Seguici sui social

Cronaca

Per Federacma necessario svecchiare il parco macchine italiano

Pubblicato

-

ROMA (ITALPRESS) – “In questi giorni siamo tutti in ascolto di quello che sta succedendo. Una mobilitazione di agricoltori la si auspicava da tempo, proprio per la lontananza e la divergenza tra le decisioni comunitarie in genere e le esigenze degli agricoltori. Faccio un caso semplice: il Pnrr agricolo prevede soltanto l’acquisto di trattori elettrici o a biometano. Dato che questi trattori sostanzialmente non ce ne sono in circolazione, non c’è la possibilità reale di poterli comprare e soddisfare tutto il monte dotazioni che è stato dato dal ministero. Noi avevamo parlato anche prima con il ministro Lollobrigida che ci risulta sia andato a discutere questa cosa a Bruxelles senza ottenere risposte dalla Comunità europea. Alla fine per poter garantire l’utilizzo dei 400 milioni e non rimandarli in Europa, si è deciso di aggiungere tutte le attrezzature moderne. Se in questi anni se ne riusciranno a vendere 100-150 sarebbe tanto, ma ci sarebbe bisogno di svecchiare tutto il parco macchine”.
Così Gianni Di Nardo, segretario generale di Federacma, la federazione operante in Confcommercio Mobilità, in un’intervista alla Italpress. E proprio di innovazione c’è bisogno nell’agricoltura italiana. “Le macchine agricole italiane sono le più obsolete in Europa. Abbiamo trattori di 50 anni che girano per le campagne. Su 2 milioni di trattori esistenti oggi in Italia, circa 1,3 milioni non hanno le dotazioni di sicurezza previste da una legge di 15 anni fa. Siamo il primo settore in Italia per morti bianche, superando l’edilizia. E’ vero che l’Inail conteggia circa 120 morti l’anno, ma vengono segnalati soltanto quelli che sono registrati, quindi quelli relativi ad aziende che hanno dipendenti. Invece il privato 70-80enne che si ribalta sul trattore perchè non ha le dotazioni di sicurezza, muore e nessuno lo mette nelle statistiche. Ci sarebbe bisogno, come successo in altre Nazioni, di una legge seria sulla revisione che prevede anche la messa a norma. In Italia oggi c’è questa esigenza di non mandare in mezzo ai campi e per le strade circa il 70% delle macchine agricole che circolano e non hanno le dotazioni di sicurezza. Un numero mostruoso”.
Sull’obbligo di una polizza Rc per veicoli e macchinari anche nelle aree private, Di Nardo osserva che questo “comporta che nel mondo delle macchine agricole, tutti i mezzi che hanno motore e ruote per una legge del 23 dicembre 2023 devono avere un’assicurazione come la Rc auto. Ma primo, le assicurazioni non sono pronte: continuano a dire che possono assicurare solo le macchine targate che possono andare su strada. Secondo, significa costi inenarrabili se non si trovano soluzioni per fare polizze cumulative in maniera che il contoterzista che ha 100 trattori che operano solo in campagna, non vanno per strada e non hanno obbligo di RC, deve in qualche modo organizzarsi. Le compagnie devono riflettere ancora su cosa proporre al mercato. Noi non diciamo no. L’Europa ce lo impone, va benissimo e siamo tutti d’accordo. Ma dobbiamo trovare soluzioni: non è possibile fare una legge il 23 dicembre dicendo che per la fine di gennaio tutti quanti devono essere assicurati. Il ministero deve trovare una soluzione per dire di rimandare di un anno. Noi abbiamo chiesto un emendamento, siamo fiduciosi perchè è impossibile portare avanti la cosa”.
(ITALPRESS).
– Foto: Italpress –

Cronaca

Urso “L’industria 5.0 è un incentivo per le imprese”

Pubblicato

-

CERNOBBIO (ITALPRESS) – “La misura Industria 5,0 è importantissima in un momento così decisivo per fare un incentivo forte all’innovazione delle nostre imprese, a rendere più competitive sia per quanto riguarda l’utilizzo della tecnologia digitale sia per quanto riguarda la tecnologia green e l’efficientamento energetico e altrettanto per la formazione di personale”.
Lo ha detto il ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso a margine dei lavori del Forum TEHA in corso a Villa d’Este a Cernobbio.
“Industria 5.0 è la misura più importante e più innovativa che in questi mesi hanno messo in campo i Paesi europei e lo ha fatto l’Italia, perchè l’unica misura che mette insieme l’innovazione digitale con l’industria 4.0 e l’innovazione e l’efficientamento economico green, attraverso le risorse del Pnrr – ha aggiunto – Essendo parte delle risorse derivanti dal Pnrr, attraverso il Repower Eu, vanno assolutamente integrate entro il 2025, per essere rendicontate entro giugno 2026. Per questo un’eventuale proroga di questa misura va contrattata in sede europea, così come qualunque modifica alla misura come è stata realizzata va comunque comunicata alla commissione europea”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

Advertisement

Leggi tutto

Cronaca

Imprese e tecnologia, uno studio “Necessario new deal delle competenze”

Pubblicato

-

CERNOBBIO (COMO) (ITALPRESS) – Nel mondo è in corso una vera e propria rivoluzione industriale data dall’integrazione pervasiva delle tecnologie digitali in azienda, che oggi accelera ulteriormente grazie all’intelligenza artificiale. Questa centralità di tecnologia e innovazione rende necessario sviluppare un nuovo paradigma nella relazione tra uomo e tecnologia: la società 5.0, dove la tecnologia non è più un qualcosa che sostituisce, ma diventa un abilitatore di nuovi modelli di cittadinanza e lavoro che vedano l’individuo al centro.
In questo contesto, la chiave per la competitività è l’innovazione, che è a sua volta alimentata dalle competenze. E’ questo il principio che ha guidato la realizzazione dello Studio “Italia 5.0: le competenze del futuro per lo sviluppo dell’innovazione nell’epoca dell’intelligenza artificiale in Italia e in Ue”, elaborato da TEHA Group in collaborazione con Philip Morris Italia, presentato oggi nell’ambito della 50esima edizione del Forum di The European House – Ambrosetti, in una conferenza stampa cui hanno preso parte Massimo Andolina (Presidente Regione Europea, Philip Morris International), Marco Hannappel (Presidente e Amministratore Delegato, Philip Morris Italia – VP South West Europe Cluster) e l’Advisor scientifico e portavoce dell’iniziativa Giorgio Metta (Direttore Scientifico, Istituto Italiano di Tecnologia).
La ricerca si è posta l’obiettivo di definire gli elementi per un New Deal delle competenze per trasformare il nostro Paese in un’Italia 5.0 – in grado di cogliere da protagonista tutti i benefici derivanti da innovazione, digitalizzazione e nuove tecnologie – che rappresenti anche un modello da esportare a livello europeo. Lo studio ha fatto leva su un’ampia attività di stakeholder engagement, che ha visto la partecipazione di oltre 10 vertici di imprese, delle istituzioni e delle associazioni di categoria in interviste riservate, nonchè il coinvolgimento di oltre 450 imprese da 4 Paesi UE (Italia, Germania, Francia, Spagna) in una survey, somministrata in collaborazione con Coldiretti, per misurare digitalizzazione e competenze nei settori agricolo e manifatturiero.
Secondo Valerio De Molli, Managing Partner & CEO di TEHA Group e The European House – Ambrosetti, “per cogliere appieno le opportunità offerte dalle nuove tecnologie e dall’intelligenza artificiale, è chiave per l’Italia muoversi verso un nuovo paradigma di dispiegamento tecnologico: quello della Società 5.0. Per costruire un’Italia 5.0 è strategico il ruolo delle aziende capofiliera: l’Italia è infatti un Paese di PMI, che generano il 48% del valore aggiunto del Paese e impiegano il 57% degli occupati, ma sono più in difficoltà rispetto a digitalizzazione e competenze, per cui è necessario il ruolo di stimolo della grande impresa. Inoltre, le competenze sono chiave, soprattutto per cogliere i benefici dell’intelligenza artificiale: il Paese è in ritardo, serve un Piano Marshall delle competenze”.
“La ricerca conferma – anche con le testimonianze dirette provenienti dal mondo delle aziende – che il capitale umano è oggi l’elemento chiave della competitività delle imprese e della crescita dell’economia, elemento ulteriormente valorizzato dalla rivoluzione dell’intelligenza artificiale”, ha sottolineato l’Advisor scientifico dell’iniziativa Giorgio Metta, Direttore Scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia. “l’Italia è un Paese di eccellenze anche nella ricerca e nell’istruzione. Tuttavia, l’Italia ha un problema di scala sulle competenze: nonostante le eccellenze, l’Italia sconta un ritardo sistemico sulle competenze digitali, sia di base che avanzate: mancano infatti 15 milioni di cittadini da alfabetizzare al digitale, aumentare gli iscritti a corsi di laurea ICT e agli ITS e puntare sulla formazione continua”.
Per Massimo Andolina, Presidente Regione Europea di Philip Morris International, “L’ambizione dell’Italia può e deve essere quella di abbracciare un nuovo paradigma di sviluppo per posizionarsi come modello da esportare in Europa. Per colmare il gap di competenze digitali occorre partire dalle esperienze più virtuose e da una collaborazione pubblico-privato di tipo strutturato. In questo momento storico è fondamentale, da una parte, tenere il passo dell’innovazione, guidandola, per mantenere alta la competitività;
dall’altra parte garantire il più ampio accesso possibile a percorsi di formazione all’avanguardia, che accompagnino i professionisti lungo il loro intero percorso in azienda”.
Secondo Marco Hannappel, Presidente e AD di Philip Morris Italia, “L’esperienza di Philip Morris Italia è emblematica: grazie alle competenze all’avanguardia della nostra filiera integrata – che oggi coinvolge oltre 41.000 persone e più di 8000 imprese – abbiamo costruito negli anni un modello di business invidiato in tutto il mondo, il cui principale driver è sempre stato la capacità di innovare. I dati oggi mostrano i frutti di questo percorso virtuoso e quanto il ruolo di capofiliera sia essenziale, in particolare nel mondo agricolo: grazie agli accordi di programma sottoscritti negli anni da Philip Morris con il Ministero dell’Agricoltura e con Coldiretti, gli agricoltori aderenti all’iniziativa mostrano dati sull’innovazione sensibilmente migliori rispetto alla media Italiana ed Europea: l’89% di tali aziende dichiara di aver realizzato o di avere in corso progetti agritech rispetto al 46% della media italiana e al 77% della media UE.” Sulla base delle prospettive emerse dallo studio, sono state elaborate 5 proposte chiave per lanciare il New Deal delle competenze per un’Italia 5.0: Formazione in ingresso; Formazione permanente; Digitalizzazione delle Piccole e Medie Imprese; per dimensione economica, impatto occupazione e propensione all’innovazione, la presenza di un’impresa capofiliera è determinante per la digitalizzazione di tutte le altre aziende coinvolte nella filiera; Collaborazione pubblico-privato.

Foto: ufficio stampa Philip Morris Italia

(ITALPRESS).

Advertisement

Leggi tutto

Cronaca

Martin vince la sprint di Misano davanti a Bagnaia

Pubblicato

-

MISANO ADRIATICO (ITALPRESS) – Jorge Martin, in sella alla Ducati Prima Pramac, ha vinto la sprint race del Gran Premio di San Marino, disputata sul circuito di Misano. Partito dalla quarta casella, lo spagnolo è riuscito a “sverniciare” Pecco Bagnaia e Franco Morbidelli, prendendo la leadership della corsa sin dalla prima curva. Bagnaia chiude al secondo posto: il distacco del ducatista da Martin in campionato sale così a 26 punti. A completare il podio Morbidelli, terzo con l’altra Desmosedici del team Pramac. Enea Bastianini (Ducati Lenovo) si deve accontentare, invece, della quarta piazza, quinto in rimonta Marc Marquez (Ducati Gresini). Nell’ordine, completano la top ten Pedro Acosta, Brad Binder, Jack Miller, Fabio Quartararo ed Alex Marquez. Sono caduti Di Giannantonio e Bezzecchi.
– foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).

Leggi tutto
Advertisement


Agenzia Creativamente Itinerari News Pronto Meteo
Casa e consumi by Altroconsumo

Primo piano