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Gravina “Tutelare nostri ragazzi, non sono carne da macello”

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ROMA (ITALPRESS) – “Bisogna delimitare i confini dei soggetti che hanno commentato in queste ore in maniera non approfondita alcuni temi. La risposta che è stata data da tutto il movimento sportivo, peraltro in ottemperanza a una legge dello stato, è di rispetto dell’autonomia del nostro mondo che implica al suo interno un altro concetto importante come quello della democrazia”. Lo ha detto il presidente della Figc Gabriele Gravina durante la presentazione dell’edizione numero 40 del Premio di cultura sportiva Beppe Viola, in programma lunedì 23 ottobre alle ore 17.00 presso il Salone d’Onore del Coni. “C’è poi un tema di conoscenza: bisogna approfondire meglio alcuni argomenti perchè così si rischia di fare del male al nostro sistema – prosegue il numero uno della Federcalcio – Se il mondo del calcio nel 2020 non avesse inserito nei propri principi statutari delle sanzioni per colpire chi scommette, ci saremmo dovuti adeguare alle leggi dello stato che non prevedono alcuna sanzione per chi scommette su piattaforme legali e un’ammenda per coloro che lo fanno su piattaforme illegali. Riteniamo invece di aver adottato delle norme di tutela. Ho anche la sensazione che si stia giocando sulla pelle di ragazzi molto giovani”. “Ho il dovere di difendere tanti giovani italiani che stanno diventando carne da macello. Dobbiamo tutelare l’integrità morale di questi ragazzi e guidarli nel processo di crescita, ed è per questo che le nostre sanzioni hanno previsto – e non era mai accaduto – un percorso di accompagnamento. Questi ragazzi non li abbandoneremo mai”, prosegue Gravina. La replica di Gravina si estende anche ad altri temi sollevati dalla politica. “Ho sentito parlare di doping, ma non del fatto che ci sia stato un solo caso. Lo abbiamo individuato: il nostro compito è quello di stabilire le norme e punire chi si dopa. Ho sentito poi parlare di diritti televisivi: un tema che non compete a noi. La Legge Melandri pone in capo la tematica ai soggetti organizzatori: la Lega, in questo senso, è destinatario della capacità e della responsabilità di gestirli. E poi le infrastrutture: legittimamente il Governo italiano ha comunicato in maniera forte che non ci sono fondi per questo tipo di attività”. “La Federazione non è un’azienda di costruzioni che realizza stadi: noi ci siamo preoccupati di offrire opportunità come Euro 2032, un successo nazionale e internazionale. Infine i debiti, che molte volte da provvedimenti che in maniera azzardata, come noi abbiamo sostenuto, hanno rinviato la copertura delle perdite di cinque anni. Questa cosa genera indebitamento, così come le rateizzazioni. Se ci sono delle sentenze che portano fallimenti perchè vengono applicate delle leggi dello stato – termina Gravina – non capisco perchè si attribuiscano responsabilità a soggetti che rispettano tali leggi”.
– foto LivePhotoSport –
(ITALPRESS).

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Drogba tra i vincitori Premio Internazionale Fair Play Menarini

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FIRENZE (ITALPRESS) – Non finiscono mai le sorprese al Premio Internazionale Fair Play Menarini: la Giuria del Premio ha aggiunto alla rosa dei vincitori dell’edizione 2024 un altro fuoriclasse del calcio mondiale, l’attaccante ivoriano Didier Drogba. Campione di livello assoluto, due volte nominato calciatore africano dell’anno (2006 e 2009), con i suoi gol Drogba ha condotto la Costa d’Avorio alla prima storica qualificazione alla fase finale di una Coppa del Mondo, nel 2006. Con ben 65 reti, detiene tutt’oggi il record di marcature con la maglia degli ‘Elefantì. In Europa ha scritto le pagine più belle della storia del Chelsea: con la maglia dei ‘blues’ ha vinto quattro campionati, quattro Coppe nazionali e, nel 2012, la prima Champions League del club, diventando uno dei simboli del calcio inglese del nuovo millennio. E’ stato, inoltre, il primo calciatore africano a segnare 100 gol in Premier League. Non solo gol e trionfi sul campo: nel corso della sua carriera Drogba si è fatto più volte promotore della cessazione delle ostilità nella guerra civile che da decenni insanguina la Costa d’Avorio. E’ rimasto impresso nella memoria collettiva un suo discorso trasmesso nell’ottobre 2005 quando, ottenuta con la Nazionale la qualificazione ai Mondiali in Germania, implorò in ginocchio il popolo ivoriano di deporre le armi e organizzare libere elezioni. Nel 2007 è stato anche nominato dalle Nazioni Unite Ambasciatore di buona volontà per la lotta contro la povertà. I membri del Board della Fondazione Fair Play Menarini, Antonello Biscini, Valeria Speroni Cardi ed Ennio Troiano, sono felici di accogliere a braccia aperte nel roster dei vincitori di quest’anno una leggenda del calcio e un esempio di etica, lealtà e rispetto. Didier Drogba e gli altri campioni della 28°edizione saliranno sul palco del Teatro Romano di Fiesole giovedì 4 luglio durante la cerimonia di premiazione. Di seguito i premiati del 28° Premio Internazionale Fair Play Menarini: Didier Drogba, Samuel Etòo, Marco Belinelli, Federico Buffa, Fabio Cannavaro, Alessandro Costacurta, Giuseppe Dossena, Ciro Ferrara, Cesare Fiorio, Francesca Lollobrigida, Gian Paolo Montali, Cesare Prandelli, Roberto Rigali, Clemente Russo, Ambra Sabatini.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Ecuador pareggia 0-0 con Messico e vola ai quarti in Copa America

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ROMA (ITALPRESS) – L’Ecuador si qualifica ai quarti di finale
della Copa America come seconda del girone B, dopo aver pareggiato 0-0 contro il Messico. A pari punti, sono stati i giocatori di Felix Sanchez a conquistare il secondo posto grazie ad una migliore differenza reti. L’Ecuador, adesso, affronterà
l’Argentina, campione in carica e campione del mondo, il 4 luglio. Nell’altra sfida del gruppo B il Venezuela, già qualificato, ha dominato e vinto per 3-0 contro la Giamaica, e troverà ai quarti il Canada.
– Foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Azzurri rientrati in Italia, Buffon “Pass Mondiali? Il minimo”

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ROMA (ITALPRESS) – L’avventura azzurra a Euro2024 si è definitivamente conclusa. Dopo la sconfitta di ieri contro la Svizzera negli ottavi e la conferenza stampa di stamane a Iserlohn del presidente federale Gravina e del ct Spalletti, la Nazionale ha fatto ritorno in Italia. Prima tappa a Malpensa, dove l’aereo che trasportava la squadra è atterrato attorno alle 18.30 per far scendere una parte dei giocatori, il ct e il capodelegazione Gigi Buffon, poi un secondo gruppo ha proseguito fino a Roma. Un rientro avvenuto nell’indifferenza: pochi tifosi, nessuna contestazione e anzi qualche timida richiesta di selfie. Fra i giocatori facce scuse e bocche cucite, l’unico a non negarsi alle domande della stampa è stato proprio Buffon. “Con i ragazzi ci parlerà il mister, ci parlerà il presidente, io con loro ho instaurato un bel rapporto in questo periodo, abbiamo sempre parlato – racconta l’ex portiere – C’erano delle cose da poter migliorare, pensavamo di riuscirci in questi 30 giorni e invece non siamo riusciti a decollare come ci aspettavamo”. Sarà dura smaltire la delusione ma bisognerà farlo in fretta, a settembre si riparte con la Nations League, poi ci sarà da guadagnarsi la qualificazione ai Mondiali del 2026: un traguardo da non mancare dopo essere stati spettatori in Russia nel 2018 e in Qatar quattro anni dopo. “E’ il minimo sindacale, quello è l’obiettivo – non si nasconde Buffon – E’ chiaro che devono essere fatti dei passi in avanti, dobbiamo fare degli step convincenti e non andare a singhiozzo come abbiamo fatto in questi ultimi 10 anni”. Questo è il momento delle riflessioni ma anche dei processi, sotto accusa non solo Federazione e allenatore ma anche i giocatori. “Non credo che manchi talento – ribatte Buffon – Il gruppo poteva fare meglio come potevamo fare meglio tutti noi, anche io nel mio ruolo posso aver deluso le aspettative e ognuno di noi si prende le responsabilità del caso”.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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