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Cronaca

Milan ai quarti di Coppa Italia, battuto 4-1 il Cagliari

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MILANO (ITALPRESS) – Tutto facile per il Milan, i rossoneri di Stefano Pioli vincono 4-1 contro il Cagliari – grazie alla doppietta di Jovic e ai gol di Chaka Traorè e Rafa Leao – e accedono ai quarti di finale di Coppa Italia: Giroud e compagni sfideranno la vincente di Atalanta-Sassuolo, gara in programma domani alle ore 18.00.
La formazione sperimentale mandata in campo da Stefano Pioli non ha deluso le aspettative, Adli in mezzo al campo ha creato parecchi problemi al Cagliari, come in occasione dell’imbucata all’8′ non sfruttata da Jovic. I rossoblù hanno avuto la grande occasione per cambiare il match con Petagna, l’ex di turno però è stato stoppato dall’ottimo intervento di Mirante. I rossoneri si sono affidati alle sgasate di Theo Hernandez, il francese al 29′ ha pennellato l’assist per Jovic, il serbo ha prima agganciato sfruttando l’errore di Hatzidiakos, poi ha superato Radunovic con una conclusione ravvicinata. L’esterno transalpino, al 42′, ha sfruttato un appoggio sbagliato di Jankto per partire dalla propria metà campo: assist perfetto per lo stesso Jovic che in scivolata ha battuto ancora una volta il portiere dei sardi, non impeccabile sulla conclusione di prima intenzione. Nemmeno nella ripresa è arrivata la reazione ospite, al 5′ lo stesso Radunovic ha commesso un altro errore sulla girata in area di Chaka Traorè. La terza rete ha messo al tappeto la squadra di Ranieri, incapace di trovare la scintilla giusta per spaventare un Milan in totale controllo della sfida. I padroni di casa invece hanno gestito senza forzare, nel finale Pioli ha mandato in campo anche Bartesaghi e Zeroli. Inutile la rete segnata da Luvumbo (deviazione decisiva sul tiro di Azzi) a due minuti dal triplice fischio, in pieno recupero Rafael Leao ha calato il poker al termine di un’iniziativa personale.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

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Premi Rosa Camuna 2025, Fontana “Edizione nel segno dei giovani”

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ILANO (ITALPRESS) – “Ho provato semplicemente ad ascoltarli, non so neanche se ci sono riuscita, però so che ci ho provato. E questo premio voglio dedicarlo proprio a loro”. Questo il messaggio della premiata Maria De Filippi riferito alle nuove generazioni e rivolto al presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, in occasione dei Premi Rosa Camuna 2025. Un’edizione, quella andata in scena oggi a Palazzo Lombardia, presentata da Enrico Galletti di RTL 102.5, con uno sguardo particolarmente rivolto ai giovani, al sociale e al welfare, “tutti elementi centrali e portanti del modo in cui governiamo la nostra regione”. Lo ha spiegato il governatore Fontana commentando l’evento che, come ogni anno, il 29 maggio, nel giorno della Festa della Lombardia, conferisce la più alta onorificenza della Regione. Oltre a Maria De Filippi, restando in ambito ‘giovani’, un riconoscimento è andato al programma televisivo ‘X Factor’ e alla cantante Mimì, vincitrice dell’ultima edizione. Restando nell’ambito sociale il presidente Fontana ha quindi premiato don Chino Pezzoli e don Virginio Colmegna “sacerdoti e uomini sempre in prima linea per sostenere i più deboli e i più fragili” e i medici Adele Sgarella e Francesca Rovera “donne che, con instancabile impegno, sono in prima linea al fianco delle donne colpite da un tumore al seno”.

Per l’edizione 2025 al Consiglio regionale sono pervenute 172 candidature: l’esito delle valutazioni del Consiglio ha portato alla selezione di 5 Premi e 10 Menzioni, cui si aggiungono i Premi conferiti dal presidente della Giunta. “Oltre a coloro che sono stati insigniti del riconoscimento – ha commentato Federico Romani, presidente del Consiglio regionale – il nostro ringraziamento va a tutti i lombardi. Sono loro il motore di una regione eccezionale che, proprio grazie all’impegno quotidiano, declinato in ogni settore, fanno grande il nostro territorio e la nostra istituzione”. “La festa di oggi – ha concluso Romani – ci spinge a guardare al futuro sempre più con fiducia e ottimismo”. E proprio il Consiglio regionale ha indicato come premiati: Bernardo Caprotti (alla memoria), l’Associazione City Angels, Simone Barlaam (campione paralimpico), Rossano Carrisi (Federazione Volontari del Soccorso) e Giorgia Colombo (giornalista) che hanno ricevuto il riconoscimento dai presidenti Fontana e Romani.

L’evento è quindi proseguito con la consegna dei ‘Premi tematici’ a Marzio Tremaglia per la Cultura e Carlo Lucchina per la sanità (entrambi alla memoria), “due importanti personalità – ha commentato il governatore Fontana – che hanno contribuito fattivamente alla crescita della Lombardia”, a Massimo Boldi per lo spettacolo e Roberto Boninsegna alla carriera sportiva. E, ancora, ad Andrea Mandelli e Annarosa Racca per il welfare, all’Avis Lombardia con il presidente Oscar Bianchi e a Giovanni Manzoni per associazionismo e solidarietà; a Univer Lecco per lo sviluppo e l’innovazione e alla docente universitaria Maria Colombo per la formazione e l’istruzione. Inoltre, le menzioni del Consiglio regionale attribuite a: Luciano Grella (alla memoria); Eleonora Buratto; Antonetta Carrabs; Associazione Coro Idica aps; Gruppo l’Impronta; Antonio Guida; Ordine di Malta – delegazione della Lombardia; Patrizia Spadin; Giuseppe de Bellis e Luciano Vacca per il Comitato inquilini via Bellinzaghi a Milano. Infine, in una fase successiva alla giornata di oggi, per l’impossibilità dei premiati a essere presenti, verranno conferiti anche i seguenti Premi Rosa Camuna 2025: Federica Brignone (per i successi sportivi); Cesc Fàbregas (per i successi sportivi e il marketing territoriale); Teo Teocoli (per lo spettacolo); Ron Rosalino Cellamare (per la musica e la poesia).

Menzioni indicate dal Consiglio regionale: 1. LUCIANO GRELLA – ALLA MEMORIA 2. ELEONORA BURATTO 3. ANTONETTA CARRABS 4. ASSOCIAZIONE CORO IDICA APS 5. GRUPPO L’IMPRONTA 6. ANTONIO GUIDA 7. ORDINE DI MALTA – DELEGAZIONE DELLA LOMBARDIA 8. PATRIZIA SPADIN 9. LUCIANO VACCA – PRESIDENTE DEL COMITATO INQUILINI VIA BELLINZAGHI – MI 10. GIUSEPPE DE BELLIS Inoltre, in una fase successiva alla giornata del 29 maggio, per l’impossibilità dei premiati a essere presenti, verranno conferiti anche i seguenti Premi Rosa Camuna 2025: FEDERICA BRIGNONE – Premio per i successi sportivi CESC FÀBREGAS – Premio per i successi sportivi e il Marketing territoriale TEO TEOCOLI – Premio per lo spettacolo RON Rosalino Cellamare – Premio per la musica e la poesia.

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– foto ufficio stampa Regione Lombardia –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Italia-Azerbaigian, Aslanov “Dall’amicizia al partenariato strategico”

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ROMA (ITALPRESS) – I rapporti tra Italia e Azerbaigian “sono basati innanzitutto dall’amicizia”, un elemento che ha agevolato il raggiungimento del livello di partenariato strategico. E’ l’opinione dell’ambasciatore dell’Azerbaigian a Roma, Rashad Aslanov, intervistato da Claudio Brachino per Diplomacy Magazine, format tv dell’agenzia Italpress.

Ad aiutare, secondo l’ambasciatore, è anche lo scambio delle visite a livello di capi di Stato e di altre autorità, poiché tali visite agevolano “una visibilità politica che a sua volta dà un enorme sostegno alla parte economica”. Proprio l’economia è uno dei perni centrali delle relazioni fra i due Paesi, con un interscambio di circa 11 miliardi registrato l’anno scorso. “Per noi l’Italia è il primo partner in Europa, perché più del 60% del nostro scambio è con l’Italia. Anche noi, per l’Italia, nella nostra regione siamo il Paese numero uno”, ha dichiarato Aslanov osservando che l’energia è un punto cardine di tale scambio. “Azerbaigian e Italia stanno facendo tante buone cose, per sostenere e anche per contribuire alla sicurezza energetica dell’Europa, non solo dell’Italia”, ha aggiunto.

Baku è il primo fornitore di petrolio greggio per l’Italia e uno dei suoi maggiori fornitori di gas attraverso il gasdotto Tap-Tanap, che come ricorda l’ambasciatore Aslanov “comincia dal mar Caspio, passa attraverso tutto il territorio dell’Azerbaigian, della Georgia, va in Turchia: quella parte è il Tanap”. Il Trans Adriatic Pipeline (Tap) prolunga poi il trasporto del gas naturale del Caspio in Europa. Collegandosi con il Trans Anatolian Pipeline (Tanap) al confine greco-turco, Tap attraversa la Grecia settentrionale, l’Albania e il Mare Adriatico prima di arrivare in Puglia. Per raggiungere l’Europa con le proprie risorse naturali, l’Azerbaigian ha scelto come ultima destinazione “l’Italia, per decisione del capo dello Stato, perché per noi non è solo un partner commerciale, ma anche un partner affidabile. C’è una fiducia profonda tra i due paesi. E siamo felici di essere contributori di un paese che è amico in Europa. Uno dei fondatori dell’Europa, dell’Unione europea e anche della Nato”, ha osservato Aslanov. Il Tap ha cominciato a portare gas naturale in Italia dalla fine di dicembre del 2020. “Sono ormai più di quattro anni, siamo felici di essere utili e contribuire”, ha aggiunto.

Non solo dal punto di vista energetico, ma anche da quello della logistica l’Azerbaigian è un Paese chiave nella regione del Caucaso. “Se si guarda la mappa dove si trova l’Azerbaigian, è al punto di incrocio tra Asia ed Europa. Noi dobbiamo vedere l’Azerbaigian non solo come un paese che fornisce gas naturale e petrolio all’Europa e all’Italia. C’è anche un altro elemento molto importante, che si chiama Middle Corridor per la logistica”, ha dichiarato il capo missione a Roma. Dal punto di vista geopolitico, è importante ricordare la recente finalizzazione con la vicina Armenia del testo di un accordo per la normalizzazione delle relazioni, che vuole chiudere una lunga disputa. “Lo sappiamo: un periodo lungo 30 anni di occupazione, di guerra, di devastazione del territorio. Tutto questo è cominciato nel 1988 e abbiamo fatto concludere questa pagina della storia nel 2023. L’Azerbaigian ha ripristinato tutta la sua sovranità e integrità sul territorio”, ha detto Aslanov ricordando che oggi l’Azerbaigian ha due sfide. “Una è quella delle mine: c’è un territorio contaminato dalle mine e voglio ringraziare il governo italiano per il suo sostegno in questo ambito”, ha detto l’ambasciatore aggiungendo che la seconda sfida è quella della ricostruzione.

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Esistono ancora della strada da fare per la definitiva chiusura dell’accordo con l’Armenia e ci sono tre tracce fondamentali di cui tener conto secondo Aslanov. “Il testo dell’accordo è già finito, non c’è più da fare un negoziato su questo. Stiamo aspettando che l’Armenia faccia due ‘compiti a casa’. Uno è eliminare la rivendicazione territoriale verso l’Azerbaigian che si trova dentro la Costituzione dell’Armenia”, ha detto Aslanov. Il secondo punto è “l’eliminazione del gruppo di Minsk e altre strutture rilevanti”, secondo l’ambasciatore, ovvero la struttura creata dall’Osce nel 1992 con lo scopo di mediare per una soluzione al conflitto del Karabakh. Un gruppo che, secondo Aslanov, “purtroppo durante quasi 28 anni non ha fatto nulla”. Infine “siamo in un processo di delimitazione e demarcazione del confine”, ricorda il capo missione a Roma. “Abbiamo concordato quasi 12 chilometri di frontiera”, ha precisato Aslanov, su mille complessivi. “Però è fondamentale il fatto che oggi non ci sia la guerra. Quella pagina per noi è chiusa e vogliamo andare avanti”, ha osservato.

L’ambasciatore è infine tornato sulle relazioni fra Italia e Azerbaigian, questa volta dal punto di vista culturale. L’ambasciata è fortemente impegnata in una serie di attività per far conoscere meglio il Paese caucasico al pubblico italiano, come la presenza ad eventi quali la Notte dei Musei, ma esistono anche dei “macro-progetti”, come quello definito da Aslanov “non meno importante del Tap”, ovvero la creazione di una Università italo-azerbaigiana a Baku. “Stiamo terminando di costruirla, l’Università già ha cominciato a funzionare. Stiamo collaborando con cinque università d’Italia, ovvero Luiss, La Sapienza, Alma Mater di Bologna, Politecnico di Milano, Politecnico di Torino, e con l’Università di Ada in Azerbaigian. Stiamo lavorando per creare specialisti nei settori di agricoltura, design, ingegneria, architettura, in cui l’Italia è protagonista”, ha spiegato Aslanov. “Sarà la prima Università con il sistema educativo italiano fuori dall’Italia, che aiuterà a far conoscere l’Italia fuori dall’Italia, nella nostra regione, e a creare un ambiente produttivo per entrambi i Paesi”, ha concluso l’ambasciatore.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

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Di Gianfrancesco “Tra Italia e Azerbaigian intenso dialogo politico”

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ROMA (ITALPRESS) – I rapporti fra Italia e Azerbaigian “sono eccellenti, segnati da grande intensità e questo grazie anche, se non soprattutto, a un intenso dialogo politico”. Lo ha detto l’ambasciatore d’Italia a Baku, Luca Di Gianfrancesco, intervistato da Claudio Brachino per Diplomacy Magazine, format tv dell’agenzia Italpress.

“Io sono qui da circa un anno, un arco di tempo nel quale abbiamo visto la missione del presidente Aliyev a Roma, dove ha incontrato il presidente Mattarella e il premier Meloni”, ha ricordato l’ambasciatore. Momenti importanti di questo scambio sono stati la COP29, ospitata dall’Azerbaigian lo scorso novembre e che ha visto la presenza, oltre che di Meloni, di una nutrita delegazione ministeriale. Inoltre “il ministro dell’economia azero, Jabbarov, è stato a Roma e ha incontrato il ministro Urso. Il ministro Crosetto è stato due volte a Baku per discutere di come rafforzare la cooperazione nel settore della difesa. Pochi sanno che l’Azerbaigian è dal 1994 un partner della Nato nel quadro del Partenariato per la Pace dell’Alleanza e ha partecipato anche a missioni boots on the ground, come si dice, a fianco dei nostri soldati, da ultimo in Afghanistan. Queste poche ma significative immagini rappresentano bene l’intensità di questo dialogo”, ha osservato il capo missione a Baku. Infine “stiamo attualmente lavorando all’organizzazione delle consultazioni politiche che dovrebbero tenersi a Baku nei prossimi mesi e quella sarà sicuramente un’occasione importante non solo per consolidare l’esistente ma anche per lavorare sul rafforzamento e l’ampliamento ulteriore di questa cooperazione a tutto tondo”.

Una cooperazione che si manifesta anche nel settore economico, e che vede l’energia come elemento portante. “Da molti anni l’Azerbaigian è per noi un fornitore tra i più importanti, dopo l’Algeria è il nostro secondo fornitore di gas, con una quota di circa il 16% del fabbisogno energetico” ma “attualmente è impegnato a diversificare il proprio modello produttivo: vuole sganciarsi dalla logica solo della produzione e commercializzazione di idrocarburi, per crescere vuole sviluppare anche altri settori della propria economia”. Per questo, “le aziende e il fondo di investimento azerbaigiano guardano con interesse all’Italia come luogo di opportunità di affari e di possibili investimenti” in vari comparti, “come l’agroalimentare, i macchinari, le infrastrutture”.

Gli idrocarburi “rimangono e rimarranno ancora per molto tempo l’asset portante dell’economia dell’Azerbaigian, ma in parallelo” il Paese si sta impegnando “a fare avanzare altri settori economici e anche a guardare oltre confine. Certo, bisogna essere consapevoli che si tratta di un mercato di dimensioni medie, l’Azerbaigian è un Paese di 10 milioni di abitanti ma per il proprio posizionamento geografico e per la stabilità politica si presenta come un hub da cui potersi proiettare anche in altri Paesi vicini, compresi quelli dell’Asia centrale, che sono vicini a Baku non solo geograficamente, ma anche politicamente”. Il Paese “mostra un crescente interesse anche per tutto il tema delle energie verdi e rinnovabili” e “sta perseguendo una strategia di crescente diversificazione delle fonti, con investimenti sempre maggiori soprattutto nel settore dell’eolico e del solare. Un’azienda italiana, CeSI, sta lavorando a un progetto di fattibilità per un elettrodotto che nelle intenzioni dovrebbe collegare l’Azerbaijan attraverso il Mar Nero fino all’Europa orientale”.

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Inoltre “Eni ha stipulato dei memorandum di collaborazione con il partner locale Socar e, tra gli ambiti di attività che sono stati identificati, c’erano anche eventuali progetti di cooperazione in Paesi terzi, con un focus specifico sui Paesi target del nostro piano Mattei”.
A livello geopolitico, “il processo di normalizzazione tra Azerbaigian e Armenia sta avanzando abbastanza speditamente. C’è un testo di accordo che è in una fase molto avanzata e la comunità internazionale, Italia compresa, sostiene la sua prossima finalizzazione. E’ evidente che la firma di un simile accordo di pace sarebbe un ‘game changer’ epocale anche per tutte le opportunità che si aprirebbero per la cooperazione economica, non solo tra i due Paesi ma nella regione. Pur nelle difficoltà che è normale che caratterizzino un processo così delicato, che interviene dopo tanti anni di conflitto, ci sono dei segnali che il clima sta cambiando: ad esempio, Armenia e Azerbaigian si sono reciprocamente sostenute un paio di settimane fa per ottenere lo svolgimento dei prossimi vertici della comunità politica europea che avranno luogo rispettivamente a Erevan nel 2026 e a Baku nel 2028. In questo contesto, l’Italia è ritenuta un partner molto affidabile: abbiamo ottimi rapporti con l’Azerbaigian, ma anche con gli altri Paesi della regione, e ci viene riconosciuto di non avere agende nascoste nel Caucaso meridionale, di essere trasparenti e di sostenere questo processo di normalizzazione nell’interesse innanzitutto degli stessi Paesi e naturalmente nel rafforzamento dei loro rapporti con l’Italia e con l’Unione europea”.

Anche i rapporti culturali tra i due Paesi “sono molto intensi: come ambasciata, insieme a tutte le altre componenti del sistema Paese, siamo molto impegnati non solo a intercettare questa grande domanda di italianità, ma anche a valorizzarla e svilupparla”.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS).

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