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Economia

Best Performance Award, premiate la crescita e la sostenibilità

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MILANO (ITALPRESS) – Si è tenuta il 13 febbraio a Milano la Cerimonia di Premiazione della 7° edizione del Best Performance Award, appuntamento annuale dedicato alle imprese italiane che si distinguono per la crescita. Il premio promosso da SDA Bocconi School of Management è in partnership con PwC Italia, Banca Mediolanum, Fondazione Umberto Veronesi, Havas PR e Radio Deejay.
Anche in questa edizione sono stati cinque i riconoscimenti attribuiti dalla giuria, sotto un unico filo conduttore: ‘Sustainability for Growth’. Oltre al Best Performer of the Year, ovvero l’azienda vincitrice al di là delle dimensioni relative, tre premi sono stati assegnati proprio in funzione delle dimensioni (large, medium, small), mentre un premio speciale è stato consegnato all’azienda che si è distinta rispetto all’ ‘hot topic’ dell’anno, ovvero il ‘love brand’.
Le aziende risultate vincitrici dell’edizione 2023/24 sono: Interpump Group S.p.A., per la categoria Best Performer of the Year; F.I.S. Fabbrica Italiana Sintetici S.p.A., per la categoria Best Performing Large Company; Successori Reda – S.p.A. Società Benefit, per la categoria Best Performing Medium Company; Legami S.p.A. Società Benefit, per la categoria Best Performing Small Company; Vibram S.p.A., per la categoria Hot Topic.
Il Best Performance Award si distingue in primo luogo per la robusta attività di ricerca preliminare condotta da SDA Bocconi School of Management, per identificare le aziende capaci di crescere significativamente più dei propri competitori, sia per linee interne che esterne. Oltre che per il suo rigoroso approccio metodologico, il premio è rilevante per via della sua missione, concentrata sull’identificazione, la valorizzazione e l’indicazione come esempio di aziende straordinarie per capacità di crescere e di generare valore, nel rispetto delle regole e con la sostenibilità al centro del loro agire.
A proposito di crescita, fin dal suo debutto nel 2017, il premio ha registrato un consenso sempre più tangibile, coinvolgendo quest’anno nella sua fase finale, oltre 100 aziende (erano circa la metà nella prima edizione) e promuovendo un confronto dinamico tra nomi consolidati e realtà emergenti altrettanto brillanti.
L’ Award è articolato in tre fasi successive. La prima vede i ricercatori SDA Bocconi impegnati a setacciare le più affidabili banche dati, alla ricerca delle realtà settoriali operanti nel nostro Paese, capaci di distinguersi per robusta crescita dimensionale accompagnata da tangibile generazione di valore economico. In seguito, con la collaborazione di tutti i partner, viene condotta un’indagine attraverso l’invio di un questionario alle aziende identificate nel corso della prima fase. I partner del Premio-Ricerca aiutano le aziende nella compilazione e nell’elaborazione delle informazioni necessarie a completare il quadro di riferimento. Al termine di questo secondo momento viene condotta una valutazione ulteriore, effettuata mediante interviste e focus group ai quali partecipano le aziende prescelte e i rappresentanti di tutti i partner del premio. I criteri di valutazione per le diverse categorie dimensionali e per l”hot topic’ si basano infatti, su un’analisi multidimensionale che considera non solo gli indicatori economici e finanziari, ma anche l’innovazione tecnologica, la capacità di creare valore interno all’azienda e gli impatti sociali e ambientali. Per il premio Speciale Hot Topic, l’attenzione si concentra particolarmente sull’autenticità, la trasparenza e la passione delle aziende verso una crescita responsabile, poichè queste qualità, unite, permettono ai marchi di sviluppare un legame duraturo e unico con il proprio pubblico. Tale connessione si traduce in un affetto profondo da parte dei clienti, rendendo la sostenibilità un aspetto aziendale imprescindibile per raggiungere l’eccellenza.
Dalla ricerca condotta quest’anno, che ha interessato aziende con sede principalmente al Nord (77%), seguite da Sud e Isole (12%) e Centro (11%), sono emersi spunti molto significativi rispetto a tematiche riguardanti argomenti più che mai attuali, come, ad esempio, la percentuale di aziende che pubblica un bilancio o report di sostenibilità, pari al 55%, con un differenziale di + 15% rispetto alla precedente edizione. Grande attenzione, infatti, da parte dei candidati agli aspetti sostenibili: il 52% delle aziende utilizza energia rinnovabile in misura maggiore o uguale al 25%; il 71% delle società considera i Sustainable Development Goals (SDGs) dell’Agenda 2030 e, infine, il 69% dei candidati ha una figura manageriale dedicata alle attività di Ricerca & Sviluppo.
‘Attraverso un’attività di ricerca accademica continua e trasparente, il Best Performance Award, con il DNA di SDA Bocconi e dei suoi Partner, si propone di promuovere la crescita, l’innovazione, il rispetto, unitamente alla sostenibilità nel panorama imprenditoriale italiano. In sostanza: l’Eccellenza con una visione di lungo periodo. Anche nell’edizione più recente del BPA, seguendo una tendenza ormai consolidata, abbiamo con sincera soddisfazione osservato un crescente interesse degli imprenditori italiani per la sostenibilità, evidenziato dalla competizione sempre più accesa nel mostrare le esternalità positive a livello sociale ed ambientale delle proprie iniziative imprenditoriali. L’attenzione verso il benessere dei collaboratori e in generale verso i portatori di interessi aziendali ha contribuito a innescare un meccanismo virtuoso con ricadute positive sulla Società nel suo complesso. Il lavoro di ricerca e analisi svolto per valutare le performance delle aziende partecipanti ha restituito un’immagine nitida e ampia del panorama imprenditoriale italiano, evidenziando non solo le caratteristiche legate alle vendite e alla redditività, ma anche l’importanza riconosciuta alle tematiche ESG. E, lo dico con un senso di orgoglio, soprattutto da parte degli imprenditori, in modo sincero e non come superficiale adesione a un tema scottante e corrente. Queste aziende esemplari non solo meritano il riconoscimento, ma fungono da modelli da imitare per altre realtà imprenditorialì, dichiara Maurizio Dallocchio, Professore di Corporate Finance presso SDA Bocconi e Università Bocconi, Past Dean SDA Bocconi School of Management e Direttore Scientifico del Best Performance Award.
‘SDA Bocconi alza l’asticella e segna il nuovo benchmark italiano per quanto concerne i rating di sostenibilità. Il Best Performance Award, grazie al suo approccio scientifico, risulta sempre più rigoroso e sempre più riconosciuto nel contesto imprenditoriale di riferimento e diventa un tool indispensabile per le aziende che hanno a target la crescita sostenibilè, sostiene Leonardo Etro, Associate Professor of Practice di Corporate Finance e M&A e Direttore Scientifico del Best Performance Award.
‘Il Best Performance Award rappresenta uno straordinario strumento per dare il giusto riconoscimento alle grandi eccellenze e celebrarle. E’ un’iniziativa in cui crediamo particolarmente e che rappresenta un importante stimolo per implementare la fiducia e la collaborazione tra istituzioni, imprese e la società’, commenta Alessandro Grandinetti, partner Pwc Italia, clients & markets leader.
‘Banca Mediolanum è onorata di rinnovare il proprio sostegno anche per l’edizione del 2024 del Best Performance Award di SDA Bocconi – sottolinea Diego Selva, direttore Investment Banking di Banca Mediolanum -. Riteniamo fermamente che le aziende di domani debbano essere motori di progresso sociale e sostenibilità, unendo la creazione di valore economico a quella di valore sociale e ambientale. E’ con questo spirito che continuiamo a sostenere questa iniziativa, con la convinzione che premiare le eccellenze italiane in questi ambiti possa fungere da catalizzatore per un cambiamento positivo nell’intero tessuto imprenditoriale del nostro Paese. La nostra aspirazione è che, attraverso il nostro impegno, possiamo contribuire a costruire un futuro in cui le imprese siano apprezzate non solo per i loro successi finanziari, ma anche per il loro impatto positivo sulla società e l’ambientè.
‘Il Best Performance Award è un’ottima occasione per ricordare ancora una volta l’importanza da parte delle aziende di essere sostenitori della ricerca scientifica e quindi promotori di un cambiamento virtuoso a favore della salute delle persone – spiega
Anna Guatri, responsabile Csr di Fondazione Umberto Veronesi Ets -. Crediamo fortemente che le aziende che sono state coinvolte durante questa edizione del premio possano essere un prezioso esempio per altrettante realtà che vorranno sposare il valore della ricerca e della prevenzione verso i propri dipendenti e la propria community’
‘Ogni anno, attraverso il Best Performance Award, assistiamo con entusiasmo alla crescita del panorama imprenditoriale italiano sul tema dello sviluppo sostenibile – afferma Caterina Tonini, Ceo di Havas Pr -. Oggi, questo non è più considerato un’opzione, ma un imperativo che richiede un impegno tangibile da parte delle aziende per ridurre l’impatto ambientale, promuovere pratiche commerciali etiche e contribuire al benessere sociale. Il Premio si conferma come un’opportunità preziosa per valorizzare l’autenticità, la trasparenza e la passione delle società verso una crescita responsabile, e siamo onorati di essere nuovamente media partner. Particolarmente ispirativo è l’hot topic dedicato ai love brand, che riflette l’approccio di Havas nel sostenere le imprese nell’instaurare un legame emotivo con i propri stakeholder attraverso una comunicazione autentica e rilevante, al fine di creare fiducia e connessionè.
‘Radio Deejay ha ispirato l’hot topic di quest’anno, dedicato ai Love brand, ossia quelle realtà che basandosi sul concetto di fiducia riescono a condizionare le scelte dei consumatori che si legano al marchio e ai suoi valori – spiega Linus, direttore di Radio Deejay -. I love brand creano un senso di comunità tra le persone che li supportano attraverso la trasparenza e l’unicità che li contraddistingue. E’ un concetto intrinseco nella natura di Radio Deejay che nasce 42 anni fa con un pubblico di teenager, che è cresciuto insieme a noi e che continua a sentirsi parte della nostra community’.

– Foto ufficio stampa Best Performance Award –

(ITALPRESS).

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Economia

Stellantis, Filosa “L’Italia è al centro del progetto strategico”

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ROMA (ITALPRESS) – L’impegno di Stellantis con l’Italia non è in discussione, per noi di Stellantis l’Italia è al centro del progetto strategico che abbiamo del nostro futuro e lo stiamo dimostrando con fatti concreti. Dopodomani lanceremo la Jeep Compass a Melfi in Basilicata, fra un mese lanceremo la Fiat 500 ibrida a Mirafiori a Torino”. Così il Ceo di Stellantis, Antonio Filosa, ospite a “Cinque minuti” su Rai1. “È anche vero che abbiamo annunciato un investimento di 13 miliardi di dollari in quattro anni negli Stati Uniti, un mercato che esprime 16 milioni di vetture vendute all’anno. Il nostro impegno con l’Italia – ha aggiunto – è investire il primo anno 2 miliardi di euro, acquistare nel primo anno del Piano Italia 6 miliardi di euro in componenti e servizi dai nostri fornitori per un mercato che esprime da 1,5 a 2 milioni di vetture vendute l’anno. Come si vede dai numeri, sono due piani straordinari e ugualmente competitivi”.

“C’è una differenza tra l’Europa e gli Stati Uniti. Gli Stati Uniti con la nuova amministrazione hanno trasformato le regole con un pragmatismo unico e rapidissimo, e quindi hanno restituito agli americani la scelta di comprare la vettura che vogliono. In Europa le regole sono ancora restrittive e devono essere in modo urgente modificate. Abbiamo bisogno che queste regole riflettano la realtà del mercato e restituiscano ai clienti europei la libertà di scegliere la macchina che vogliono, come negli Stati Uniti – ha detto Filosa – Noi stiamo chiedendo quattro cose. La prima è aprire al concetto di neutralità tecnologica, che vuol dire esattamente questo. La seconda è aprire al concetto di rinnovamento del parco circolante, in Europa oggi ci sono 256 milioni di vetture, 150 milioni hanno più di 12 anni e quindi inquinano di più di quelle moderne. Terza cosa, vogliamo un focus specifico sulle vetture piccole per le quali l’Italia è leader mondiale. Quarta cosa, abbiamo bisogno che i target sui veicoli commerciali siano modificati con urgenza, perché sono irraggiungibili”, ha aggiunto.

“La competitività nel nostro settore è fatta da una somma di fattori interni ed esterni, e su alcuni fattori interni l’Italia è assolutamente imbattibile. Il design italiano, a Torino abbiamo molti designer e uno dei centri di design automobilistico più grande del mondo che progetta per l’Italia e per il mondo, abbiamo 3.500 giovani ingegneri a Torino che progettano per l’Italia e per il mondo. Esistono fattori esterni che non dipendono da noi, come il costo dell’energia. In Spagna nel 2024 un megawattora ci costa dai 70 agli 80 euro, in Italia nello stesso anno la stessa quantità di energia ci costa più del doppio, 182 euro. Stiamo parlando con il Governo italiano, sono ricettivi, stiamo intrattenendo con loro un dialogo costruttivo e speriamo di arrivare a conclusioni favorevoli”, ha proseguito Filosa.

“I costruttori cinesi, per quanto agguerriti nella loro concorrenza, non sono il vero problema. Il problema sono regolamentazioni che partono da Bruxelles che non sono realistiche e stanno indebolendo quello che di meglio abbiamo, ovvero l’industria automobilistica europea e italiana. Se cambiano queste regolamentazioni, noi abbiamo di tutto per tornare a quello che eravamo prima: design, innovazione, tecnologia e progettualità”, ha concluso Filosa.

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-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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Economia

Meloni “Dalle banche 5 miliardi su 44 di profitti. Chieste risorse a chi ha avuto grandi benefici”

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ROMA (ITALPRESS) – “Non vogliamo tassare la ricchezza prodotta dalle aziende, perchè daremmo un segnale sbagliato. Vogliamo un contributo sulla rendita accumulata per condizioni di mercato che la politica del governo ha fortemente contribuito a creare”. Così la premier Giorgia Meloni a Carlo Messina, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, nel nuovo libro di Bruno Vespa “Finimondo”, in uscita giovedì 30 ottobre per Mondadori-Rai Libri. “Ho spiegato – continua Meloni – che per mantenere i conti in ordine, occorrono delle risorse e le abbiamo chieste a chi, grazie a questa politica, ha avuto dei grandi benefici”.

“Se cresce lo spread, se sale il rating dell’Italia, se le banche hanno potuto approfittare dei 200 miliardi messi a disposizione dal governo Conte per rinegoziare con la garanzia dello Stato prestiti che avevano già erogato, o dei crediti del superbonus, sempre grazie a Giuseppe Conte, è giusto che quelle stesse banche ci diano una mano a continuare in una politica così profittevole. Se su 44 miliardi di profitti nel 2025 ce ne mettono a disposizione circa cinque per aiutare le fasce più deboli della società, credo che possiamo essere soddisfatti noi e che in fin dei conti possano esserlo anche loro”, aggiunge Meloni.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Mastrapasqua “Collegare le pensioni al numero dei figli. La crisi demografica impone scelte forti”

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ROMA (ITALPRESS) – L’idea di collegare la pensione al numero di figli che si fanno “è tutt’altro che un azzardo”. Lo dice in un’intervista all’Italpress l’ex presidente dell’Inps Antonio Mastrapasqua. “La crisi demografica impone scelte forti – afferma -. Peraltro l’idea di collegare una migliore prestazione previdenziale in funzione del numero dei figli era contenuta anche nella legge Dini del 1995. Ma era rimasta tra le pieghe della riforma previdenziale e soprattutto all’epoca non c’era la crisi demografica con cui oggi dobbiamo confrontarci. L’Istat pochi giorni fa ci ha ricordato che nel 2024 le nascite sono state 369.944, in calo del 2,6% sull’anno precedente e del 42,2% rispetto al 1995, quando venne predisposta la riforma Dini di cui abbiamo parlato“. La crisi demografica mette in crisi tutto il sistema del welfare? “Certo, a cominciare dalle pensioni. Il sistema previdenziale a ripartizione, che vige in Italia, è un’ottima forma di patto generazionale, a condizione che ci siano nuove generazioni – evidenzia -. Con il sistema a ripartizione la mia pensione sarà pagata dai contributi di mio figlio, così come io ho pagato quella di mio padre. E senza nuovi nati non ci saranno nuovi lavoratori, meno lavoratori vuol dire un Pil più basso, meno contributi previdenziali e pensioni più magre. Bisogna invertire questo trend, in maniera radicale”.

Non bastano i bonus per favorire le famiglie che fanno più figli? “I bonus sono necessari, ma non sufficienti – replica Mastrapasqua -. Serve uno shock. E quindi bisogna immaginare una convenienza forte, una scommessa sul futuro proprio, della propria famiglia, del proprio Paese. Ma soprattutto una occasione per migliorare la propria condizione”. Mastrapasqua propone un aumento di 800-1000 euro al mese per la pensione di chi fa più di due figli. “Questo serve. Si tratta di avere il coraggio di progettare una proposta “disruptive” che coniughi esplicitamente l’”investimento” di fare figli con un premio a lunga scadenza: nell’orizzonte di un risparmio finanziario potremmo paragonare a un Btp trentennale, non incassabile fino a scadenza. Comunque – spiega – si deve poter contare su una grande convenienza; non un semplice ritocco al coefficiente di trasformazione come prevede la Dini del ’95, quando la crisi demografica era solo all’orizzonte. Ci vuole un intervento radicale, che assicuri un incremento di almeno il 50% della prestazione previdenziale raggiunta a scadenza, di vecchiaia o anzianità per i genitori che mettono al mondo almeno due figli. Un patto generazionale con una obbligazione dello Stato”.

Solo per le madri? “La Dini prevedeva il beneficio, assai modesto, solo per le madri. Credo che oggi sia il tempo di ragionare su entrambi i genitori, che devono poter contare su un grande incremento della futura prestazione previdenziale”, conclude Mastrapasqua.

– foto IPA Agency –

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