Economia
Ponte sullo Stretto, per i favorevoli all’opera da Report “disinformazione”
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2 anni fa-
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Redazione
ROMA (ITALPRESS) – “Non esiste altra isola da addirittura 5 milioni di abitanti che sia separata dal proprio continente da soli 3 km di mare: è una situazione anomala a livello mondiale. Non collegare stabilmente la Sicilia al continente, lasciandola in una condizione di insularità che – secondo le stime – crea danni economici non inferiori a 6 miliardi di euro ogni 12 mesi, è una pessima idea”. Così sulla pagina Facebook ponte sullo Stretto, pagina indipendente di divulgazione, i favorevoli alla realizzazione dell’opera contestano il servizio di “Report” andato in onda su Raie che, a loro dire, “è stato confezionato ad hoc per remare nella direzione scelta” producendo “danni importanti”. Nel servizio – si legge ancora – “sono state condivise molte informazioni sbagliate, che hanno creato disinformazione antiscientifica e dubbi immotivati negli spettatori” sul ponte sullo Stretto di Messina, il cui progetto definitivo – viene ricordato – è stato firmato da centinaia di “professionisti da primato mondiale”, tra cui il professore di tecnica delle costruzioni, Giulio Ballio, il professore di Costruzioni in zona sismica, Alberto Castellani, e il professore di ingegneria sismica Ezio Faccioli, tutti del Politecnico di Milano, a cui si aggiungono l’ingegnere danese Klaus H. Ostenfeld, esperto di ponti, l’ingegnere giapponese Yasutsugu Yamasaki, progettista di ponti sospesi, e l’ingegnere William Brown, progettista di quasi tutti i più grossi e complessi ponti sospesi del mondo.
Secondo la trasmissione di Rai3, la Stretto di Messina non ha fatto nulla: al contrario, si legge sulla pagina Facebook, “la SdM, coinvolgendo i più grandi esperti mondiali in ponti sospesi di grande luce (tra cui lo stesso Brown, il più importante ingegnere di ponti sospesi mai esistito) ha permesso di arrivare al progetto definitivo dell’opera” per cui “sono stati necessari vent’anni di lavoro e lo sviluppo di nuove tecnologie che oggi rappresentano il gold standard a livello mondiale e che vengono sfruttate dalle altre nazioni per le proprie opere”. In risposta all’affermazione che il progetto è obsoleto, la replica è che “non esistono tecnologie e soluzioni, al momento, che possano permettere la realizzazione di un progetto differente che sia migliore di quello di cui disponiamo: anche se stracciassimo tutto e ripartissimo da zero, tra 10-20 anni arriveremmo a un progetto simile a quello che c’è”.
Per quanto riguarda il vento o possibili terremoti, “proprio il vento è stato uno dei più grandi focus in fase di progettazione: l’impalcato del ponte di Messina è stato progettato per essere stabile anche in caso di eventi estremi inverosimili per non dire impossibili, come tempeste da primato che soffiano a 300 km/h”, ma “nello Stretto di Messina, non si è mai raggiunta nemmeno la metà di questa velocità”.
Sui terremoti, invece, nella pagina Facebook si sottolinea che “come ben sa qualsiasi ingegnere strutturista specializzato, i ponti sospesi di grande luce sono le strutture umane più sicure in caso di sisma, anche devastante: sono quelle che assorbono meno input sismico e che reagiscono in modo più disconnesso”. Inoltre “la progettazione ha tenuto conto di tutte le 144 faglie presenti nell’area” che “sono ininfluenti per il manufatto per sua natura strutturale”. Secondo Report la mafia è un problema per l’opera, un’affermazione, a detta dei “sì” al ponte, “pericolosissima” perché “non creare le opere per paura della criminalità organizzata è il metodo migliore per portare allo scatafascio il territorio e annientare il futuro della popolazione”. Sulla progressione dei lavori, poi, la progettazione dell’opera “è già in stato avanzatissimo. Basta poco per arrivare alla fine dell’iter, disponendo già ora di un progetto così dettagliato”. Inoltre non è vero che si tratta dell’opera più costosa della storia d’Italia: “persino in questo momento sono in costruzione opere più costose, come l’alta velocità SA-RC da 13 miliardi di euro”.
Dal punto di vista ambientale, secondo Report, i traghetti potrebbero forse inquinare meno di un collegamento stabile: al contrario – replica la pagina indipendente – “un collegamento stabile è sempre meno inquinante di un collegamento non stabile (in questo caso marittimo, il più inquinante che ci sia sulle brevi distanze)”. Non solo il ponte sarà adatto a ospitare il transito ferroviario, ma – si legge ancora – sarà attraversato dalla “nuova ferrovia Messina Catania Palermo da 11 miliardi di euro” in realizzazione. “Con il ponte, Frecciarossa non sarà costretto a tornare indietro una volta arrivato in Calabria, come succede oggi: potrà proseguire ed essere in Sicilia in pochi minuti, collegando ad esempio Roma e Catania in 4 ore (se diretto)” conclude la lunga nota.
-foto ufficio stampa Webuild-
(ITALPRESS).
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Economia
Ue, Urso “Per l’industria serve agire ora, in modo coeso e determinato”
Pubblicato
15 ore fa-
1 Novembre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, sarà lunedì a Berlino dove interverrà all’ottava edizione del meeting “Friends of Industry”, appuntamento che riunisce i rappresentanti degli Stati UE accomunati da una visione pragmatica sulla politica industriale europea.
Obiettivo di questa nuova edizione del forum, promosso dalla Germania, è quello di avviare iniziative comuni per un’industria europea più resiliente, innovativa e competitiva, capace di rispondere alle tensioni geopolitiche globali, alle sfide della doppia transizione digitale e ambientale e di rafforzare le imprese europee.
“Abbiamo bisogno di un’Europa ambiziosa e pragmatica, capace di tutelare e rafforzare la propria industria senza rinunciare alla sostenibilità. Dobbiamo agire ora, in modo coeso e determinato, per difendere la competitività europea e dare forza alle nostre imprese nel contesto globale”, ha dichiarato il ministro Urso. All’appuntamento parteciperanno le delegazioni di Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Polonia, Slovacchia, Slovenia e Spagna, oltre al vicepresidente esecutivo della Commissione UE per la Prosperità e la Strategia industriale, Stéphane Séjourné.
Al centro del confronto, il rilancio della leadership europea nella duplice transizione, verde e digitale, e il rafforzamento degli strumenti a tutela della competitività delle imprese e delle catene del valore industriali. Su questi dossier strategici, Italia e Germania condividono una linea pragmatica e riformatrice, a conferma del ruolo sempre più centrale e propositivo del nostro Paese sullo scenario europeo. Previsti diversi incontri bilaterali per il ministro Urso a margine del meeting.
In particolare, è in programma un colloquio con la ministra federale dell’Economia e dell’Energia, Katherina Reiche, per approfondire la collaborazione italo-tedesca sui principali dossier europei, anche in vista del Forum ministeriale di Roma del 10 dicembre e del Vertice bilaterale Italia-Germania in programma a inizio 2026
. Urso incontrerà inoltre il ministro francese con delega all’Industria, Sébastien Martin, al loro primo confronto dopo la formazione del nuovo governo di Parigi, e il ministro spagnolo dell’Industria e del Turismo, Jordi Hereu, per un coordinamento tra le principali economie del continente a sostegno della politica industriale europea.
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).
Economia
A Roberto Sommella il premio giornalistico “Un Giglio per la Pace e la libertà di stampa”
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2 giorni fa-
31 Ottobre 2025di
Redazione
MILANO (ITALPRESS) – Il direttore di Milano Finanza, Roberto Sommella, ha ottenuto un riconoscimento speciale nell’ambito del Premio Giornalistico “Un Giglio per la Pace e la libertà di stampa”, organizzato dall’Università E-Campus.
Giornalista e scrittore italiano, nominato dalla presidenza del Consiglio, componente del Comitato Scientifico della Conferenza sull’Europa,Sommella è direttore di Milano Finanza e milanofinanza.it, presidente della associazione non profit La Nuova Europa, cittadino onorario di Ventotene e promotore della Scuola d’Europa.
Un passato all’Ansa, all’ Antitrust, già commentatore per numerose testate quali il Corriere della Sera, Avvenire, Europa, Il Messaggero e HuffPost Italia. È stato insignito del Premio Le Ragioni della Nuova Politica (2019) e del Magna Grecia Awards (2020). Vincitore del Premio Agnes nel 2021.
La motiviazione del premio assegnato a Sommella è “per aver spiegato le dinamiche economiche e finanziarie nelle loro ricadute sociali senza perdere l’obiettivo di garantire la libertà di informazione . Fa parte del Comitato Ai presso il Dipartimento editoria e ha partecipato alla stesura di un documento sull’impatto dell’Intelligenza Artificiale sull’economia, la società e il diritto d’autore. Questo documento è stato consegnato al governo che lo ha usato per impostare il ddl sulla Ai ora in Parlamento”.
LA FOTOGALLERY
-Foto Premio Un Giglio per la Pace-
(ITALPRESS).
Economia
Nei primi nove mesi del 2025 le banche italiane hanno chiuso 268 sportelli, un calo dell’1,4% rispetto alla fine del 2024
Pubblicato
2 giorni fa-
31 Ottobre 2025di
Redazione
ROMA (ITALPRESS) – Nei primi nove mesi del 2025 le banche italiane hanno chiuso 268 sportelli, un calo dell‘1,4% rispetto alla fine del 2024. Numeri destinati a crescere notevolmente nell’ultimo trimestre dell’anno, che vedrà alcune grandi banche portare a termine i piani di chiusure già annunciati. I tagli alla rete fisica non hanno investito in modo omogeneo le diverse aree del Paese. Le regioni più colpite sono state Basilicata (- 2,5%), Marche (- 2,5%) e Veneto (- 1,9%). È quanto emerge dall’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria della Fondazione Fiba di First Cisl, che elabora i dati resi disponibili al 30 settembre 2025 da Banca d’Italia e Istat.
Gli effetti del risiko bancario stanno già ridisegnando la geografia del sistema bancario. Grazie all’integrazione con Popolare di Sondrio, il Gruppo Bper ha scalato la classifica in Lombarda fino a diventarne la prima realtà per radicamento territoriale con 673 sportelli, pari al 17,9% del totale, davanti a Banco Bpm con 523 (13,9%), Intesa Sanpaolo e Iccrea, entrambe con 501 (13,4%). Nonostante l’Antitrust abbia prescritto a Bper la chiusura di soli 6 sportelli per perfezionare l’acquisizione della banca valtellinese, il gruppo ha annunciato l’accorpamento di 90 sportelli localizzati nelle regioni del Centro Nord. Conseguenze ancora più pesanti si verificherebbero qualora prendesse corpo un’aggregazione tra Crédit Agricole Italia e Banco Bpm, che darebbe vita al terzo gruppo italiano per rete di sportelli (2.425).(
La regione più colpita sarebbe la Lombardia: l’integrazione tra Crédit Agricole Italia e Banco Bpm farebbe crescere il numero degli sportelli a 765, pari al 20,4% del totale, dando vita alla prima rete su scala regionale. Subito dopo la Liguria con 129 (23,4%) e l’Emilia Romagna con 372 (17,9%). Tra i grandi centri, spiccano Milano con 248 (24,3%) e Genova con 59 (20,5%). Da segnalare anche la situazione di Parma con 78 (39%) e Piacenza con 47 (31,8%), mentre la città che registra la quota più elevata di sportelli Crédit Agricole Italia-Banco Bpm è La Spezia con 43 (50,6%). Va notato che in Lombardia, la più ricca regione italiana, circa il 58% delle filiali è ora in mano a quattro soli gruppi. Le nozze tra Banco Bpm, secondo di questa classifica, e Crédit Agricole Italia, oggi al sesto posto, darebbero un’ulteriore spinta alla concentrazione, desertificando ancor più i territori. Al 30 settembre 2025 risulta che altri 38 comuni sono rimasti privi di filiali sul loro territorio. Il numero complessivo è salito quindi a 3.419, pari al 43,3% del totale. Continua ad aumentare anche il numero delle persone che non hanno accesso ai servizi bancari o rischiano di perderlo: rispetto al 31 dicembre 2024 sono oltre 11,2 milioni. Di queste, più di 4,7 milioni (+ 1,8%) vivono in comuni totalmente desertificati; quasi 6,5 milioni (+ 3,2%) in comuni in via di desertificazione, quelli con un solo sportello
Risulta in crescita, inoltre, il numero delle imprese che hanno la propria sede in comuni desertificati: sono 6250 in più rispetto alla fine del 2024. Si confermano anche le dimensioni rilevanti dei centri colpiti dalla desertificazione: sono 13 i comuni sopra i 10mila abitanti privi di sportello, di cui uno ha più di 20mila abitanti (Trentola Ducenta, in provincia di Caserta). La desertificazione bancaria non colpisce solo le aree interne. Al contrario, se si guarda all’evoluzione del fenomeno, si nota che dalla fine del 2021 al 30 settembre 2025 la percentuale di chiusure in alcune grandi città italiane, come Roma (- 12,7%) e Milano (- 14,6%), è superiore alla media nazionale (- 10,4%). Per comprendere la reale portata del fenomeno i dati vanno letti in parallelo a quelli sulla diffusione dell’internet banking, ancora modesta: in Italia lo utilizza solo il 55% degli utenti contro una media Ue del 67,2%. Da ciò si evince che la desertificazione bancaria rappresenta un acceleratore dell’esclusione sociale, soprattutto per le fasce anziane della popolazione, penalizzate dal minor livello di competenze digitali (tra i 65 e i 74 anni solo il 33,9% utilizza l’internet banking contro una media Ue del 44,7%)
L’Osservatorio sulla desertificazione bancaria della Fondazione Fiba di First Cisl elabora anche un indicatore (Ipd, Indicatore di desertificazione provinciale) che assegna ad ogni provincia italiana un punteggio sulla base della percentuale, calcolata sui rispettivi totali, del numero di comuni senza sportello o con uno sportello, della popolazione residente, delle imprese con sede legale in detti comuni e della relativa superficie.
La graduatoria che emerge vede a settembre 2025 tra le province meno desertificate la conferma di Barletta-Andria-Trani, Brindisi, Ferrara, Grosseto, Pisa, Ragusa, Ravenna, Reggio Emilia. Le grandi città si collocano in posizioni più arretrate: Milano è 22°, Roma 38°, Napoli 46°. Sugli ultimi gradini della classifica restano Vibo Valentia e Isernia.
“Il risiko sta modificando la geografia del sistema bancario italiano. Gli effetti sui territori iniziano già a manifestarsi con evidenza. Dopo l’acquisizione di Popolare di Sondrio, il Gruppo Bper ha annunciato la chiusura di 90 sportelli – commenta il Segretario generale nazionale First Cisl Riccardo Colombani -. Le conseguenze di un’integrazione tra le reti di Crédit Agricole Italia e Banco Bpm potrebbero essere però molto più gravi. Un’operazione straordinaria tra queste due banche porterebbe infatti alla costituzione della terza rete per numero di filiali, con sovrapposizioni rilevantissime in alcuni territori che fornirebbero il pretesto per nuovi pesanti tagli all’occupazione. È una prospettiva alla quale ci opponiamo con decisione”.
-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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