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Cronaca

Digitalizzazione e intelligenza artificiale, nuove sfide per il lavoro

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BOLOGNA (ITALPRESS) – “Nuovi modelli di organizzazione del lavoro. Digitalizzazione, Intelligenza Artificiale e Nuovi Rischi: quali prospettive per l’obbligo di tutela della salute e della sicurezza?”. Questo il tema al centro di un convegno organizzato al Salone Ambiente Lavoro di Bologna dall’Osservatorio Permanente su Ambiente, Lavoro e Sicurezza fondato da D.E.A.L. S.r.l., Ambiente Lavoro, Lavoro&Welfare e Studio Labores in collaborazione con AIAS, A.N.CO.RS, Assolavoro, De FuscoLabour&Legal, Ellegi s.p.a., Epar, Federforma, FonARCom, Senafs.r.l., Tharsos, Tecnologie di Impresa s.r.l.
La digitalizzazione del lavoro, la flessibilità contrattuale e organizzativa e l’attenuazione del vincolo spazio-temporale della prestazione lavorativa, la frammentazione dei sistemi produttivi, la complessità organizzativa dell’impresa e la moltiplicazione dei centri di imputazione datoriale, unitamente alla comparsa di rischi nuovi e ubiquitari ed alla compenetrazione tra ambienti interni ed ambienti esterni all’impresa, possono allentare i tradizionali legami fisici tra persone, rischi, bisogni e tutele; ciò a causa della smaterializzazione degli asset aziendali e di una variabile disponibilità giuridica dei luoghi di lavoro da parte del principale debitore di sicurezza.
Queste dinamiche portano nuova linfa allo storico dibattito sulla determinatezza soggettiva e spazio-temporale dell’obbligo di sicurezza e sulla identificazione del datore di lavoro, degli altri titolari delle posizioni di garanzia e dello stesso lavoratore e sui meccanismi di imputazione delle responsabilità civili e penali.
Sullo sfondo, peraltro, vi è la stessa evoluzione della nozione di ambiente di lavoro, a seguito della riforma degli articoli 9 e 41 della Costituzione, nel solco della sostenibilità. Come pure, si intravede la possibile evoluzione della nozione stessa di datore di lavoro e di lavoratore, per effetto della sempre più pervasiva integrazione dall’Intelligenza Artificiale.
Durante il convegno è stato presentato il primo “Annuario dell’ambiente, della salute e della sicurezza sul lavoro 2023” di OPALS: un prodotto editoriale di analisi critico-ricostruttiva delle principali novità in materia di ambiente, lavoro e sicurezza.
“Il mondo del lavoro sta cambiando ed è necessario che la normativa lo segua di pari passo. Con il convegno di oggi ma soprattutto con l’Osservatorio Permanente su Ambiente, Lavoro e Sicurezza abbiamo l’intenzione di fornire agli addetti lavori uno strumento concreto per districarsi nel ginepraio di norme”, sottolinea Marilena Pavarelli, project manager di Ambiente Lavoro.
“Per fare un salto avanti, i processi di digitalizzazione e di nuova tecnologia devono essere utilizzati per aumentare la tutela dei lavoratori, anche sotto il profilo della sicurezza per una piena applicazione delle leggi”, dice Cesare Damiano, presidente dell’Associazione Lavoro&Welfare.
“L’intelligenza artificiale è la sfida per il futuro. Può avere un ruolo determinante anche ai fini della salute e sicurezza sul lavoro”, spiega Fabio Pontrandolfi, responsabile Salute e Sicurezza di Confindustria. “In questi anni abbiamo visto nascere e visto lavorare piattaforme in cui abbiamo ancora la difficoltà di entrare per gestire anche la parte di salute e sicurezza, anche se qualche legge ci ha aiutato. Serve tutto l’impegno delle parti sociali per capire come governare alcuni processi che permettano ai lavoratori di essere sicuri nel loro lavoro”, sottolinea Ivana Veronese, segretaria confederale della Uil.
“I cambiamenti digitali informatici e tecnologici determinano grandissime innovazioni nell’organizzazione del lavoro delle aziende e a questo dobbiamo rispondere perchè tutto ciò causa nuovi rischi e malattie professionali”, afferma Sebastiano Calleri, responsabile nazionale Salute e sicurezza della Cgil.
“Il mondo del lavoro cambia continuamente, e serve uno sforzo di reinterpretazione di diritti e doveri, con i concetti giuridici correlati. In Italia c’è molto fermento su questo fronte e sulle sfide del lavoro che cambia”, afferma Silvia Rainone, ricercatrice dell’European Trade Union Institute (ETUI).
“Nei prossimi anni ci sarà una rivoluzione legata alla digitalizzazione e all’intelligenza artificiale, e andranno valutati i rischi che non sono ancora prevedibili”, secondo Luigi Ferrara, presidente di ANCORS.
Dell’importanza del diritto alla disconnessione (“va rispettato nell’attuale contesto storico”), ha parlato Ilaria Purificato, assegnista di ricerca in Diritto del lavoro, presso l’Università di Modena e Reggio Emilia – Fondazione universitaria Marco Biagi. “La disconnessione serve anche a tutelare la salute del lavoratore”, ha affermato.
“Le nuove tecnologie sono uno strumento per lavoratori e lavoratrici, non se ne deve avere paura. Questa strumentazione deve però essere al servizio delle persone, e per questo servono formazione e investimenti sulla prevenzione”, evidenzia Angelo Colombini, componente del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’Inail.
La digitalizzazione è “una grande opportunità e una grande sfida perchè possiamo incidere in modo reale sulla condizione di salute e sicurezza dei nostri collaboratori”, dice Francesco Santi, presidente di Aias-Associazione italiana ambiente e sicurezza.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

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Il 46^ Meeting di Rimini si apre nel segno delle “madri per la pace”

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RIMINI (ITALPRESS) – Chi sono Layla el-Sheik, Elana Kaminka, suor Azezet Habtezghi Kidane? Cosa accomuna le loro vite e quali le affinità con il tema del Meeting? La 46esima edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli si è aperta con un incontro al femminile di straordinaria intensità: Madri per la pace. Sul palco tre donne unite dall’esperienza del dolore e dalla scelta coraggiosa di trasformarlo in un impegno di riconciliazione: Laila, madre musulmana di Betlemme che ha perso un figlio piccolo nella seconda Intifada; Elana, israeliana, madre di Yannai soldato ucciso il 7 ottobre del 2003; suor Azezet, missionaria comboniana da anni attiva in Terra Santa e prima in Sudan e Etiopia. Intervistate da Alessandra Buzzetti, corrispondente di TV2000, hanno fatto una narrazione lucida e ricca di spunti di riflessione.
Il presidente della Fondazione Meeting, Bernard Scholz, nel saluto iniziale ha sottolineato come l’edizione di quest’anno intenda testimoniare la possibilità di costruire “mattoni nuovi” anche nei deserti della guerra, della solitudine e dell’indifferenza. Ha ricordato che “la costruzione di un luogo di pace e di bellezza non è frutto di automatismo, ma nasce dall’impegno di ciascuno”. Il titolo scelto, “Nei luoghi deserti costruiremo mattoni nuovi”, è stato interpretato come invito alla speranza.
L’incontro è stato arricchito dalla lettura del messaggio inviato da Papa Leone XIV al vescovo di Rimini, monsignor Niccolò Anselmi. Il Pontefice ha esortato i presenti a trasformare i deserti della storia in giardini di speranza, incoraggiando la Chiesa a farsi casa della pace e laboratorio di riconciliazione. Ha ricordato che “la pace non è un’utopia spirituale, ma una via umile, fatta di gesti quotidiani che intrecciano pazienza e coraggio, ascolto e azione”. Anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha rivolto il suo saluto affermando l’importanza sociale che il Meeting, da sempre, ricopre.
Elana Kaminka, madre di quattro figli, ha perso il primogenito Yanai, giovane ufficiale di 21 anni, ucciso il 7 ottobre 2023 durante l’attacco di Hamas. Prima di morire, il figlio aveva salvato numerosi commilitoni e civili. “Yannai era mio figlio, ma anche un maestro – ha raccontato -. Credeva che il primo compito di un leader fosse amare le persone affidate alla sua responsabilità”. Dopo la tragedia, Elana ha scelto di unirsi al Parent Circle, associazione che riunisce genitori israeliani e palestinesi.
Laila Al Shaikh, madre di cinque figli, ha raccontato la perdita del piccolo Qusay, morto a soli sei mesi durante la seconda intifada a causa di un ritardo imposto da un check point. «Per anni non ho parlato con i miei figli di quella ferita – ha spiegato -. Non volevo che crescessero con il desiderio di vendetta”. Dopo sedici anni ha trovato il coraggio di unirsi al Parent Circle: “La prima volta che ho visto israeliani e palestinesi ridere insieme, ho capito che l’altro non è un nemico, ma un essere umano”.
La testimonianza di suor Aziza, comboniana eritrea, ha portato lo sguardo sulle comunità più vulnerabili: i beduini della Cisgiordania, i profughi, i più poveri dei poveri. “Abbiamo imparato – ha raccontato – che l’incontro con l’altro nasce dall’ascolto e dal riconoscimento della sua dignità”. Nella sua missione ha lavorato con ebrei, musulmani e cristiani, costruendo spazi di dialogo e convivenza. “Quando si vede il volto dell’altro, si vede il volto di Dio. Solo così è possibile il perdono”.
Tutte e tre le protagoniste hanno testimoniato come il perdono non sia un atto immediato nè scontato, ma un cammino personale e comunitario. Laila ha raccontato l’incontro con un ex soldato israeliano che anni prima aveva impedito a una madre palestinese di raggiungere l’ospedale: “Per me è stato come rivivere la morte di mio figlio. Ma il suo coraggio nel confessare la verità mi ha spinta a perdonarlo”. Elana ha sottolineato che «non possiamo vivere di generalizzazioni: chi ha compiuto il massacro del 7 Ottobre.
L’incontro si è concluso con un appello rivolto soprattutto ai giovani, troppo spesso travolti dall’odio e dalla propaganda. “Abbiamo aspettato per 77 anni i leader politici – ha detto Layla -. Ora tocca a noi madri mostrare ai nostri figli che la violenza non porta alla pace». Elana ha raccontato la scelta del secondogenito di servire nell’esercito come paramedico: «Ha deciso che il suo compito sarà salvare vite, non toglierle. E’ questo l’esempio che vogliamo dare”.
Il Meeting ha voluto aprirsi con questo incontro perchè la pace non è solo questione diplomatica, ma esperienza quotidiana che nasce dal basso. Le tre donne, con coraggio e determinazione, hanno mostrato che dai deserti del dolore possono nascere oasi di riconciliazione. Un messaggio che travalica i confini della Terra Santa e parla a tutti i popoli, chiamati a costruire con “mattoni nuovi” una civiltà fondata sul dialogo, sulla giustizia e sull’amore reciproco.

– Foto Meeting di Rimini 2025 –

(ITALPRESS).

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Draghi “Dall’Ucraina a Gaza, Ue marginale e spettatrice”

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RIMINI (ITALPRESS) – “Per anni l’Ue ha creduto che la dimensione economica con 450 milioni di consumatori portasse con sè potere geopolitico e nelle relazioni commerciali. Quest’anno sarà ricordato come l’anno in cui questa illusione è evaporata. Abbiamo dovuto rassegnarci ai dazi Usa, siamo stati spinti dallo stesso alleato ad aumentare la spesa militare, decisione che forse avremmo dovuto prendere ma non in queste forme e modi”. Così Mario Draghi, intervenendo al 46° Meeting di Rimini. “L’Ue – ha aggiunto – ha avuto un ruolo marginale per i negoziati per la pace in Ucraina. L’Ue è stata spettatrice anche quando siti nucleari iraniani venivano bombardati e il massacro di Gaza si intensificava”.
Secondo l’ex premier “l’Europa deve trasformarsi da spettatore, o da comprimario, in attore protagonista, deve mutare anche la sua organizzazione politica che è inseparabile dalla sua capacità di raggiungere i suoi obiettivi economici e strategici e le riforme in campo economico restano necessarie”.
“L’Europa è la migliore opportunità per un futuro di pace e sicurezza. E una democrazia, siete voi, siamo noi, sono gli europei che decidono le sue priorità”, le parole di Draghi, ricordando che “in passato ho parlato di “debito buono e debito cattivo. Oggi però in alcuni settori il debito buono non è possibile a livello nazionale perchè investimenti fatti in isolamento non possono aumentare la produttività. Solo forme di
debito comune possono sostenere progetti europei di grande ampiezza che sforzi frammentati e insufficienti non riuscirebbero ad ampliare. Questo vale per la difesa, per l’energia, per le tecnologie dirompenti”.
C’è stata una “sveglia molto brutale che ci ha dato Trump, le relazioni con gli Usa hanno cambiato tutto. La prima cosa da fare è: stringiamoci tutti insieme. Ma c’è una situazione politica, sociale e psicologica che fa sperare bene circa una diversa forma di organizzazione politica, bisogna imparare ad andare d’accordo. Rigidità e passività creano inazione, è un pò quello che abbiamo visto negli ultimi 10-15 anni, l’inazione è il peggior nemico dell’Europa”.
“Non è sorprendente che lo scetticismo nei confronti dell’Europa abbia raggiunto nuovi picchi – sottolinea l’ex premier -. E’ importante chiedersi quale sia veramente l’oggetto di questo scetticismo, a mio avviso non è nei confronti dei valori su cui era stata fondata, credo riguardi la capacità dell’Ue di difendere questi valori. In parte questo è comprensibile, i modelli di organizzazione emergono anche per risolvere problemi del loro tempo e, quando questi cambiano, questa deve cambiare”.

– foto Ipa Agency –

(ITALPRESS).

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Usb “Voli con armi da Malpensa a Israele”, Leonardo “Segnalazione senza fondamento”

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MILANO (ITALPRESS) – “Voci sempre più insistenti segnalano che dall’aeroporto di Malpensa partono carichi di armi per Israele”. Così in una nota l’Unione Sindacale di Base, che prosegue: “L’ultima è una notizia molto più dettagliata e segnala che l’aereo X6610 della Challenge Air Cargo con un carico della Leonardo Spa diretto a Karmiel (Israele) per la Elbit (azienda israeliana attiva nel settore della difesa) è stato programmato per sabato 23 agosto alle ore 24.00. Successivamente il volo è stato cancellato, ma non è escluso che possa essere riprogrammato a breve. Questa segnalazione è la ennesima riprova che l’Italia continua a rifornire l’esercito israeliano e che le chiacchiere dei ministri del governo Meloni, riguardo l’interruzione delle attività di sostegno militare al governo genocida di Netanyahu, sono prive di fondamento”, conclude l’USB, dichiarando che “qualora il volo dovesse essere ripristinato è già pronta ad indire lo sciopero immediato di tutti i lavoratori coinvolti nelle operazioni di carico”.
“Leonardo ha sempre agito nel pieno rispetto della normativa nazionale e internazionale in materia di export di materiale d’armamento. Nella fattispecie la segnalazione è priva di qualsiasi fondamento”, fa sapere l’ufficio stampa di Leonardo, contattato dall’agenzia Italpress.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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