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Economia

Professionisti in continuo aumento ma chiedono più tutele

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ROMA (ITALPRESS) – Sono 445 mila i professionisti che in Italia non sono iscritti a Ordini e sono in continuo aumento (intorno ad un +4% rispetto al periodo pre-Covid). Il 53,5% sono uomini, mentre il restante 46,5% donne, 6 su 10 hanno una laurea o un diploma. Sono i principali risultati dell’Osservatorio sui professionisti non ordinistici 2023, realizzata da Confcommercio Professioni in collaborazione con Format Research e presentata oggi a Roma nel corso del convegno “Il professionista oggi: nuove esigenze e aspettative”. Oltre il 38% opera in area tecnico-scientifica, il 21,7% fa attività legate alla comunicazione, il 18,2% attività socio-sanitarie ed il 12% nell’area economico-legale. Il 19,4% di questi si colloca nella fascia di età compresa tra i 35 ed i 44 anni, il 35,3% tra i 45 ed i 54 anni ed il 27,4% tra i 55 e i 64 anni. Il 60% dei professionisti non ordinistici lavora da solo, mentre poco meno del 40% lavora con dei collaboratori. Lavorano principalmente con più committenti: il 35% lavora con oltre 10 committenti. Il 67% dei professionisti non ordinistici svolge un’attività individuale professionale con partita IVA. Il 73,5% dei professionisti non ordinistici che lavorano con la pubblica amministrazione o con la grande committenza ritiene che sia utile fissare un equo compenso nei confronti di questi committenti. Quasi 6 su dieci adottano il regime forfettario e ritengono che l’obbligo di fatturazione elettronica sia un adempimento giusto ed equilibrato. Oltre il 73% dei professionisti non ordinistici è iscritto alla Gestione Separata INPS. Solo il 28% dei professionisti non ordinistici ha una pensione integrativa. “Per i professionisti vogliamo risposte che tengano conto delle loro necessità come protagonisti dell’economia e della società. C’è sempre più bisogno di professionisti preparati che aiutino le imprese ad affrontare i cambiamenti in atto. Quindi servono più tutele, un welfare inclusivo, politiche attive mirate, incentivi e semplificazione fiscale, burocratica ed amministrativa. Alcune risposte stanno arrivando a partire dalla manovra di bilancio che ha reso strutturale l’Iscro, indennità di continuità reddituale e operativa per i professionisti della gestione Separata Inps ha rinviato il versamento della seconda rata di acconto delle imposte dirette, anche se solo per un anno”, ha detto Anna Rita Fioroni, presidente di Confcommercio Professioni, che “presenta le sue proposte e partecipa a tutti i tavoli istituzionali: ci auguriamo che venga sempre più riconosciuto il ruolo delle associazioni per una rappresentanza che punta sulla qualità e sulle competenze dei professionisti associati”.
Rispetto all’esigenza di tutela del reddito per la riduzione o sospensione delle attività lavorative per gli iscritti alla Gestione separata Inps, nella Legge di Bilancio 2024, in esame in parlamento, Confcommercio Professioni valuta positivamente le modifiche disposte all’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (Iscro) che rispondono alle nostre richieste, presentate al Tavolo tecnico del Lavoro autonomo, per rendere la misura strutturale e diminuire l’aliquota di contribuzione aggiuntiva, oltre ad ampliare la platea dei destinatari attraverso la modifica dei requisiti di accesso. Risulta, invece, contraddittorio non prevedere l’accredito di contribuzione figurativa per l’indennità, considerandola, al contempo, reddito imponibile. Sarebbe opportuno modificare tali disposizioni e introdurre almeno la contribuzione figurativa in coerenza con quanto il nostro ordinamento prevede per gli ammortizzatori sociali. Confcommercio Professioni auspica inoltre un coinvolgimento delle Forme aggregative delle associazioni professionali di rappresentanza delle professioni non organizzate in ordini o collegi, che siano comparativamente più rappresentative nel territorio nazionale, per la definizione dei percorsi di aggiornamento professionale che condizionano l’erogazione dell’indennità. Con riferimento invece all’estensione ai lavoratori autonomi professionali delle misure del Programma Gol volte a sostenere l’occupabilità, dato che si rivolgono solo a chi ha cessato l’attività, Confcommercio Professioni auspica che si possa aprire un confronto su un modello di riqualificazione attraverso la formazione anche per lavoratori che non hanno chiuso la Partita Iva e versano in difficoltà lavorativa, ma non hanno i requisiti per l’Iscro. L’associazione chiede l’attuazione di una misura attesa dal 2017: l’attivazione degli Sportelli del lavoro autonomo con un ruolo per le Associazioni a livello territoriale. Con riferimento alle agevolazioni in tema di digitalizzazione, ricerca, sviluppo e innovazione del sistema produttivo, non si possono escludere i professionisti e occorre inoltre dare maggior risalto anche al ruolo che possono svolgere nell’erogazione della formazione stessa alle imprese. Confcommercio Professioni considera favorevole la proroga per tutto il 2023 del “Voucher connettività” e un’ulteriore proroga consentirebbe il prosieguo dell’intervento che ancora non ha esaurito le sue finalità. In tema di accesso agli incentivi, per Confcommercio Professioni è positiva l’introduzione, nella Riforma del sistema di incentivi alle imprese, del principio che la qualificazione di professionista non osta alla possibilità di usufruire di specifiche misure incentivanti, che viene incontro alle istanze dell’associazione per l’equiparazione tra imprese e professionisti in tema di accesso agli incentivi. Sarà importante declinare tale principio nei decreti attuativi della legge delega. Dal lato del welfare, è fondamentale incentivare l’adesione alle forme di previdenza e assistenza integrativa da parte dei lavoratori professionisti iscritti alla Gestione separata Inps. Confcommercio Professioni ha quindi accolto con favore le novità previste nella Legge di bilancio 2023 per i lavoratori autonomi professionisti, come la modifica dell’applicazione dell’imposta forfettaria e ritiene fondamentale una riduzione del coefficiente di redditività, perchè i professionisti sopportano costi maggiori. Auspicabile è anche l’attuazione della riforma dei codici Ateco per garantire che ogni professionista abbia un codice realmente corrispondente all’attività in concreto svolta.
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– Foto: ufficio stampa Confcommercio –

Economia

KNDS e Leonardo, accordo per lo sviluppo congiunto di un nuovo sistema d’artiglieria

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AMSTERDAM (PAESI BASSI) (ITALPRESS) – KNDS Deutschland (KNDS) e Leonardo svilupperanno insieme un sistema d’artiglieria semovente. A tal fine, Florian Hohenwarter, prossimo Amministratore Delegato di KNDS Deutschland, e Roberto Cingolani, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Leonardo, hanno firmato una Lettera d’Intenti presso la sede di KNDS Deutschland ad Amesterdam. Il nuovo sistema d’artiglieria sarà basato sull’Artillery Gun Module di KNDS e una versione avanzata di una piattaforma ruotata di Leonardo.

Le due aziende intendono intensificare la collaborazione industriale al fine di migliorare la resilienza della supply chain e il time to market. I partner offriranno la loro soluzione congiunta in risposta a un futuro programma dell’Esercito Italiano. “La combinazione di elettronica, C5I (Comando, controllo, comunicazioni, computer, collaborazione e intelligence), tecnologie di difesa nel campo di sistemi UAV allo stato dell’arte di Leonardo e delle più avanzate soluzioni d’artiglieria di KNDS contribuiranno in maniera significativa ad accrescere la capacità di combattimento e l’efficacia del sistema”, si legge in una nota.

“Questa Lettera d’Intenti è un importante passo avanti verso il miglioramento dell’interoperabilità delle forze di terra e della collaborazione industriale in Europa”, ha dichiarato Florian Hohenwarter, CEO di KNDS Deutschland. “Questo sforzo collaborativo conferma ancora una volta il nostro impegno per lo sviluppo di capacità integrate in grado di soddisfare l’evoluzione dei requisiti di mercato nei nuovi scenari operativi”, ha detto Roberto Cingolani, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Leonardo.

– Foto ufficio stampa Leonardo –

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Economia

A novembre l’inflazione rallenta, +1,1% su base annua: i dati Istat

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ROMA (ITALPRESS) – A novembre 2025, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabac-chi, evidenzia una variazione pari a -0,2% su base mensile e a +1,1% su base annua (da +1,2% del mese precedente); la stima preliminare era +1,2%. Lo rende noto l’Istat.

La lieve decelerazione dell’inflazione si deve prevalentemente al rallentamento, su base tendenziale, dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +2% a +0,9%), degli Alimentari non lavorati (da +1,9% a +1,1%), degli Alimentari lavorati (da +2,5% a +2,1%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +3,3% a +3%), a cui si aggiunge l’ampliarsi della flessione dei prezzi degli Energetici regolamentati (da -0,5% a -3,2%) e dei Servizi relativi alle comunicazioni (da -0,3% a -0,8%). Tali effetti sono solo in parte compensati dalla ripresa dei prezzi degli Energetici non regolamentati (da -4,9% a -4,3%). L’”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, rallenta, come anche quella al netto dei soli beni energetici (entrambe da +1,9% a +1,7%).

La crescita tendenziale dei prezzi dei beni decelera da +0,2% a +0,1%, quella dei servizi da +2,6% a +2,3%. Pertanto, il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni diminuisce, portandosi a +2,2 punti percentuali (dai +2,4 punti percentuali del mese precedente). In rallentamento i prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +2,1% a +1,5%) e quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +2,1% a +2%).

La variazione congiunturale negativa dell’indice generale riflette soprattutto la diminuzione dei prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e di quelli dei Servizi relativi ai trasporti (rispettivamente -1,6% e -1,3% soprattutto per effetti stagionali), solo in parte compensata dall’aumento dei prezzi degli Energetici non regolamentati (+0,7%) e degli Alimentari non lavorati (+0,4%). L’inflazione acquisita per il 2025 è pari a +1,5% per l’indice generale e a +1,8% per la componente di fondo. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) registra una variazione pari a -0,2% su base mensile e a +1,1% su base annua (in rallentamento da +1,3% del mese precedente), confermando la stima preliminare. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra una variazione congiunturale pari a -0,1% e una tendenziale del +1%.

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“A novembre 2025 l’inflazione scende all’1,1%, il livello più basso registrato da gennaio – commenta l’Istat -. Sulla dinamica dell’indice generale incidono gli effetti dovuti al rallentamento dei prezzi degli Alimentari non lavorati (+1,1% da +1,9%), degli Energetici regolamentati (-3,2% da -0,5%) e di alcune tipologie di servizi, in particolare i trasporti (+0,9% da +2,0%), solo parzialmente compensato dall’attenuarsi della flessione di quelli degli Energetici non regolamentati (-4,3% da -4,9%). Si ri-duce il tasso di crescita su base annua dei prezzi del “carrello della spesa” (+1,5% da +2,1%), mentre l’inflazione di fondo si attesta al +1,7% (da +1,9%)”.

– Foto IPA Agency –

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Economia

Forbes incorona Musk, il suo patrimonio netto sfonda il tetto dei 600 miliardi di dollari

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ROMA (ITALPRESS) – Non solo la sua SpaceX è diventata l’azienda che vale di più nel mondo, ma adesso Elon Musk, azionista al 42%, è diventato la prima persona nel mondo a superare i 600 miliardi netti di patrimonio, in dollari. Suo anche il record precedente: primo a 500 miliardi. E’ la rivista economica americana Forbes a “incoronare” Musk. Il patron di SpaceX, Tesla e X è in cima alla classifica con 677 miliardi di dollari. Dietro di lui Larry Page, cofondatore di Google, con 252 miliardi di dollari.

– Foto IPA Agency –

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