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Politica

Agricoltura, Meloni “Chi va in piazza difende buonsenso, non privilegi”

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ROMA (ITALPRESS) – “Voglio salutare e ringraziare il Presidente Giansanti e tutta la Confagricoltura per l’invito a questa Assemblea, che cade in una giornata particolarmente importante per il settore agricolo e agroalimentare. Oggi a Bruxelles si riunisce, infatti, il Consiglio Agricoltura e Pesca e si riunisce per discutere delle risposte più efficaci alla crisi che tocca il comparto. L’Italia sarà rappresentata dal Ministro Lollobrigida, che è lì con voi e che saluto, e si presenterà al tavolo con un documento molto concreto, che punta a ribadire alcuni concetti fondamentali”. Lo dice il premier Giorgia Meloni in un videomessaggio all’Assemblea di Confagricoltura in corso a Bruxelles.
“Il primo di questi concetti è che l’agricoltura non è nemica dell’ambiente e della transizione ecologica, anzi, è l’esatto contrario. Se c’è qualcuno che ama il territorio, che vuole custodirlo e che lavora ogni giorno per preservarlo, tutelando anche identità e tradizioni, quel qualcuno è proprio l’agricoltore – sottolinea Meloni -. Per questo, il Governo si è battuto in Europa fin dal suo insediamento contro tutti quei diktat ideologici che avrebbero colpito la produzione agricola europea e avrebbero messo a rischio quel concetto di sovranità alimentare che resta un nostro indirizzo irrinunciabile”.
“Abbiamo fatto sentire la voce italiana su tanti dossier e l’orientamento è progressivamente cambiato. Penso alle norme sulle emissioni, sugli imballaggi, sui fitofarmaci, sulla rotazione forzata o sulla messa a riposo obbligatoria dei terreni. Certo, non tutte le questioni sono risolte, ma io credo davvero che il cammino di marcia sia evidente. E che il buon senso stia iniziando a prevalere”, sottolinea il presidente del Consiglio.
“L’altra priorità che siamo chiamati ad affrontare è la revisione della Politica agricola comune. La PAC con la quale ci confrontiamo è stata immaginata prima della pandemia e prima del conflitto in Ucraina, in un mondo completamente diverso da quello attuale – aggiunge -. E allora serve una riforma profonda dell’assetto che abbiamo ereditato, perchè la Pac torni a perseguire quegli obiettivi strategici di natura economica e sociale che erano previsti dai trattati europei: da un lato garantire sicurezza agli approvvigionamenti di cibo di qualità ai nostri cittadini, dall’altro assicurare un adeguato tenore di vita a chi quel cibo lo produce. Obiettivi che possono essere raggiunti solamente sostenendo il reddito degli agricoltori”.
“E questo passa per forza di cose da un’altra battaglia decisiva, che è quella contro la concorrenza sleale dei prodotti che arrivano da Nazioni terze che non rispettano le stesse regole sanitarie, ambientali e sociali che i nostri agricoltori e pescatori sono vincolati a rispettare. Per questo, l’Italia si farà portavoce delle richieste degli agricoltori, chiederà alla Commissione europea di negoziare con maggiore incisività e determinazione gli accordi con i Paesi extra-Ue, e stabilire norme più stringenti e anche precisi standard di reciprocità – dice ancora il premier -. In questo quadro è fondamentale il capitolo dei controlli, e a livello nazionale noi siamo dall’inizio in prima linea. Abbiamo istituito una cabina di regia interforze, definito un Piano straordinario di controlli per il 2024. Questo ci permetterà di allargare lo spettro delle filiere sottoposte a verifica e così aumentare il numero degli agenti impiegati nei punti sensibili, come i porti di arrivo delle merci. Senza agricoltori non c’è cibo. Senza cibo non c’è futuro. Parole che in queste settimane abbiamo sentito dire spesso e molte volte letto anche su cartelli e su striscioni”.
“C’è chi ha detto e scritto che gli agricoltori sono scesi in piazza per difendere i loro privilegi. Io credo, invece, che gli agricoltori abbiano tutto il diritto di far sentire la loro voce e chiedere quel che qualunque lavoratore chiede: il riconoscimento del giusto prezzo per il lavoro che svolge e un sistema di regole che difenda e sostenga quel lavoro. Questo sarebbe un privilegio? Io credo che non sia un privilegio, è una battaglia di buon senso, concreta e reale”, prosegue Meloni.
“L’agricoltura è un settore strategico e noi riteniamo che debba essere al centro non solo delle politiche nazionali – i tanti provvedimenti che abbiamo adottato in questi sedici mesi dimostrano la nostra visione su questo, il nostro impegno – ma anche europee”, aggiunge.
“Per questo, abbiamo chiesto e ottenuto che l’agricoltura fosse uno dei punti all’ordine del giorno del prossimo Consiglio europeo di marzo. E in quella sede continueremo a sostenere la centralità di un comparto fondamentale – sottolinea Meloni -, non solamente per la nostra economia, ma anche per la nostra identità e il nostro futuro”.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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Politica

Meloni “L’occupazione di Gaza aggraverà la situazione”

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ROMA (ITALPRESS) – “L’Italia segue con profonda preoccupazione gli sviluppi recenti relativi alle decisioni assunte dal Governo israeliano in merito alla situazione nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania e riafferma con fermezza il proprio impegno a favore della pace, della sicurezza e del rispetto del diritto internazionale”. Così il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. “In particolare, la decisione di procedere con l’occupazione di Gaza, in risposta al disumano attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre 2023, costituisce un’ulteriore escalation militare che non potrà che aggravare la già drammatica situazione umanitaria. Al contrario, sarebbe invece necessario un impegno collettivo per giungere a un cessate il fuoco e al rilascio degli ostaggi, rafforzando lo sforzo internazionale per assicurare l’assistenza umanitaria che è urgentemente necessaria alla popolazione civile della Striscia”, aggiunge.

“L’Italia continuerà a sostenere gli sforzi dei mediatori in questa direzione ed è pronta a fare la sua parte in uno scenario post-conflitto. L’Italia condanna inoltre la decisione israeliana di autorizzare nuovi insediamenti in Cisgiordania. Tale decisione è contraria al diritto internazionale e rischia di compromettere definitivamente la soluzione dei due Stati e, in generale, una prospettiva politica per giungere a una pace giusta e duratura”, conclude Meloni.

(ITALPRESS).
-Foto: Palazzo Chigi-

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Politica

Accordo sui dazi, Palazzo Chigi “Non è punto di arrivo, impegno per l’agroalimentare”

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ROMA (ITALPRESS) – “La dichiarazione congiunta Ue-Usa che ha formalizzato oggi l’intesa politica raggiunta lo scorso 27 luglio in Scozia tra la presidente von der Leyen e il presidente Trump, fornisce finalmente al mondo imprenditoriale un quadro chiaro del nuovo contesto delle relazioni commerciali transatlantiche”. Così in una nota Palazzo Chigi, secondo cui “non si tratta ancora di un punto di arrivo ideale o finale ma alcuni punti fermi importanti sono stati già raggiunti, a partire dall’aver evitato una guerra commerciale e dall’aver posto le basi per relazioni commerciali mutualmente vantaggiose. Di particolare importanza il carattere onnicomprensivo della tariffa orizzontale del 15%, che include il settore dell’auto e i settori strategici (farmaceutici, semiconduttori, legname) tuttora sotto indagine da parte statunitense, così come l’esenzione per settori quali aereonautica, farmaci generici, principi attivi e precursori chimici“.

“Il Governo – sottolinea ancora la nota – resta impegnato, insieme alla Commissione Europea e agli altri Stati membri UE, per incrementare ulteriormente nei prossimi mesi, come previsto dalla dichiarazione congiunta, i settori merceologici esenti, a partire dal settore agroalimentare. Particolare impegno sarà allo stesso tempo riservato alla conclusione di un’intesa in tema di acciaio e alluminio, anch’essa prevista nel quadro della dichiarazione congiunta”.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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Politica

Papa “La pace non è utopia spirituale, abbandonare idolatria del profitto”

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RIMINI (ITALPRESS) – “Non possiamo più permetterci di resistere al Regno di Dio, che è un Regno di pace. E là dove i responsabili delle Istituzioni statali e internazionali sembrano non riuscire a far prevalere il diritto, la mediazione e il dialogo, le comunità religiose e la società civile devono osare la profezia. Significa lasciarsi sospingere nel deserto e vedere fin d’ora ciò che può nascere dalle macerie e da tanto, troppo dolore innocente”. E’ il messaggio inviato da papa Leone XIV, a firma del Segretario di Stato, Cardinale Pietro Parolin, in occasione della 46ma edizione del Meeting di Rimini, al via domani. Il Pontefice ha raccomandato ai Vescovi italiani di “promuovere percorsi di educazione alla nonviolenza, iniziative di mediazione nei conflitti locali, progetti di accoglienza che trasformino la paura dell’altro in opportunità di incontro”.

E ha chiesto che “ogni comunità diventi una “casa della pace”, dove si impara a disinnescare l’ostilità attraverso il dialogo, dove si pratica la giustizia e si custodisce il perdono. La pace non è un’utopia spirituale: è una via umile, fatta di gesti quotidiani, che intreccia pazienza e coraggio, ascolto e azione. E che chiede oggi, più che mai, la nostra presenza vigile e generativa”.

Il Santo Padre ha apprezzato che “una delle mostre caratterizzanti il Meeting di quest’anno sia dedicata alla testimonianza dei martiri di Algeria. In essi risplende la vocazione della Chiesa ad abitare il deserto in profonda comunione con l’intera umanità, superando i muri di diffidenza che contrappongono le religioni e le culture, nell’imitazione integrale del movimento di incarnazione e di donazione del Figlio di Dio. E’ questa via di presenza e di semplicità, di conoscenza e di “dialogo della vita” la vera strada della missione. Non un’auto-esibizione, nella contrapposizione delle identità, ma il dono di sè fino al martirio di chi adora giorno e notte, nella gioia e fra le tribolazioni, Gesù solo come Signore”.

“Non mancheranno, come è consuetudine, dialoghi tra cattolici di diverse sensibilità e con credenti di altre confessioni e non credenti. Sono importanti esercizi di ascolto, che preparano i “mattoni nuovi” con cui costruire quel futuro che già Dio ha in serbo per tutti, ma si dischiude solo accogliendoci l’un altro”, ha evidenziato il Pontefice, secondo cui “disarmata e disarmante, la presenza di cristiani nelle società contemporanee deve tradurre con competenza e immaginazione il Vangelo del Regno in forme di sviluppo alternative alle vie di crescita senza equità e sostenibilità. Per servire il Dio vivente va abbandonata l’idolatria del profitto che ha pesantemente compromesso la giustizia, la libertà di incontro e di scambio, la partecipazione di tutti al bene comune e infine la pace. Una fede che si estranei dalla desertificazione del mondo o che, indirettamente, contribuisca a tollerarla, non sarebbe più sequela di Gesù Cristo”.

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“La rivoluzione digitale in corso rischia di accentuare discriminazioni e conflitti: va dunque abitata con la creatività di chi, obbedendo allo Spirito Santo, non è più schiavo, ma figlio. Allora – conclude – il deserto diventa un giardino e la “città di Dio”, preannunciata dai santi, trasfigura i nostri luoghi desolati”.

– foto Ipa Agency –

(ITALPRESS).

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