agency, nel solco della diplomazia della crescita spinta dalla Farnesina e negli obiettivi di crescita indicati anche dal ministero dell’agricoltura, è orgogliosa di essere motore trainante dell’edizione 2025 di Vinitaly Chicago – ha commentato il presidente di ITA, Italian Trade Agency, Matteo Zoppas – realizzata in collaborazione con Veronafiere e la Camera di Commercio di Chicago. Quest’anno ospitiamo circa 250 aziende con 2000 etichette, un numero in crescita rispetto all’anno precedente. Abbiamo lavorato con cura sulla qualità degli operatori, dei buyer e dei produttori, offrendo un livello di selezione ancora più elevato e organizzando tre masterclass per avvicinare sempre più il pubblico americano al gusto del vino italiano. In questo momento di incertezza sui dazi – ha concluso Zoppas – il nostro impegno è dare un supporto tangibile agli imprenditori del vino italiano negli Stati Uniti. Nei prossimi mesi valuteremo insieme l’andamento del mercato, ma oggi siamo qui per fare la nostra parte dando sostanza al ruolo del sistema Paese”.
All’inaugurazione di Vinitaly.USA hanno partecipato Marco Peronaci, Ambasciatore d’Italia negli USA; Marco Rago, Consigliere giuridico ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale; Maurizio Muzzetta, presidente Fiere Italiane USA LLC; Domenico Mauriello, segretario generale Assocamerestero e Robert Allegrini, presidente NIAF (The National Italian American Foundation). Sono, inoltre, intervenuti: Luigi Scordamaglia, amministratore delegato Filiera Italia; Giordano Emo Capodilista, vicepresidente Confagricoltura; Tommaso Battista, presidente Copagri; Carmelo Troccoli, direttore nazionale Fondazione Campagna Amica; Marzia Varvaglione, presidente CEEV (Comitè Europeen des Entreprises Vins) e Lamberto Frescobaldi, presidente Unione Italiana Vini (in collegamento). Mentre al successivo Business Forum organizzato da ITA – Italian Trade Agency, ha registrato i contributi di Marilisa Allegrini, presidente e ceo Gruppo Marilisa Allegrini, Francesco Ganz (Ethica Wines), Bill Terlato (Terlato Wine Group), Diva Moretti Polegato (Villa Sandi) con le conclusioni di Matteo Zoppas, presidente ITA – Italian Trade Agency e del ministro Francesco Lollobrigida. Presenti per Veronafiere anche la vicepresidente Marina Montedoro, l’amministratrice delegata Barbara Ferro e il direttore generale Adolfo Rebughini. A Chicago anche Kristian Ghedina (ex sciatore con 33 podi in Coppa del Mondo e sommelier Ais ad honorem dal 2023) nella veste di Ambassador Vinitaly.USA 2025.
-foto ufficio stampa Veronafiere –
(ITALPRESS).

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Crampi per Sinner a Shanghai: si ritira al 3° contro Griekspoor

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ROMA (ITALPRESS) – Giornata amara per Jannik Sinner. L’azzurro si è ritirato nel corso del terzo set del match dei sedicesimi di finale del “Rolex Shanghai Masters”, il penultimo Masters 1000 della stagione, con montepremi totale pari a 9.193.540 dollari, in corso sui campi in cemento della capitale economica della Cina. Il tennista altoatesino, numero 2 del mondo e secondo favorito del seeding (in realtà primo favorito dopo il forfait all’ultimo minuto di Carlos Alcaraz), ha ceduto di fronte all’olandese Tallon Griekspoor, 31 del ranking Atp e 27esima forza del tabellone, a causa dei crampi.
L’azzurro aveva vinto il primo set per 7-6 (3). Poi nella seconda frazione è arrivato a due punti dal match, prima di arrendersi per 7-5. Infine, nella terza frazione ha cominciato ad accusare problemi, soprattutto per crampi alla gamba destra. Quindi, sul 3-2 in favore dell’olandese, è stato costretto ad alzare bandiera bianca.
Buone notizie invece da Pechino, dove Sara Errani e Jasmine Paolini hanno conquistato un altro titolo in doppio. Le due azzurre hanno vinto il “China Open”, penultimo Wta 1000 della stagione, andato in scena sui campi in cemento dell’Olympic Green Tennis Centre. La emiliano-romagnola e la toscana, campionesse anche nel 2024 nella capitale cinese, hanno battuto in finale la coppia composta dalla giapponese Miyu Kato e dall’ungherese Fanny Stollar con il punteggio di 6-7 (1) 6-3 10-2. Per Errani e Paolini, in coppia, si tratta del quarto titolo del 2025: in bacheca quest’anno hanno messo anche il “1000” di Doha (sul cemento), quello di Roma (su terra) e lo Slam del Roland Garros (in terra). Complessivamente sono 9 i trofei (compresa la medaglia d’oro olimpica di Parigi 2024) conquistati insieme dalla 38enne di Massa Lombarda e dalla 29enne di Bagni di Lucca.
– foto Ipa Agency –
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La Roma vince anche a Firenze e resta in vetta

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FIRENZE (ITALPRESS) – La Roma si conferma in testa alla classifica della Serie A, alla vigilia della pausa del le gare delle Nazionali, espugnando il Franchi di Firenze grazie alle reti di Soulè e Cristante che ribaltano il gol iniziale di Kean. Vincono 2-1 gli uomini di Gasperini con una prova non perfetta; ma tanto basta per avere la meglio su una Fiorentina davvero in crisi nera, che non si smuove dai tre punti maturati in sei giornate di campionato, rimanendo sempre più invischiata nella lotta salvezza.
La partita è divertente e incerta fin dal fischio di inizio con i viola a provare a fare gioco e ad attuare almeno nei primi 20′ un pressing alto, e con Kean che fa da boa e punto di riferimento. Di contro la Roma sembra timorosa e incerta, con molti errori di disimpegno da segnalare. Non è un caso che poco prima del quarto d’ora di gioco proprio Kean sfrutti uno scontro fortuito Mancini-Cristante a centrocampo, e si involi verso la porta giallorossa battendo Svilar.
Gli ospiti però non accusano il colpo e ci mettono poco a ribaltare il risultato. Prima Soulè con uno stupendo Mancini brucia De Gea, poi Cristante anticipa Mandragora su calcio d’angolo battuto dall’argentino numero 18 romanista, e fa due a uno per i suoi. La Roma potrebbe fare tris al 36′ se Dovbyk arrivasse prima su un cross di Wesley, mentre Kean sfiora la doppietta 2′ più tardi con un sinistro che centra il palo e poi esce. Nell’intervallo Gudmundsson rimane negli spogliatoi, al suo posto il neo azzurro Piccoli, mentre poco prima dell’ora di gioco Gasperini capisce di essere sottoposto al pressing viola e inserisce contemporaneamente Pellegrini e Dybala, quest’ultimo nell’anomala posizione di centravanti al posto di uno spento Dovbyk. I viola al 73′ centrano anche il loro secondo legno, con Piccoli che prende una traversa piena. Il tutto anticipa la mossa della disperazione di Pioli che inserisce anche Dzeko per Mandragora con tre punti in campo in contemporanea per i gigliati per l’assalto finale.
L’affollamento offensivo però produce poco se non un cross da destra su cui Gosens arriva tardi sul secondo palo. Anzi l’ultima chance c’è la Dybala al 90′ ma De Gea è reattivo. La sua parata però non basta a evitare la sconfitta viola e i tanti fischi finali del Franchi.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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