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Economia

Per Compagnia di San Paolo si chiude era Profumo, “Sfide stimolanti”

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TORINO (ITALPRESS) – La presentazione del report annuale di Compagnia di San Paolo, è stata l’occasione di commiato del presidente della Fondazione Francesco Profumo che chiude il mandato quest’anno con l’attuale consiliatura.
“Se rifletto su questi ultimi otto anni, mi rendo conto di come l’operato della Compagnia sia andato modificandosi con l’intento d’interpretare e cercare di fornire delle risposte ai cambiamenti della società”, ha detto Profumo. Poi ha illustrato i risultati e gli obiettivi della Compagnia impegnata in progetti di attività sociali, riqualificazione e di transizione ecologica.
Profumo chiude un mandato che ha visto l’erogazione di oltre un miliardo per le iniziative intraprese. “Il modello di fondazione ibrida – ha detto – bilancia azioni erogative e di gestione diretta o di accompagnamento dei progetti. Per ogni nostro nuovo modo di operare abbiamo sempre utilizzato un unico metodo: progettare, sperimentare, misurare e valutare i risultati per decidere se gli obiettivi che ci eravamo posti erano stati raggiunti o meno. Così, ogni volta che siamo stati attivi nella tutela dei più poveri e deprivati, abbiamo contemporaneamente lavorato perchè le organizzazioni del terzo settore crescessero in competenza e abilità gestionale e programmatoria. O quando abbiamo sostenuto la ricerca scientifica e tecnologica, lo abbiamo fatto orientandolo a concrete risposte ai bisogni delle persone”. Per il 2024 sono previste erogazioni per 170 milioni per iniziative comuni. “Il Piano strategico 2021-2024 – ha dichiarato Alberto Anfossi, segretario generale della Fondazione torinese – ci impegnava ad avere maggiore impatto con le nostre erogazioni. Non era sufficiente per noi erogare oltre 700 milioni in quattro anni per dire di aver raggiunto l’obiettivo, ma occorreva anche lavorare per massimizzare l’impatto e gli effetti di ogni euro messo a disposizione”. La quota base delle erogazioni sarà così suddivisa: Obiettivo Cultura 36,4 milioni; Obiettivo Persone 52,4 milioni; Obiettivo Pianeta 44,7 milioni, il budget della Direzione Pianificazione, Studi e valutazione ammonta a 1,5 milioni. “Se guardo all’interno della Fondazione – ha continuato Anfossi – posso dire che in questi anni ci siamo evoluti. Siamo una Fondazione che è stata in grado di gestire progetti ad elevata complessità, capace di affiancare sistematicamente strumenti di accompagnamento e di sviluppo organizzativo al solo finanziamento”. Il concetto di cassetta degli attrezzi per la moltiplicazione di valore degli interventi è stato protagonista nell’illustrazione del report.
“La lungimiranza, l’attitudine al rischio e l’intenzionalità – ha aggiunto Profumo – sono caratteristiche dell’impatto, insieme all’addizionalità e alla misurabilità rappresentano modalità di approccio che una grande fondazione deve mettere in atto nella selezione dei progetti. Le sfide da affrontare negli ultimi anni sono state certamente impegnative, ma anche stimolanti e la nostra Fondazione ha contribuito cercando di massimizzare il ruolo che enti filantropici come il nostro possono svolgere in situazioni di welfare territoriale, come sempre più sono i cambiamenti sociali che ci troviamo ad affrontare. Il nostro ruolo è quello di operare in un’ottica di sussidiarietà orizzontale e reticolare”.
All’evento ha partecipato anche il direttore del Museo Egizio, Christian Greco, che ha spiegato la collaborazione con la Fondazione e le celebrazioni per il bicentenario del polo di via Accademia delle Scienze.
(ITALPRESS).
– Foto: xd4/Italpress –

Economia

Confindustria, incertezza e dazi frenano export e investimenti

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ROMA (ITALPRESS) – Il Pil italiano è cresciuto più del previsto nel primo trimestre 2025 (+0,3%), con l’industria che ha interrotto il suo lungo calo. Nel secondo, però, i dazi e le alterne decisioni dell’amministrazione Trump tengono alta l’incertezza e bassa la fiducia, frenando principalmente export e investimenti.

E’ quanto sottolinea il Centro studi di Confindustria nella congiuntura flash, secondo cui le minori attese di crescita, tuttavia, riducono il prezzo dell’energia, agevolando il taglio dei tassi in Europa. A marzo la produzione industriale è aumentata (+0,1%), chiudendo il primo trimestre in recupero (+0,4%), dopo cinque trimestri in calo, anche se l’indice RTT indica minor fatturato.

I dazi colpiscono principalmente l’industria e i primi dati di aprile, post-dazi, sono misti: il PMI segnala che la flessione si è quasi esaurita (49,3 da 46,6), ma la fiducia scende per il secondo mese di fila, su valori bassi. Il proseguire della crescita dell’occupazione fornisce slancio al reddito reale delle famiglie in avvio di 2025, ma il calo della fiducia a marzo-aprile potrebbe preludere a un nuovo aumento della propensione al risparmio.

Le vendite al dettaglio si sono ridotte nel 1° (-0,5%), mentre le immatricolazioni di automobili in Italia sono in lieve recupero (+2,7% annuo in aprile). Gli indicatori mensili per gli investimenti sono tutti orientati in negativo nei primi 4 mesi del 2025: continua a diminuire la fiducia delle imprese, per il terzo mese di fila (91,5 in aprile, da 93,2); si segnala un forte aumento dell’incertezza; i giudizi sugli ordini di beni strumentali sono pressoché stabili su bassi livelli e calano le attese sui nuovi ordinativi, indizio di domanda debole. L’inflazione è alta negli Usa (+2,3% in aprile), dove è attesa crescere per l’effetto dei dazi sui prezzi dell’import, cui si aggiunge la svalutazione del dollaro.

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È poco più bassa nell’Eurozona (+2,2%), ma qui calerà per il ribasso energetico e il rafforzamento dell’euro. Ciò significa che la Bce proseguirà con i tagli dei tassi nel 2025 (già a 2,25%), mentre la Fed potrebbe restare in attesa, con tassi fermi a 4,50%. Questo stimolerà il credito per le imprese italiane (-1,1% annuo a marzo).

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

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Economia

Lufthansa commercializza capacità cargo sulle rotte ITA Airways, Fiumicino il 5° hub

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ROMA (ITALPRESS) – A partire da giugno, Lufthansa Cargo inizierà la commercializzazione della capacità cargo sulle rotte ITA Airways. Con l’inserimento di Roma Fiumicino come hub cargo per l’Europa del Sud, il vettore aggiunge al suo già denso network ulteriori tratte, capacità e destinazioni nel mondo.

Sui voli a partire dal 16 giugno, Lufthansa Cargo inizierà ad applicare il proprio codice AWB alle operazioni cargo da San Paolo (GRU), Rio de Janeiro (GIG) e Buenos Aires (EZE) a Roma Fiumicino (FCO). Su tutte le altre tratte, inizialmente, entrambe le compagnie continueranno ad operare sotto due distinti codici AWB.

A seguito delle approvazioni regolatorie, Lufthansa Cargo comincerà a commercializzare gradualmente la capacità su tutte le rotte continentali e intercontinentali di ITA Airways sotto il proprio codice AWB. Complessivamente, la capacità cargo di cui dispone Lufthansa Cargo aumenterà di quasi il 20%. In futuro, la clientela cargo avrà accesso ad un network globale ancora più vasto, potendo disporre della capacità cargo dell’intero Gruppo Lufthansa, che mette in connessione tutti i principali centri economici europei e globali.

“Insieme al nostro partner ITA Airways, siamo emozionati di poter offrire ai nostri clienti un ventaglio di tratte ancora più attraente, capacità aggiuntiva e ulteriori soluzioni da e verso l’Europa come anche a livello globale, affinché le loro necessità di trasporto possano essere soddisfatte. L’espansione del nostro network rinforza ulteriormente l’obiettivo di Lufthansa Cargo di agevolare il business globale. Oltre a Francoforte, Monaco, Vienna e Brussels, Roma sarà il nostro quinto hub, che ci aiuterà ad offrire ai nostri clienti soluzioni flessibili e di qualità. I clienti potranno beneficiare di connessioni ancora più affidabili e veloci da e per l’Europa del Sud, e usufruire dei rinomati servizi Lufthansa Cargo anche via Roma”, ha spiegato Ashwin Bhat, Ceo di Lufthansa Cargo.

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Joerg Eberhart, Ceo e direttore generale di ITA Airways, ha affermato: “Siamo felici di approfondire le sinergie con il Gruppo Lufthansa nel settore cargo. Grazie all’estesa flotta del Gruppo Lufthansa, combinata con la capacità di ITA Airways, i nostri clienti beneficeranno di un servizio migliorato e un network più ampio, sfruttando le destinazioni fornite dal Gruppo e valorizzando l’alto potenziale di Fiumicino, il nostro hub”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

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Economia

La Commissione Europea pubblica le Previsioni di Primavera, riviste al ribasso le stime per l’Italia

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BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – La Commissione europea ha pubblicato oggi le Previsioni di Primavera, in cui stima la crescita dell’economia italiana allo 0,7% nel 2025 e allo 0,9% nel 2026. Le percentuali sono più basse di quelle contenute nelle Previsioni d’Autunno, dove la crescita del Prodotto interno lordo era vista per il 2025 all’1% e all’1,2% per il 2026.

La revisione al ribasso è in linea con il resto dell’Eurozona, area per cui la Commissione prevede una crescita pari allo 0,9% nel 2025 e all’1,4% nel 2026. Le Previsioni d’Autunno erano anche in questo caso più ottimiste, con una crescita stimata per il 2025 dell’1,3% e per il 2026 dell’1,6%. Secondo la Commissione, la causa della contrazione è da ricercare in prospettive commerciali più deboli e nella “maggiore incertezza sulle politiche commerciali”.

Proprio la “frammentazione del commercio globale” potrebbe portare, se acuita, ad ulteriori ostacoli per la crescita economica e a nuove spinte inflazionistiche. Le stime di Primavera sono state fatte sulla base teorica di un’applicazione di dazi da parte americana del 10% sulle merci Ue in generale, e del 25% su acciaio, alluminio e automobili. Fra i singoli Paesi, la Germania segna una crescita zero per quest’anno, mentre il 2026 vedrà una spinta positiva portando la crescita del Pil tedesco all’1,1%.

Le previsioni d’Autunno vedevano per il 2025 una crescita dell’economia tedesca dello 0,7% e per il 2026 dell’1,3%. La Francia, secondo le Previsioni di Primavera, vedrà il suo Pil crescere dello 0,6% nel 2025 e dell’1,3% nel 2026. La Spagna vede una crescita più decisa, secondo le stime, con un 2,6% nel 2025 e un 2% nel 2026. Sempre riguardo all’Italia, infine, la Commissione prevede un ulteriore calo del disavanzo pubblico, passando dal 3,4% del Pil nel 2024 al 3,3% nel 2025 e al 2,9% nel 2026. Il debito invece continuerà ad aumentare, passando dal 135,3% del 2024 al 136,7% nel 2025 e al 138,2% nel 2026.

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– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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