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Cronaca

Lodi, confiscati beni per 664 mila euro nei confronti di un cartomante

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LODI (ITALPRESS) – I Finanzieri del Comando Provinciale di Lodi hanno dato esecuzione ad una sentenza del Tribunale di Lodi con la quale è stata disposta, tra l’altro, la confisca, sul conto di soggetti destinatari di pregresse indagini penali e condannati in via definitiva, del valore corrispondente al profitto dei reati commessi, individuato in oltre 3 milioni di euro. Si tratta, in particolare, di una sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti, passata in giudicato, che ha sancito la condanna a quattro anni e quattro mesi di reclusione per un cartomante del basso lodigiano e a pene leggermente ridotte per altri corresponsabili che, sulla scorta delle indagini svolte nel 2019 dalla dipendente Tenenza di Casalpusterlengo, avevano posto in essere condotte fraudolente in danno di oltre 400 persone residenti su tutto il territorio nazionale, sfruttandone le condizioni di vulnerabilità ed ottenendo dalle stesse, quale corrispettivo per l’effettuazione di rituali magici asseritamente necessari a scongiurare prospettate situazioni di male e di pericolo, ingenti somme di denaro, che sono state poi trasferite e reimpiegate dai responsabili in forme di investimento di vario genere ed in attività economiche e finanziarie. I militari della predetta Tenenza, all’esito di mirati accertamenti di polizia economico-finanziaria, hanno eseguito la confisca di nove unità immobiliari ubicate nelle Province di Lodi, Alessandria e Rimini, due autovetture, due orologi di pregio, un monile in oro, quote societarie, licenze commerciali e disponibilità finanziarie, già oggetto di sequestro preventivo nel corso delle pregresse indagini preliminari e di valore complessivo pari ad oltre 623.000 euro, nonchè di una polizza assicurativa per un valore di 26.000 euro e di ulteriori somme rinvenute su rapporti bancari riconducibili ai soggetti condannati per oltre 15.400 euro, non sottoposte in precedenza a vincolo cautelare.(ITALPRESS).

Foto: Ufficio Stampa Guardia di Finanza Lodi

Cronaca

Scomparsa a 91 anni Brigitte Bardot, dal cinema alla difesa degli animali

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ROMA (ITALPRESS) – E’ morta a 91 anni l’attrice francese Brigitte Bardot. Ad annunciare la scomparsa la Fondazione che porta il suo nome. Con lei se n’è andata una delle ultime icone del cinema francese. Nata a Parigi il 28 settembre 1934, la Bardot ha avuto due vite: la prima, quella scintillante del cinema e del jet set; e la seconda, da oltre cinquant’anni, dedicata esclusivamente alla difesa dei diritti degli animali attraverso la fondazione da lei creata. Il primo amore, però, è la danza che, in un’infanzia difficile, le regala dei momenti di gioia. Quando è ancora un’adolescente prende parte a servizi fotografici di moda per la rivista Elle e viene notata dal regista Marc Allègret che decide di incontrarla per un suo film nonostante l’opposizione dei genitori. All’incontro è presente il giovane assistente del regista, Roger Vadim: è un colpo di fulmine ma la relazione è contrastata dai genitori di Brigitte che, però, ottiene il permesso di sposarsi quando compirà 18 anni.
Inizia l’avventura nel cinema. Curiosamente il suo primo film viene considerato “Piace a troppi”, storia di una disinvolta adolescente che diventa un successo internazionale (sul set conosce Jean Louis Trintignant con cui avrà una relazione dopo il divorzio da Vadim) ma, in realtà all’epoca ne ha già interpretati più di una quindicina a partire dal primo, “Le Trou normand” del 1952. Ma, soprattutto, è già un’icona sexy (insieme a Marilyn Monroe) nonchè una delle prime a esibire il topless che negli Stati Uniti viene considerato scandaloso. Il suo erotismo vellutato non piace a Hollywood, che in quegli anni preferisce attrici acqua e sapone come Doris Day ma “Mademoiselle Pigalle” va bene al box office perchè è un film “europeo”.
Dopo la fine della relazione con Trintignant e il divorzio da Vadim, la Bardot ha una relazione prima con il cantante Gilbert Bècaud (nascosta, perchè lui è sposato), poi con Raf Vallone e dopo ancora con Sacha Distel. Nel 1959 sposa l’attore Jacques Charrier , conosciuto durante la lavorazione di “Babette va alla guerra”, dal quale ha l’unico figlio, Nicolas-Jacques, con il quale inizialmente ha un rapporto difficile tanto da affidarlo a una nutrice. E’ il 1960 e la Bardot è impegnata sul set del film “La verità” di Henri-Georges Clouzot sul quale inizia una relazione con il protagonista Sami Frey: la pressione del marito malato, del figlio appena nato e, soprattutto, di un mondo benpensante che soffoca la sua assoluta voglia di libertà la portano a tentare il suicidio (e non sarà l’unica volta).
Negli anni che seguono altri film e altri amori: tra i primi, “Vita privata” di Louis Malle, “IL disprezzo” di Jean-Luc Godard, “Viva Maria!” ancora di Malle, “Erasmo il lentigginoso” con James Stewart; tra i secondi il playboy Gùnter Sachs (che sposa nel 1966), il cantautore Serge Gainsbourg (che scrive per lei alcune canzoni tra cui la censuratissima “Je t’aime… moi non plus”, registrata poi dall’autore con Jane Birkin), l’attore e playboy italiano Gigi Rizzi, e il politico Bernard d’Ormale (che sposa nel 1992).
Nel 1962 i primi passi dell’attivismo per la difesa dei diritti degli animali che la porta a diventare vegetariana e a istituire la Fondazione Brigitte Bardot per il Benessere e la Protezione degli Animali che finanzia vendendo all’asta i suoi gioielli. La difesa degli animali le ha causato, tra l’altro, anche l’accusa di razzismo nei confronti dei musulmani per avere contestato l’uccisione dei montoni tramite sgozzamento con la proceduta halal nel suo libro “Un grido nel silenzio”. L’accusa le viene poi rivolta anche in seguito quando paventa l’”islamizzazione della Francia”. Lo stesso libro, a causa di alcune dichiarazioni sui gay, le ha portato anche l’accusa di essere omofobica da cui si è prontamente difesa. Un altro libro, la sua autobiografia “Initiales B.B.” (in Italia “Mi chiamano B.B.”) le ha portato la denuncia dell’ex marito Jacques Charrier e del figlio Nicholas-Jacques per avere descritto il primo come un bruto e alcolizzato e di avere detto a proposito del secondo che avrebbe voluto abortire. Allo stesso modo, infine, anche le sue scelte politiche dichiaratamente di destra non sono state scevre da polemiche.

foto: IPA Agency

(ITALPRESS).

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Cronaca

Piantedosi “Terrorismo si combatte anche togliendo risorse e capacità operative”

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ROMA (ITALPRESS) – “Con l’operazione di ieri è stato squarciato il velo su comportamenti e attività che, dietro il paravento di iniziative a favore delle popolazioni palestinesi, celavano il sostegno finanziario e la partecipazione a organizzazioni con vere e proprie finalità terroristiche di matrice islamista. E’ un risultato molto importante. Sono stati seguiti i flussi di denaro, ed è stata una scelta pagante. Il terrorismo si combatte anche così, togliendo risorse e capacità operative. Riteniamo assolutamente necessario rafforzare tutti gli strumenti utili sul piano della prevenzione, a cominciare da quello imprescindibile del rimpatrio dei soggetti pericolosi per la sicurezza nazionale”. Così su X il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi dopo l’arresto, ieri, di Mohammed Hannoun e lo smantellamento della sua rete legate a doppio filo con Hamas.

foto: IPA Agency

(ITALPRESS).

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Cronaca

Zangrillo “La Pubblica Amministrazione cambia e attrae di più i giovani”

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ROMA (ITALPRESS) – “Nel 2025 abbiamo bandito 16 mila concorsi per 180 mila posti. E’ chiaro che un giovane che esce dal liceo o dall’università di fronte a un’offerta così ampia si può confondere. Ma basta spiegare a Camilla quali sono le proprie aspettative, quali sono gli studi fatti e in quale parte del Paese si vive, per ottenere un ventaglio di opportunità adatte alle proprie aspettative”. Lo dice Paolo Zangrillo, Ministro per la Pubblica Amministrazione in una intervista a “Il Messaggero” spiegando come l’avatar Camilla, generato dall’intelligenza artificiale, faccia da guida a chi intende partecipare ad un concorso pubblico, con l’iscrizione all’app InPa. Una soluzione che dovrebbe rendere più facile l’accesso ai giovani, anche se è ancora necessario risolvere “i problemi strutturali del pubblico impiego. E posso dire che in questi anni li abbiamo presi tutti di petto, e non di rado con una certa assertività” spiega Zangrillo. “Quando sono arrivato, il primo problema che ho dovuto affrontare è stato quello delle procedure di reclutamento. Diciamo che un’organizzazione che vuole essere attrattiva non può permettersi che un concorso duri due anni e mezzo in media. Per questo, anche con l’aiuto dell’Università Federico II di Napoli, abbiamo digitalizzato tutte le procedure e creato un portale, InPa, che oggi è l’unica porta di accesso al lavoro pubblico. Un portale che negli ultimi due anni ha registrato un boom incredibile, arrivando a 2,8 milioni di profili registrati”. Sulla durata media di un concorso, il Ministro afferma che “dal bando all’assunzione, siamo attorno ai 4 mesi. Grazie a questo, in tre anni siamo riusciti ad assumere circa 600 mila persone invertendo, per la prima volta dopo anni, la tendenza alla riduzione dei dipendenti pubblici”.

foto: IPA Agency

(ITALPRESS).

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