EMPOLI (ITALPRESS) – La cura Davide Nicola sta dando i suoi frutti ma guai a togliere il piede dall’acceleratore. Fabrizio Corsi, da dirigente navigato, è felice di vedere il suo Empoli rialzare la testa ma sa bene che la strada è ancora lunga. “Veniamo da una riscossa di sei partite consecutive, dopo un momento di grande difficoltà – sottolinea ai microfoni di “Radio Anch’io Sport” su Rai Radio 1 – Ora abbiamo inanellato una serie di risultati positivi, bisogna evitare l’effetto placebo di questa situazione. Il campionato è tutto da giocare: ci siamo semplicemente rimessi in corsa per la salvezza, quando un mese e mezzo fa sembravamo spacciati. La salvezza è ancora tutta da conquistare: sarà ancora durissima, dovremo dare il meglio di noi”. Sotto gli occhi di tutti il lavoro di Nicola, subentrato ad Andreazzoli. “Su di lui si sono già fatti nomi di società importanti per la guida tecnica dell’anno prossimo, ma queste sono cose che ci possono solo distrarre dal prossimo impegno, un altro spareggio salvezza con il Cagliari – prosegue Corsi parlando del futuro del suo allenatore – Per ora non vorremmo pensare oltre la partita di domenica, tutte le energie saranno dedicate per prepararla al meglio. E’ una sfida da tripla”. Dall’Empoli alla Lega, dove Corsi è fra coloro che si sono espressi a favore di una serie A ancora a 20 squadre “perchè si ridurrebbe la possibilità che l’Empoli, il Frosinone, la Salernitana, il Crotone, la Cremonese possano partecipare a questo campionato – ribatte Corsi – In più, per quanto riguarda la proposta di giovani calciatori, mi sembra che siano soprattutto le squadre di provincia in grado di farli giocare, maturare, crescere e porli all’attenzione del mister della Nazionale. Si parla di alleggerire la Serie A per toglierle 2 o 4 partite. Semmai parliamo di professionismo, nessuno in Europa ha 90 squadre”. Ma il vero problema, secondo Corsi, è un altro: “Ci sono tante società indebitate, però si va avanti a caccia di soluzioni, come la partecipazione a tornei europei, per ultimo il Mondiale per club. Sinceramente è un gatto che si morde la coda. All’estero vedo società importanti che sono in difficoltà finanziaria e una delle soluzioni è tagliare gli stipendi dando spazio ai giovani. L’anno scorso il Barcellona ha vinto il campionato con sette millennials impiegati in pianta stabile in rosa”.
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