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Economia

Bankitalia, un approccio nuovo per l’educazione finanziaria

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ROMA (ITALPRESS) – “Il progetto In viaggio con la Banca d’Italia è un’iniziativa che punta a far conoscere la banca centrale intesa come istituzione al servizio del Paese”, con l’obiettivo di “spiegare in che modo le istituzioni, nello svolgere i propri compiti, sono veramente al servizio delle persone e come una migliore cultura finanziaria riesce a rendere questa relazione più definita, più comprensibile e più trasparente”. Lo ha detto Paola Ansuini, direttore della Comunicazione del Dipartimento Tutela clientela ed educazione finanziaria della Banca d’Italia, intervistata da Giuliano Zoppis per il magazine televisivo Italpress Economy.
Conoscere i compiti che Bankitalia “svolge con costanza quotidiana significa partecipare attivamente alla vita civile del Paese”. Inoltre capire meglio l’economia “oggi è un pò come leggere e scrivere, è una competenza opportuna a beneficio delle famiglie e delle imprese”. Questo progetto “funziona grazie alle risorse di Banca d’Italia” sul territorio. L’istituzione “ha delle filiali in tutti i capoluoghi di regione e in alcuni capoluoghi di provincia, dove lavorano molti colleghi” che insieme a quelli dell’amministrazione centrale hanno “definito alcuni temi da affrontare, in una modalità dialogica. Questa è una delle caratteristiche più innovative”, ha sottolineato. “Spesso si pensa alla Banca d’Italia come un’istituzione un pò arroccata in una turris eburnea, lontana, liturgica: restiamo molto formali e abbiamo un ordinamento nel quale ci muoviamo con precise competenze, al tempo stesso però abbiamo avvertito l’esigenza di avvicinarci ai cittadini, nei luoghi in vivono e sperimentano quotidianamente delle situazioni che sono legate all’economia”, ha sottolineato.
Oggi “la competenza in materia economico-finanziaria è diventata necessaria come leggere e scrivere e la comprensione di certe dinamiche che riguardano l’economia riguarda anche la nostra vita familiare, la gestione del nostro bilancio e la pianificazione delle nostre scelte economiche”, ma “riguarda anche la comprensione di alcuni fenomeni molto grandi: cosa succede quando si attraversa una fase di inflazione o di deflazione o quando aumenta la rata del mutuo”, ha spiegato Ansuini. “C’è stata una riflessione molto approfondita sul perchè fare educazione finanziaria” e c’è stata “un’unità di consensi su questo, per le più svariate ragioni: il ‘clic’ che è stato fatto è di proporre dei percorsi di educazione finanziaria ben definiti, un contributo dedicato a categorie di pubblico, come i giovani, le piccole imprese e gli adulti “fragili”, coloro che hanno una minore preparazione o anche meno possibilità economiche”. Il ministro Giorgetti ha annunciato che l’educazione finanziaria rientrerà anche nei programmi scolastici.
“C’è un programma molto esteso già avviato in collaborazione con le scuole su tutto il territorio nazionale, grazie alla rete delle filiali che abbiamo sensibilizzato e che sono molto impegnate su questo fronte: la novità sta proprio nel proporre l’idea dell’obbligo dell’inserimento” dell’educazione finanziaria “nelle materie curriculari, in particolare nell’educazione civica. Questo fa parte di un percorso legislativo già avviato e che speriamo possa trovare una felice conclusione in tempi veloci”. E’ possibile che “vengano definite delle precise linee guida: l’approccio che è stato seguito finora è quello che guarda alla possibilità di investire sugli insegnanti. Ci sono poi altri progetti di educazione finanziaria dedicati a soggetti come le piccole e piccolissime imprese: spesso il piccolo imprenditore non ha modo di affrontare un percorso di crescita nella relazione con la banca, nelle varie fasi di vita della sua stessa impresa. Questo percorso punta a creare quelle conoscenze e competenze che possono agevolare questo genere di confronto”, ha spiegato Ansuini.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

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Economia

Snam, nel primo trimestre l’Ebitda in aumento di 74 milioni (8,3%) rispetto al 2024

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MILANO (ITALPRESS) – Snam ha chiuso il primo trimestre con ricavi totali che si sono attestati a 970 milioni, in aumento di 74 milioni (+8,3%) rispetto al primo trimestre 2024, a seguito della crescita dei ricavi regolati del business delle infrastrutture gas (+72 milioni; +9,0%).

I ricavi dei business della transizione energetica risultano sostanzialmente in linea rispetto al primo trimestre 2024. L’Ebitda si è attestato a 761 milioni, in aumento di 58 milioni (+8,3%) rispetto al corrispondente valore del primo trimestre 2024. L’aumento è dovuto alla crescita registrata dal business delle infrastrutture gas (+56 milioni; +7,9%) per i maggiori ricavi regolati riconosciuti nonostante la revisione al ribasso del WACC, in parte assorbiti dai maggiori costi operativi connessi alle erogazioni di gas dagli impianti di stoccaggio e all’incremento del costo lavoro, a fronte dell’ingresso di nuove risorse e del precedente rinnovo del Ccnl. L’utile operativo ammonta a 502 milioni, in aumento di 52 milioni (+11,6%) rispetto al corrispondente valore del primo trimestre 2024.

Gli oneri finanziari netti si sono attestati a 71 milioni, in lieve riduzione rispetto al primo trimestre 2024 (-7 milioni, pari al 9,0%). I proventi netti da partecipazioni ammontano a 107 milioni, in aumento rispetto al primo trimestre 2024 (+42,7%).

L’utile netto adjusted del primo trimestre 2025 ammonta a 406 milioni, in aumento di 71 milioni (+21,2%), rispetto all’utile netto adjusted del primo trimestre 2024, grazie alla crescita dell’Ebitda, al maggior contributo delle società partecipate e alla riduzione degli oneri finanziari netti.

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Il positivo flusso della gestione operativa (+779 milioni) ha consentito di finanziare larga parte degli investimenti netti del periodo (975 milioni, incluso l’esborso connesso all’acquisizione di Stogit Adriatica e l’incasso derivante dalla cessione della partecipazione in Adnoc Gas Pipelines), generando un free cash flow negativo di 196 milioni.

L’indebitamento finanziario netto, comprensivo del pagamento agli azionisti dell’acconto sul dividendo 2024 (389 milioni) e delle variazioni non monetarie e altre variazioni (-25 milioni), ha registrato un aumento di 560 milioni rispetto al 31 dicembre 2024, attestandosi a 16.798 milioni.

-Foto

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Banca Mediolanum, Doris “Guardiamo con fiducia al prosieguo del 2025”

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MILANO (ITALPRESS) – “Il 2025 si apre con un primo trimestre solido, segnato da risultati molto positivi per Banca Mediolanum. L’utile netto si attesta a 243 milioni, in crescita del 10% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno: un dato che riflette la forza di un modello di business fondato su basi robuste, costruito con coerenza e visione di lungo periodo. Un elemento particolarmente significativo è rappresentato dalla raccolta netta gestita che, includendo anche il mese di aprile – il miglior mese di sempre – supera i 3,1 miliardi: un risultato eccezionale, frutto della fiducia dei nostri clienti e della professionalità dei family banker”. Così Massimo Doris, amministratore delegato di Banca Mediolanum commentando i dati del primo trimestre.

“In questo contesto, voglio sottolineare anche l’apporto dei piani di accumulo, con flussi annui ormai prossimi ai 2 miliardi. Il patrimonio amministrato raggiunge un nuovo massimo storico, oltre i 140 miliardi, così come gli impieghi alla clientela sfiorano i 18 miliardi. Questo primo trimestre mi induce pertanto a guardare con fiducia e ottimismo al prosieguo dell’anno, pur in un contesto ancora segnato da molteplici incertezze globali”, conclude Doris.

– Foto Ufficio stampa Banca Mediolanum –

(ITALPRESS)

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Economia

Poste Italiane, Del Fante “Risultati del trimestre molto soddisfacenti”

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ROMA (ITALPRESS) – “Oggi siamo lieti di annunciare risultati molto soddisfacenti nel primo trimestre dell’anno in tutte le aree di business, con ricavi e profittabilità a livelli record, e una crescita a doppia cifra del risultato operativo anno su anno. Questi numeri rappresentano un’ulteriore conferma della solidità del nostro modello di business, della nostra disciplina e nella sua esecuzione e della nostra capacità di adattarci e crescere in un contesto dinamico. Restiamo fiduciosi sulla nostra capacità di raggiungere gli obiettivi del 2025 e di continuare a generare risultati solidi anche nei prossimi trimestri. Tutte le business unit hanno contribuito alla crescita dei ricavi del 5% anno su anno, per un totale di 3,2 miliardi”. Così Matteo Del Fante, amministratore delegato di Poste Italiane.

“Il bilancio di Gruppo estremamente solido – aggiunge – sostiene la nostra nuova politica dei dividendi e rappresenta un chiaro impegno alla creazione di valore a lungo termine per i nostri stakeholder, confermato da un saldo di dividendo pari a 0,75 euro per azione, equivalente a un dividendo totale di circa 970 milioni, da corrispondere agli azionisti alla fine di giugno. Questo importo determina un dividendo totale per l’intero esercizio pari a 1,4 miliardi, corrispondenti a 1,08 per azione”, conclude Del Fante.

– Foto Ufficio stampa Poste Italiane –

(ITALPRESS)

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