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Cronaca

L’ASTERISCO * UN PROIETTILE RECAPITATO A CASA DI GIAN MARCO CENTINAIO A PAVIA. TUTTA LA SOLIDARIETA’ AL VICEPRESIDENTE DEL SENATO

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“Voglio ringraziare chi in queste ore mi sta dimostrando la sua solidarietà e ringrazio soprattutto il Prefetto di Pavia Francesca De Carlini, il Questore Nicola Favella e le forze dell’ordine per la loro vicinanza e il loro lavoro. Sono preoccupato perché finora le minacce non erano arrivate a tanto. Questo però non mi fermerà. Ho intenzione di portare avanti il mio lavoro e mantenere tutti i miei impegni con i cittadini e le istituzioni”. Così Gian Marco Centinaio, vicepresidente del Senato, commenta quanto gli è accaduto: un proiettile di grosse dimensioni è stato recapitato presso la sua abitazione di Pavia, è stato lui stesso a fare l’inquietante scoperta oggi, rincasando a pranzo.

“Ho aperto la cassetta dove c’era una busta senza francobollo e ho notato subito un rigonfiamento, si trattava di un proiettile. E in un foglio c’era scritto: “Adesso sappiamo dove abiti” – spiega Centinaio, che ha subito provveduto a sporgere denuncia, in Questura, ricevendo la solidarietà da parte di Questore, Prefetto ma anche di colleghi di partito e di coalizione. Ci uniamo a questi attestati di solidarietà, come gruppo editoriale di Pavia Uno Tv e Lombardia Live 24, dove Gian Marco ogni Domenica a pranzo tiene una rubrica apprezzata e seguita “Visti da Roma”.

La grave intimidazione di oggi segue quelle degli scorsi mesi: “Durante la campagna elettorale per le ultime politiche – racconta Centinaio – sono stato aggredito verbalmente in centro a Pavia. Poi ho ricevuto alcune lettere anonime. Il 10 gennaio 2023 ho anche subìto un’aggressione sotto casa. Certo, il fatto di oggi è ancora più grave”.

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Ancora una volta dobbiamo sottolineare come oggi le minacce di morte, gli atti intimidatori, siano un segnale profondo della deriva sociale. Si può pensarla in modo differente in politica, come in musica, nello sport e in tanti altri settori dove queste minacce sono sempre più ricorrenti: ma alla base di tutto occorre il rispetto per chi non la pensa come noi. Usare violenza, sia verbale che fisica, è la forma più subdola di sopraffazione nei confronti del prossimo. Non può mai essere giustificata. Anche nei confronti di un avversario politico. E tutta la politica, oggi, dovrebbe solidarizzare con lui.

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Cronaca

Mattarella visita una scuola di Palermo “Il dialogo fa crescere”

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PALERMO (ITALPRESS) – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha visitato a sorpresa la scuola di Palermo “Edmondo De Amicis-Leonardo Da Vinci” nella sede di via Serradifalco, nel quartiere Noce-Malaspina. Il capo dello Stato si è intrattenuto in particolare con i bambini della 5^ C, una classe primaria multietnica, i cui alunni furono oggetto a ottobre di insulti e commenti a sfondo razzista mentre partecipavano all’iniziativa “Io leggo perchè”, al centro di Palermo.
Tutt’altro che imbarazzati dalla presenza dell’ospite illustre (la visita era stata tenuta segreta dalla dirigente scolastica Giovanna Genco), hanno rivolto al presidente alcune domande, consegnandogli alcuni doni. Sulla lavagna di classe spiccava un grande tricolore.
I bambini hanno poi scortato il presidente nell’aula magna, dove l’orchestra dei ragazzi delle classi della secondaria ha suonato due brani di Giuseppe Verdi, il coro delle Zingarelle dalla Traviata e il “Va, pensiero” dal Nabucco.
“Vivere insieme, dialogare, fa crescere, rivolgo un sentito grazie ai vostri insegnanti. Insegnare è un’impresa difficile ma esaltante”, ha detto il presidente ai circa 300 ragazzi al termine dell’incontro.
“Siete bravissimi, avete eseguito magistralmente questi due pezzi, e non è facile con tanti strumenti ad arco, a fiato, a percussione. Complimenti ai vostri insegnanti e complimenti a voi – ha affermato il capo dello Stato rivolgendosi all’orchestra che aveva eseguito i due brani. “La musica e la cultura sono il veicolo della vita, della convivenza, dell’apertura, della crescita personale e collettiva, tutti quanti insieme – ha aggiunto -. Per me è grande motivo di soddisfazione essere qui e farvi i complimenti”.
“Io ogni anno vado in una scuola per l’apertura dell’anno scolastico. Ma non è frequente che in altre occasioni vada a visitare delle scuole. Sono lietissimo di essere qui questa mattina e ringraziarvi di quello che fate, facendovi gli auguri per i vostri studi e il vostro futuro – ha spiegato il presidente -. Ringrazio ancora una volta i vostri insegnanti per quello che vi trasmettono, per come vi guidano nell’accrescimento culturale. Voi siete una scuola che con la lettura, la musica e altre iniziative di crescita culturale esprime i valori veri della convivenza nel nostro Paese e nel mondo, che è sempre più unito, connesso, sempre più senza confini. E’ una ricchezza quella di crescere insieme, scambiarsi opinioni, abitudini, idee. Ascoltare gli altri fa crescere e voi lo state facendo, per questo complimenti e auguri”.

– Foto ufficio stampa Quirinale –

(ITALPRESS).

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Tajani “Per la pace in Palestina l’Europa potrà avere un ruolo”

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ROMA (ITALPRESS) – “Siamo all’alba di una possibile pace che potrebbe coinvolgere l’intera regione”. Lo afferma il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani in un’intervista al quotidiano La Stampa in merito alla tregua a Gaza.
“Ora inizia un lavoro diplomatico lungo e complesso per rafforzare la tregua – sottolinea Tajani -. Le prossime sei settimane saranno la chiave per porre le basi del passaggio dalla prima alla seconda fase del cessate il fuoco. La liberazione delle prime tre giovani donne israeliane è positiva, ma ora deve proseguire la liberazione degli ostaggi israeliani e, contestualmente, si devono far arrivare aiuti alla popolazione palestinese”.
Una volta stabilizzata la tregua “si potrà ridare slancio agli Accordi di Abramo, con cui si volevano normalizzare i rapporti dei Paesi arabi con Israele. Quel percorso era quasi concluso, ma si è interrotto con l’attacco del 7 ottobre. Adesso si devono riannodare i fili”.
Per il ministro “sarebbe una buona idea avere una missione di interposizione promossa da un ente internazionale come l’Onu. Purchè sia a guida araba. Può aiutare a consolidare la pace e a rafforzare l’Autorità palestinese. Siamo ancora in una fase embrionale, ma saremmo pronti a partecipare con un contingente. Serve, più in generale, una presenza europea in Medio Oriente. E in Palestina l’Europa potrà avere un ruolo, se c’è un accordo gradito a entrambe le parti”.
Alla domanda se l’Italia ha l’obiettivo di riconoscere la Palestina, il vicepremier risponde così: “Sì, la nostra strada porta lì, ma ci vuole tempo perchè la Palestina deve essere riconosciuta anche da Israele e a sua volta deve riconoscere Israele. Le iniziative unilaterali che ho visto finora da parte di alcuni Paesi non servono alla Palestina nè alla pace”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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