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Cronaca

Papa “Le dimissioni una possibilità ma adesso vado avanti”

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ROMA (ITALPRESS) – “Dimissioni? Non sono nè un pensiero, nè una preoccupazione nè un desiderio. Sono una possibilità aperta a tutti i papi. Ora non sono al centro dei miei pensieri. Finchè sarò in capacità di servire vado avanti”. Lo dice Papa Francesco, intervistato da Fabio Fazio a “Che tempo che fa”, sul Nove.
“La guerra è un’opzione egoistica. E’ il gesto di prendere per sè. La pace è il contrario, tende la mano all’altro – sottolinea il Pontefice -. Le guerre non sono finite dopo la seconda guerra mondiale. Ora ce ne sono due vicino a noi, in Ucraina e in Medio Oriente. Dietro le guerre c’è il commercio delle armi. In questo momento gli investimenti che danno più soldi sono le fabbriche delle armi: investire per uccidere. Questa è una realtà. L’uomo è libero. Quando un uomo potente decide di fare la guerra lo fa in libertà. Tante volte le guerre si allargano anche per provare armi nuove. I morti sono il prezzo che si paga. La guerra distrugge, uccide. Impedisce di sognare. Togliere il sorriso ai bambini è criminale”.
“E’ difficile fare la pace. Non so perchè ma è così. La speranza è la forza che ci porta avanti. La speranza non delude mai. Dobbiamo aggrapparci alla speranza. E’ come un’ancora, la butti e vai avanti, aggrappato alla corda per arrivare alla spiaggia – dice ancora il Papa -. La speranza non delude, siamo noi a fare e fabbricare delle delusioni. Ogni giorno sento la parrocchia di Gaza, è terribile quanto succede: quanti arabi e israeliani morti. Si distruggono l’uno con l’altro. La guerra è questo, distrugge”, ha aggiunto.
Alla domanda di Fabio Fazio se si senta più solo dopo l’apertura alla benedizione per le coppie gay, il Pontefice risponde così: “Quando si prende una decisione c’è un prezzo di solitudine da pagare. A volte le decisioni non sono accettate. Ma la maggior parte delle volte in cui la decisione non viene accettata è perchè non si conosce. Se non piace una decisione ci si può confrontare, ma se non si esprime nulla ci si chiude in una resistenza”. “Il Signore benedice tutti. Tutti coloro che sono capaci di essere battezzati, quindi ogni persona, poi la persona deve entrare in contatto con la benedizione e vedere che strada prendere, ma la Chiesa non può condannarle dall’inizio – aggiunge -. Lo dico sempre ai confessori: perdonate tutto. In 54 anni che sono prete ho negato il perdono una volta sola: per l’ipocrisia. Sempre ho perdonato tutto, con la consapevolezza anche che la persona ricadrà, ma il Signore perdona”.
Quanto alla Chiesa, per Francesco “la riforma più urgente è quella dei cuori delle persone. Le strutture si possono aggiornare, riformare, sono relative al momento storico, ma i cuori vanno riformati tutti i giorni”.
“Sui migranti c’è tanta crudeltà, da parte di una mafia che li sfrutta e li tortura – dice il Papa -. Sono trattati tante volte come cose. Penso alla tragedia di Cutro. Ognuno ha il diritto di rimanere nel proprio paese e di migrare, vanno rispettati entrambi. Non chiudete le porte, per favore. Molti Paesi non fanno figli, l’immigrazione gestita bene potrebbe aiutare”.
“Dio non si stanca di perdonare. Dio perdona sempre. Siamo noi a stancarci di chiedere perdono. E’ questo il problema. Il cuore aperto al perdono lo trova da parte di Gesù. Il cuore indurito è incapace di chiedere perdono”, afferma il Papa, che alla domanda su cosa gli faccia paura risponde così: “L’escalation bellica. La capacità di autodistruzione che oggi ha l’umanità. Mi chiedo come finiremo, con le armi nucleari. Finiremo come l’Arca di Noè?”. Di contro “la tenerezza dei bambini mi fa sorridere. E poi i nonni, non solo perchè sono miei coetanei. A me piace parlare con i nonni, hanno saggezza i nonni. Dobbiamo parlare con i bambini, ascoltarli, e parlare con i nonni, ascoltare le loro storie”.
A una domanda sul suo Paese, il Papa replica: “L’Argentina mi preoccupa, c’è tanta gente che soffre. Nella seconda parte dell’anno vorrei andarci”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Cronaca

Lo sport si ferma per onorare la memoria di Papa Francesco

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ROMA (ITALPRESS) – Lo sport si ferma per piangere la scomparsa di Papa Francesco. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha invitato le Federazioni Sportive Nazionali, le Discipline Sportive Associate e gli Enti di Promozione Sportiva a sospendere tutte le attività sportive previste nella giornata odierna e a far osservare un minuto di silenzio nelle manifestazioni agonistiche in programma in Italia nel resto della settimana.

“Lo sport italiano, profondamente addolorato, si unisce all’inconsolabile dolore per la scomparsa del Santo Padre Francesco, Jorge Mario Bergoglio – sottolinea in un comunicato il numero uno del Coni – Il mondo è rimasto orfano di una guida spirituale che ha saputo illuminare il cammino dei fedeli e dell’intera collettività, grazie al suo messaggio ispirato alla fratellanza, alla mutualità e a quei valori che rappresentano il fine cui anelare per costruire una società migliore. Papa Francesco ha illuminato le nostre coscienze dimostrando costantemente la sua vicinanza al nostro mondo, condividendone gli ideali e le finalità. Sono tanti i ricordi che ci legano a lui – prosegue Malagò – e le occasioni di raccoglimento in cui ha voluto gratificare le varie espressioni del sistema, stimolandoci a comprendere l’importanza della testimonianza offerta nell’esercizio della pratica sportiva come modello comportamentale per le nuove generazioni e per chiunque sappia farsi permeare dalla sua autenticità”.

Per onorare la memoria del Pontefice, grande appassionato di sport e di calcio in particolare, la Figc ha annunciato che non si disputeranno le gare di ogni campionato, dalla Serie A ai Dilettanti. “Il calcio italiano partecipa commosso al dolore di centinaia di milioni di persone per la dolorosa scomparsa di Sua Santità Papa Francesco – ha commentato un una nota il presidente della Federcalcio, Gabriele GravinaGrande esempio di carità cristiana e di dignità nella sofferenza, si è mostrato sempre attento al mondo dello sport e al calcio in particolare, di cui era appassionato – ha aggiunto il numero uno della Federcalcio – La sua vicinanza umana, oltre che spirituale, ai malati, ai poveri e ai perseguitati di tutto il pianeta è stata la sua testimonianza più profonda, un faro che illuminerà le generazioni a venire. Resterà per sempre nei nostri cuori di fedeli e di amanti del gioco del calcio”.

– Foto Ipa Agency –

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(ITALPRESS).

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Cronaca

Mattarella “Avverto un grave vuoto, Papa Francesco era un riferimento”

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ROMA (ITALPRESS) – “Ho appreso con grande dolore personale la notizia della morte di Papa Francesco, avvertendo il grave vuoto che si crea con il venire meno del punto di riferimento che per me ha sempre rappresentato. La morte di Papa Francesco suscita dolore e commozione tra gli italiani e in tutto il mondo. Il suo insegnamento ha richiamato al messaggio evangelico, alla solidarietà tra gli uomini, al dovere di vicinanza ai più deboli, alla cooperazione internazionale, alla pace nell’umanità. La riconoscenza nei suoi confronti va tradotta con la responsabilità di adoperarsi, come lui ha costantemente fatto, per questi obiettivi”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio sulla morte di papa Francesco.
– foto ufficio stampa Quirinale –
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Cronaca

Ghribi “Papa Francesco ha lasciato un’impronta indelebile”

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MILANO (ITALPRESS) – “Con profonda commozione apprendo la notizia che il cammino terreno di Sua Santità papa Francesco si è concluso. Considero la sua amicizia un vero regalo della vita. Interprete autentico del Vangelo e guida autorevole della Chiesa in un tempo di profondi cambiamenti, il Santo Padre ha saputo conquistare l’affetto dei fedeli e la stima di molti, anche tra i non Cristiani come me, grazie a una testimonianza di vita semplice, coerente e aperta al dialogo”. Così Kamel Ghribi, vicepresidente del Gruppo San Donato e Presidente di GKSD Investment Holding, che aggiunge: “Il suo pontificato si è contraddistinto per la forza morale e spirituale con cui ha orientato la Chiesa Cattolica verso una maggiore attenzione agli ultimi, una più profonda consapevolezza delle sfide ambientali e un costante richiamo alla fraternità universale. Con umiltà e determinazione, ha promosso la pace, il dialogo interreligioso e il rinnovamento delle coscienze, lasciando un’impronta indelebile nella società contemporanea. Mi unisco al cordoglio della comunità ecclesiale e internazionale, elevando un pensiero di gratitudine per il suo alto magistero e per l’esempio di fede e umanità che continuerà a ispirare le generazioni future”.
– foto ufficio stampa GKSD –
(ITALPRESS).

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