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Cronaca

Lombardia, Mazzali “Turismo in crescita, Milano-Cortina grande vetrina”

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MILANO (ITALPRESS) – Una regione sempre più performante, che punta ad aumentare il numero di turisti. Un obiettivo e un traguardo da raggiungere: le Olimpiadi di Milano Cortina 2026, affinchè servano anche a livello attrattivo per riportare gli ospiti e gli stranieri, in futuro, a visitare tutte le province e tutti i luoghi di una Regione ricca e straordinaria. Di questo e di molto altro ha parlato l’assessore al Turismo, Marketing territoriale e Moda di Regione Lombardia, Barbara Mazzali, in un’intervista esclusiva rilasciata a Italpress,.”Regione Lombardia è una regione di tanti turismi. Una regione che è sempre stata riconosciuta per la sua operosità, per il suo mondo imprenditoriale, ma che offre anche un’offerta turistica straordinaria: siamo la regione con il numero più alto di siti UNESCO e abbiamo il numero più alto di offerte enogastronomiche. E negli ultimi anni abbiamo scoperto finalmente quel patrimonio che pochi conoscono e che noi forse non avevamo raccontato in modo adeguato”. Un riferimento inevitabile è stato fatto anche con i numeri precedenti al Covid, in cui il turismo in tutta Italia aveva raggiunto numeri da record. “Il nostro anno di riferimento è il 2019, pre-Covid, l’anno del boom del turismo italiano. Abbiamo chiuso il 2023 con 51 milioni di pernottamenti, 19 milioni di presenze e con il 17 per cento in più rispetto al 2019. La nuova sfida è superare un 2023 straordinario. E poi la nostra offerta è differenziata, perchè per esempio abbiamo anche 4mila chilometri di piste ciclabili. Abbiamo poi un patrimonio di ville storiche di cui il 60% è aperto al pubblico”. Mazzali ha poi aggiunto che in Lombardia “abbiamo la qualità, siamo riconosciuti nel mondo per questo, ed è un taglio su cui anche il Presidente Fontana ha un’attenzione particolare. Il nostro turista arriva, ha delle esigenze importanti ma tutto il nostro mondo dell’accoglienza lo sa soddisfare, dagli chef ai designer. Noi con il nostro Salone del Mobile esportiamo bellezza in tutto il mondo, e questa creatività la ritroviamo nell’offerta turistica. Il livello di “sentiment”, di gradimento, ogni anno aumenta”. Emerge quindi l’impressione che il turista di oggi sia diverso rispetto a quello di qualche anno fa e che sia “meno interessato alle vie canoniche e che voglia avere maggiore contatto umano con le nostre comunità. Noi abbiamo un tessuto di eccellenze fatto da radici che si fondano in Lombardia. Le nostre case vinicole hanno una grande tradizione, che parte dai nonni e dai bisnonni, e infatti oggi abbiamo cantine tecnologiche e performanti. Poi abbiamo una montagna che dà soddisfazioni incredibili come la Valtellina, sede delle prossime Olimpiadi. Chi verrà in Valtellina per questo grande evento potrà sciare, ma poi ritornerà per visitare le nostre altre province, perchè non è il momento dell’evento in sè quello che conta ma mettere a reddito un numero di stranieri che dovranno tornare perchè gli avremo raccontato di una Lombardia eccezionale”. La Mazzali ha poi spiegato che cosa significhi il brand Lombardia Style: i suoi valori, le sue suggestioni, i suoi contenuti. “Lombardia Style è un marchio voluto dal Presidente Fontana. E non è solo quello, ma un contenitore di stile lombardo. Siamo produttori di bellezza sotto tutti i punti di vista: i lombardi quando fanno qualcosa la sanno fare bene ed esportano nel mondo bellezza. Con questo brand raccontiamo il modo di vivere dei lombardi. Chi viene qui viene accolto con il massimo del servizio, quello che acquista è sempre di alta qualità ed è un prodotto che segue tutte le procedure. Noi raccontiamo uno stile che è un modo di essere”, ha concluso Mazzali. (ITALPRESS).

Foto: Italpress

Cronaca

Piantedosi “Almasri rimpatriato in Libia per ragioni di sicurezza”

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ROMA (ITALPRESS) – “Il 21 gennaio la Corte d’Appello di Roma, nell’ambito delle prerogative di vaglio dei provvedimenti di limitazione della libertà personale, ha dichiarato il non luogo a provvedere sull’arresto” del cittadino libico Najeem Osema Almasri Habish, che era stato fermato a Torino il 19 gennaio ed era sottoposto all’esecuzione del mandato di arresto internazionale emesso il giorno precedente dalla Corte penale internazionale. La Corte aveva valutato l’arresto “come irrituale, in quanto non previsto dalla legge, disponendone l’immediata scarcerazione, se non detenuto per altra causa”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, nel corso del Question Time al Senato.
“L’uomo è stato dunque rilasciato nella serata dello stesso giorno, per poi essere rimpatriato a Tripoli per urgenti ragioni di sicurezza, con mio provvedimento di espulsione, vista la pericolosità del soggetto – ha aggiunto -. Il Governo ha dato la disponibilità a rendere un’informativa di maggiore dettaglio sul caso in questione, che avverrà la prossima settimana. Sarà quella l’occasione utile per approfondire e riferire su tutti i passaggi della vicenda, ivi compresa la tempistica riguardante la richiesta, l’emissione e l’esecuzione del mandato di cattura internazionale, che poi è maturata al momento della presenza in Italia del cittadino libico”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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BREAKING NEWS LOMBARDIA – 23 GENNAIO 2025

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In questa edizione: Soccorre auto in panne, travolto e ucciso a Morimondo – Cede asfalto, cratere provoca danni a 30 auto a Pavia – A Vigevano sindaco Ceffa rimane ai domiciliari – Code chilometriche per il semaforo al ponte di Voghera -Tentò di uccidere poliziotto, condannato a 12 anni e 2 mesi – Abusi edilizi, in 8 a processo per la Torre Milano – In casa una serra di marijuana e un boa, 2 denunce – A Milano arrivano 336 nuove licenze taxi, 5 già consegnate – Droni in autostrada per sicurezza sulla A35 BreBeMi – Pil lombardo atteso a +1,1% nel 2025 – Previsioni ProntoMeteo Lombardia per il 24 Gennaio.

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Automotive, in Italia metà delle aziende non prevede nuovi investimenti

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ROMA (ITALPRESS) – In Italia quasi la metà delle aziende automotive non prevede investimenti significativi in nuovi prodotti, e, tra chi investe, la maggioranza intende farlo nella mobilità elettrica, che si pone anche come l’unico comparto dell’industria con prospettive di crescita occupazionale. E’ quanto emerge dall’analisi presentata oggi al ministero delle Imprese e del Made in Italy dall’Osservatorio TEA, l’osservatorio sulle trasformazioni dell’ecosistema automotive italiano, guidato dal Center for Automotive & Mobility Innovation dell’Università Cà Foscari Venezia (CAMI) e dal CNR-IRCrES, nell’ambito dell’evento “Mobilità elettrica e industria italiana: i risultati della survey 2024”.
La ricerca si basa sulle risposte a una survey condotta nel 2024 a cui hanno partecipato 397 delle oltre 2.100 imprese mappate dall’Osservatorio, rappresentative dell’ecosistema industriale automotive italiano. Dalle risposte emerge che il 48,1% delle aziende rimarrà sostanzialmente fermo a livello di investimenti nel triennio 2024-2027, rinunciando a sviluppare nuovi prodotti in scia al clima di incertezza che si è generato in Italia sulla transizione tecnologica dei trasporti. A livello numerico, le aziende che continueranno a investire lo faranno guardando più alla mobilità elettrica (31% dei rispondenti) che alle motorizzazioni endotermiche (20,9%).
In termini di volumi di risorse, il 61,6% degli investimenti sarà rivolto a componenti che non sono collegati al tipo di alimentazione del veicolo, rispecchiando la natura fortemente invariante del portafoglio prodotti e delle competenze della filiera. Il 17,9% degli investimenti si concentrerà sullo sviluppo di componenti esclusivi per i veicoli elettrici, il 10,1% sui componenti peculiari per i veicoli endotermici, il 6,7% su ingegneria e design e solo il 3,8% sul software, che rappresenterà invece uno dei principali terreni di sfida dei prossimi anni.
Le aziende di maggiori dimensioni e con una più spiccata visione internazionale sono quelle che dimostrano la maggiore propensione all’innovazione, mentre le realtà medio-piccole, situate in molti casi nel Mezzogiorno e fortemente dipendenti da pochi grandi committenti, faticano a mantenere il passo.
Guardando alla transizione tecnologica in atto, il 66% delle imprese prevede che nel periodo considerato l’elettrificazione non avrà impatti sul portafoglio prodotti o non richiederà in ogni caso particolari adeguamenti, il 26,6% si appresta ad adottare un percorso specifico di adattamento e il 7,4% ipotizza di agire radicalmente sul proprio portafoglio prodotti o di concentrarsi su altre attività non collegate al settore automotive.
Accanto al tema dello sviluppo di prodotto, preoccupa la generalizzata carenza di investimenti anche sul versante dell’innovazione di processo: nonostante le politiche incentivanti esistenti, infatti, il 55,2% delle aziende non ha in programma investimenti di questo tipo.
Sotto il profilo occupazionale, l’analisi rileva che le imprese che investiranno nelle produzioni rivolte alla mobilità elettrica sono le uniche con outlook positivo, soprattutto per quanto riguarda le assunzioni nelle aree a maggior valore aggiunto, come ricerca e sviluppo (+5,6%) e sistemi informatici (+8%).
Cosa chiedono quindi le aziende per affrontare nel migliore dei modi la transizione e per preservare (o rilanciare) la propria competitività?
In cima alle preoccupazioni della filiera c’è il nodo dei costi dell’energia, seguito dall’esigenza di un’accelerazione sull’adozione delle fonti rinnovabili, percepita come un elemento di competitività rilevante per via delle certificazioni sull’impronta carbonica richieste ai fornitori di componenti. Inoltre, si invocano politiche per la diffusione dell’infrastruttura di ricarica, per facilitare assunzioni e formazione del personale e per stimolare la domanda di veicoli elettrici, agendo così indirettamente anche sulle economie di scala.
Si segnalano infine tra le priorità indicate dalla filiera le azioni orientate a favorire la realizzazione di nuovi impianti, il rientro in Italia di attività produttive, la collaborazione tra soggetti diversi, gli accordi di innovazione per l’automotive e l’attrazione di nuovi investitori.
“La ricerca rende il quadro di una filiera estesa che non è esposta in modo particolare all’elettrificazione del drivetrain -spiega il Direttore dell’Osservatorio TEA, Francesco Zirpoli – le crisi in atto sono da attribuire prevalentemente ad una diminuzione significativa e generalizzata delle commesse che riguarda prevalentemente i fornitori che hanno un alto volume d’affari con Stellantis. L’analisi identifica un numero molto significativo di imprese che presenta alte potenzialità di crescita nel prossimo triennio. Sono quelle che investono più della media in innovazione e che dall’Italia sono cresciute verso l’estero”.
“Le risposte delle imprese alla survey hanno confermato i risultati dell’anno scorso, le imprese della filiera automotive estesa italiana investono maggiormente nei nuovi prodotti per l’elettrificazione del veicolo rispetto ai componenti per le motorizzazioni tradizionali e ciò si traduce per queste imprese anche i migliori performance occupazionali”, sottolinea il Responsabile della survey e dell’analisi dati, Giuseppe Calabrese, “perdurano tuttavia le difficoltà a trovare personale adeguato soprattutto per le posizioni più qualificate come è evidenziato dalla richiesta di politiche industriali. Inoltre, si segnala una carente relazione con le istituzioni finanziarie per favorire l’innovazione”.

– Foto Agenzia Fotogramma –

(ITALPRESS).

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